4.
PERCHÈ SONO UNA BRAVA ZIA
OTTO ANNI PRIMA
Un mese prima dell'incidente
-mamma tu sai perché Amber ci ha riuniti qui tutti quanti?- chiedo a mia madre mentre prendo posto sul divano, al fianco della mia amica Nicole. Tiene in braccio il piccolo Christian, ha giusto qualche giorno ed è il mini-umano più carino che abbia mai visto, senza contare che gli sto super simpatica e in braccio a me dorme sempre.
-no tesoro, voleva che ci fosse anche Josh ma questa mattina come sai è dovuto partire e non poteva di certo opporsi-
Annuisco alla risposta di mia mamma e guardo anche papà che in questo momento si sta mangiando le unghie delle mani, sembra in ansia.
-tu sai qualcosa?- mi decido a chiedergli.
-no, ma ho paura di sapere cosa vuole dirci. Potrei avere una mezza idea-
Alle parole dell'uomo della mia vita scoppio a ridere e mi appoggio alla spalla di Nicole -a te non chiedo neanche, appena sei arrivata mi hai fatto la stessa domanda-
-esattamente. Lo sai che quando vuole creare patos tua sorella è bravissima-
-magari hanno deciso di sposarsi- Thomas mi guarda divertito guadagnandosi un'occhiataccia da pare di mio padre. Scoppiamo a ridere sapendo quanta ansia il mio quasi cognato abbia al pensiero del matrimonio.
-eccoci- mia sorella entra in soggiorno tutta sorridente, mano nella mano con Ethan.
-ci avete messo troppo tempo, qui siamo impazienti- mi lamento ridacchiando.
-non avere fretta Emily- Amber mi guarda mordendosi il labbro e si mette al centro della stanza, senza lasciare neanche per un secondo la mano del suo fidanzato -non è una cosa semplice da dire, non era programmato nulla e siamo tremendamente spaventati...- inizia con voce vaga e posso vedere l'impazienza sul volto dell'uomo che le sta accanto.
-no, Amber. Avevamo detto di dirlo veloce e senza giri di parole- Ethan si lamenta e dopo aver guardato mia sorella che lo fulmina con lo sguardo si gira per osservare noi.
-e va bene, uffa- la bionda si lamenta e tutti ci scambiamo occhiate confuse. Ma che si sono bevuti questi due oggi?
-sono incinta- ed ecco la bomba sganciata.
Amber ci guarda senza più trattenersi e la prima a scoppiare a piangere è mamma, che ovviamente non perde tempo e corre ad abbracciarla.
-ma... incinta?- chiedo incredula girandomi verso Nicole. La bionda al mio fianco inizia a piangere tenendo fra le braccia il suo bambino e senza alcun segnale anche dai miei occhi inizia ad uscire un fiume di lacrime.
Ormai, nel pieno del caos, mi alzo anche io e mi lancio fra le braccia di mia sorella senza capire molto e col solo desiderio di averla stretta a me. -congratulazioni Amber- mormoro lasciandogli tanti bacini sulla guancia.
Ancora non ho idea di come potrebbe essere questa fragolina ma so già di amarla alla follia. Perché si, nel mio freddo e tenero cuoricino sono certa sia una bellissima femminuccia.
PRESENTE
-Voi piccoli esserini innocenti dovete ben ricordare di non cedere mai alle parole delle vostre belle mamme- dico ai due bimbi seduti sugli sgabelli dell'isola della mia cucina.
Ebbene si, le due socie sono riuscite a convincermi a fare quei maledetti dolci ma mi sono opposta quando hanno insistito per tenermi in ostaggio tutto il pomeriggio. In conclusione: preparo i dolci e domani li porto alla fiera della scuola per poi eclissarmi completamente da quell'ammasso di famiglie felici e false.
-zia Emily- Chris inizia a parlare -le nostre mamme hanno detto che ci sposeremo-
-e che avremo una casa vicino alla loro- aggiunge Chloe guardandomi
-va bene piccoli, quando le vostre mamme iniziano a parlare di questo argomento voi dovete prendere il loro telefono, chiamare la zia Emily e aspettare che vi venga a prendere. Voleremo insieme in Messico, dove ci sono delle spiagge bellissime, lontano da quelle pazze– spiego infornando l'ultima teglia di muffin.
