quarantasette - 𝚖𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚙𝚒𝚊𝚌𝚎, 𝚒𝚜𝚊𝚊𝚌
𝚒𝚜𝚊𝚊𝚌 𝚜𝚙𝚒𝚍𝚎𝚛
Una marea di emozioni diverse, contrastanti fra loro: è questo ciò che sento. Fra tutte però una sola emerge prepotente, mi intrappola. Ed è un profondo odio.
Qualcosa di viscerale e famelico, che mi assale quando, uscendo dall'ospedale, vedo Paul insieme a Sebastian.
Chiacchierano come se nulla fosse appoggiati al cofano della vecchia Fiat di mio fratello, il quale non appena mi avvista mi fa cenno di avvicinarmi.
«Zacchi-»
«Dov'è Julia?» interrompo Paul, fissando Seb dritto negli occhi. Non so nemmeno io quando mi sono avvicinato così tanto da potermi alzare sulle punte nel vano tentativo di sovrastarlo, però Sebastian non pare per nulla sorpreso della nostra inesistente distanza. Né del mio tono accusatorio.
«Hai detto che l'avresti tenuta lontana. Dov'è?» insisto vedendo che non mi risponde.
«Isaac?» prova a chiamarmi mio fratello, ma questa volta non me ne starò buono a subire. Non con la fatina che mi invita a dare del mio meglio, sussurrandomi dolci parole all'orecchio. Non con Cloé che, proprio in questo momento, è riversa su un gabinetto a vomitare l'anima in attesa che un infermiere le porti qualcosa per impedirle di strozzarsi con la sua stessa bile.
Sebastian pare aver capito da dove arrivi la mia ira e, sospirando pesantemente, tira fuori il cellulare per mostrarmi la chat con Julia.
Comincio a leggere senza pensarci due volte.
Sgrano gli occhi, sempre più sconcertato da ciò che sto vedendo. Non posso credere che tutto ciò che mi ha raccontato Cloé sia la verità.
Seb mi lascia prendere il telefono, fidandosi forse un po' troppo dei miei nervi già tesi. Potrei scagliarlo a terra da un momento all'altro, perché più scorro con le dita, più aumenta la consapevolezza che questo non sia un dannatissimo incubo. La cover di plastica nera e tiepida, lo schermo con il tema scuro e la nostra foto come sfondo: mi sono talmente familiari che è impossibile che mi distanzi da questa situazione di merda fingendo che quello che ho in mano non sia proprio lo smartphone di Sebastian.
Paul pare confuso e me lo ritrovo presto con il mento appoggiato sulla spalla, a spiare la chat senza neanche provare a nasconderlo. Ma in questo momento sono troppo accecato dall'immagine di Cloé sporca nel suo stesso rigurgito per preoccuparmi di proteggere Seb.
La conversazione inizia con quel mostro che dà al mio Seb il buongiorno, seguito da un “sei con lui, vero?” a un paio d'ore di distanza.
Alzo lo sguardo su quello che, almeno in teoria, è il mio migliore amico e lui di tutta risposta mi dice: «Cloé te l'ha detto, vero?» confermando ancora una volta i miei sospetti.
Impreco fra i denti e rileggo, per la seconda volta nel giro di pochi istanti, quella tremenda sequenza di messaggi.
Non più. Cosa vuoi?
Questa è stata la risposta di Sebastian.
Se sei libera possiamo parlare di persona.
Ha aggiunto una buona mezz'oretta più tardi, probabilmente dopo aver parlato con me.
No no, oggi sto con tuo padre. Mi porta a fare shopping!
Poi una serie di emoji a forma di stelline.
Divertitevi.
Oh, che risposta noiosa!
Cosa ti succede, Sebby?
Quello è il mio cazzo di soprannome!
Scrollo le spalle per levarmi Paul di torno, ha il mento appuntito e mi sta scavando nella carne. Lui però non demorde e rimane appollaiato come un avvoltoio, stavolta però con il viso sospeso a qualche centimetro dal mio collo. È incuriosito da questa assurda situazione quasi avesse fame di gossip, però decido di non dare troppo peso al suo umore.
