Hinamatsuri
雛祭り
Festa delle bambole
L'Hinamatsuri o Festa delle bambole (Hina significa bambola e matsuri festa), nota anche come Festa delle ragazze, è un'occorrenza giapponese posta il 3 marzo, cioè il terzo giorno del terzo mese. È una ricorrenza in cui si prega per la salute, per la felicità e per la crescita delle proprie figlie femmine.
Un altro nome per questa giornata è Momo no sekku, che significa ''Festa dei fiori di pesco'', perché in questo periodo dappertutto sbocciano questi fiori (simbolo anche di un matrimonio felice).
Nella cultura giapponese, ogni stagione assume un determinato significato. Marzo è il mese in cui la primavera inizia ad avanzare ed ecco che anche lo sbocciare dei fiori di ciliegio assume un significato importante, che esula dalla mera bellezza della natura: la rinascita e i nuovi inizi.
Ma la primavera, secondo il calendario tradizionale giapponese, profondamente radicato alla natura agricola di questo popolo, è la stagione durante la quale ci si preparava ad accogliere la divinità del riso, che dalla montagna in cui risiedeva durante i mesi invernali, discende per vegliare sui lavori agricoli. E il suo arrivo veniva celebrato a più riprese durante questo periodo, con diversi riti e offerte alla divinità.
Ma oltre alle diverse feste di accoglienza della divinità del riso, la primavera era strettamente legata anche a diversi riti di purificazione, per prepararsi ad accogliere al meglio il nuovo ciclo agricolo.
Origini della festa
Questa festa risale al periodo Edo, dal 1600 al 1867, quando si diffuse tra le classi più ricche per poi divulgarsi fra tutti gli strati sociali a partire dall'epoca Meiji (1868-1912).
Importata dalla Cina, in origine le bambole venivano messe su delle barchette e lasciate andare nel fiume la sera del terzo giorno, o al massimo il quarto giorno: esse svolgevano il ruolo di capri espiatori, portando via con sé tutte le impurità fonte di disgrazia e gli spiriti maligni.
Poiché si usava far galleggiare bambole di carta sul fiume che, trasportandole via, allontanava anche gli spiriti maligni, queste finivano spesso nelle reti dei pescatori perciò, ora, vengono recuperate e poi bruciate nel tempio anziché essere lasciate libere di andare verso il mare.
[Questa antica tradizione è ancora praticata in alcune zone del Giappone e viene chiamata Hina
Nagashi Matsuri, ovvero la Festa delle bambole galleggianti.
Ancora oggi, nella prefettura di Tottori, nella parte occidentale dell'isola di Honshū, le bambine abbandonano alla corrente dei fiumi delle piccole barche di paglia contenenti bambole di carte, frittelle dolci di riso e boccioli di pesco, il tutto asperso di sake.
Le bambole accompagnate dai battiti di mani e dalle ferventi preghiere delle bimbe che le hanno costruite, se ne andranno verso il mondo degli spiriti e, da laggiù, manderanno indietro la protezione del cielo.
Questa usanza, oggi, è molto in voga presso Kyoto nel tempio Kamo, dove vengono fatte galleggiare delle bamboline durante delle preghiere propiziatorie per la sicurezza di tutte le bambine.]
La scelta della data poggia su un'antica tradizione proveniente dalla Cina; secondo l'usanza cinese, il primo giorno del serpente del terzo mese (Joushi setsu) ci si recava in una spiaggia per potersi lavare mani e piedi e purificarsi: questo perché si riteneva tradizionalmente che con il cambio della stagioni, i demoni si impossessassero delle case e delle persone, e quindi andavano allontanati.
Questa usanza fu poi spostata al 3° giorno del 3° mese, per via dell'importanza che si dava ai "giorni doppi".
L'usanza si trasferì quindi in Giappone: in epoca Heian (794-1185), il primo giorno del serpente del terzo mese si sfregava il corpo dell'imperatore con delle bambole che fungevano da sostitute e che così venivano caricate di tutte le impurità accumulate durante l'anno sulla persona dell'imperatore.