I due piccoli se la ridono ma nelle mie parole un filo di verità c'è. Quelle due non possono traumatizzare queste due povere creature.
-dai ora andate a lavarvi le mani, quando sono pronti i dolci usciamo che andiamo a mangiare- regalo un dolce sorriso ai due piccoli e li vedo poi sparire al piano di sopra per lavarsi le mani.
Oggi pomeriggio al negozio è rimasta Leah e così ho potuto preparare i dolci insieme a Chris e Chloe. Da una parte, molto meglio perché mia sorella e la mia amica non sono molto brave con zucchero e farina, sia mai che fanno fuori l'intero gruppo studentesco con una delle loro ricette.
Quando i due angioletti sono di ritorno, ci mettiamo i cappotti e saliamo in macchina, con direzione fastfood.
La cena passa serenamente, i due bambini si sono divertiti e abbuffati. Una volta finito di mangiare abbiamo fatto un giretto per le vie della cittadina, il bello di abitare alle porte di New York è che non c'è sempre tutto il caos della metropoli ma sei comunque a un passo da qualsiasi cosa tu voglia. Finito il giro a piedi, e anche lo zucchero filato, ho riportato tutti a casa, me compresa.
Come mio solito, prima di uscire, non ho sistemato la cucina per via del fatto che eravamo in ritardo quindi appena metto piede in casa il caos mi accoglie e mi appresto a rimettere ogni cosa al proprio posto.
Una volta finito tutto non nego di essere stanca, ma guardando il bancone della mia cucina perfetto e immacolato, mi posso ritenere molto soddisfatta, sono sommersa dai dolce e tutto è pulito e splendente.
Mi butto finalmente nel mio lettone e prendo il mio telefono che sta vibrando sul comodino. Sono dei messaggi, sul gruppo con mia sorella e Nicole.
Nicole:
"Christian parla di un viaggio in Messico, mi devo preoccupare?"
Amber:
"Anche Chloe! Magari programmano già un delle loro fughe d'amore"
Nicole:
"Che carini che sono!"
Non sono una pessima persona se dico che me la sto ridendo, e non poco?
Emily:
"Siete fuori strada. Il Messico è il piano di fuga"
Giuro che vorrei tanto stare sveglia a gustarmi ogni loro risposta ma, esattamente come una bambina, mi addormento con il cellulare affianco a me sul letto.
* * *
Svegliarmi non è stato semplice, il sonno aveva preso in ostaggio ogni singola cellula del mio corpo. Per fortuna dopo la mia dose mattutina di caffeina mi sono data una svegliata e sono corsa al lavoro.
Il venerdì mattina ho un abbondante flusso di clientela e anche oggi non è stato da meno, non so con esattezza il motivo di questa cosa ma sta di fatto che anche questa mattina c'era da impazzire a dar retta a tutte le persone che sono venute alla boutique. Sia io che Leah siamo state sempre molto impegnate e le quattro ore di lavoro sono passate molto velocemente.
Abbiamo pranzato insieme poi ognuna è tornata a casa propria.
Entro le due del pomeriggio, mi sono ritrovata pronta e pulita per affrontare le arpie della scuola elementare. Non volendo dare altro motivo per guadagnarmi occhiatacce ho deciso di indossare dei semplici pantaloni della tuta, bianchi con una striscia oro sul fianco delle gambe, al di sopra ho messo un semplice top che arriva poco sopra l'ombelico sbracciato bianco, ma per non dare appunto nell'occhio sopra ho una felpa, coordinata ai pantaloni, allacciata fin sotto al seno. Infine ai piedi delle comodissime air max bianche. Ho fatto anche la coda e sul viso il mio trucco è quasi inesistente se non fosse per il mascara e l'eyeliner. Non hanno assolutamente nulla di cui lamentarsi quelle bigotte, non ho un cm di tacco, sono vestita con una tuta e il mio viso è quasi del tutto al naturale.
