Capitolo 6

"Prendere la decisione di avere un figlio è importante. È decidere di avere per sempre il tuo cuore in giro al di fuori del corpo".

Elizabeth Stone

Hayden, Idaho, 1997

Tom, il padre di Nick, era alle prese con le salsicce e le costolette che aveva messo sul fuoco e che teneva d'occhio come se fosse un compito di vitale importanza.

Si era messo in testa un cappello da chef, che aveva scambiato per una corona regale, e agitava in aria la pinza per la carne come se fosse uno scettro.

Sandra, la moglie, cercava di tenere d'occhio la figlia più piccola, Nicole, di soli cinque anni, e allo stesso tempo di essere una buona padrona di casa sorridendo e intrattenendo Tamara.

Purtroppo però la madre di Bridget non era per nulla collaborativa. Nonostante il bel tempo, il barbecue e i sorrisi dei presenti, Tamara sembrava burbera e scontrosa, come al suo solito. 

«Forse non è proprio il giorno più adatto per dirglielo», le fece notare Nick, agitato al punto che anche le mani gli sudavano.

Seduti al tavolo dove avrebbero mangiato, l'uno di fronte all'altra, Nick e Bridget si stavano facendo forza a vicenda, per trovare il coraggio di rivelare la clamorosa notizia. 

Sapevano già che si sarebbe scatenato il putiferio.

Per questo Bridget non era troppo in ansia, perché si aspettava già una reazione esagerata: «Non sarà mai il giorno perfetto. Tanto vale togliersi il pensiero, anche perché non sono sicura che riuscirei a convincere mia madre a presentarsi a un altro pranzo in famiglia».

Già si stupiva di vederla lì, sapendo quello che pensava di Nick e dei suoi genitori.

Invece di essere contenta, perché la figlia stava con un bravo ragazzo, appartenente ad una buona famiglia di Hayden, Tamara continuava ad aspirare a qualcosa di meglio.

Forse l'ambizione, o forse la paura di finire come lei, ovvero incastrata in una piccola cittadina senza speranze solo perché aveva sposato un uomo che poi l'aveva lasciata, la spingevano ad essere molto severa con la figlia.

Ma Bridget era diversa da lei. Come Nick era diverso dall'ex marito della donna.

«Tua madre già mi odia, questo peggiorerà il nostro rapporto».

Bridget riusciva a percepire quanto Nick soffrisse di quel rifiuto, ma non poteva fare nulla per migliorare le cose.

Ci aveva provato, ma Tamara non si era lasciata convincere ed era rimasta dell'idea che Nick non era una frequentazione adatta alla figlia.

Bridget strinse la mano di Nick, facendogli sentire tutto il suo appoggio.

Si fissarono per istanti interminabili, comunicando anche se solo con gli occhi.

Non c'era bisogno di dire niente. Il sorriso rassicurante di Bridget parlava da solo.

Diceva che sarebbero rimasti sempre insieme, che nessuno poteva ostacolarli.

E quando Nick annuì, lei seppe che era pronto.

«Mamma, papà, Tamara... Potete avvicinarvi? Dobbiamo parlare».

I genitori si guardarono per qualche istante, poco convinti ma decisero di seguire lo stesso il consiglio del figlio.

Dovevano già aver capito che i ragazzi non portavano buone notizie.

Specialmente Tamara, che rimase a debita distanza e continuò a fissare i due giovani con espressione di rimprovero.

Il padre e la madre di Nick invece cercarono di sorridere, mentre si sedevano di fronte a loro. Ma era chiaro fossero preoccupati, e per niente stupidi.

L'atmosfera era carica di tensione, in effetti, e l'unica che non riusciva a percepire l'ansia era la piccola sorellina di Nick. Lei correva felice nel giardino, gridando e ridendo.

«Siamo felici che voi abbiate accettato di partecipare a questo pranzo, perché volevamo rendervi partecipi di una grande notizia».

Nick era visibilmente nervoso, perfino le mani gli sudavano. Ma trovò subito un po' di conforto quando lanciò un'occhiata a Bridget.

«Qualsiasi cosa vuoi dirci, dilla e basta figliolo», lo incoraggiò Tom, desideroso di togliersi il dente quanto il figlio.

Ma Nick non fece in tempo a parlare perché la voce di Tamara risuonò tra i presenti.

«È incinta», nell'istante in cui lo disse si voltarono tutti nella sua direzione.

Ma lei si rivolse quasi esclusivamente ai genitori di Nick: «Conosco mia figlia, e riesco a percepire ogni suo minimo cambiamento».

Atteggiava calma ma in realtà Bridget sapeva che all'interno aveva un vulcano di rabbia e risentimento, pronto ad esplodere. 

Sandra era sbiancata in volto e il suo sorriso era svanito all'improvviso mentre sembrava che a Tom stesse per venire un infarto.

Nick aveva perso l'occasione di dirlo con le sue parole, ma fu Bridget quella che se la prese di più con la madre.

Le lanciò un'occhiata omicida e l'ammonì: «Grazie per averci rovinato il momento, mamma». 

Tamara scrollò le spalle, continuando però ad evitare di dire ciò che pensava davvero di tutta quella faccenda. Ciò sembrò subito strano alla figlia.

