Cap 5 - Non mi lasciare

"Rosa," disse la donna con voce dolce e sottile. Rosa rimase bloccata, riconoscendo chi fosse. Tutto ciò che aveva creduto sulla sua vita sembrava svanire in un istante, tutto quello che era uscito dalla bocca di suo padre era una bugia. "Mamma!" disse all'improvviso, con gli occhi colmi di lacrime. Era sua madre, Maria Esposito, suo padre le aveva detto che era deceduta, lei aveva 5 anni in quel periodo, ma a quanto pare tutto era una bugia. Il suo cuore era in tumulto di emozioni contrastanti: la gioia di ritrovare sua madre mescolata alla rabbia e alla confusione per le bugie che aveva vissuto per anni. Sentiva il bisogno di abbracciarla, di sentire la sua presenza reale dopo tanto tempo, ma allo stesso tempo, il senso di tradimento per le menzogne del padre la faceva sentire frastornata. Ormai nulla sembrava certo nella sua vita, e l'unica cosa di cui era sicura era il desiderio di scoprire la verità dietro tutte le bugie che le erano state raccontate.

"Rosa, piccola mia," le disse la madre, avanzando verso di lei con braccia aperte. "Come sei bella, piccola Rosa," aggiunse, lasciandosi trasportare dall'emozione di rivedere la sua amata figlia. Rosa la abbracciò con forza, sentendo il calore e il conforto del suo abbraccio materno. Ma il loro momento di riunione venne bruscamente interrotto da un operatore sanitario che si avvicinò. "C'è qualche famigliare qui?" chiese, rivolgendosi a loro. Sofia ed il comandante guardarono verso Rosa, attendendo una risposta da parte sua. La madre di Rosa si tirò leggermente indietro, permettendo a sua figlia di rispondere, ma non senza lanciare uno sguardo preoccupato alla scena. "Sono la fidanzata," rispose Rosa, cercando di mantenere la calma nonostante la tensione che si era creata improvvisamente. La sua mente era ancora confusa, ma sapeva che doveva rimanere concentrata sulla situazione di Carmine.

"Se vuole può venire con noi, ma dobbiamo andare, la situazione è abbastanza grave," disse l'operatore sanitario, il tono preoccupato nella sua voce. Quando queste parole raggiunsero le orecchie di Rosa, le tremarono le gambe. Sofia, accorta della sua esitazione, si avvicinò e le sussurrò: "Andrai con lui, tutto andrà bene, te lo prometto." Con un cenno leggero del capo, Rosa accettò la proposta. "Verremo anche noi in ospedale e se vuole potrà venire anche lei," aggiunse Sofia, cercando di tranquillizzare la madre di Rosa. Rosa annuì, sentendosi sollevata dall'idea di avere il sostegno della sua famiglia durante questo momento difficile. Quella era la sua vera famiglia. Sentiva il calore della loro presenza accanto a sé, un sostegno indispensabile mentre affrontava l'incertezza e la paura per la situazione di Carmine. La solidarietà e l'amore della sua famiglia le davano la forza di continuare, di essere lì per il suo amato in ogni istante.

Loro erano la sua vera famiglia, non le persone che per anni le avevano mentito. Con un respiro profondo, si fece coraggio e salì sull'ambulanza accanto a Carmine, determinata a non lasciarlo un istante. Gli prese la mano e non la lasciò, era determinata, sentendo il suo calore come un punto di ancoraggio in mezzo alla tempesta di emozioni che la travolgeva. L'ambulanza partì con le sirene spiegate, per arrivare il più velocemente possibile in ospedale. La madre di Rosa le sorrise debolmente, confortata dal fatto che la sua bambina aveva trovato la sua strada, accanto all'uomo giusto. Sentiva un misto di gratitudine e tristezza nel vederla affrontare questa difficile prova, ma sapeva che Rosa era forte e avrebbe dato tutto sé stessa per il suo amato. Con una preghiera silenziosa sulle labbra, la madre osservò mentre l'ambulanza scompariva all'orizzonte, sperando che il destino riservasse loro un lieto fine.

