27. Il Dream Team

Katy corse verso di me gridando il mio nome e smise di suonare il suo pianoforte. La abbracciai forte e rimasi un lungo istante stordito da quell'incontro inaspettato.

«Il signore bello è stato gentile con me e mi ha detto che se stavo qui tranquilla ti avrebbe portato da me», mi riferì la piccola mentre le scompigliavo i capelli corvini con la mano.

«Che ne dici di giocare a nascondino? Ma non ti allontanare troppo, parlo con il signore bello e poi corro a cercarti», le risposi commosso mentre le carezzavo una guancia.

Lei annuì e sparì con la sua velocità da vampira.

Pochi attimi dopo Markoos era contro il muro con la lama mistica puntata alla gola.

«Brutto figlio di puttana! Sei stato tu a trasformarla nel 1925, vero? Che razza di malato schifoso sei?» gli ringhiai con le lacrime che da compassione erano divenute di rabbia.

«Veniva picchiata e maltrattata dai suoi genitori, era cagionevole di salute. Se non l'avessi salvata, sarebbe morta! Le ho dato solo la possibilità di vivere e di ribellarsi», ribatté lui sotto minaccia.

«C'erano altri modi per aiutarla, brutto psicopatico!» inveii premendo la lama sulla sua gola, invece del sangue uscì un leggero fumo argenteo.

«Da quando l'ho incontrata qui mi sono preso cura di lei. Questo posto collega le anime che si sono conosciute in vita e le riunisce. Come saprai, non è sempre bello rivedere i morti. Con la pratica e con gli anni che passano si può cercare chi si vuole, anche se è difficile mantenere il contatto», provò a spiegarmi e io mollai la presa lasciandolo parlare.

«A Londra ci siamo mancati per poco, per tua fortuna. Son tornato alla villa di Katy, ma non l'ho più ritrovata, le avevo detto di aspettarmi lì. Ma, a quanto pare, mi ha disobbedito ed è venuta via con te. Dopo aver passato la sua breve vita comandata e sottomessa dai genitori, è normale abbia covato un'indole ribelle», spiegò Markoos mentre si sistemava i vestiti.

«Sono responsabile quasi quanto te per la morte di lei da vampira, dovevo stare più attento», mormorai più a me stesso che a lui.

Dopo un lungo silenzio l'ibrido riprese a parlare.

«Come ti ho detto, questo posto collega le anime che si sono conosciute da vive e le fa incontrare, basta essere sullo stesso piano: Paradiso, Purgatorio o Inferno. Non è permessa l'interazione tra livelli diversi, ma le scappatoie esistono anche qui. In poche parole, ho ucciso il tuo amico e quindi sono collegato a lui... Posso trovarlo, ma dobbiamo agire con cautela, abbiamo molti nemici, sia tu che io», dichiarò il mio improbabile alleato e io lo ascoltai.

Un urlo acuto catturò la nostra attenzione.

«Ti ha disobbedito un'altra volta e si è allontanata!»ringhiò Markoos sparendo dalla mia vista.

Pochi attimi e gli fui dietro, trovammo Katy tra le grinfie di un gruppo di uomini.

«Cosa diavolo ci fate voi qui? Lasciatela stare, bestie inferiori!» sibilò Markoos.

I Bloodlines e Firewolf erano uniti sotto la guida di John Whinston e del suo eterno rivale e capo dei bikers mannari, Jack.

« Volevi sterminare le nostre razze, vero? Sottospecie di incrocio venuto male! Credo che il mio nuovo amico abbia cambiato idea riguardo l'idea di diventare una porcheria sovrannaturale come te. Inoltre il bastardo che ci ha ucciso la pagherà cara!» esordì il vampiro mentre il suo compare teneva ferma Katy da dietro il collo.

«Avanti, John... una volta eravamo dalla stessa parte! Mi hai tradito e ti ho fatto fuori, ora siamo pari, lascia andare la bambina e andrà tutto bene», gli intimai rigirandomi l'arma tra le mani.

«Lui è quello buono e il cattivo sono io! Non c'è bisogno che vi aggiunga altro, definire questo vampiro deviato come quello meno pericoloso dei due dovrebbe già spiegare a tutti voi in che situazione vi siete cacciati!» affermò Markoos aprendo e chiudendo i pugni.

Katy era vampira da poco tempo quando morì, di conseguenza un lupo mannaro esperto come Jack era sufficiente per sovrastarla con la sua forza sovrannaturale.

«Dove è il tuo galoppino gigante? Ci sarebbe utile in questo momento», chiesi al mio improbabile alleato mentre venivamo circondati da lupi mannari e vampiri.

«Cole lo ha ucciso quando ha cercato di salvarmi, insieme a quasi tutti gli alleati che avevo qui nel Parallelo», ringhiò frustrato l'ibrido.

