Cap 12 - Confessioni

Rosa si sedette accanto a sua madre nella sala d'attesa dell'ospedale, dove una delicata penombra avvolgeva ogni angolo. Le luci soffuse creavano un'atmosfera tranquilla e rilassata, ideale per un momento di riflessione e condivisione.

In quel momento di intimità, Maria si avvicinò ancora di più a Rosa, posando la sua mano sulla sua, un gesto carico di affetto e sostegno. "Rosa," disse con dolcezza, "vorrei parlarti di qualcosa di importante." Rosa sollevò lo sguardo verso di lei, incuriosito. La luce soffusa illuminava i loro volti, rendendo l'atmosfera ancora più intima.

Rosa guardò affettuosamente sua madre, cercando di catturare ogni dettaglio del suo volto mentre la luce fioca danzava sulle sue guance. Era un momento prezioso, un'opportunità per rafforzare il legame tra madre e figlia, per ritrovare il tempo perduto e per condividere emozioni e pensieri.

Le due donne si scambiarono sguardi comprensivi, le parole superflue, poiché il loro affetto si comunicava attraverso gesti e silenzi significativi. Maria posò delicatamente una mano sulla spalla di Rosa, trasmettendo tutto il suo amore e il suo sostegno silenzioso.

Rosa sentì un senso di gratitudine avvolgerla mentre si abbandonava al calore materno di sua madre. Era un momento di pace e serenità, un'occasione per ritrovare conforto e forza nel legame indissolubile tra madre e figlia.

Maria si prese un momento prima di parlare, riportando alla mente ricordi dolorosi che aveva tenuto chiusi per anni. "Rosa, c'è qualcosa che devo dirti," cominciò con voce calma ma carica di emozione. "Quando eri ancora una bambina, tuo padre..." Fece una pausa, raccogliendo le parole con cura. "Tuo padre mi ha fatto rinchiudere in un manicomio, facendomi passare per pazza. Il giorno che volevo portarvi via, lui mi fece rinchiudere"

Rosa la guardò sbigottita, gli occhi pieni di incredulità e tristezza per ciò che stava ascoltando. "Ma come..." sussurrò, incapace di esprimere appieno la sua sorpresa e il suo dolore.

"È stato tuo fratello Ciro a venirmi a salvare," continuò Maria con voce tremante, i ricordi del passato risalirono alla superficie, portando con sé un misto di gratitudine e dolore. "Ha fatto di tutto per portarmi via da quel luogo orribile. Mi ha promesso che non avrei mai dovuto preoccuparmi di nulla, mi ha sempre protetta, stando attento a me, anche se non era compito suo, tua fratello era buono" questo era vero, Ciro era buono, era stato costretto. "Quando ho saputo che tuo fratello era finito in IPM, mi sono sentita così impotente," continuò sua madre con un sospiro, ricordando il momento in cui aveva appreso la notizia dell'arresto di Ciro. "Vederlo soffrire in quel posto... mi faceva male al cuore. Ma sapevo che non avrei potuto fare nulla per portarlo via da lì."

Rosa ascoltava con attenzione, il cuore pieno di compassione per sua madre e per suo fratello. "Capisco, mamma," disse con dolcezza, stringendo la mano di Maria. "Ciro ha fatto tanto per noi, ora è il momento che noi lo ricordiamo per quello che ha fatto di buono."

Maria annuì, gli occhi brillanti di determinazione. "Hai ragione, figlia mia. Sei diventata proprio una bella donna, nonostante tutto se diventata una vera donna."

Rosa era sconvolta, incapace di immaginare la sofferenza che sua madre aveva dovuto affrontare. "Papà ha fatto tutto questo?" chiese con tristezza, "Invece Ciro ti ha salvata?! Sapevo che lui aveva cuore"voce sommessa, ammirazione e riconoscenza trasparendo nei suoi occhi.

Maria annuì con un sorriso triste ma grato. "Sì, è stato il nostro angelo custode. Ha vegliato su di me, proteggendoci sempre, anche quando non potevamo vederlo."

Le due donne si abbracciarono strette, un legame indissolubile rafforzato dalla condivisione di un passato difficile ma anche dalla consapevolezza di quanto fossero state fortunate ad avere Ciro nella loro vita.

Con questa nuova consapevolezza, madre e figlia si scambiarono uno sguardo determinato, pronte a unire le forze. "Comunque ti sei scelta proprio un bel ragazza figlia mia" disse sua madre con un grande sorriso. "Lo so mamma, lui è quello di cui ho bisogno, l'uomo che amo. Sono stat così fortunata ad incontrarlo"

Maria sorrise, osservando sua figlia con curiosità. "Sono felice per te, cara. Ma dimmi, come vi siete conosciuti?"