-era ora!- Amber mi viene incontro appena parcheggio la mia Audi e non ho nemmeno il tempo di aprire il bagagliaio che è già con i dolci in mano.
-Cavolo Emily questa tuta ti fa un culo pazzesco- Nicole ride mentre cammina dietro a me e mia sorella con i dolci in mano. Non so come abbiamo fatto, ma siamo riuscite a portare in un'unica volta tutti i dolci.
-smettila scema! Tutte queste mamme non aspettavano altro che vedermi arrivare ancora in minigonna e tacchi- accenno una risata mentre cammino attenta ai dolci.
-peccato che mia sorella è figa con qualsiasi cosa- Amber alza di qualche tono la voce attirando l'attenzione delle persone attorno a noi. Voglio sotterrarmi.
-io mi chiedo se davvero siamo sorelle o sono stata adottata- scuoto divertita la testa e poso finalmente i vassoi sui tavoli.
-wow! Giallo! Volevate proprio farvi notare- commento osservando il tendone dello stand.
-tutti l'hanno preso verde bosco, è triste e scuro. Ma che cosa brutta- Nicole sorride fiera iniziando a sistemare i vari vassoio.
Mi guardo attorno, c'è molta gente e non nego che il mio sguardo sta vagando in giro in cerca proprio di lui. È da settimana scorsa, al negozio, che non lo vedo. Per quanto non ho alcun interesse in senso amoroso, mi farebbe piacere incontrarlo nuovamente. Per ovvie ragioni, questa cosa non l'ho confessata alle due che sono al mio fianco, altrimenti per me sarebbe la fine.
-deve ancora arrivare il tuo uomo sexy. Rita e il figlio sono già qui, lui finisce di lavorare più o meno ora. Tra dieci minuti, venti al massimo, sarà qui- Mia sorella abbozza una risata e le faccio una smorfia.
Sembra una stalker adesso -come sai che lavoro fa?- chiedo curiosa
-lavora con l'ex di Nicole-
-più che altro, il mio ex lavora per lui. L'agenzia pubblicitaria in cui lavora Thomas è di proprietà di Jackson White- mi spiega meglio la mia amica alzando gli occhi al cielo ripensando al suo ex, nonché padre di Christian. Annuisco semplicemente alle loro parole e mi metto anche io a dare una mano a sistemare il tutto.
I due piccoli sono alle giostre a giocare e appena mi hanno visto son venuti a salutarmi. Mai avrei immaginato di ritrovarmi qui, in mezzo a tutti questi piccoli umani e a sistemare dolci come fossi una di queste mammine.
***
Sono rimasta allo stand per circa mezzora. Lo ammetto, ad aspettare di vedere lui con la scusa di aiutare Nicole e Amber, ma non vedendo arrivare nessuno mi sono rassegnata e avviata verso la macchina.
Non sono così disperata, non ho sedici anni che devo rincorrere il ragazzetto per cui ho una cotta.
Sono una donna, mi farebbe piacere rivederlo e se è destino, succederà.
Mentre cammino, ovviamente, qualche occhiataccia la ricevo comunque, specialmente da Rita e le altre due vipere, sempre in tiro e al suo fianco.
Mi chiedo come abbia fatto un uomo come Jackson White a stare con una come lei, non è cattiveria o invidia sia chiaro. Solo che Rita sembra una donna di altri tempi, porta un caschetto biondo e ora, ad esempio, indossa un vestito che scende a tubino fino al ginocchio color tiffany e al collo una collana di perle.
Mi ricorda molto desperate housewives.
La prossima volta che verrò qui proverò ad indossare un sacco dell'immondizia visto che ricevo occhiatacce anche ora, senza fare nulla. Tutto questo mi sembra molto assurdo, anche perché io non sono una madre di qualcuno della scuola e anche se fosse, nessuno ha il diritto di mettere in discussione una persona solo per i vestiti che indossa. Sono una di quelle donne a cui piace vestirsi bene, indossare tacchi vertiginosi e sentirsi bella, non devo giustificarmi con nessuno. Dopo tutto il calvario che ho dovuto superare, non mi importa minimamente di quello che le persone potrebbero pensare.
