1.A New Start

2 anni dopo
1 settembre 1985

📼🌼

Mike Wheeler non aveva mai creduto nell'importanza della prima impressione.

Non era mai stato il tipo da giudicare un libro dalla copertina, decretare se una persona era a lui congeniale o meno dal proprio colore di vestiti, gusti musicali o voti scolastici.
Preferiva piuttosto attendere, osservare, esaminare attentamente da lontano, dalla giusta distanza di sicurezza, per poi emettere una sentenza finale unica e il più delle volte inequivocabile.

Rosso o Blu…

Giudicava stupidi e superficiali le persone che si basavano solo sulle apparenze, sull'aspetto esteriore delle cose, che si accontentavano della corazza senza scavare all'interno.
No.
Mike Wheeler aveva da sempre voluto andare a fondo nelle cose, coglierne la vera essenza.
Come nelle leggi scientifiche che tanto amava e che conservava gelosamente impresse nei libri in ordine sulla sua libreria, come per i film le cui locandine tappezzavano le pareti della sua camera dalla tappezzeria blu notte, così per le persone che nei suoi 15 anni aveva incontrato sul suo cammino: Mike non era certo quel tipo di ragazzo che badava solo alle apparenze.

Rosso o Blu…Rosso o Blu?

Eppure, quella mattina, dopo che la sveglia era suonata già da buoni dieci minuti e dalla cucina, se allungava l'orecchio, poteva sentire scoppiettare in padella le uova strapazzate di sua madre, la sua "colazione speciale" per le grandi occasioni, lì, in piedi ed in mutande di fronte all'armadio dalle ante aperte, con lo sguardo incerto che vagava tra le grucce e i maglioni riposti con cura sulle mensole, a Mike Wheeler sembrava che nessuna altra decisione sarebbe potuta essere più cruciale e decisiva come quella che doveva prendere in quel momento:

…Rosso o Blu?

"Nancy…Mike? Tesori, scendete, farete tardi!"
"Arrivo mamma!" sentì la sorella urlare dalla porta di fronte del piano superiore di casa Wheeler, sentendola sbattere i tacchi bassi e larghi delle sue ballerine contro la moquette delle scale.
"Dov'è Mike, tesoro?"
"Non lo so mamma, non è ancora uscito dalla sua stanza.."
"Mike tesoro, svegliati! La colazione si fredda!"
"Sono sveglio mamma, sono sveglio!" alzò gli occhi al cielo Mike scuotendo la testa ricciuta con aria spazientita: come se gli fosse stato possibile riuscire a dormire decentemente quella notte, non una notte qualsiasi ma LA notte, la notte prima dell'inizio di tutto, la notte prima del suo salto nel vuoto personale, del suo cambio di vita.

Lanciò uno sguardo al fedele orologio da polso nero con il quadrante rettangolare e i tastini di gomma della calcolatrice in rilievo:
7:30 in punto.
Doveva muoversi.
Non poteva fare tardi.
Non poteva fare tardi proprio quel giorno.

"Ehilà amici ascoltatori!
Sono le sette e mezza in punto ed il sole splende sull'Indiana e sulla nostra piccola città!
Buon primo giorno di settembre a tutti dal vostro programma preferito, in diretta dai corridoi della Hawkins High School: questa per voi è Radio Shack!"

Mike sorrise in direzione della radio appoggiata al davanzale delle sua finestra, sporgendosi oltre la scrivania e allungando al meglio l'antenna sul retro della scatola scura parlante, alzando il volume e sentendo più chiara e distinta la voce famigliare di uno dei suoi migliori amici:

"Qui è "Will the Wise" che vi parla: buon lunedì a tutti ascoltatori ma soprattutto buongiorno a voi amici che sta mattina tornate tra questi banchi di tortura!"
Seguì una breve pausa di silenzio e Mike trattenne il fiato, portando indietro con un gesto automatico della mano i lunghi capelli neri ormai completamente arriciatisi naturalmente nel corso dell'ultimo anno: aveva promesso a sua madre che li avrebbe tagliati alla fine dell'estate, ma ora che le vacanze erano ufficialmente finite, ancora i ricci neri padroneggiavano sulla sua fronte, fino a sfiorare la punta delle sue lunghe ciglia scure così come i suoi occhi grandi e tondi.

