Capitolo 13

Driiiiin!

Campanella. Fine nascondiglio nel armadietto. Che abbia iniziò una nuova giornata.

La prima ora che avevo era quella di fisica e se dovevo essere sincera ho sempre fatto schifo. Ma non potevo saltare le lezioni,ormai la prof mi aveva pure salutata dal corridoio.

Era una gran pignola e si é sempre aspettata molto da me pur sapendo che non avrei saputo dire A.

Presi l'occorrente dall'armadietto e mi diressi in classe.

Vidi che l'unico posto libero era quello vicino a Veronica,una ragazza italiana che si era trasferita in America da ormai 3 anni. Non aveva molte amicizie e il suo stile era molto appariscente. Aveva un piercing al labbro e i capelli completamente blu.

<<Ciao>> dissi poggiando le mie cose sul banco accanto al suo.

Eravamo nell'ultima fila a sinistra e avanti a noi c'erano Amanda e Andrew.

Non potevo avere una vita normale cavolo? Dovevo incontrare vampiri e licantropi ovunque? A no non mi farò coinvolgere sta volta.

La ragazza accanto a me si limitò a fissarmi e alzare una mano per salutare.

<<tu ci hai capito qualcosa?>> chiesi alla mia compagna di banco mentre la prof spiegava.

<<se col capire qualcosa intendi aver sentito almeno una lettera be' allora....No>> se non altro aveva detto qualcosa.

Iniziai a girarmi a torno per vedere gli sguardi della classe e capire chi era attento e chi no e poi mi accorsi di una cosa.

Gabbe e Chanel vicene??

"ma che palle...neanche a scuola si può avere una vita normale?"

Poco dopo mi ritrovai un bigliettino sul banco.

Noi puoi scappare dalla vita e dai problemi!

Ma chi lo aveva mandato. Continuavo a girarmi a torno ma nessuno aveva l'aria di averlo scritto.

<<Johnson visto che sei così attenta spiega quello che ho detto fino ad ora>> mi svegliò dai miei pensieri la professoressa dagli ordinati capelli biondi.

<<e che vita del cavolo>> mi ritrovai a sussurrare.

<<B-be' allora....>> cercai di dire.

"Perché non ho ascoltato una parola?perché?"

Sentii dei sussurri riempire il silenzio e notai che Chanel mi stava dicendo qualcosa.

Mimò con le labbra ciò che dovevo dire. Ed io senza altra scelta lo feci.

<<bene,allora per casa...>> annunciò la prof.

"Cosa?come?dove?quando? Chanel mi ha appena aiutato?"

"Coerenza portami via!"

Mimai un "grazie" alla "bionda".

"Coerenza portami via! Pt.2"

Finalmente finirono le lezioni del mattino. Andai a posare i libri nell'armadietto e poi camminai fino all'entrata della mensa.

Prima che potessi entrare una mano mi tirò nel corridoio isolato.

<<Si può sapere perché mi stai evitando?>> domandò Andrew tenendomi bloccata al muro.

<<É solo che tu,bastardo di un vampiro mi hai rovinato circa un mese di vita!>> gli gridai liberandomi e puntando un dito sul suo petto.

<<Cos....?>> cercò di domandare il moro.

<<Non mentirmi so cosa sei! E so che hai sterminato mezzo branco e per di più mi hai fatta rapire dai licantropi e da lì la mia vita non é più la stessa!>> Lo incolpai fissandolo dura.

<<Ma allora proprio non capisci?>> chiese con un ghigno quasi amaro.

"Ma per cosa?"

<<Capire cosa?>> chiesi accigliata.

<<Che io sto scappando da loro perché non sopporto come agiscono! non sterminerei mai un branco! Abbiamo fatto un contratto di separazione che ora mio padre e compani stanno ignorando. Non so cosa hanno in mente ma mi stanno cercando>>> spiegò rattristandosi.

"Ora é tutto più chiaro,ma io ora non ho più niente a che fare con questo mondo"

<<Non pensarla cosi,sai benissimo che vuoi tornare da loro!>> e che cavolo! Addio privacy!

<<Proverò ad ignorare che mi leggi nella mente per dirti che quella non é la mia vita! É la vostra e io non ci centro niente!>> gli dissi cercando di andare via.

Ma lui mi bloccò il polso.

<<Io ho bisogno di te!>> esclamò riportandomi al muro.

<<Ma per cosa? Tu sei un vampiro io un'inutile umana!>> gli feci capire divincolandomi.

<<Tu non sei un'inutile umana. Sei diversa! Sei l'unica che mi capisce. L'unica che non si é spaventata venendo a conoscenza di tutto questo. Sei coraggiosa,simpatica e allo stesso tempo forte e sicura. Sei semplicemente e unicamente.....Fantastica!>> disse guardandomi negli occhi ad una vicinanza pericolosa.

I miei occhi divennero lucidi e le mie guance come i pomodori che stavano vendendo al mercato. Anzi forse peggio.

<<E ora che hai?>> mi chiese....sorridendo?

<<Nessuno mi aveva mai detto cose del genere>> confessai guardando il pavimento con il battito cardiaco che aumentava come una scossa di terremoto.

<<Sono felice di essere il primo>> disse allontanandosi con un sorriso fiero e soddisfatto.

<<Mi dispiace ma io non posso....>> scappai come un fulmine in mensa lasciandolo da solo nel corridoio.