Rosa esitò un attimo, riflettendo su come raccontare quella parte della loro storia a sua madre. "Beh, in realtà, all'inizio non è stato esattamente amore a prima vista, almeno da parte mia" ammise con una risata nervosa. "Quando sono entrata in carcere, ero così piena di rabbia e odio, desiderosa di vendetta... volevo ucciderlo, volevo vendicare la morte di Ciro."

Maria sollevò un sopracciglio, sorpresa. "Davvero? E come è cambiata la situazione?"

Rosa si rannicchiò più vicino a sua madre, raccontando la loro storia con un sorriso nostalgico. "Beh, è successo qualcosa di strano. In carcere qualcuno aveva cercato di uccidermi e c'era quasi riuscito, mi avevano strangolata con un lenzuolo mentre io era in bagno" disse Rosa con i brividi ricordando quei momenti, "Ma Carmine è arrivato in mio soccorso," continuò rosa, i ricordi ancora vividi nella sua mente. "Mi ha salvata, quando gli ho chiesto di andarsene lui è rimasto. È stato coraggioso e gentile"

Maria ascoltava attentamente, i suoi occhi pieni di interesse e preoccupazione per la figlia. "Poi un po di tempo dopo, io ho salvato la figlia, una pazza stava per buttare giù dal tetto dell'IPM la figlia di Carmine, ma io ho fatto una corsa e l'ho salvata. Da quel momento le cose erano cambiate tra noi due. È stato un momento di svolta per entrambi. Da allora, abbiamo affrontato ogni sfida insieme. Anche se per un periodo ho cercato di farmi odiare da lui"

Maria annuì, commossa. "È incredibile quanto possa cambiare una situazione critica," disse con voce tenera, gli occhi lucidi di emozione. "Sono così orgogliosa di te, Rosa, e felice che tu abbia trovato qualcuno come Carmine al tuo fianco. È evidente quanto vi amiate e quanto siate forti insieme. È come se la vita vi avesse unito per affrontare ogni sfida e superarla insieme."

"Ho visto come vi guardate, tutti e due. Avete l'amore negli occhi," disse Maria, osservando Rosa con affetto. "È un legame speciale quello che vi unisce, un legame che va al di là delle parole e che si riflette nei vostri sguardi. Siete un esempio di quanto sia potente l'amore quando è vero e sincero." entrambe si abbracciarono.

Le parole di Maria toccarono profondamente il cuore di Rosa, confermando ciò che già sentiva dentro di sé. Con un sospiro di gratitudine, abbracciò sua madre con affetto, sentendosi protetta e amata. "Grazie, mamma," disse con voce commossa, "per avermi sempre sostenuta quando ero piccola ed anche in questo momento, per sostenere la mia felicità accanto a Carmine." Maria le strinse la mano con tenerezza, un sorriso di orgoglio illuminando il suo volto. Era evidente quanto fosse felice di vedere la sua bambina così realizzata e amata.

"Papà all'invio mi aveva costretto a fare una scelta, lui o Carmine, in quel momento non sapevo più cosa fare" disse Rosa con le lacrime agli occhi

Rosa racconta a sua madre l'incubo che ha vissuto alla Piscina mirabilis. "Mamma, ero così spaventata," inizia Rosa, con la voce tremante. "Sono andata al luogo dell'appuntamento con Carmine come mi ha chiesto, ma siamo stati interrotti da Papà. Ha scoperto tutto, mamma. Mi ha costretta a fare una scelta impossibile, tra uccidere lui o Carmine, scegliere tra la famiglia e l'amore"

Maria ascolta con occhi pieni di preoccupazione mentre Rosa continua il racconto. "Ero così combattuta, mamma. Ho cercato di proteggere entrambi, ma alla fine non sapevo cosa fare. Mi sentivo così sola e impotente." Le lacrime iniziano a scendere sulle guance di Rosa mentre ripercorre quei momenti di terrore.

