Cap 28 - Vuole vederti
Passarono alcuni giorni dal matrimonio, Carmine e Rosa stavano sistemando tutto nella nuova casa, mentre Futura stava giocando serena nel salotto, però quel momento di tranquillità da qualcuno alla porta. "Rosa aspettavamo qualcuno?" chiese Carmine dalla cucina, "No, non mi sembra, comunque vado io" disse Rosa lasciando gli scatoloni che stava riordinando.
Rosa si avvicinò alla porta, un po titubante, solo una persona veniva a trovarli sua madre ed era uscita di casa più di mezzora fa. "Sì?" chiese Rosa, aprendo la porta, "Sofia, che ci fai qui? entra pure".
Sofia entrò con un'espressione seria sul volto. "Mi dispiace interrompere, ma c'è qualcosa di cui devo parlare con Carmine" disse con tono preoccupato. Rosa e Carmine si scambiarono uno sguardo preoccupato, pronti ad ascoltare ciò che Sofia aveva da dire.
Rosa e Carmine si scambiarono uno sguardo preoccupato, pronti ad ascoltare ciò che Sofia aveva da dire. "Cosa c'è?" chiese Rosa, cercando di non lasciar trasparire la sua preoccupazione.
Sofia si sedette sul divano, il suo volto serio gettò un'ombra di preoccupazione nell'aria. "C'è qualcosa di cui devo parlare con te Carmine" disse, guardando alternativamente Rosa e Carmine.
Carmine si avvicinò, ansioso. "Cosa succede, Sofia? È successo qualcosa di grave?"
Rosa si unì a lui, preoccupata per il tono serio dell'amica. "Sì, Sofia, cosa c'è?" chiese, cercando di nascondere l'ansia nella sua voce.
Sofia esitò per un momento prima di parlare. "Carmine, riguarda tua madre" disse, la sua voce gravata da una tensione palpabile.
Il cuore di Carmine si fermò per un istante, temendo il peggio per sua madre. "Cosa c'è con mia madre?" chiese, la sua voce tradiva una crescente preoccupazione.
Sofia annuì, gli occhi pieni di compassione. "È stata arrestata pochi giorni fa, per quello che è successo a Consuelo, Mimmo ha preso coraggio ed ha denunciato tua madre ed ora tua madre si trova in prigione."
Carmine non era sorpreso di questo, anzi il contrario, "Me lo aspettavo, però non capisco perché sei venuta fin qui di persona a dirmelo" disse Carmine, l'idea di sua madre dietro le sbarre era da una parte un sollievo per lui, però era pur sempre sua madre.
Rosa afferrò la mano di Carmine con affetto, cercando di trasmettergli un minimo di conforto, Rosa odiava Donna Wanda, ma amava Carmine. "Sono qui perché tua madre ha chiesto di vederti, ti vuole parlare" disse Sofia, ma questo fece irrigidire subito Carmine, non se lo aspettava.
"Questa sarà una tua scelta, non ti possiamo costringere a vedere tua madre" disse Sofia, la presenza confortante di Rosa era come un balsamo per l'anima di Carmine, nonostante la tensione della situazione. Sentiva il suo sostegno e la sua comprensione, anche se sapeva quanto fosse difficile per lei accettare la richiesta di sua madre.
Carmine si sentì un groppo alla gola mentre ascoltava le parole di Sofia. Tutto in lui si ribellava all'idea di confrontarsi con sua madre dopo tutto quello che era successo. Tuttavia, un senso di responsabilità filiale lo spingeva a voler capire cosa fosse accaduto.
"Non so se sarò in grado di farlo," mormorò, lottando con le emozioni contrastanti che lo attanagliavano.
Rosa gli strinse la mano con forza, mostrandogli il suo sostegno silenzioso. "Prenditi il tempo che ti serve, amore," disse dolcemente. "Siamo qui per te, qualsiasi decisione tu prenda."
Carmine annuì, sentendosi sollevato dal supporto di Rosa. Respirò profondamente, cercando di calmare la tempesta di emozioni che lo travolgeva. Alla fine, sapeva che avrebbe dovuto affrontare sua madre, fosse qualunque fosse la sua decisione finale.
"Sì, lo farò," disse con voce ferma, pur sentendo un brivido di ansia attraversarlo. "Devo almeno sentire cosa ha da dire."
Sofia annuì comprensiva, rispettando la decisione di Carmine. "Farò in modo che tu possa incontrarla," promise.
Con il cuore pieno di incertezza, Carmine si preparò mentalmente per l'incontro imminente con sua madre, consapevole che avrebbe portato con sé un'ondata di emozioni complesse e difficili da gestire.
Carmine si sentiva teso mentre si dirigeva verso l'incontro con sua madre, le emozioni contrastanti lo tormentavano. Tuttavia, sapeva che doveva affrontare quella conversazione, per chiudere un capitolo del suo passato e trovare la pace interiore.
Rosa lo accompagnò silenziosamente, stringendo la sua mano con forza per dimostrargli il suo sostegno. "Andrà tutto bene," sussurrò, cercando di infondere coraggio a Carmine.
Con un respiro profondo, Carmine si fermò davanti all'ingresso del penitenziario, psicologicamente preparato per ciò che lo attendeva dall'altra parte. Sentiva la tensione aumentare, ma sapeva che doveva affrontare sua madre per poter chiudere finalmente quel capitolo del suo passato. Con un nodo nella gola, si preparò ad affrontare ciò che veniva.
