Capitolo 14
Correvo. Correvo. Correvo.
"Ma vai tranquilla che l'iperventilazione per te é solo un miraggio"
Non mi interessava il fiatone o la stanchezza. Dovevo correre e basta.
"Non scappare dai problemi "
Era la frase del biglietto. Be' io non stavo scappando ma stavo raggiungendo l'unica salvezza possibile.
<<Johnatan>> gridai raggiunta la base nel bosco.
<<Johnatan>> continuavo a gridare.
<<Chi si rivede>> disse ironico comparendomi alle spalle.
<<Fai il serio>> iniziai a dire voltandomi. <<Ora tu mi dici come sfruttare le emozioni e come essere come voi!!>> gli ordinai puntandogli un dito contro.
<<E perché?>> mi chiese spavaldo.
<<Per prendere a calci in culo quei figli di puttana!>> esclamai rafforzando la spinta nel dito.
Sul suo volto comparve un ghigno e in pochi secondi finii a terra con il peso del suo corpo addosso.
<<lezione numero 1.....non sottovalutare l'avversario.>> disse.
Si alzò velocemente ,mentre io sembravo una tartaruga capovolta.
<<Sara un impresa!>> sussurrò alzandomi.
<<Vai...colpisci....usa la rabbia che hai dentro>> mi ripeteva John tenendomi una sottospecie di cuscino di gomma davanti.
Avevo i capelli in uno chignon alto. Indossavo dei pantaloncini di una tuta con la canottiera abbinata. Il tutto sul grigio.
<<Arrabbiati.....e quando vuoi calmarti pensa a qualcuno di importante. Devi trovare un ancora.>> disse John.
<<Concentrati usa l'adrenalina....Fai partire l'impulso dal cervello>> mi ripeteva.
Continuavo a colpire più forte che potevo,pensando a cosa avevano fatto quei bastardi alla mia amica.
<<Non usare solo la forza,ma anche l'astuzia>> mi consigliò.
Sfreccia un pugno al centro del cuscino. Lo avevo tirato in modo preciso. Si poteva notare da come lo teneva che il centro sarebbe stato il punto debole.
Ed infatti il cuscino cadde!
<<si!>> esclamammò all'unisono.
<<Corri,corri,corri>> esclamò incoraggiandomi.
<<ricorda di pensare alla rabbia e poi alla tua ancora.>>
Iniziai a ispirare ed espirare. E poi correvo come non mai. Nella mia testa comparvero le immagini del rapimento di Gabbe. E sentivo che andavo più veloce. Sempre di più.
<<Vai cosi!>> esultava John più per se stesso che per me.
<<Modesto il mio coac>> Sdrammatizzai cercando di raggiungerlo.
<<Sono un licantropo non correrai mai come me!>> si vantava spavaldo.
<<Giusto....ma ho anche l'astuzia>> dissi sorridendo.
Corsi velocemente dietro un albero e mentre lui era distratto a cercarmi gli colpii una spalla.
<<Buh>> sussurrai.
<<Brava vedo che impari>> sorrise voltandosi.
<<Ho solo un bravo insegnante>> dissi.
<<Pausa?>> chiese sentendo le mie pulsazioni.
<<Assolutamente No!!>> esclamai tornando seria.
Gabbe aveva bisogno di me e non l'avrei mai salvata restando ferma.
<<Come ti pare.....proviamo le tue abilità in uno scontro>> disse piazzandosi davanti.
<<Okay>> risposi preparandomi.
<<Allora io ti prendo il polso e te lo giro e tu cerca di rigirarti e attaccare>> mi consigliò.
Afferrò il mio polso e iniziò a girarlo. Così io feci una di quelle giravolte di passo a due e mentre era distratto a capire,sfrecciai una ginocchiata nei gioielli di famiglia.
<<Ahh....Calmati era solo una prova>>mugolò piegandosi.
<<Sei un licantropo no? Guarisci>> dissi spavalda.
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SALVEEE!!!
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A PRESTO👋❤
GIADA!!
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