32. This is War
La prima cosa che percepii fu l'impatto con il cemento del pavimento.
Aprii gli occhi e davanti a me c'era solo il grigio di quella superficie ruvida e dura.
Poco dopo una forte luce si separò dal mio corpo e schizzò via veloce.
Un forte fischio alle orecchie mi disorientò e notai che qualcosa non andava, tutto attorno a me si muoveva in maniera confusa e troppo veloce.
Sicuramente ero tornato all'edificio abbandonato vicino al porto, ma vi era in atto qualcosa, tanto da sembrare la stessa e identica scena già vista nel Purgatorio: gente che lottava all'ultimo sangue.
La bara di Rob si scoperchiò ed egli uscì con un balzo, per poi guardarsi le mani e le gambe, molto stranito.
«Ringrazierò il tuo amico per aver preso in prestito questo corpo, anche se sarà difficile fare il comune vampiro» brontolò Rob mentre si avvicinava e mi guardava con una strana luce negli occhi.
Quello era Markoos, mi ci volle poco a fare i giusti calcoli.
L'ibrido mi fece cenno di guardarmi intorno, e così feci.
Quel posto era più fatiscente di quanto non lo fosse stato il Purgatorio, uno scontro tra creature sovrannaturali lo stava facendo collassare tutto.
Vidi Steve messo K.O nonostante sembrasse vivo, e attorno lui vi era uno scudo magico dentro cui riconobbi una Ashley molto impaurita.
«Qui è successo un casino! Come al solito sono qui per salvare il tuo culo indisponente! Ma non la passerai liscia» esordì una voce femminile che mi fece voltare.
Lauren era sporca di sangue, coi vestiti laceri in alcuni punti, e mi guardava in cagnesco, per poi spostare lo sguardo su quello che lei credeva essere Rob.
«Lui non è Rob» dissi freddamente, senza emozioni nella voce.
«Allora... chi diavolo hai portato indietro?» affermò sorpresa la bionda.
Un uomo di Cole si avventò verso di noi, ma Markoos lo trafisse con la lama mistica, il corpo colpito vibrò e varie scariche rosse lo percorsero interamente prima di cadere al suolo.
«Dove diamine avete preso quella?» sgranò gli occhi un'atterrita Lauren fissando l'arma magica.
«Come sospettavo, questa bellezza rispedisce i demoni all'inferno, ma non li uccide. Sarebbe inutile su Cole, puoi tenertela» affermò l'ibrido, per poi usare il corpo del mio amico per pugnalare un altro sottoposto del nostro nemico comune.
Gli occhi di Lauren divennero neri e poi si avventò con furia su Markoos afferrandolo dal collo e sollevandolo da terra.
Lo fece impattare contro una parete vicina sgretolandola in vari punti.
«Henry, aiutaci! Steven ha usato uno scudo per proteggere tutti noi, ma è svenuto! Hanno iniziato a combattere dal nulla, portaci fuori di qui!» gridò Ashley piangendo e sorreggendo il capo del vampiro biondo, privo di sensi.
Ero disorientato e confuso, probabilmente Lauren era arrivata in pompa magna come al suo solito e aveva ingaggiato battaglia con Cole e i suoi uomini. Vedevo gente lottare, ma non conoscevo quasi nessuno se non qualche sottoposto di entrambi, adocchiato semplicemente.
La vampira probabilmente rivoleva indietro il suo medaglione che le avevo rubato.
Cole poteva benissimo conoscere le intenzioni di Rob visto i suoi contatti nell'Altro Mondo; mi aveva ingannato e manipolato, ed ero lieto di non aver ucciso due innocenti per colpa sua, ma ora avrei sterminato chiunque pur di arrivare a lui e ucciderlo.
«Aiutami! Da solo... non potrai fermare Cole. Lui è suo fratello!» bofonchiò sofferente Markoos risiedente nel corpo di Rob.
Mi indicò con gli occhi la lama mistica per terra e cercò di scalciare via la vampira bionda, ma inutilmente.
«Posso vedere chi sei veramente. Lauren vorrebbe tanto ucciderti questa volta. Credo che glielo lascerò fare, Markoos. Penserò da solo a mio fratello, senza il tuo aiuto e senza quello del vampiro» pronunciò Demon Lauren con voce gutturale.
«Distruggerà questo corpo....Muo...viti...»soffocò Markoos, con la voce e il viso del mio amico.
«Non sei lui, Rob non tornerà, quindi puoi morire!» tuonò la voce di Lauren alzando una mano e mettendo le dita ad artiglio pronte ad affondare nella cassa toracica dell'ibrido.
In pochi istanti ripensai alle parole di tutti e tre: quelle di Markoos, quelle di Demon Lauren e quelle della vampira stessa.
Lei e il suo demone potevano volersi vendicare su di me, e l'ibrido aveva tutte le ragioni del mondo per rivolere indietro il proprio corpo così da non distruggere quello di Rob.
Con uno scatto fulmineo afferrai la lama da terra e poi saettai verso Lauren, piantai la punta del coltello tra le sue scapole e affondai più che potevo.
La vampira fu scossa da diversi spasmi e le scariche rosse la invasero più volte, poco dopo sia lei che Markoos crollarono in terra.
Osservai il corpo e poi l'arma magica tra le mie mani, e rimasi interdetto mentre l'ibrido tossiva e si alzava barcollando.
Avevo davvero ucciso la mia mentore? Sotto una richiesta di Markoos per giunta, stavano accadendo troppe cose in rapida successione che non riuscivo a metabolizzare.
«Alcuni amici di Cyrus hanno ripristinato il mio corpo originale, ovviamente senza la mia anima è tutto inutile, solo io posso riattivarlo. Lascerò intatto il tuo amico nel caso un giorno cambi idea, non ho motivo di distruggerlo» spiegò Markoos catturando la mia attenzione che si era persa visto il gesto che avevo appena compiuto.