Rosa lo abbracciò con forza, cercando di trasmettergli tutto il suo amore e il suo sostegno in quel momento di difficoltà. "Io e Futura saremo qui ad aspettarti quando tornerai" disse con voce ferma ma amorevole.
Guardò di nuovo Rosa, trovando conforto nel suo sguardo amorevole. "Ti amo," sussurrò, prima di voltarsi e entrare nell'edificio.
Rosa rimase lì, guardandolo allontanarsi, con il cuore colmo di speranza e preoccupazione. Poi si voltò e tornò a casa, pronta ad aspettare con ansia il ritorno di Carmine, sperando che l'incontro con sua madre portasse finalmente la pace che tanto desiderava per lui e per la sua famiglia.
Carmine si trovava ora di fronte alla sala delle visite della prigione, un luogo che aveva evitato per anni. Respirò profondamente, cercando di calmare i suoi nervi, mentre si preparava a incontrare sua madre. Entrò nella sala e si sedette, aspettando che lei arrivasse.
Poco dopo, Donna Wanda fece il suo ingresso, accompagnata da una guardia penitenziaria. I loro sguardi si incrociarono, e per un istante Carmine si sentì sommerso da un turbine di emozioni contrastanti: rabbia, dolore, ma anche una piccola scintilla di speranza.
Donna Wanda posò lo sguardo sulle mani di suo figlio "Ti sei sposato con quella vero?" disse sua madre con voce quasi sprezzante, "Quello che ho fatto non ti deve più interessare, visto che per colpa tua se ne andata, le hai fatto un'imboscata e l'hai manipolata" disse Carmine senza rimorsi.
"Sono io che ti ho cresciuto, sono tua madre, dopo tutto quello che ho fatto per te mi rispondi così. Non ti ho mai fatto nessun torto" le disse sua madre, ma Carmine la guardò senza dire una parola, sentendo un groppo alla gola. Carmine aveva sempre sperato in una riconciliazione, sapeva che ci sarebbe voluto tempo per perdonare e dimenticare il passato turbolento che aveva condiviso con sua madre, ma questo non poteva succedere.
"Mamma, io non ci trono indietro. Io e Rosa ci siamo sposati, che ti vada bene o no, non mi interessa, io sono felice così. Mi sono creato la mia famiglia, io, Rosa e Futura, e forse potrà esserci qualcuno in più. Se tu non mi vuoi vedere felice allora me ne posso anche andare d da qui" disse Carmine guardandola negli occhi. "Non so se possiamo mai tornare indietro e riparare ciò che è stato fatto," rispose infine, la sua voce carica di dolore e rabbia contenuta. "Ti posso dire che andrò avanti con la mia vita e tu con la tua, le nostre non si incroceranno più" finì.
"Non puoi tenermi lontana da mia nipote" disse Donna Wanda con voce carica di rabbia e delusione, "Si che posso, è mia figlia ed anche di Rosa, tra poco ufficializzeremo il tutto, quindi quelle che decideremo io o Rosa sarà la cosa giusta" disse Carmine.
Carmine uscì dalla sala delle visite, sentendosi emotivamente esausto ma anche un po' sollevato. Forse, con il tempo, avrebbe potuto trovare la pace che tanto desiderava, sia per se stesso che per sua madre.
Rosa lo attendeva fuori, ansiosa di sapere come fosse andato l'incontro. Al vederlo, notò immediatamente la tensione nel suo volto. "Come stai?" chiese, avvicinandosi con premura.
Carmine sospirò, cercando di mettere da parte le emozioni tumultuose che lo avevano travolto durante l'incontro. "Sto bene," disse con voce calma, ma il tono tradiva la fatica che provava. "Ho detto a mia madre ciò che dovevo dire. Ora è il momento di guardare avanti, insieme a te e a Futura."
Rosa gli sorrise dolcemente, stringendogli la mano con affetto. "Siamo una famiglia, Carmine," disse con determinazione. "Niente potrà mai separarci, neanche il passato."
Carmine si sentì avvolto dal calore delle sue parole, sapendo che aveva trovato in Rosa non solo una compagna di vita, ma anche un'anima affine, pronta a sostenerlo in ogni momento. Con un sorriso, si avvicinò a lei e la abbracciò con forza, sentendo il peso delle preoccupazioni svanire, almeno per quel momento.
"Ti amo," sussurrò Carmine, perdendosi nei suoi occhi pieni di amore e speranza.
"Anche io ti amo," rispose Rosa, stringendolo ancora di più contro di sé. In quel momento, sapevano di poter affrontare qualsiasi sfida, sapendo di avere l'amore e il sostegno l'uno dell'altro. E così, mano nella mano, si incamminarono verso il futuro, pronti a costruire insieme la vita che avevano sempre sognato.
Camminando insieme verso l'uscita del penitenziario, Carmine sentiva un senso di liberazione crescere dentro di lui. Aveva affrontato il suo passato e aveva fatto chiarezza su cosa volesse per il suo futuro e per la sua famiglia.
"Carmine..."
...
Sono tornata!
Scusate l'assenza, l'ultimo periodo è stato frenetico.
Comunque voglio ringraziare chi sta leggendo questa storia, stanno arrivando gli ultimi capitoli
Vi sta piacendo? Se c'è qualcosa che non vi piace fatemelo sapere nei commenti :)
Accetto consigli
Farò di tutto per aggiornare in modo costante
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