Per qualche istante calò il silenzio e tutti i presenti si guardarono negli occhi. Chi per un motivo, chi per un altro, avevano scelto di tacere. 

Ad essere sinceri, Bridget si era aspettata molta più scena. Magari delle grida, qualche lacrima e sicuramente dei tentativi di risolvere la questione nel peggiore dei modi.

Per questo fu molto sorpresa quando Tom prese la parola per primo, dopo essersi messo le mani nei capelli - in un gesto che il figlio aveva ereditato - visibilmente preoccupato ma sempre con un sorriso rassicurante: «Ok, non era ciò che ci aspettavamo, ma possiamo gestirlo».

Ciò che a Bridget piaceva di più della famiglia di Nick era proprio la loro unione, il volersi così bene da riuscire a perdonare tutto ed affrontare i problemi del singolo come se fossero di tutti.

Si era scoraggiato solo per un momento, solo una frazione di secondo. Ma dopo aveva agito, cercando di non far vedere ai ragazzi quanto quella notizia gravasse anche sulle sue spalle come un macigno insostenibile.

«So che non ti piace l'idea di venire a lavorare con me, figliolo, ma a questo punto credo che sia l'unica scelta possibile».

Era ciò che aveva sempre sperato, gestire i suoi affari in famiglia e tramandarli ai figli, ma non aveva certo augurato al figlio di diventare padre così presto.

Nick si ritrovò ad annuire immediatamente, preparato al cambiamento. La verità era che ne avevano parlato a lungo con Bridget, prima di rivelare tutto ai genitori, e avevano ideato insieme un piano di attacco.

«Verrò a lavorare al negozio con te, papà, ma allo stesso tempo desidero continuare gli studi. Ho già fatto domanda d'iscrizione per il college di Spokane».

Non accennarono al fatto che, mesi prima, avevano preso in considerazione anche destinazioni più lontane, proprio come sognavano da anni.

Il bambino che era in arrivo aveva costretto i ragazzi a cambiare i loro piani, anche se in realtà non ne erano del tutto dispiaciuti. Forse perché non si erano ancora resi conto dei sacrifici che sarebbero stati costretti a fare.

O forse perché il loro cuore gli diceva che in realtà non avevano altra scelta oltre a quella di prendersi cura del piccolo che stava per stravolgere le loro vite. 

Bridget aggiunse: «Io mi prenderò un anno per potermi occupare del bambino, ma ho intenzione di continuare a studiare, quando sarà più grande».

«E dove vivrete?» chiese Tamara, all'improvviso. Fino a quell'istante era stata in silenzio, con le braccia conserte, aspettava solo il momento giusto per dire la sua.

«Beh, questo dobbiamo ancora deciderlo».

Sapeva che per sua madre non sarebbe stata sufficiente come risposta, e non fu neanche contenta quando Sandra aggiunse: «Per i primi tempi possono stare qui da noi, c'è abbastanza spazio per tutti».

Forse fu proprio il fatto di vedere i suoi consuoceri così disponibili che le fece venire la voglia di mettersi contro tutti. 

«Sono troppo giovani per prendersi cura di un bambino. Hanno solo diciotto anni e sono loro stessi ancora molto immaturi ed infantili», iniziò ad obiettare Tamara, tirando fuori tutte le sue perplessità.

Sentendosi attaccato personalmente, perché sapeva che in fondo stava parlando di lui, Nick ribatté: «Non è assolutamente vero, siamo entrambi molto responsabili».

«Così responsabili da non sapere come si fa sesso protetto?»

La secca risposta della suocera lasciò Nick senza parole. Oltre al fatto che non aveva mai parlato con lei di cose così private, non sapeva proprio come difendersi da quell'accusa. 

Bridget però andò su tutte le furie. Rossa in viso dall'imbarazzo - o forse dalla rabbia - sgridò la madre: «Smettila, mamma, non sono cose che ti riguardano. Io e Nick siamo maggiorenni, abbiamo preso una decisione e andremo avanti fino in fondo. E tu non puoi fermarci».

E forse era proprio perché non poteva fare niente che Tamara si sentiva così in collera con tutto e tutti. 

«Io lo dico per te, Bridget. Se deciderai di tenere il bambino te ne pentirai per il resto della vita».

Con le lacrime agli occhi Tamara aveva appena ammesso che scegliere di diventare madre, per lei, non era stata una buona idea. 

Per Bridget era come sentirle dire "Non ti ho mai voluta ma sono stata costretta a tenerti". 

Non ebbe il tempo neanche di metabolizzare le sue parole, per trovare qualcosa di altrettanto cattivo da dire, che la donna si era alzata e se ne era andata.

Ancora una volta Tamara riversava tutto il suo odio sull'unica persona che alla fine le era stata affianco per tutta la vita. Sua figlia.

Sentendo la sua necessità di conforto, Nick la strinse a sé e la cullò tra le sue braccia come una bambina.

Ma Bridget non tirò fuori neanche una lacrima. Perché ormai non era più una figlia. Era diventata una mamma, e doveva essere forte sia per se stessa che per la creatura che avrebbe messo al mondo. 

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