"Ma alla fine, quando ho pensato che tutto fosse finito, ho preso la pistola e l'ho puntata verso di me, non volevo sparare a nessuno dei due Carmine e Papà hanno cercato di fermarmi. C'è stato un colpo di pistola, mamma, ma non so cosa sia successo dopo, un momento di confusione nella mia testa. Ho sparato a papà, prima che lui potesse farne a Carmine" Rosa si stringe a sua madre, cercando conforto in quel momento difficile

Rosa, con voce tremante, racconta a sua madre gli avvenimenti drammatici che hanno sconvolto la sua vita. "Mamma, durante la colluttazione, un colpo è partito accidentalmente dalla pistola che tenevo in mano. È stato terribile... il proiettile ha colpito papà, ed è stato portato d'urgenza in ospedale. Carmine mi ha impedito di fare una stupidaggine, papà è stato fortunato, si è salvato per miracolo."

Le parole di Rosa sono intrise di rimorso e dolore mentre ripercorre quei momenti angoscianti. "Nello stesso ospedale era ricoverato anche Edoardo, è finito li per colpa di papà, tutta colpa di questo sistema e della camorra. Grazie a una trasfusione di sangue da parte di un donatore anonimo, si è ripreso. Ma lui in quegli stessi giorni si vendicò e lo uccise" Rosa, con voce carica di dolore e frustrazione, continua il racconto dei recenti eventi alla madre. 

"Donna Wanda è venuta a casa della direttrice e mi ha mostrato il video in cui mio padre entra nella sua stanza e lo uccide. È stata lei a manipolarmi, a farmi scegliere la strada della vendetta anziché quella della felicità con Carmine e Futura," le confida, le lacrime solcando il suo volto. La rabbia e il rimorso si mescolano nei suoi occhi mentre rivive quei momenti di inganno e manipolazione.

"Mi sento così confusa, mamma," continua Rosa, cercando conforto nelle parole della madre. "Non riesco a credere di essere caduta così facilmente nel suo gioco. Ho messo a rischio tutto ciò che ho di più caro per inseguire una vendetta che non mi appartiene. Adesso mi rendo conto di quanto sia stato folle e irrazionale il mio comportamento. Dovevo entrare in quella chiesa e sposare l'uomo che amo, passare la mia vita con lui e con una bambina che adoro" Le parole di Rosa sono cariche di disperazione, mentre cerca di elaborare il senso di colpa e il dolore per le sue azioni.

Le lacrime rigano il viso di Rosa mentre parla, il peso del rimorso pesa sul suo cuore come un macigno. La madre la abbraccia teneramente, cercando di lenire il suo dolore con la sua presenza amorevole. "Figlia mia, capisco quanto sia stato difficile per te," risponde la madre, la voce piena di compassione. "Ma ricorda che non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta. Ora devi concentrarti sul tuo futuro e su ciò che veramente desideri. Non lasciare che il passato ti trascini giù. Hai una seconda possibilità, e io sarò qui per sostenerti in ogni tua decisione." Le parole della madre sono un conforto per Rosa, che sente un barlume di speranza risvegliarsi dentro di lei mentre cerca di affrontare le conseguenze delle sue azioni.

La madre asciuga le lacrime di Rosa con gentilezza, mantenendo uno sguardo amorevole e rassicurante. "Sai, mia cara, le lezioni più importanti della vita spesso arrivano attraverso i momenti più difficili," dice con saggezza. "Ora che hai compreso l'importanza di seguire il cuore anziché l'impulso della vendetta, puoi iniziare a costruire un futuro basato sull'amore e sulla felicità. Non importa quante volte cadiamo, ciò che conta è la capacità di rialzarci e imparare dagli errori." Le parole della madre risuonano nella mente di Rosa come una guida preziosa mentre si prepara a fare i passi necessari per rimediare ai suoi errori e ricostruire la sua vita insieme a Carmine e Futura.

La madre stringe delicatamente la mano di Rosa, trasmettendole sostegno e fiducia. "Sarò qui per te in ogni passo del cammino, mia dolce Rosa," aggiunge con un sorriso tenero. "Insieme affronteremo le sfide e celebreremo le vittorie, perché nulla può spezzare il legame tra madre e figlia." Con un abbraccio avvolgente, madre e figlia si confortano reciprocamente, pronte a guardare avanti con speranza e determinazione.

Rosa si lascia andare al conforto della madre, sentendo il calore del suo abbraccio avvolgerla come una coperta protettiva. "Grazie, mamma," sussurra con gratitudine. "Non so cosa farei senza di te." Le parole di Maria sono un balsamo per il cuore di Rosa, alleviando il peso del rimorso e della confusione. Insieme, madre e figlia affronteranno le conseguenze delle loro azioni, trovando la forza nella reciproca presenza e nel legame indissolubile che li unisce.

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