Non mi succede niente.
Cloé come sta?
Non sono cazzi tuoi, mi pare.
Stringo i denti. Come ha osato chiedere di lei?
“Ha una bella faccia tosta, non c'è che dire.”
Ridacchia la fata, poi ci riflette su un secondo.
“Nah, nemmeno quella è bella. Diciamo che ha una faccia tosta e basta.”
Sì che lo sono, lei è la mia anima gemella ;)
E dopo questo messaggio, ho veramente voglia di distruggere il telefonino schiantandolo contro l'asfalto ruvido, per poi passarci ripetutamente sopra con la macchina.
Tecnicamente non è mio padre?
Ribatte Sebastian e riesco chiaramente a leggere una velata ironia nelle sue parole, ma a quanto pare Julia no, perché ribatte con un cuore rosso, gigante e palpitante.
Maledetti sticker.
Aww, mi vedi già come la tua nuova mamma?
Sei in vena di barzellette?
Nah, ma cerca di resistere, Sebby. Presto non ci vedremo mai più! :3
Smettila di chiamarmi così. Sei irritante.
Solo lui può?
Esattamente.
Mi domando come cazzo faccia lei a sapere che quello è il nomignolo che gli ho affibbiato io, ma lascio perdere quasi subito. Ho cose più importanti da metabolizzare. Come il fatto che Sebastian debba "resistere".
Noioso noioso.
Come sei noioso!
Dovresti trattare meglio chi è in dolce attesa!
Che schifo. Smettila di ricordarmelo. È già abbastanza tragico che quel coso sia davvero mio fratello.
Non chiamarlo "coso", è frutto dell'amore mio e di tuo padre, figliolo caro ;)
Sebastian non ha scritto nulla, ma ci ha pensato Julia a colmare quel silenzio durato appena un'ora. Immagino che nel frattempo lui si sia fatto una doccia per levarsi di dosso il ribrezzo che gli avrà scagliato contro quel messaggio del cazzo.
Non capisco perché te la prendi tanto.
È un piano che hai suggerito tu, no?
Oppure non vuoi più ucciderlo?
Altre emoticon con le stelle.
Uccidere chi? Non so di che parli.
Non fare il furbo ;(
Oh no!
Non dirmelo!
Sei ancora arrabbiato per la dolce Cloé?
Tu non hai un cuore, vero?
Che fai? Punti il dito?
Proprio tu?
Hai praticamente venduto la vita di tuo padre, carissimo ^^
Certo, non mi lamento.
Ma ricorda chi è stato a mettere su questo piano. Di certo non io~
Sebby!
Mi ignori?
:(
Va al diavolo.
Dopo di te ;)
Comunque Zacchino è tanto carino. È andato a trovarla, no?
Attenta a ciò che dici.
Mi minacci? Sono una donna incintaaaa ;(
Non si fa :0
Stai camminando sui carboni ardenti.
E non mi sto nemmeno bruciando, pensa che brava~
Hai qualche rimorso, vero? Perché tuo fratello farà la tua stessa fine ed è solo colpa tua :)
Mentre tuo padre...
Un teschio.
Scommetto che stai per negarlo, giusto?
Paura della polizia?
Zitta.
Uffa D:
Non sei divertente.
Nemmeno se ti punzecchio.
Eppure ti senti in colpa, non è così?
Per questo reagisci male
Però non per Coco
Sei un figlio tremendo.
È per via di Cloé, vero?
Beh, è davvero colpa tua. L'hai allontanata da me e sai che non mi piace condividere ;(
Volevo solo un giocattolino con cui sfogarmi ogni tanto e tu le hai messo in testa tutte quelle cose brutte su di me T_T
Cose vere su di te.
Mai detto che fossero false~
Ma ciò non toglie che potevi evitare. Sai, odio l'idea che altri possano giocare con qualcosa che mi appartiene
E tu sei praticamente mio figlio, no? Dovresti ascoltare la mamma.
