Cap 6 - Non ancora

"Voi siete parenti di Carmine Di Salvo?" vennero interrotti da un medico, la tensione nell'aria era palpabile, si alzarono in piedi ed annuirono al dottore. Il suo sguardo scrutò ogni volto con serietà, in attesa di una loro risposta. La luce fioca dell'ospedale sembrava accentuare la gravità della situazione, mentre il silenzio pesante si infrangeva solo dal suono dei passi dei medici che si affrettavano nei corridoi. La domanda del medico era come un fulmine nel buio, portando con sé l'urgenza e la serietà della situazione, lasciando tutti con il fiato sospeso nell'attesa di una risposta.

"Sono la fidanzata, come sta?" chiese Rosa con voce tremante, sentendo il cuore battere forte nel petto. Aveva paura delle parole che sarebbero uscite dalla bocca del dottore, temendo il peggio mentre cercava di mantenere la calma davanti all'incertezza dell'esito medico. La sua mano cercò istintivamente quella di sua madre, cercando conforto e sostegno, ne aveva bisogno per non crollare. Ogni secondo trascorso in quella stanza d'ospedale sembrava un'eternità, mentre l'angoscia cresceva dentro di lei, la sua mente tormentata da mille pensieri e timori. Ma Rosa sapeva che doveva rimanere forte, per Carmine e per Futura, per quella famiglia che stavano costruendo insieme con tanto amore e speranza.

"Il ragazzo è messo abbastanza male, l'intervento è andato bene ed abbiamo estratto la pallottola, aveva sfiorato il cuore, millimetro più in là e non sarebbe qui con noi," annunciò il medico con voce solenne. Il cuore di Rosa perse un battito al sentire quelle parole, un misto di gratitudine e terrore la travolse, sapere che Carmine era ancora vivo, seppur in grave pericolo, le riempiva il cuore di speranza, ma la consapevolezza della situazione critica lo stringeva in un abbraccio di angoscia. Sentiva un senso di riconoscenza profonda verso il destino che aveva risparmiato la vita di Carmine, ma sapeva che il cammino verso la guarigione sarebbe stato lungo e difficile.

Rosa si sentì come se il mondo si fosse fermato attorno a lei, mentre le parole del medico echeggiavano nella sua mente, lei sapeva che era colpa sua, lui era li dentro per colpa sua, questo era il suo pensiero. Guardò il volto ansioso dei suoi cari, cercando conforto nel loro sguardo, ma trovò solo la stessa preoccupazione che sentiva dentro di sé. Eppure, in mezzo a tutta quell'angoscia, c'era una flebile speranza, un barlume di luce che si aggrappava al cuore di Rosa, desiderosa di rompere il buio della sua incertezza.

"Attualmente il ragazzo è stabile, ha avuto un'emorragia, ma per fortuna non ha perso molto sangue, gli abbiamo fatto una trasfusione di sangue. Ora è sotto anestesia, ci vorranno un paio d'ore e poi si sveglierà, lo terremo sotto controllo per evitare peggioramenti," continuò il medico, cercando di trasmettere una certa tranquillità nonostante la gravità della situazione. Non erano queste le notizie che Rosa sperava di ricevere. Aveva bisogno di sapere che l'uomo che amava era fuori pericolo e che stava bene, non era ancora tranquilla. La sua mente era in tumulto, l'ansia stringeva il suo cuore mentre cercava di elaborare la gravità della situazione. Il sostegno dei suoi cari le dava la forza di affrontare l'incertezza, ma il desiderio di vedere Carmine sveglio e consapevole si faceva sempre più urgente, lo aveva abbandonato all'altare, ma lei voleva sposarlo con tutto il suo cuore.

"Lo posso vedere?" chiese Rosa, con voce impregnata di speranza e timore, il desiderio di poter stare accanto a Carmine in quel momento di bisogno era irresistibile. La sua mano si serrò ancora di più intorno a quella di sua madre, mentre aspettava una risposta che potesse portare un po' di pace al suo cuore angosciato.

"Purtroppo no, lo stiamo ancora visitando, ma farò uscire un'infermiera per informarvi quando potrete vederlo," rispose il medico con un tono compassionevole, cercando di confortare Rosa nella sua attesa ansiosa. La speranza di poter vedere Carmine presto, anche se solo per un istante, le dava un barlume di conforto in quel momento di incertezza. Mentre il tempo sembrava scorrere lentamente, ogni minuto senza notizie di Carmine si faceva sempre più insopportabile per Rosa, che non poteva fare altro che pregare per il suo recupero. Sua madre le aveva portato dei vestiti con cui cambiarsi e per stare più comoda, sapevano che la notte sarebbe stata lunga.