Prendo dalla mia borsa le chiavi dell'auto e faccio scattare la serratura.
Prima di salire controllo la portiera, c'è un piccolo graffio e per fortuna col dito riesco a levarlo. Questa macchina mi è stata regalata dalla mia famiglia una volta finito il percorso di riabilitazione e ci sono molto legata, oltre che essere stupenda ha anche un valore affettivo importante.
-ma come? Io arrivo e tu vai via? Ora sarà decisamente meno interessante stare qui- questa voce penso di poterla riconoscere bene, mi giro trovandomi
davanti l'uomo tanto atteso.
-diciamo che il mio compito qui è finito- spiego sorridendo -e ciao anche a te Jackson-
-piacere di rivederti Emily, bella come ricordavo- mi saluta osservandomi ancora dalla testa ai piedi per poi tornare a guardarmi negli occhi, ora penso di essere rossa come un pomodoro -non posso neanche offrirti qualcosa? Una limonata? Un muffin?-
-è molto gentile da parte tua ma non penso sia il caso- rispondo cordialmente sorridendo. So di sembrare una pazza, ma se dovessi percorrere la strada fra gli stand con lui, avrei gli occhi di Rita ancora più incollati a me e poi, come è giusto che sia, devo ricordarmi che c'è una donna nella sua vita, quella a cui ha comprato quel bellissimo vestito nella mia boutique.
-e per quale motivo?- mi chiede ancora corrugando la fronte confuso
-c'è la tua ex moglie, già mi odia e sono sicura che ogni volta che mi vede spera che io cada o qualcosa di simile. Senza contare che poi la tua compagna non penso sarebbe felice di sapere che offri muffin alle sconosciute- spiego facendogli abbozzare una piccola risata.
-punto primo: la mia ex moglie ha voluto divorziare da me e ora con chi prendo un muffin non è affar suo- si avvicina sorridendo ancora divertito -e punto secondo: non c'è nessuna compagna o fidanzata-
-e il vestito di settimana scorsa?- chiedo di getto senza pensare.
Accidenti Emily, non sono affari tuoi.
-per mia sorella. Domenica è stato il suo compleanno- mi dice semplicemente per poi sfilarmi le chiavi della macchina dalla mano, fa scattare nuovamente la sicura e se le mette in tasca.
-va bene, penso di non avere altra scelta. Andiamo a prendere questo Muffin- acconsento guardandolo divertita.
Oggi è molto meno sfacciato della volta scorsa. Forse perché siamo anche in mezzo a dei bambini.
Stiamo camminando fra le varie persone che sono presenti qui alla fiera. Potrebbe essere solo una mia impressione, ma mi sento osservata. Non voglio sembrare la classica ragazza che si sente il centro del mondo, ma quando siamo passati davanti allo stand dei giochi, la maggior parte delle signore sedute sulle panchine ad aspettare i propri bimbi mi hanno riservato delle occhiatacce ben poco carine. Senza tener conto dello sguardo di fuoco che mi ha rivolto la dolce Rita quando mi ha vista al fianco del suo ex marito.
Sono davvero così terribile come persona?
- ti piace molto il cioccolato- mi dice Jackson quando mi passa il mio muffin al cioccolato con gocce di cioccolato, risvegliandomi dalle mie paranoie.
-a chi non piace? È buonissimo- mi giustifico sorridendo per poi addentare il mio dolce.
Mi mostra il suo dolcetto ai mirtilli -preferisco qualcosa di più classico-
-noioso- lo guardo ridendo mentre mi avvicino ad una panchina così da sedermi.
Lo sento ridacchiare e poi lo vedo sedersi al mio fianco -allora? Che ci fai qui? Ad una festa della scuola senza avere neanche un figlio-
-sono una brava zia e ho delle sorelle rompi scatole-
-quante sorelle hai?-
-in realtà una, Amber. Nicole è una nostra carissima amica ed è a tutti gli effetti di famiglia- faccio dondolare la mia gamba accavallata.