Tu non sarai mai mia madre, pazza schizzata.
E Cloé non è un oggetto.
:)
Io dubito che non lo sia.
Hai visto cosa mi ha permesso di farle? ;)
Lo stai ammettendo quindi.
E allora? Vuoi davvero andare dalla polizia? No, sei troppo intelligente per farlo.
Sai che andresti nei casini insieme a me e allora chi si prenderebbe cura di Zacchino? :(
Tu sei pazza.
Non sono io quella che va dalla psicologa. Linda, giusto? Dovrebbe stare più attenta alle sue cartelle private :)
Cosa stracazzo hai fatto?
Nulla
Solo una sbirciatina
Il tuo ragazzo è un tipetto problematico.
Schizofrenia, giusto?
Julia.
Lo so, Isaac deve starne fuori.
Sei così fastidiosamente carino con lui :(
E dire che io e Cloé avremmo potuto essere come voi.
Non dire cazzate.
È la verità.
Io e te ci somigliamo.
Non negarlo.
Entrambi faremmo qualunque cosa per i nostri obiettivi. Cambia solo l'oggetto delle nostre attenzioni.
Il mio è questo bambino.
Il tuo è Zack.
Zack non è un oggetto.
Non difendi anche il tuo fratellino? ;)
Non voglio averci nulla a che fare.
E lo sai.
Quanto sei crudele, Sebby T_T
Peccato che Coco non lo vedrà nascere
Smettila con questo "Coco"
Sei davvero patetica.
Ma Conrad è lungo! D:
E non mi permette di usare il suo nome di battesimo! >:(
Beh, guardando il lato positivo, ha cose molto più lunghe del nome :3
Che. Schifo. Cristo.
Uffa! Dovrò pure rinunciarci
Per colpa tua
Voglio un nuovo ragazzo!
Uno giovane!
Trovamene uno
Hai trovato la ragazza a Cloé, giusto?
Fai lo stesso per me
Non vedi l'ora di rimpiazzarlo?
Il tuo adorato "Coco"?
Ehi, sei tu che pianifichi di ucciderlo.
Solo alla fine ho il coraggio di riportare lo sguardo su Sebastian che mi osserva con occhi di ghiaccio, senza alcun segno di rimorso.
A giudicare dalla conversazione, Julia pare rilassata. Probabilmente si sente sul serio intoccabile. Esattamente come sostiene Cloé.
«Non hai alcuna intenzione di limitarti a tuo padre, vero?» tremo, ma non so perché. Non riesco a controllare il corpo. Vorrei solo correre fra le sue braccia e implorarlo di dirmi che andrà tutto bene, ma Cloé continua a venirmi in mente, piegata su se stessa, con le labbra sporche di liquido giallo.
Deglutisco. Anche a me è salita un po' di bile.
Lui scuote la testa.
«Scusa, Isaac.» mormora.
«No. Non ci provare. Non mi fai pena.» indietreggio, finendo addosso a Paul che mi stacca il telefono dalla mano prima che lo possa buttare davvero a terra. Non mi interessa ciò che accadrà a Julia, dico davvero. Quella donna è un mostro.
Ma ciò che porta in grembo...
«Sebastian, sono quattro mesi!»
Mi sa che non si aspettava di avermi contro. Forse credeva che l'avrei sostenuto nonostante tutto. Per questo pare ferito.
Stavolta però non posso proprio cedere. C'è un bambino di mezzo e devo fargli capire che percorrere quella strada è un tremendo sbaglio, che ci dev'essere un'altra soluzione.
«Seb, ripensaci.»
«Perché? Quel coso non sarebbe nemmeno mai dovuto esistere.» esplode cattivo, incrociando le braccia al petto.
«Mi prendi per il culo!?» sbotto.
«È un bambino!»
«Più un parassita.» mi corregge.