"Ma tu non sei un idiota! Anzi il tuo livello di stupidità é cosi alto che ancora non hanno inventato un nome per descriverlo"

<<Mara! Hey! Vieni qui!>> mi chiamo Chanel con vece stridula.

"Ci mancava solo la papera mannara"

<<Ciao>> mi limitai a dire sedendomi.

"Ma brava! La prossima volta sposala!"

<<Be' non ringraziarmi per prima,quello era il MIO modo per dire grazie a te>> disse con un sorriso che neanche se scattavo una foto agli  occhi dei licantropi di Teen Wolf,potevano accecare tanto.

<< Grazie per cosa?>> domandai giocherellando con il cibo che mi aveva dato la ragazza.

<<Per esserti tolta dalla circolazione>> disse continuando a sorridere.

"Ma come si può essere cosi stupidamente meschini?"

La fulminai con lo sguardo e lei scoppio a ridere.

"Ehi zia se vuoi te lo chiamo io lo psicologo. Facciamo 5 giorni a settimana per essere sicuri?"

<<Mara calmati....Era uno scherzo oggi é il primo d'Aprile! Comunque peccato che sei andata via....iniziavi a starmi simpatica>> spiegò non smettendo di sorridere.

" Giusto oggi é il primo! Un momento anche questo era uno scherzo? Come poteva essere dispiaciuta per me?"

Erano finite tutte le lezioni e io corsi subito verso l'uscita gridando "Libertà" a ripetizione

"Wow Mara Johnson che grida in pubblico,Obana perché non ci sei con le medaglie? Non lasciare questa povera ragazza senza i tuoi premi!"

Mentre correvo urtai contro qualcuno.

<<Signorina Johnson,spero che il suo inno alla libertà sia per ripetere l'interrogazione di storia di domani?>> esordì la prof di storia.

<<Ma,ovviamente....>> balbettai uscendo dall'inferno.

<<Mara!>> gridò Gabbe venendomi in contro.<<Oggi sei sparita>> continuò abbracciandomi.

<<Tanti problemi per la testa!>> spospirai sciogliendo l'abbraccio.

<<Ti va un giro?>> chiese sistemando lo zaino su entrambe le spalle.

<<Come potrei rifiutare?>> dissi mentre ci incamminavamo.

Mentre andavamo sorridenti per le strade continuavamo a parlare del più e del meno. Di ciò che ci piaceva e ciò che odiavamo.

<<Ieri ho cominciato e finito un libro>> dissi alla fine.

<<A davvero quanto era grande?>> mi domandò mentre superammo un parco.

<<45 capitoli, ma era piccolo,l'ho finito in un giorno>> dissi mantenendo nei pollici le bretelle dello zaino.

<<Mara ma almeno lo sai che ogni volta quando dici che un libro é corto e lo finisci in un giorno,una persona normale lo finisce in un mese!?>> mi rimproverò ridendo la bionda.

<<Scusa,ma non é colpa mia,se una cosa mi piace la divoro!>> mi finsi offesa.

<<Già,come il mese scorso con il panino d'asporto! Poteva venirti un indigestione!>> mi continuava a rimproverare.

<<Ma era buonissimo e tu sai che non resisto al bacon!>> Giustificai alzando le mani per difesa.

Non sapevo se era una mia impressione o cosa,ma continuavo  ad avvertire qualcosa di brutto. Poteva essere una sensazione qualsiasi ma potevo giurare di sentirmi osservata. Seguita.

Mi voltai varie volte ma notavo solo dei normalissimi passanti che chiacchieravano.

La sensazione non spariva anzi aumentava.

Mi voltai nuovamente e notai solo una coppia: una ragazza magrissima dai capelli rosso sangue. E un ragazzo alla sua destra con i capelli scuri.

<<Che hai?>> domandò Gabbe,preoccupata.

<<No niente,tranquilla>> la rassicurai rigirandomi.

Ma quando lo feci andai a battere contro qualcuno.(Gif di Gabbe)

<<ma che cos...>> cercai di dire.

Alzai lo sguardo. Tutta la strada,la gente,le auto ecc... Erano tutte sparite c'era solo il buio.

Mi girai a torno. Ero sola.
Notai che più avanti c'erano delle sagome. Mi avvicinai lentamente e vidi la coppia di prima che stringevano forte le braccia di Gabbe.

Prima che potessi capire meglio la situazione sparirono.

Iniziai a correre nel vuoto e gridare il suo nome in vano.

Le lacrime scendevano in fretta e rigarono il mio volto.

Chi erano e cosa volevano?

Come se avessero ascoltato il mio pensiero mi riapparvero davanti,con la mia amica svenuta.

Solo che non erano più umani. Avevano gli occhi rossi e lunghi canini affilati.

<<Vampiri>> mormorai con disprezzo.

<<Esatto, che intuito>> ridacchiò la rossa con spavalderia.

<<Lei ci serve>> disse il ragazzo riferendosi alla bionda.

<<Ci si vede!>> esclamò la vampira sparendo con gli altri.

"Questa é addirittura peggio della papera mannara"

Il buio si dissolse e ritornai sulla strada.

<<Ora quei pezzi di merda mi sentiranno. Oh se mi sentirannò!>> sussurrai a me stessa iniziando a correre con gli occhi totalmente inondati dalle lacrime.


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