Cap 4 - Il terrore nei tuoi occhi
Carmine e Rosa rimasero soli, circondati da un'atmosfera densa di dolore e disperazione. Il silenzio che seguì era rotto solo dal sussurro del vento. Rosa si avvicinò ancora di più a Carmine, le lacrime rigavano il suo viso pallido. Il cuore di Rosa si spezzava in mille pezzi di fronte alla tragedia che si era abbattuta su di loro, ma un filo di determinazione pulsava ancora dentro di lei. Doveva trovare un modo per salvare Carmine, anche se sembrava impossibile.
Rosa si accoccolò accanto a Carmine, stringendolo a se, come se volesse proteggerlo dal mondo intero, le mani sporche del suo sangue, proprio come l'ultima volta con suo padre, quella storia non è finita bene. I ricordi dolorosi di quel tragico evento tornarono con violenza nella sua mente: il frastuono del colpo, il senso di impotenza che l'aveva avvolta come un'ombra. Ma Rosa li respinse con determinazione, concentrando la sua attenzione su Carmine e sul presente che stavano vivendo insieme. Sentì il cuore battere forte nel petto, mentre cercava di trattenere le lacrime che solcavano il suo viso pallido. "Andrà tutto bene, Carmine" sussurrò con voce tremante, cercando di infondere coraggio nelle parole che pronunciava, come un mantra che doveva diventare realtà. Sentiva il peso della responsabilità su di sé, ma non poteva permettersi di cedere al panico. Doveva essere forte, per entrambi. Il suo sguardo incontrò quello di Carmine, e in quell'istante vide la stessa determinazione che animava il suo. Era un legame indissolubile, forgiato dalla sofferenza e dalla paura, ma anche dalla speranza. Insieme avrebbero affrontato tutto, come avevano sempre fatto.
"Ti porterò via da qui, te lo prometto," continuò, le parole cariche di una promessa irrevocabile. Sentiva il cuore battere con forza nel petto, un battito che sembrava risuonare nel silenzio del cimitero, quasi inquietante. Mentre il dolore li avvolgeva come un abbraccio implacabile, Rosa sapeva che la loro battaglia non era ancora finita. Dovevano affrontare ogni ostacolo insieme, fino all'ultimo respiro. Se lui fosse morto, non se lo sarebbe mai perdonato, lui aveva una figlia di crescere. Dovevano sposarsi e partire, andarsene da Napoli, dovevano andare in un posto tranquillo, dove le loro famiglie non li avrebbero trovati, lasciandosi alle spalle quel luogo di sofferenza e iniquità, vivendo in libertà.
La determinazione di Rosa non conosceva limiti. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggere Carmine, per offrirgli un futuro libero e dignitoso. Respirò profondamente, cercando di raccogliere tutte le sue forze per il viaggio imminente. Poi, con un gesto deciso, prese la mano di Carmine e cercò ti tenerlo sveglio.
Il destino aveva tessuto la loro storia con fili di sofferenza e speranza, ma Rosa non avrebbe mai rinunciato alla sua fede nel potere dell'amore e della determinazione. Con Carmine al suo fianco, si sentiva pronta a sfidare il mondo intero, a lottare per un futuro in cui il loro amore potesse finalmente trovare pace e serenità, c'era una fiamma dentro di lei che non si spegneva, un fuoco alimentato dalla speranza di un domani migliore. Sentiva il calore della mano di Carmine nella sua, un contatto che le dava forza e coraggio. In quel momento, sapeva che non importava quanto fossero dure le prove che li attendevano, avrebbero affrontato tutto insieme, con amore come loro guida e determinazione come loro arma. Ma in quel momento c'era solo preoccupazione nei suoi occhi, Carmine davanti a suoi occhi sofferente, lei non sapeva più che cosa fare, era terrorizzata. Terrorizzata dal perdere l'uomo che ama.
"Rosa," qualcuno la chiamò, era Sofia, seguita da Massimo. Avevano deciso di rimanere fuori dal cimitero, dando a Rosa e Carmine l'intimità per risolvere la situazione tra di loro. Sofia e Massimo speravano che Carmine potesse convincere Rosa a desistere dal suo desiderio di vendetta, a trovare una soluzione pacifica a tutto questo caos. Ma quando sentirono il suono dello sparo di Micciarella, non esitarono ad entrare nel cimitero per vedere cosa stesse succedendo ed evitare il peggio.