In epoca Muromachi (1333-1568) si iniziarono a costruire, invece di semplici effigi, delle vere e proprie bambole decorative da conservare, e parallelamente la festa venne fissata per il 3 marzo.
Infine, con l'epoca Edo, il Joushi no sekku si diffuse tra la classe samuraica come una delle cinque feste stagionali (go-sekku).
Caratteristiche della festa e il suo svolgimento
La tradizione vuole che durante questa giornata, vengano esposte in casa delle particolari
bambole chiamate Hinaningyo, tramandate di generazione in generazione e tirate fuori solo in questo giorno speciale.
Le bambole (hinaningyō) e gli arredi in miniatura di lacca (hinadōgu), simboli di un destino femminile prospero e felice, vengono esposti su di un apposito altare (hinadan) composto da sette gradini rivestiti di feltro rosso (mousen).
Queste bambole possono essere di fattura pregiata, quindi abbastanza costose, oppure più economiche, ma rappresentano sempre le stesse figure.
I set di bambole più elaborati hanno le figure dell'Imperatore e dell'Imperatrice, sedute in cima,
le tre dame di corte al secondo piano, i cinque musicisti al terzo (uno suona la batteria, uno il flauto, due i tamburi e l'altro è il cantante). Al quarto piano si trovano due ministri, seguiti da tre servitori al quinto piano.
L'intero set ha 15 bambole, ma non tutte le famiglie hanno l'intero set, molte usano solo due
bambole riposte su un solo piano, solitamente raffiguranti un uomo e una donna, oppure altre
usano bambole di carta.
Allestire l'intero set da collezione, oltre ad essere piuttosto dispendioso, può anche causare notevoli problemi di spazio negli appartamenti, quindi spesso ci si limita alle sole bamboline imperiali.
Secondo la tradizione, le bambole devono essere esposte in un certo modo per essere di buon augurio, e vanno tolte al massimo entro il giorno dopo (il 4 marzo), altrimenti le ragazze non troveranno marito.
Al piano superiore in cima dell'esposizione abbiamo le "bamboline imperiali", i Dairi-Bina, rappresentanti l'imperatore e l'imperatrice (il Principe è chiamato Obina, mentre la Principessa è detta Mebina). Accanto alle due figure imperiali possono essere collocate anche dei Bonbori, cioè dei candelabri o lanterne di carta decorati spesso con fiori di sakura o pesco o altri ornamenti floreali, e una coppia di paraventi dorati (byōbu) ai lati. A completare questo gradino, in alto al centro, vi sono dei vasetti con rametti di pesco (sanpō) o sakura tra i due sovrani.
Al gradino inferiore vengono collocate le tre Dame di Corte (kanjo) che tengono ciascuna le coppe cerimoniali da sake. Tra le dame c'è il Takatsuki, un piccolo tavolo con sopra rappresentati dei dolcetti stagionali, tra cui gli Hishimochi: si tratta di un dolce di riso glutinoso, solitamente servito in forma romboidale, costituito da tre strati di riso di colore diverso, ognuno dei quali ha un significato particolare. Dal basso verso l'alto troviamo il verde che rappresenta la terra (simboleggia la salute), il bianco la neve (simbolo di purificazione) ed infine il rosa i fiori di pesco (che caccia le malignità). Insieme questi tre colori indicano l'avvento della primavera, quando la neve si scioglie, l'erba cresce e iniziano a germogliare i fiori di pesco. L'Hishimochi tagliato come un diamante (forma romboide) dovrebbe essere simbolo di longevità e fertilità.
Al terzo gradino (a partire dall'alto) troviamo i Cinque Musici di Corte, i Gonin Bayashi: ciascuno di loro tiene uno strumento musicale tranne uno che canta e tiene un piccolo ventaglio in mano.
Esattamente da sinistra verso destra, vi sono rappresentati:
- Il primo seduto è il Taiko, colui che suona un piccolo tamburo.
- Il secondo in piedi suona l'Ootsuzumi, un tamburo più grande.
- Il terzo tiene in piedi un altro tipo di tamburo, il Kotsuzumi, poggiato sulla spalla suonato con la percussione delle mani.
