Siediti, bambina, è tempo di raccontarti una storia bellissima ( Prologo )
Eccoci con una nuova "vecchia storia".
Vecchia perché fa parte "dell'universo" della mia altra storia completa "Mattia Pascal si è stancato di aspettare Godot", solo ambientato sei anni più tardi gli eventi finali, e sarà dal punto di vista della figlia di Lorenzo, Francesca "Franny", e attraverso i suoi occhi vedremo la storia di Lorenzo e Sebastiano, dal suo punto di vista, da quando era una bambina fino a quando non diventata a sua volta madre.
Non serve leggere l'altro libro ( nessuno vi costringe, ma se volete ne sono ben contenta ) per comprendere gli eventi narrati.
E niente, buona lettura.
I bambini di cinque anni possono essere molto curiosi, soprattutto quando vanno in soffitta a curiosare nei vecchi scatoloni dei genitori e dei nonni, sperando di trovare dei giocattoli particolari e farsene raccontare la storia.
Spesso trovano vecchie foto, fra cui una in cui è presente una famiglia con due bambini.
Giulia sa che il bambino è il nonno Sebastiano, ma non sa chi è la sorella, una bambina dai capelli rossi che gli assomiglia davvero tantissimo.
Così corre in soggiorno dove ci sono i nonni, il papà della mamma, Lorenzo, e l'altro nonno, Sebastiano, va da lui a chiedergli della sorella e del perché nessuno ne abbia mai parlato.
Ma il nonno Sebastiano sembra riluttante a dirle alcunché, nonno Lorenzo chiama la mamma, Franny, e le dice che forse è il caso di dirglielo.
Ma la mamma non vuole, dice che lei è troppo piccola, e Giulia batte i piedi, ma come troppo piccola, sa perfino come nascono i bambini...
Allora nonno Sebastiano prende la foto, indica la bambina e dice che si chiama Giulia, si esatto proprio come lei!
E poi dice una cosa strana, che in verità il bambino dai capelli rossi è il fratello di Giulia, Nicola si chiama, e che è anche suo fratello.
La bambina è perplessa, ma non capisce, se sono in tre, perché Sebastiano non c'è nella foto?
- Giulia sono io, piccola. O meglio, un tempo ero una bambina. Ma molto tempo fa.-
Giulia è confusa, però si siede accanto alla mamma, mentre i nonni si guardano e si prendono per mano.
Mamma le sorride, e anche Giulia sorride perché quando mamma fa così significa che sta per raccontarle una bellissima storia.
Solo che questa è quella di nonno Sebastiano, di come ha conosciuto nonno Lorenzo e sopratutto di come un tempo era una bambina che si chiamava Giulia, come lei.
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Quando il bambino era bambino,
era l’epoca di queste domande:
perché io sono io, e perché non sei tu?
perché sono qui, e perché non sono lì?
quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
la vita sotto il sole è forse solo un sogno?
non è solo l’apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
c’è veramente il male e gente veramente cattiva?
come può essere che io, che sono io,
non c’ero prima di diventare,
e che, una volta, io, che sono io,
non sarò più quello che sono?
Peter Handke - Elogio dell'infanzia
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