"Staremo qui con te, Rosa. Siamo tutti con te e Carmine. Ti prometto che lui starà bene e che vi sposerete," disse con dolcezza e con un sorriso incoraggiante, mentre Massimo e la madre di Rosa annuirono, confermando il loro impegno nel sostenerla in questo momento difficile. Insieme, affronterebbero qualsiasi prova, pronti a sostenersi l'un l'altro fino a quando Carmine non sarebbe stato fuori pericolo. L'unità e la solidarietà della famiglia di Rosa erano un baluardo di sostegno in questo momento di crisi, offrendole la forza e la speranza necessarie per affrontare le sfide che si presentavano loro. Ogni parola di incoraggiamento e conforto significava molto per Rosa, contribuendo a alleviare il peso del suo cuore gravato dall'ansia e dalla preoccupazione per il suo amato Carmine.

Nonostante le parole confortanti dei suoi cari, il silenzio e l'assenza di notizie riguardo alla possibilità di vedere Carmine iniziarono a pesare su di loro. Un via vai incessante di medici e infermieri animava il corridoio dell'ospedale, ma nessuno si fermava da loro per dare informazioni aggiornate sulla situazione di Carmine. L'angoscia e l'incertezza si facevano sempre più insopportabili mentre il tempo sembrava trascorrere a una velocità dolorosamente lenta, come se ogni minuto fosse un'eternità di attesa. Ogni passo nel corridoio sembrava il ticchettio dell'orologio, mentre il cuore di Rosa batteva accelerato, desideroso di notizie rassicuranti sullo stato di salute di Carmine. La sensazione di impotenza di fronte alla situazione critica dell'amato le stringeva il petto, mentre cercava di trattenere le lacrime di frustrazione e preoccupazione.

Rosa si sentiva come sospesa in un limbo di attesa, intrappolata tra la speranza e la paura. Desiderava ardentemente abbracciare Carmine, sentirne il battito del cuore e rassicurarsi sul suo stato di salute. Ogni momento senza notizie lo rendeva più difficile da sopportare, mentre il suo cuore ansimava per una parola di conforto, un segno di speranza che potesse illuminare l'oscurità di quell'incertezza.

"I familiari di Carmine Di Salvo?" disse un'infermiera, rompendo il silenzio carico di ansia che avvolgeva il corridoio dell'ospedale. Tutti annuirono, il cuore stretto dalla tensione e dalla preoccupazione. "Potete entrare una persona alla volta, il dottore ha detto che non dovete affaticarlo," continuò, cercando di trasmettere un senso di calma e rispetto per la delicata condizione di Carmine. Un brivido di apprensione percorse la schiena di Rosa, ogni passo verso la stanza di Carmine era carico di speranza e timore, mentre si preparava ad affrontare ciò che avrebbe trovato nella stanza. Lo vide, là steso su quel letto d'ospedale, immobile e fragile. Si avvicinò piano, il cuore straziato dal dolore e dalla gratitudine. Ogni respiro, ogni sguardo verso di lui, era un'emozione intensa che mescolava il dolore per la sua sofferenza e la gratitudine per la sua presenza.

Carmine, l'uomo della sua vita, aveva sacrificato tanto per lei. Le lacrime scivolavano silenziose lungo le sue guance mentre si rendeva conto dell'estrema dedizione e amore che Carmine le aveva dimostrato. Con il cuore straziato dal dolore e dalla disperazione, Rosa si avvicinò al letto di Carmine, sentendo il peso delle sue parole nell'aria carica di tensione. Con un sospiro tremante, prese la mano di Carmine e la stinse con forza, come se quell'atto potesse trasmettergli tutto il suo amore e la sua speranza. Era difficile guardarlo così, fragile e immobile, ma il suo sostegno era tutto ciò che poteva offrirgli in quel momento.

"Non mi puoi lasciare così, ti prego. Ho bisogno di te, abbiamo bisogno di te," iniziò Rosa, la voce tremante e impregnata di disperazione. "C'è Futura che ci aspetta a casa, lei ha bisogno del suo papà. Mi hai promesso una vita in libertà, una casa sul mare, la spiaggia, il vento sulla pelle. Io, te e Futura. Tutti e tre assieme, voglio addormentarmi con te e svegliarmi la mattina e trovarti accanto a me che mi dai il buongiorno, voglio allargare la famiglia con te" continuò, le parole increspate dalle lacrime che solcavano il suo viso. La promessa di un futuro luminoso, di giorni sereni e spensierati insieme, ora sembrava lontana e fragile di fronte alla dura realtà dell'incertezza che li avvolgeva. In quel momento di angoscia, Rosa avvertiva l'urgenza di stringere Carmine, di sentirne il calore e l'amore, di condividere con lui ogni respiro e ogni battito del cuore.

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