Si lanciò un'occhiata allo specchio, sorridendo timidamente all'immagine che vide come riflesso: pelle pallida minimamente colorata dal sole estivo, fisico asciutto e non propriamente muscoloso ma con due lunghe gambe che negli ultimi mesi gli avevano fatto vincere il primato contro il resto del party e viso magro e sfilato ricoperto di piccole lentiggini scure in contrasto al candore della sua pelle.
Il tutto contornato da una chioma di ricci neri corvini sempre perennemente incasinati.
Sorrise allo specchio e il ragazzo riflesso gli restituì un sorriso incoraggiante:
"Ce la puoi fare Mike, ce la puoi fare! L'hanno superato tutti, non è la fine del mondo! È solo…è solo…"

"E buon primo giorno di scuola specialmente a noi, alle neo matricole della Hawkins High che oggi varcheremo queste porte per la prima volta! Fateci sentire il vostro calore d'incoraggiamento, amici ascoltatori!"

Mike scosse la testa sorridendo e distogliendo lo sguardo dallo specchio in direzione della radio, con aria orgogliosa ed emozionata.
La voce sicura e per nulla incerta di Will non sembrava tradire nemmeno in parte l'emozione che sapeva che il suo migliore amico aveva avuto fino alla sera prima per quel suo primo debutto radiofonico.
Will Byers aveva sempre avuto una passione la musica, il più grande amore che aveva ereditato dal fratello maggiore Jonathan.
Mike sapeva quanto quel lavoro nella trasmissione studentesca Radio Shak fosse importante per il suo migliore amico e gli aveva promesso per settimane di ascoltare la sua prima diretta quella mattina.
E a giudicare dalla scioltezza con la quale la voce famigliare si districava tra assoli di chitarra e annunci scolastici dell'ultimo minuto, almeno uno dei due aveva decisamente iniziato con il piede giusto il primo giorno di scuola.

"Cari neo studenti, dal vostro "Will the Wise", questa è per noi! Che sia il nostro giorno, che sia il nostro anno!"

La voce si tacque, mentre la voce graffiata di Bon Jovi prendeva posto, infiammando le radio sulle note di Livin' on Prayer.
Mike si concedette di chiudere gli occhi per un secondo, abbassando la testa e scuotendo i ricci e la testa sulle note di quell'assolo e di quella voce così energica e capace di trasmettere energia e coraggio: ancora una volta, il suo migliore amico aveva fatto centro, quella canzone sarebbe stata in grado di infondere adrenalina pura in chiunque.

"Woah, livin' on a prayer!"

Mike alzò con un rapido gesto della mano ancora di più il volume sul ritornello, mentre la musica prendeva vita riempiendo la stanza dalle pareti blu, rimbalzando sul letto ricoperto dalla trapunta di "Ritorno al futuro", prendendo la rincorsa sulla collezione dei vecchi VHS di Star Wars e ridestando dal sonno i libri sulla scrivania, dimenticati dall'inizio dell'estate e ora riposti con cura all'interno del suo zaino nero già pronto.
Mike alzò le braccia, ancora ad occhi chiusi e con i soli boxer neri indosso, muovendo le labbra a tempo con quella voce, saltando per la camera a ritmo con il tempo tenuto dalla batteria.

"Woah, livin' on a prayer!"

"Michael Wheeler, abbassa quel volume e scendi subito qui!" sentì sua madre strillare con quanto fiato aveva in gola, tanto da coprire la musica a tutto volume della radio.
"Non vorrai essere in ritardo proprio oggi!"
No, evidentemente no.
"Fanculo…rossa!" sussurrò Mike infine, afferrando una delle sue fedeli tshirt a strisce sottili nere, bianche e rosse, infilandola in un secondo dalla testa e scuotendo i ricci neri scompigliati.
In un balzo fu dentro i jeans blu slavati, arrotolati sulle caviglie come aveva visto in quel film quell'estate al drive-in, sedendosi veloce sul materasso ed infilandosi le fedeli Converse All-Star bianche ed altre alla caviglia, ancora leggermente ingiallite dal sole e dalla sabbia del mare.

"Mike!!!"
"Arrivo mamma, ci sono!" urlò a sua volta Mike, abbassando il volume ma senza spegnere del tutto la musica e lanciando un ultimo sguardo allo specchio alla sua immagine riflessa: era un look abbastanza anonimo nel complesso, niente fronzoli o dettagli per dare nell'occhio, niente giacca da "bad boy" alla Denny Zuko ma nemmeno camicia e cravatta come quello sfigato di Benjamin Braddock.
Semplice e di carattere.
"Tuuubulare!", come avrebbero detto gli altri del gruppo.
D'altronde, come diceva Dustin, bisognava procedere ad obbiettivi minimi: il primo passo era passare il più possibile inosservato tanto non farsi ficcare la testa in uno dei cassonetti della mensa da Troy ed i suoi amici per la prima settimana di scuola.