Un vampiro fu troppo stupido e troppo lento nel suo tentativo di aggredirmi e finì tagliato diagonalmente dalla spalla destra al ventre, per poi scomparire in una nube argentea. Uno dei Firewolf fu decapitato e si volatilizzò in un fumo pochi secondi dopo, ucciso da un mio fendente con la lama mistica.

«Questa bellezza uccide le anime già morte, se speravate di avere un vantaggio dall'immortalità di questo luogo vi sbagliate di grosso», affermai saccente schivando un pugno di un Bloodline, per poi trafiggerlo al petto. Estratto il pugnale magico incassai un montante di un lupo mannaro, ma non il suo secondo assalto, perché lo tranciai a metà con un colpo orizzontale.

Markoos aveva appena strappato il cuore a due vampiri che ora giacevano accasciati a terra, ma a differenza delle mie vittime sarebbero rinvenuti a breve.

Mentre ero impegnato a fronteggiare gli scagnozzi dei due bikers, John ne approfittò per stendermi da dietro con un colpo a mani unite dietro la nuca. Cercai di recuperare la mia arma per fronteggiarlo, ma una sua scarpata in faccia mi fece crollare a terra nuovamente.
Con una mano afferrai l'elsa del pugnale ma un suo pestone sulle dita mi fece mollare la presa, due dei suoi scagnozzi mi alzarono per le braccia e mi colpirono fino a ridurmi alla mercé del vampiro che ora brandiva la mia arma.

«Fermati o ammazzo prima lui che te!» gridò John a Markoos mettendomi la lama alla gola.

L'ibrido smise di mietere vittime e si voltò verso di noi.

Un urlo di Jack catturò l'attenzione di tutti, Katy era attaccata coi denti al suo polso e il lupo mannaro la sollevò da terra cercando di staccarsela di dosso.

«Questa dannata bestia mi ha morso!» gridò il lupo mannaro, mentre la piccola vampira con una capriola si posizionò a cavalcioni sul collo del biker. Con le piccole manine tenne ferma la testa dell'energumeno e con un gesto secco gli spezzò il collo lasciando tutti allibiti.

Colsi l'attimo di distrazione per divincolarmi dalla presa e lanciare uno dei due scagnozzi addosso a John, facendolo cadere in terra. L'altro che mi teneva aveva la testa separata dal corpo, dopo una manata di Markoos alla base del suo collo.

Bloccai infine un pugno dell'ultimo avversario e gli spezzai il polso, trapassai la sua cassa toracica con la mano e poi lo lasciai andare morente sul pavimento. Io e Markoos guardammo gli altri biker rimasti e John. Nonostante avesse la lama magica, non sembrava particolarmente in vena di lottare.

«Noi ti facciamo delle domande e tu ci rispondi. Dopo ti uccideremo, ma sarai tu a decidere se con il pugnale o con le nostre mani, dipenderà da cosa avrai da darci», affermò Markoos per poi disarmarlo in pochi secondi.

Gli scagnozzi rimasti se la diedero a gambe senza pensarci due volte.

«Vi stanno cercando. Se vi dividete avrete più probabilità di farcela. Vi giuro che non so altro», affermò spaventato il vampiro mentre lo tenevo dalla giacca logora.

«Di chi stai parlando?» chiesi scuotendolo ancora.

«Un demone è venuto a dirci che chi vi trovava avrebbe avuto la possibilità di restare qui nel Purgatorio e uscire dall'Inferno. Ha portato qui tante vostre vecchie conoscenze per darvi la caccia» ci riferì poi.

«Cazzo, speravo ci mettessero di più a scoprire che il Collezionista è morto», ringhiò Markoos, poi trapassò il petto di John con la mano e gli strappò il cuore "uccidendolo" senza preavviso.

«Tanto io l'avevo già ammazzato una volta», mormorai alzando le spalle per poi tornare a concentrarmi sull'ibrido.

«Muoviamoci o questi si rianimeranno a breve. Dividiamoci, ti troverò io grazie alla connessione che questo posto crea. Faccio pratica da anni, forse tu essendo vivo potrai percepirla meglio verso il tuo amico, visto il vostro legame. Io l'ho condannato qui, quindi anche la nostra connessione sarà forte», concluse infine Markoos.

Entrambi ci girammo a vedere come stesse Katy dopo tutta quella violenza.

«Mi sono divertita un sacco! Quando rifacciamo questo gioco?» domandò la bambina vampira agitando le sue manine.

«Torna a casa. Ti prometto che rientrerò presto, ma se non ti trovo non giocheremo più a "caccia al lupo"», la sgridò l'ibrido e lei si spaventò.

«Cosa cazzo è "caccia al lupo"?» gli domandai prima di separarci.

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