- Il quarto suona da seduto un flauto, l' Yokobue.
- Il quinto infine sta in piedi e, con un ventaglietto in mano, canta.
Al gradino successivo (scendendo verso il basso), troviamo poi i ministri: il Ministro di Destra (Udaijin) rappresentato da una persona giovane, e il Ministro di Sinistra (Sadaijin), rappresentato da un uomo più anziano.
Spesso vengono rappresentati con archi e frecce e tra i due vengono posizionati tazze per il tè e dolcettini di riso.
Appena sotto i due ministri sulla destra viene collocato l'Ukon no Tachibana, cioè un piccolo albero di mandarancio e dall'altra parte a sinistra il Sakon no Sakura, un piccolo albero di fiore di ciliegio.
Il gradino ancora sotto, ha per protagonisti aiutanti collocati dal lato dell'imperatrice e samurai se posizionati dal lato dell'imperatore, qui nel ruolo di bevitori e cantautori in onore dei due sovrani.
Se ci sono altri gradini inferiori al quinto, solitamente presentano una varietà di mobili, attrezzi vari, carrozze e altri oggetti usati all'interno del palazzo imperiale.
Ad esempio:
Nagamochi (⻑持): un grande cesto dove veniva raccolta la biancheria, abiti e kimono.
Kyoudai (鏡台): era uno specchio
Daisu (台⼦): set completo per la cerimonia del tè
E poi varie scatole laccate, carrozze trainate da buoi, piccoli calessi e altri oggetti e ornamenti floreali.
Perchè questa esposizione?
Questa esposizione nasce nel periodo Heian e inizialmente si credeva fosse un modo per mandare via gli spiriti malvagi come in tante altre ritualità.
Tuttavia il perchè dell'esposizione di tali bambole in ogni casa potrebbe essere un altro: le bambole sono destinate a rallegrare la casa e a portare augurio alle bambine e giovani ragazze che si apprestano a diventare donne.
È anche un modo per cominciare a spiegare alle bambine quale sia il ruolo che da adulte dovranno andare a ricoprire nella società.
Con quella graziosa scenetta della bella dama accanto al proprio marito in un elegante decoro domestico, si cerca di educare le giovani donnine a quello che sarà il loro ruolo: dame che affiancheranno un giorno il loro amato sposo.
Le collezioni di bambole sono molto importanti in questo giorno e non devono mancare. Proprio per questo molti nonni e nonne o anche i genitori comprano un set alla propria bambina o nipotina; mentre chi per generazioni la possiede già, non perde occasione in questo giorno per mostrare la propria collezione di bambole.
Molti, oltretutto, si recano alle bancarelle, allestite giorni prima dell'evento, per permettere a chiunque di acquistare pezzi antichi a poco prezzo da aggiungere alla propria collezione.
La tradizione vuole che vengano rigorosamente esposte le bambole in un certo modo per portare augurio altrimenti sarà difficile che la propria bambina trovi marito.
In questa occasione, tutte le bambine indossano i kimono tradizionali dalle lunghe maniche (furisode), alcune di esse si vestono come vere e proprie bambole dai colori vivaci e appariscenti, e ricevono regali dai loro genitori e parenti. Inoltre si recano a pregare al tempio più vicino a casa, accompagnate dai genitori.
La bevanda tradizionale di questa festività invece è l'amazake, una versione analcolica del sakè ottenuta dalla fermentazione del riso. Insieme all'amazake si mangiano dei salatini di riso chiamati arare conditi con della salsa di soia.
In questo giorno di festa non può non esserci la canzoncina cantata dalle bambine chiamata proprio "Ureshii Hina Matsuri"
"Akari o tsukemashou bonbori ni
Ohana o agemashou momo no hana
Go-nin bayashi no fue taiko
Kyo wa tanoshii Hina Matsuri"
[Nei media ho messo un video con la canzone cantata]
NdA
Spero che questo capitolo vi sia interessato. Ho cercato di non dilungarmi molto e ho riassunto molto tutto ciò che riguarda questa festa, una delle più antiche della tradizione giapponese.
Voi che ne pensate di una festività dedicata unicamente alle bambine?
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