Capitolo 12

(La copertina è di mia invenzione)

Laurel’s POV

Qualche giorno prima…

Arrivai al solito posto d’incontro: l’uomo con cui avevo fatto il patto mi aveva contattata dicendomi che avrebbe voluto vedermi al più presto.

-Cosa c’è? Ho una causa tra poco, non posso arrivare tardi in tribunale-.
Lui si voltò verso di me e ghignò.
-Il tuo piano è fallito- disse semplicemente.

-Lo so, ci sto lavorando. Riuscirò a separarle- dissi.

-Ecco vedi, al mio Signore non piace molto aspettare. Ha detto che devi sbrigarti, oppure ci saranno conseguenze poco piacevoli- si avvicinò a me lasciando pochi centimetri a separarci.

-Conseguenze che non ti piaceranno per niente- mi sussurrò all’orecchio.
Se ne andò, lasciandomi lì in mezzo al vicolo. Avevo il cuore in gola, quell’uomo mi aveva appena minacciato.

Mentre salivo sul taxi che mi avrebbe portato in tribunale la mia mente era concentrata solo su come avrei potuto separare mia sorella dalla sua ragazza.

****
Sara’s POV

Presente…

Mi svegliai con il sole che faceva capolino tra le tende.

Mi girai dall’altra parte del letto, trovandolo vuoto; Nyssa ovviamente si era già alzata, era sempre stata una ragazza mattiniera.

Sorrisi, voltandomi a testa in su, e dopo pochi secondi mi alzai, andando in bagno a prepararmi.

Indossai una maglia bianca, dei jeans, una giacca rosa fiorita e delle scarpe nere.


Appena uscii dalla camera venni invasa da un profumo delizioso: torta al cioccolato, la mia preferita.

Scesi in cucina e trovai Nyssa intenta a cucinare; la penisola era imbandita di cibo.

-A cosa devo questo risveglio?- chiesi avvicinandomi e baciandola.

-Mi sembra che voi oggi lo chiamate Natale o qualcosa del genere- disse ricambiando il bacio -E poi è il tuo compleanno-.

È vero, non ci avevo pensato! Non potevo credere che fosse già Natale! Un Natale che avrei passato senza la mia famiglia…

-Quindi la torta sarebbe per il mio compleanno?- chiesi e lei annuì.
-Mi avevi detto che qui si usa fare una torta al festeggiato e so che ami il cioccolato, quindi ho deciso di preparartene una-.

Sorrisi e la baciai di nuovo.
-Mi stai viziando così, lo sai vero?-.
Lei ridacchiò e nel frattempo la torta finì di cuocere.

-È buonissima! Non sapevo fossi brava a cucinare!- dissi finendo la fetta di torta in poco tempo.
-Quando sei in missione da sola impari a fare molte cose-.

Le diedi un altro bacio, quella mattina se ne era meritati mille di baci. All’improvviso mi squillò il telefono: Laurel.

Non sapevo cosa fare, rispondere o no?
-Avanti rispondi, è pur sempre tua sorella- mi disse Nyssa.

Feci un respiro profondo e annuii, rispondendo.


-Cosa vuoi?- dissi.

-Volevo scusarmi per come mi sono comportata. Ho capito di aver sbagliato, non avevo diritto di intromettermi nella vostra relazione in quel modo. Perché non venite da me per Natale? Possiamo provare a recuperare il nostro rapporto-.

Non sapevo cosa dire, una parte di me diceva che era una trappola, l’altra invece diceva che dovevo andarci.

-Va bene, ne parlo con Nyssa e ti faccio sapere-.

-D’accordo-.



Quel pomeriggio arrivammo a casa di Laurel. La prima cosa che fece vedendomi fu quella di abbracciarmi come non aveva mai fatto prima.

Entrammo nel suo appartamento e andammo in soggiorno, il quale era stato decorato con alcuni addobbi natalizi.

Tuttavia, vedevo mia sorella un po’ tesa, come se stesse aspettando qualcosa.

-Tutto bene?- le chiesi quando arrivammo nel salotto.
-Mi dispiace- disse.

Neanche il tempo di capire e la stanza venne invasa dagli assassini.
-Che significa?!- chiesi a Laurel mentre loro ci tenevano sotto tiro con gli archi.

-Non l’hai capito? Tua sorella è sempre stata dietro tutto quanto. La gelosia è qualcosa di crudele, tanto quanto la vendetta- disse un uomo avanzando verso di noi.

-Andy- disse Nyssa ringhiando -Ti ordino di ritirarti subito!-.

Lui rise: -Non hai più alcun potere da quando hai voltato le spalle a tuo padre-.

Andy avanzò verso di me, ghignando.
-Il mio Signore sarà felice di riavervi indietro entrambe-.

-Un momento, avevi detto che a mia sorella non sarebbe successo niente!- disse Laurel.

-Ah sì? Beh mi sono sbagliato- ghignò Andy e diede l’ordine di attaccare.
Iniziammo a lottare ma loro erano in vantaggio numerico. Uno di loro venne colpito da una freccia: Arrow.

-Scusate il ritardo- disse Oliver arrivando e lanciò un arco a Nyssa.

-Ora si ragiona- disse questa e ricominciammo a combattere.

Nel giro di qualche minuto tutti gli assassini erano a terra tranne Andy.
-Arrenditi- disse Nyssa puntando l’arco verso di lei.

Lui rise: -Te l’ho detto, non hai alcun potere da quando hai lasciato tuo padre- fece per andarsene ma poi si fermò -Ah ovviamente il nostro accordo è saltato- prese una freccia e sfrecciò verso mia sorella.

Tutto successe a rallentatore, io che correvo verso di lui per fermarlo, lui che colpisce Laurel al petto con la freccia e poi corre via.

-No!- urlai e mi buttai su di lei, cercando di tamponare la ferita.
-Andrà tutto bene, andrà tutto bene- le dissi mentre sentivo le lacrime agli occhi.

-Mi… Mi dispiace…- mi disse.
-Non preoccuparti, l’importante è che ora tu guarisca- le dissi tra i singhiozzi.


La portammo in ospedale appena in tempo, i medici ci dissero che stava dormendo e non sapevano quanto tempo sarebbe passato prima che si fosse svegliata.

Il nostro obbiettivo era quello di trovare Andy e non mi sarei fermata finchè non sarebbe finito sottoterra.


Note:
Scusate ieri non ho aggiornato ma ho avuto vari impegni😊
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va!
Bye

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