Appena arrivarono, rimasero sbigottiti nel vedere Carmine steso a terra, gravemente ferito. "Rosa, che cosa è successo?" chiese Sofia, con l'ansia evidente nella sua voce. "Massimo, dobbiamo chiamare un'ambulanza," esclamò, rivolgendosi al comandante. "Deve essere portato in ospedale con urgenza. Ha già perso troppo sangue, dobbiamo fermare l'emorragia fino all'arrivo dei soccorsi" disse Sofia, cercando di mantenere la calma nonostante la gravità della situazione. "Rosa, devi premere qui" disse la donna, rivolgendosi verso Rosa, ma la ragazza sembrava essere sotto shock al momento, non sapeva come reagire. Nel frattempo, il comandante stava chiamando i soccorsi con ferma determinazione. "Rosa, devi reagire, aiutami e lo salveremo, te lo prometto" aggiunse Sofia con voce solenne, cercando di spronare Rosa a intervenire.
Rosa annuì debolmente e fece ciò che la direttrice le aveva detto, cercando di concentrarsi sul compito urgente di fermare l'emorragia di Carmine. Doveva farlo, doveva salvare l'uomo della sua vita. Doveva farlo per Futura; la bambina aveva bisogno di un padre, già aveva perso la madre, non doveva perdere anche lui. La sua mente era un turbinio di emozioni contrastanti: la paura, la rabbia, la disperazione. Ma in mezzo a tutto questo, c'era anche una fiamma di speranza che bruciava dentro di lei, alimentata dalla promessa di Sofia.
La vista di Carmine ferito scosse profondamente Sofia e Massimo, rendendo ancora più urgente la necessità di agire velocemente per salvare la sua vita. In quel momento, l'idea di una possibile riconciliazione tra Carmine e Rosa sembrava distante, mentre la priorità assoluta diventava ora garantire che Carmine ricevesse le cure di cui aveva disperatamente bisogno.
Nel frattempo, i fratelli si stavano dirigendo alla cripta dei Ricci. Appena arrivarono, trovarono i soldi sparsi per terra, a quanto pare qualcuno era arrivato prima di loro, il denaro era già sparito. La delusione li colse come un pugno nello stomaco, ma non avevano tempo per piangersi addosso; entrarono ed aprirono la tomba di Ciro Ricci, ma quello che si trovarono davanti non fu quello che aspettavano. Al suo interno, al posto del denaro, trovarono il corpo di Edoardo con la testa piena di sangue.
"Ma che... non è possibile, chi ha fatto questo?!" disse Micciarella, con tono sorpreso e spaventato, guardando lo scenario incredulo. "Dobbiamo andarcene, se ci trovano qui, finiremo nei guai. Forza, chiudiamo tutto," disse Cucciolo al fratello minore, cercando di riportare la calma in quella situazione inaspettata e pericolosa. Chiusero la tomba e si affrettarono ad uscire.
Micciarella era rimasto scioccato. Edoardo era morto ed i soldi erano spariti, ma non sapevano chi avesse preso il denaro dei Ricci. La confusione e il timore per le conseguenze di ciò che avevano trovato incombevano su di loro, mentre si affrettavano a lasciare il luogo del delitto, con più domande che risposte nella mente. Tuttavia, anche nel turbinio delle emozioni, un pensiero insistente si faceva strada nella mente di Micciarella: chi poteva essere così spietato da compiere un gesto del genere? E soprattutto, quali sarebbero state le conseguenze di questo su di loro?
Nel frattempo i soccorsi erano arrivati e stavano portando via Carmine. Rosa gli teneva ancora la mano, non voleva lasciarlo, aveva troppa paura di perderlo. Vedere il suo amore così ferito e allontanarsi su quell'ambulanza era come un colpo al cuore per lei. "Ti prego, lasciami andare con lui," supplicò Rosa, rivolgendosi a Sofia con gli occhi gonfi di lacrime. L'ambulanza era pronta a partire.
"Rosa" disse...
...
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