Peccato che non avesse potuto godersi gli anni dell'adolescenza della figlia, ma sapeva che non sarebbe stata sola in quella prova così difficile. Aveva visto come Carmine proteggeva la sua dolce bambina, ormai diventata grande e capace di prendere le sue scelte. Ricordava con tenerezza i momenti trascorsi insieme, le prime parole, i primi passi, eppure sapeva che ogni madre deve lasciar andare il proprio figlio quando è giunto il momento. Una ragazza dolce, anche se nascondeva questo sentimento per non sembrare debole davanti agli altri. Con un sorriso affettuoso, ripensò a quanto fosse stata fortunata ad avere una figlia così speciale. Rosa era forte, determinata e piena di amore, e non c'era dubbio che avrebbe affrontato questa sfida con coraggio e dignità. Mentre guardava il cielo, sperò che il destino riservasse loro un futuro luminoso e pieno di felicità, perché se c'era una cosa che sapeva con certezza, era che sua figlia meritava tutto il meglio che la vita poteva offrire.

"Rosa..." disse Carmine debolmente e tossì, cercando di parlare nonostante la fatica. Sentì il peso dell'incertezza sulle sue spalle mentre cercava di trovare le parole giuste. "Ssshh, non dire niente, stiamo andando in ospedale, dove ti cureranno e poi starai bene, te lo prometto," disse Rosa con voce dolce, cercando di rassicurarlo mentre l'ambulanza procedeva per le strade illuminate. Carmine chiuse gli occhi, esausto. Non sentiva più nessuna parte del suo corpo, e la paura lo avvolgeva come una nebbia fredda. Il pensiero di lasciare Rosa e Futura lo tormentava, il desiderio di proteggerle e di essere presente nella loro vita era più forte di qualsiasi altra cosa. Quando finalmente l'ambulanza arrivò in ospedale, Carmine venne subito portato in sala operatoria, mentre Rosa, costretta a lasciare la sua mano e rimanere indietro, dovette attendere nella sala d'aspetto. Sentiva il cuore battere forte nel petto, ansiosa per l'esito dell'intervento chirurgico, ma pronta a tutto, avrebbe fatto di tutto per Carmine con tutto il suo amore e la sua determinazione.

Le gambe le tremavano, incapaci di reggerla in piedi, e dovette sedersi, stringendo le mani in un gesto di preghiera silenziosa per  Carmine, per il futuro della loro famiglia. Il tempo sembrava scorrere lentamente mentre l'ansia cresceva nel suo petto, ma finalmente arrivarono sua madre, Sofia e Massimo. Si sedettero vicino a lei, cercando di trasmetterle un po' di conforto in quel momento di angoscia. Le loro presenze rassicuranti le conferivano un senso di calma, ma il suo cuore continuava a battere veloce, pieno di incertezza e apprensione per l'esito dell'intervento di Carmine. "Rosa, come stai? Ti hanno detto qualcosa?" chiese Massimo con preoccupazione, posando una mano sulla sua spalla, ma lei fece di no con la testa, incapace di pronunciare parole in quel momento di tensione. La voce di Massimo era un faro di sostegno nel buio delle sue preoccupazioni, ma c'era ancora tanta incertezza nel suo futuro.

"Ascolta Rosa, lo so che non è il momento adatto, ma dobbiamo sapere che cosa è successo, chi ha sparato?" chiese Massimo, con voce carica di preoccupazione mentre posava una mano sulla spalla di Rosa. Rosa era ancora sconvolta, non sapeva più parlare in quel momento. Le parole sembravano perdersi nel vortice delle sue emozioni, mentre cercava di elaborare la rivelazione shock della presenza di sua madre e la sparatoria al cimitero. La sua mente era un caos di pensieri, tra la preoccupazione per Carmine, la gioia di aver ritrovato la sua famiglia e la confusione per tutte le bugie che aveva creduto per anni. Tuttavia, l'urgenza della situazione non poteva essere ignorata, e la domanda di Massimo risuonava nella sua mente come un richiamo alla realtà.

"Non sono stati i Di Salvo ad uccidere mio padre," disse Rosa con le lacrime agli occhi, ricordare quel momento la rese ancora più triste, era stata tradita ancora dalla sua famiglia. Questo Sofia e Massimo lo sapevano, lo avevano sentito da Carmine. "Edoardo, è stato lui ad ucciderlo. Dentro l'ospedale," i presenti annuirono. "Lo sapevamo già, Carmine è stato da sua madre, lei gli ha riferito tutto, sapeva che era stata lei ha farti cambiare idea," rispose la direttrice. "Cosa è successo al cimitero, chi ha sparato a Carmine?" chiese con dolcezza Sofia, prendendo la mano di Rosa.

"Voi siete parenti di Carmine Di Salvo?" vennero interrotti da un medico... 

...

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