Mike sorrise, aprendo finalmente la porta della camera dopo aver infilato lo zaino al volo sulle spalle, richiudendola dietro di sé proprio sull'ultima strofa urlata a squarciagola dal cantante rock alla radio.

"Woah, livin' on a prayer!"

"Ma buongiorno signorino! Benvenuto tra noi!"

Il saluto caloroso e solo lievemente canzonatorio di Karen Wheeler lo raggiunse mentre, ancora di corsa e con i ricci svolazzanti, Mike si apprestava a tuffarsi letteralmente dagli ultimi tre scalini, atterrando nella cucina di casa Wheeler dove la famiglia al completo già aveva iniziato a guastare la colazione.
"Fai piano figliolo…" boffonchiò con poco entusiasmo Ted Wheeler, senza abbassare il giornale da davanti al viso.
"Sei in ritardo, Mike!" proseguì Karen con la padella in mano, affiancandolo mentre si sedeva veloce sull'ultima sedia libera, di fronte alla piccola Holly che sorridente sembrava essere l'unica quella mattina felice di vederlo.
"Le tue uova sarebbero state calde se fossi arrivato in tempo!"

"Buongiorno mamma!" rispose Mike con un sorriso sghembo, vedendo il viso tirato della madre addolcirsi leggermente, mentre si chinava lasciargli un dolce bacio tra i ricci.
"Buongiorno tesoro…allora, agitato?"
Mike scosse la testa, portando alle labbra un bicchiere di succo d'arancia, tentando di nascondere il tremolio della gamba sotto il tavolo.
"No, per niente!"

"È una bugia!" sorrise Nancy di fianco a lui, guardandolo di sottecchi dalle pagine del libro aperto sulle sue ginocchia, con la forchetta piena di uovo strapazzato ancora in aria sul suo piatto.
"Tutti sono agitati al primo giorno di liceo, non esserlo è umanamente impossibile!"
"Già sui libri tu, Nancs?" rispose ironico Mike, addentando una fetta di pane tostato e girandosi verso di lei con una faccia da schiaffi.
"Cos'è, hanno già aperto le elezioni per "Miss Secchiona dell'anno"?"
"Si dal caso che, fratellino, io sia al liceo, ultimo anno per l'esattezza…" rispose per nulla colpita Nancy, senza alzare lo sguardo dal libro e con un sorrisetto divertito sulle labbra.
"Non mi aspetto che tu capisca, ma il prossimo anno andrò in un posto chiamato collage e non posso permettermi di perdere tempo ad ottenere i crediti necessari per la domanda di ammissione!"

"Ma finiscila! Hai i voti più alti di tutto il tuo anno, forse addirittura dell'intero istituto!" ribattè Mike scuotendo la testa e infilzando una forchettata di uova.
"L'unica cosa che ottieni così è farmi venire ansia già di prima mattina…"
"Forse ancora non hai capito, Mike, che da quest'anno si cambia musica! La pacchia della Middle School è finita: è il momento che anche tu ti metti sotto, fratellino!" concluse Nancy portando finalmente la forchetta alla bocca ed alzando lo sguardo dal libro, mettendosi più dritta sulla sedia nel suo vestito estivo a quadretti azzurro e scollato, ritrovando davanti a sé Mike con le sopracciglia alzate già pronto per ribattere.

"Mike ha ragione tesoro, metti via quel libro almeno a tavola!" la pregò Karen con sguardo supplichevole, rivolgendosi poi verso il figlio maschio con aria emozionata ed occhi brillanti:
"E poi, è arrivato il grande momento per il nostro Mike, come da tradizione!"
"Oh mio dio è vero! Come ho fatto a dimenticarmi?!" strillò Nancy chiudendo di scatto il libro tra le sue mani, con un sorriso già divertito sul viso.