«Come puoi anche solo pensare una cosa del genere!? Il ragazzo di cui mi sono innamorato non farebbe mai una roba così schifosa.»
Sebastian sobbalza. All'improvviso pare davvero in panico.
«Allora mi sa che non lo sono...» sussurra.
Sbarro le palpebre.
«Seb...»
«Non ho altra scelta. È l'unico modo.» deglutisce.
«Voglio essere libero.»
«Quindi sacrifichi un bambino?»
«È l'unico modo.» ripete.
«Andare dalla polizia ti fa così schifo?»
«Lo sai che non mi ascolterebbero nemmeno!» si morde il labbro.
«Ti prego, smettila.»
«No che non la smetto!» insisto.
«Sicuramente c'è un'altra soluzione, ma non vuoi neanche provare a cercarla.»
«Tu non sai niente, Isaac.» sibila.
«Davvero? Io non credo! Secondo me hai solo fatto ciò che ti faceva più comodo, come al solito!» lo accuso.
«Non hai fatto altro che dirmi quanto la tua famiglia sia una merda.» gli ricordo.
«Ma hai comunque deciso di scaricare questo schifo su un bambino innocente per i tuoi porci comodi!»
«Io ero un bambino innocente, Zack!» grida all'improvviso, in procinto di una crisi di nervi.
È agitato, si gratta furiosamente la nuca, però deve essersi fatto male per la troppa foga perché ritrae la mano dopo qualche istante. Mi faccio avanti per puro istinto però stavolta è lui a indietreggiare.
Sento un dolore lancinante al petto.
Credo che mi abbia appena spezzato il cuore.
«Io ero... Innocente.» ripete.
«Ma mi hanno costretto a fare tutte quelle cose e non me lo meritavo, ok? Sono sempre stato una delusione per loro e me l'hanno detto così tante innumerevoli volte! Non hai idea della pressione che ho addosso!» stringe le palpebre così tanto da ridurre gli occhi in due fessure crudeli, che mi scavano nelle ossa e mi perforano i polmoni, levandomi il fiato. Sento le lacrime pizzicarmi le guance.
Cazzo.
Penso.
Ho appena rotto qualcosa.
«Seb-»
«No!» esclama, facendo un altro passo indietro.
«Non sai quanto cazzo sia dura fingere che vada tutto bene quando non è vero! Hai una famiglia amorevole, degli amici accanto e sei così-» si interrompe.
«Sei così accecante.» conclude.
«Era ovvio che mi innamorassi di te, no? Sei... Sei tutto ciò che ho sempre voluto...»
«Seb!» ritento, ma ormai non mi ascolta più e ora Paul mi tiene per le braccia, quasi volesse impedirmi di fare puttanate. Provo a scrollarmelo di dosso, invano. È irremovibile.
«Cazzo!»
«E ora mi dici che non ti piaccio più!?» continua Sebastian, implacabile come una tempesta, tirando un pugno al cofano della Fiat di mio fratello. Sobbalzo.
«Cazzo, era ovvio. Perché sono così sconvolto?Perfino la mamma si è stufata di me e mi ha lasciato indietro!» urla. Eppure ride. Sta perdendo il controllo.
«E la polizia credi che abbia fatto qualcosa mentre quelli mi usavano come una bambola!? No! Certo che no!»
«Mollami!» lo prego, ma Paul fa no con la testa.
«Non mi farà male.» insisto.
«Lo so.» sospira.
«Ma si sta distruggendo e non voglio che resti con lui.» ammette.
«Non dopo quello che ho appena letto.»
Cosa!?
Sto per chiederglielo, però la mia attenzione viene catturata nuovamente da Sebastian.
«Mi dispiace davvero, Isaac, però non basta, giusto?» mi dice, salta con lo sguardo da un punto all'altro, come se fosse terrorizzato da qualcosa. Si stringe nelle spalle, quasi avesse un disperato bisogno di contatto umano.
Oh, cazzo!
Nonostante la gomitata che gli ho appena dato sullo stomaco, non riesco a liberarmi di Paul.