-avrei dato qualsiasi cosa per avere una zia come te- confessa fermando il suo sguardo sulle mie labbra.
Mi giro verso di lui guardandolo divertita -non mi avresti potuto guardare in questo modo- lo sfido finendo il mio muffin e mi passo la lingua sulle labbra, pulendomi così dalle briciole.
-assolutamente no, anzi pensandoci bene ringrazio di non essere imparentato con te. Altrimenti non potrei invitarti a cena domani sera-
Direi che va dritto al sodo -non perdi tempo-
-e rischiare di farmi sfuggire un'occasione con te? Non esiste- mi risponde alzandosi e mi tende la mano -limonata?-
Mi alzo anche io dalla panchina, indugiando sulla sua offerta. Non posso essere di certo messa sotto accusa per non aver pensato subito alla buonissima bevanda ma ad altro.
-certo- annuisco incamminandomi con lui.
Quando sto per dirgli che non voglio il ghiaccio nella mia bibita un caschetto biondo ci interrompe -dovresti andare a salutare tuo figlio- Rita guarda il suo ex marito con riluttanza.
-Lucas l'ho già salutato, Rita! E dopo viene via con me, ho tutta la sera per stare con mio figlio. Lascialo giocare tranquillo con i suoi amichetti.- il tono di Jackson è freddo e guarda la donna davanti a sé, quasi senza emozioni.
-e che bell'esempio che gli stai dando. In giro per la fiera della sua scuola a fare il cretino con una ragazzina- questa donna penso sia leggermente pazza, si rende conto che sono qui davanti a lei e che io e il suo ex marito a malapena ci siamo toccati? Non capisco che problemi abbia contro me o la mia famiglia.
-Jackson io ora devo andare- inizio interrompendo la loro conversazione -magari la limonata la rimandiamo ad un altro giorno-
Dall'espressione sconvolta della donna capisco che la mia frase è stata del tutto fraintesa e Jackson annuisce divertito.
-va bene, Emily. Nei prossimi giorni passo al negozio così parliamo con più calma, senza alcuna interruzione- l'uomo davanti a me si sporge così da baciarmi la guancia.
Inutile precisare il colore che è diventato il mio viso.
Con la coda dell'occhio posso vedere Rita che bolle di rabbia, ben ti sta serpe bionda.
Ancora non del tutto soddisfatto di aver infastidito la sua ex moglie, Jackson porta le labbra al mio orecchio -comunque il bianco ti sta proprio bene- sussurra facendo una piccola risata.
Sorrido alle sue parole e mi allontano da lui -con permesso- dico semplicemente superando Rita con un'espressione divertita e mi dirigo alla macchina facendo apposta ad ancheggiare più del dovuto, sapendo di avere il suo sguardo addosso, e anche quello di lei.
Vada come deve andare, inizio a pensare che Amber e Nicole abbiano ragione.
È ora di mettermi in gioco.
Quando mi siedo al posto di guida prendo il mio telefono e mando un messaggio sul gruppo con mia sorella e la mia amica. Mi limito soltanto a spiegare che l'ho incontrato e che una limonata è stata promessa per i prossimi giorni. Sicuramente impazziranno entrambe ed inizieranno a pensare chissà quali cose.
🌷 PICCOLO SPAZIO PER ME 🌷
E dopo molto ma molto tempo sono ancora qui. Ho cercato di non fare il capitolo troppo corto, per compensare il ritardo nella pubblicazione ma non sono certa di aver fatto un ottimo lavoro. Spero comunque che possa piacermi almeno un pochino e che il flashback sia fatto decentemente, è la prima volta che sto provando questa cosa in una delle mie storie e spero di non creare un disastro 😇
Per quanto riguarda i personaggi, sto pensando di cambiare i due protagonisti principali perché non mi convincono a pieno, a me piacciono molto di più quelli che ci sono sulla copertina. Molto presto però mi deciderò 🥰
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e anche di questa storia 😋 Inoltre se avete piacere seguitemi su Instagram (fede_wattpad) e passate a dare un'occhiata anche all'altra storia che sto scrivendo "Love Without Limits" 💕
Un bacio, Federica ❤
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