"No, no, vi prego no…" sospirò Mike scivolando lentamente in basso lungo la sedia, sperando di essere inghiottito dal pavimento della cucina o di prendere magicamente il posto di Holly, intenta a bere il suo bicchiere di latte ignara di tutto.
"È proprio necessario…?" sospirò Mike intuendo già la risposta, vedendo la madre alzarsi da tavola raggiante ed uscendo dalla cucina di corsa, mentre Nancy nascondeva una risata dietro la mano.
"Scherzi?! Ma certo che è necessario tesoro, è una tradizione del primo giorno di scuola!"
"E le tradizioni vanno sempre rispettate!" concluse Nancy sempre più divertita.
Mike si voltò verso di lei con sguardo truce:
"Non mettertici anche tu, Nancs…"

"Coraggio figliolo, è come un rito di passaggio!" aggiunse Ted riemergendo da dietro il giornale e ripiegandolo con cura sul tavolo:
"L'ha fatto Nancy prima di te e un giorno toccherà anche ad Holly…è una tradizione dei Wheeler!"
"Giuro che mi prodigherò con tutte le mie forse perché tu sia risparmiata da questa tortura, piccolina" sussurrò Mike scuotendo la testa con aria compassionevole verso la sorellina seduta di fronte a lui sul seggiolone.
Holly di tutta risposta soffiò nel bicchiere del latte, creando delle bolle che le esplosero veloci in faccia, macchiabdole di latte e cioccolato le gianciotte e facendo Mike sorridere intenerito.
"Cute"

"Eccoci! Siamo pronti! Mike…sulle scale!" disse solennemente Karen Wheeler alle sue spalle con aria pomposa.
Mike scosse la testa, alzando gli occhi al cielo e posando la forchetta nel piatto ormai vuoto, vedendo Nancy alzarsi in piedi di corsa ridendo, portandosi vicino alla madre.
"Tesoro…non posso credere che sia arrivato già il tuo momento di indossarla" continuò emozionata Karen, guardando il figlio con occhi velati di emozione e porgendogli tra le mani una scatola famigliare.

Mike sospirò, posizionandosi lentamente di fronte a lei:
"Mamma…è proprio necess…?"
"Sì, lo è!" anticipò la risposta Nancy battendo le mani emozionata e ridendo sotto i baffi.
"Vado a prendere la macchina foto!"
"Stronza…" sussurrò Mike fulminandola con lo sguardo, vedendola saltellare via e tornando con lo sguardo al pacchetto nelle mani della madre sorridente di fronte a lui.
"Coraggio, mettitela Mike, ti starà benissimo!"
"Quel colore ti donerá, Mike!" rise Nancy, riemergendo alle spalle della madre con la vecchia polaroid in mano, pronta ad immortalare la neo matricola della famiglia Wheeler con indosso la vecchia felpa della Hawkins High School, con il simbolo della scuola, la testa d'orso, in peluches in rilievo sul petto.

"Dio mio, questa maglia è ancora più imbarazzante di come la ricordavo…" rise Nancy guardando Mike infilare goffamente la felpa troppo grande per lui.
"Nancy…!" la rimproverò la madre con una gomitata.
"Porta rispetto figliola" commentò Ted Wheeler dal tavolo della cucina.
"Questa felpa apparteneva al sottoscritto fin dai tempi in cui giocavo nella squadra di football del liceo! È stata conquistata con l'impegno ed il sudore della fronte! Era un orgoglio sfoggiarla per quei corridoi quando avevo la vostra età!"
"Faccio molta, molta fatica ad immaginarlo…" sussurrò Mike tentando di arrotolare ai polsi le maniche troppo lunghe.

"Coraggio tesoro, sorridi!" chiese Karen raggiante, prendendo dalle mani della figlia la polaroid già carica.
"Tutti i Wheeler da sempre frequentano la Hawkins High school!"
"Benvenuto al liceo fratellino…" rise Nancy mentre il primo flash immortalava la faccia sconsolata di Mike sulle scale di casa Wheeler, con l'imbarazzante felpa giallo senape indosso.
"Ancora una tesoro, sei stupendo!"
"Posso andare adesso..?"
"Un attimo di pazienza Mike, ne faccio ancora una!"
"Ti prego, mamma!"
"Dii Hawkins High School?"
"NO!!"

Il rumore dei campanelli e risate famigliari dall'altra parte della strada fuori dalla casa riportarono Mike alla realtà, facendolo sorridere mentre l'ultimo scatto lo immortalava per sempre nella tradizione di famiglia.
"Ci sono Lucas e Dustin! Devo andare mamma!"
"Aspetta tesoro! Hai messo nello zaino tutti i libri? Hai preso tutti i quaderni? E gonfiato le gomme alla bici?"
"Si mamma, ho fatto tutto!" rispose veloce Mike, sfilando in un baleno la felpa e afferrando al volo lo zaino.
"Ci vediamo oggi pomeriggio qui a casa alle 3:15! Mi raccomando sii attento e segui tutti i corsi e…" lo seguì Karen fin sulla porta, vedendolo aprire la porta di casa già con un piede sulla porta.
"Mike, aspetta!"
"Mamma, devo andare, che c'è?!" chiese Mike con sguardo supplichevole.