Rimasi a formulare quello che era appena successo, il mio improbabile alleato intanto si stava guardando intorno mentre quel posto stava letteralmente cadendo a pezzi.
«Ti contatterò una volta che sarò tornato me stesso. Credo che quel maiale di Cole sia fuggito, ma non preoccuparti, lo riprenderemo» concluse infine Markoos per poi sparire velocemente dalla mia vista.
Mi avvicinai ad Ashley e Steve, e notai che lentamente lo scudo protettivo stava sparendo. Corpi esamini giacevano ovunque mentre gli scontri magici e fisici tra esseri sovrannaturali avevano reso l'edificio quasi inagibile.
«Dovrai spiegarmi tutto una volta che avremo raggiunto un posto sicuro» mormorai alla vampira mentre entrambi sorreggevamo Steve, pronti a darcela a gambe da quel posto infernale.
☾
«L'uomo e la bambina che avevi portato qui sono al sicuro, è stato tutto organizzato come previsto. Ho già riscosso la mia parte, se ti serve altro hai solo da dirmelo» affermò l'uomo che gestiva il Motel fuori città di cui mi servivo come rifugio temporaneo.
Indossava un completo verde scuro e una cravatta rossa, aveva capelli e baffi fulvi, sempre curati e in ordine.
Nessuno mi aveva mai rintracciato da quelle parti, era lì che James e Lucy avevano trovato un posto in cui nascondersi e dove mi ero rintanato quando Markoos mi dava la caccia.
Era uno dei tanti ostelli sulla statale, anonimo come poteva esserlo qualunque altro edificio di quella tipologia.
Io e il proprietario eravamo in affari da diverso tempo, da quando io e Rob lo avevamo aiutato con un caso sui fantasmi alla fine degli anni '90; ironicamente fu proprio uno dei nostri primi incarichi di cui avevo memoria.
Ma non era tempo di perdersi in un flashback da vecchio vampiro addolorato, era il tempo della vendetta su Cole e volevo tutti gli elementi necessari per capire cosa fosse successo una volta che ero finito al Purgatorio per la mia missione.
Salii le scale scricchiolanti che portavano alla stanza dove eravamo rifugiati io, Steve e Ashley. Avremmo avuto un paio di giorni di calma, Cole avrebbe dovuto accertarsi del fatto che fossimo vivi e poi avrebbe dovuto mobilitare le ricerche, d'altronde era un demone, aveva agganci potenti, ma non era onnisciente e onnipresente qui sulla Terra.
«Quando tu sei sparito, in pochi minuti tutto è degenerato. Steve ha innalzato subito uno scudo attorno a te e a noi quando ha capito che Cole voleva giocarci un brutto scherzo. Quel maledetto ha detto che sicuramente non saresti tornato e che avrebbe bruciato i vostri corpi e noi stessi insieme a tutto l'edificio» cominciò a raccontare Ash mentre Steve si massaggiava il collo e restava in stato catatonico sulla poltrona imbottita su cui era seduto.
La vampira si portò i capelli biondi dietro l'orecchio e strofinò nervosamente le mani sul bordo del letto dove aveva preso posto.
Io rimasi a braccia conserte sulla sedia di legno, l'unica in quella piccola stanza del motel.
L'arredo in generale era povero e spoglio, a parte i comodini con le lampade e un piccolo tavolo, non vi era altro in quella stanza, fatta eccezione per un armadio a muro.
«Steve ha iniziato a essere sempre più debole a ogni colpo magico che Cole e i suoi davano al suo scudo fino a creparlo su diversi punti, ma poi è arrivata una biondina con al seguito vampiri che hanno iniziato a darsi battaglia contro i seguaci di Cole. Lei ha detto che voleva il suo medaglione e poi Cole l'ha presa in giro» continuò il racconto mentre Steve mugolava, lo stesso che dopo prese la parola.
«Quella tizia era posseduta da un demone, ma in una maniera strana, ci conviveva ed è riuscita a tenere un po' testa a Cole. Ma anche lui ha il suo stesso tipo di possessione e che non limita di troppo i poteri dell'essenza che li occupa. Cole e il demone di quella vampira sono allo stesso livello, tuttavia forse Cole ha più potere» mormorò il vampiro preoccupato.
«Dopo che si sono affrontati e che tutto è iniziato ad andare in rovina, sei arrivato tu insieme al tuo amico, anche se alla fine sembra che in realtà non sia davvero lui» brontolò la biondina stendendosi sul letto.
«Scambio di corpi? Ne sentii parlare dalla mia congrega nel 1800» affermò Steve pensieroso. L'uomo sapeva molto di magia e se non fosse stato per lui saremmo morti.
«Quindi hai tu il medaglione? Se Cole non è riuscito a riprenderselo e Lauren neanche... Il suo piano credo fosse quello di Lasciarmi al Collezionista nel Purgatorio, poi uccidere te e riprendersi quel gingillo e infine usarlo per combattere il fratello che è nel corpo di Lauren. Non si sarebbe aspettato il tuo scudo, il mio ritorno con Markoos e che Lauren mi seguisse fino al luogo del rituale. Per essere qualcuno che aveva studiato tutto è stato piuttosto sfortunato considerando cosa è successo veramente» sentenziai pensieroso e cupo in volto.
«E io che volevo solo veder risorgere un vampiro morto» sussurrò Ash mettendosi le mani dietro la testa.
«Mi sembri meno pazza del solito, va tutto bene?» domandai stranito dall'inconsueta compostezza della vampira.
«La paura ha questo effetto su di me, mi comporto come... una persona strana!» concluse infine lei girandosi da un lato.
Io avrei detto da persona normale.
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