«Ho fatto tutto quello che potevo per tenerti al mio fianco, però mi stai per abbandonare anche tu, vero?» Sebastian china il capo, sconfitto. Pare averlo appena realizzato.
Però non è così. Voglio ancora rimanere con lui. Io...
«Io-»
Vorrei dirglielo, ma la voce non esce. La fatina d'un tratto è apparsa per intero, riesco a vederla chiaramente. Mi fissa con i suoi occhietti vispi, inquisitori. Rabbrividisco.
«Certo che ti molla! Sei inquietante!» si mette in mezzo Paul.
«Cosa vuoi fare al riguardo? Prenderlo con la forza? Dovrai passare sul mio cadavere, malato del cazzo.» lo sfida.
Sebastian sobbalza. Sgrana gli occhi. Ci fissa.
«È davvero questo quello che pensate? Credete che sia come Julia?» domanda tristemente, per poi focalizzarsi su di me. Sulle lacrime che mi bagnano il volto. Non è come crede. Io ho piena fiducia in lui, però non riesco più a comunicarglielo.
È come se il filo rosso che ci teneva uniti si fosse spezzato.
“Ma che dici?” ghigna la fata.
“Sei stato tu a tagliarlo, no? L'hai fatto un momento fa senza nemmeno pensare alle conseguenze.”
Ho il fiato corto. La tachicardia. Le orecchie che fischiano.
“Hai detto che non l'avresti lasciato mai e poi mai, eppure alla fine l'hai tradito, Zacchino.” gongola, la mani unite a mo' di preghiera.
“Lo stai davvero abbandonando. Sei come tutti gli altri, nulla di speciale.”
Mi sento male.
«Zack?» mi chiama Paul, ma ho gli occhi puntati su Seb e continuo a tremare. Voglio solo che venga qui a salvarmi.
Mio fratello però interpreta male la situazione, perché non appena Sebastian capisce che sono in crisi e prova a tornare da me, Paul gli grida contro che deve starmi alla larga. E si fa viva la disperazione.
«Come ho potuto pensare che fossi un bravo ragazzo!? Dannato psicopatico!» strilla mio fratello.
«Guarda cosa gli stai facendo! Giuro che chiamo la polizia se non te ne vai!»
Provo a parlare, a districarmi da quella stretta che sa solo di veleno, per farmi rassicurare dall'unica persona che riesce davvero a calmarmi, ma quando incrocio nuovamente gli occhi di Seb realizzo che non c'è più speranza.
Sta indietrggiando. Paul l'ha convinto.
Così... Facilmente.
Come se lo sapesse... Come se stesse aspettando solo questo momento...
Faceva anche questo parte del piano?
Sta scherzando?
«N-non... Non mi vedrete più...» promette. Sta balbettando, vacilla. È ovvio che stia soffrendo. Allora perché non ritira tutto e viene qui? Perché non spinge via Paul e mi abbraccia? Lo sto praticamente supplicando.
«Mi dispiace, Isaac.» mormora.
No.
No.
No no no.
«Vuoi andartene!?» lo incita Paul, stringendomi al petto con ancora più forza. Non so come, gli lancia contro il telefonino. Seb fa appena in tempo ad afferrarlo al volo prima che lo colpisca al petto.
«È ridotto così per colpa tua!»
No.
No, non è vero.
A volte mi faccio prendere dalle emozioni e mi agito spesso, ma Sebastian sa come calmarmi. Se venisse qui mi sentirei subito meglio. Seb ne è consapevole, è l'unico che sa quali pulsanti premere, come farmi credere che andrà tutto bene.
Allora perché non glielo dice?
Perché non urla che è di lui che ho bisogno?
Perché si è voltato?
Perché non mi sta più guardando?
«Aspetta...» bisbiglio con un filo di voce, ma mio fratello è l'unico a sentirmi, perché Sebastian sta già correndo via.
Lontano da me.
Mi sta davvero...
Non torna?
Mi ha appena...
Seb?
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