"È arrivato Jonathan! Devo andare!" lo superò Nancy con i libri in mano, uscendo per prima dalla porta e correndo lungo il viale, non prima di essersi voltata un'ultima volta verso il fratellino con un ultimo sorrisetto irriverente:
"Ci si vede per i corridoi, Mike! Spero di vederti in compagnia di una bella ragazza e non sempre dei tuoi amici nerd! Anche se dopo quest'estate al mare…"
"Zitta tu!!!" la mise a tacere Mike rosso in viso ancora di fronte alla madre, vedendola ridere soddisfatta correndo via verso l'auto azzurra del fidanzato in fondo al vialetto.

"Questa me la paghi stronza.."
"Quest'estate al mare?" chiese Karen guardandolo confusa, ma Mike spalancò gli occhi scuotendo la testa impanicato,
"Mamma devo andare, mi aspettano!"
"Certo, certo…vai…" sorrise Karen visibilmente emozionata, dopo avergli lasciato un leggero bacio sulla guancia facendolo arrossire:
"Sono così fiera di te, tesoro!"

Finalmente libero dalla morsa, Mike fece un sospiro, correndo lungo il viale di casa e raccogliendo dal prato la sua fedele bici sdraiata sull'erba verde perfettamente curata dalla signora Wheeler.
Vide con la coda dell'occhio sua madre ancora sulla porta di casa salutarlo con la mano e le sorrise debolmente, saltando sulla bici e iniziando a pedalare di corsa verso le sagome dei due amici di sempre, al termine della sua Maple Street.

Finalmente lontano dal vialetto di casa, Mike si concesse infine di respirare tranquillo, sorridendo al vento ancora estivo che gli scompigliava i capelli nella corsa.
Sentiva i muscoli delle gambe bruciargli per la velocità di pedalata e i ricci fendergli la fronte e le guance fino quasi a fargli male, ma a Mike non importava in quel momento.
Aveva bisogno di tutta l'adrenalina possibile per affrontare al meglio quella giornata, ne aveva proprio un gran bisogno.
Quello non era solo l'inizio della sua nuova scuola, era l'inizio di una nuova vita, passando dall'essere niente più che un bambinetto pallido e timido e dai maglioni imbarazzanti delle medie ad un ragazzo in piena regola del liceo: uno tosto, uno forte, uno "figo" insomma.

E Mike non sapeva ancora se sarebbe stato all'altezza di tutto quello che quell'anno di novità aveva in serbo per lui, ma certo aveva intenzione di affrontare tutto con slancio, "di petto" come gli ripeteva sempre suo padre.

Con le note della canzone ancora nella mente per trovare la giusta carica, Mike allargò le braccia al vento, lasciando andare il manubrio della bici e portandosi dritto con la schiena sul sellino, come aveva imparato da bambino, come da sempre significava libertà per lui, incontro al vento.

"Woah, livin' on a prayer!"

"Sei in ritardo!" urlò Lucas nella sua direzione con la sua giacca di jeans indosso, vedendolo avvicinarsi lungo la via, pedalando veloce a braccia aperte, con la tshirt a strisce rosse sferzata dal vento così come i ricci neri sulla fronte.

"Woah, livin' on a prayer!" urlò di tutta risposta Mike sorridendo, a ritmo con la canzone nella sua testa, superando gli amici senza fermarsi e continuando a pedalare lungo la via, con lo zaino in spalla.
Lucas scosse la testa, con un cenno all'amico in sella sulla sua bici di fianco a lui, ricominciando a pedalare anch'egli lungo a strada dietro a Mike.
Dustin invece sorrise guardando le spalle dell'amico allontanarsi dal basso della visiera del suo berretto bianco rosso e blu, scuotendo anch'egli la testa prima di ricominciare a pedalare insieme ai suoi migliori amici, diretti verso la Hawkins High.

"Sempre il solito Mike".

📼🌼
Salveee!
Eccoci qui, la storia è ufficialmente iniziata!
È un giorno speciale per Mike e per tutto il party: è l'inizio di un nuovo anno, di una nuova vita e Mike non sa minimamente cosa lo aspetta🙊
Il Mike di questa storia, già vi anticipo, sarà un adorabile patatino, ma siete curiosi di saperne di più invece riguardo a...lei?🙊
Non perdetevi il prossimo capitolo allora!
A presto,
Ari🌻

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