Capitolo 4: This is me and you are...?

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Lucius

È strano: quest'anno William ha scritto un'opera su di me, ma non ci ho fatto molto caso. Persi la testa non appena Lisandra fece il suo ingresso per la canzone iniziale. Adesso siamo grosso modo al punto del mio risveglio dopo la sala Sulbén, dove è stata volontariamente taciuta la presenza di Lisandra in scena.

I giornali la stanno attaccando troppo.

Al solo pensiero, potrei andare da quei vampiri borghesi e ucciderli.

Al mio fianco, i miei fratelli guardano con gusto. Ai lati della stanza, la nobiltà ride rumorosamente e applaude.

Guardo l'orologio sul polso e capisco che lo spettacolo è quasi giunto al termine.

A un certo punto, le luci montate appositamente per lo spettacolo di Shakespeare si spengono e iniziano a sentirsi dei mormorii, tra i quali percepisco la voce Lisandra.

<<Adesso cosa facciamo?>> sento chiedere a Dragos Gavril.

<<Non ci vogliono>>, afferma piagnucolando la minore dei Creighton.

<<Non possiamo rimanere qui con le mani in mano. Se hanno il prosciutto sugli occhi, non possiamo rimanere qui ad aspettare che questi si levino da soli. Dobbiamo fare qualcosa>>, dice con fermezza Lisandra. La riconosco da lontano e questo mi riempie di gioia.

Dove sei? Voglio vederti. Ti percepisco: il tuo sangue scorre ancora dentro di me. Il pubblico si guarda intorno senza capire da dove provengano le voci.

Parte una melodia e sento Lisandra inspirare con forza per cantare.

<<I am not a stranger to the dark

Hide away, they say

'Cause we don't want your broken parts

I've learned to be ashamed of all my scars

Run away, they say

No one'll love you as you are>>.

Dal fondo del corridoio si sentono diversi passi. Lungo le pareti della sala, le guardie iniziano ad allarmarsi, mentre Alucard, in piedi accanto alla porta d'ingresso, resta rilassato, con quello che sembra uno strano sorriso sulla faccia.

<<But I won't let them break me down to dust

I know that there's a place for us

For we are glorious

When the sharpest words wanna cut me down

I'm gonna send a flood, gonna drown them out

I am brave, I am bruised

I am who I'm meant to be, this is me>>, continua Lisandra. La porta si spalanca e la vedo: lo sguardo è deciso e punta davanti a sé. È circondata da tanti altri ragazzi, ma lei è la più bella. Indossa un vestito nero corto, molto simile alla mia divisa, e delle autoreggenti in pizzo nero alle quali è assicurato un coltello piccolo e affilato. Mi agito sul trono e sul lato destro della stanza vedo di sfuggita Emilian, il quale mi osserva con un sorriso beffardo.

<<Look out 'cause here I come

And I'm marching on to the beat I drum

I'm not scared to be seen

I make no apologies, this is me>>.

I suoi occhi non si staccano dai miei. Parla con il cuore e mi fa capire che ha scelto questa canzone per esporsi, per mostrarsi per quella che è.

<<When the sharpest words wanna cut me down

I'm gonna send a flood, gonna drown them out

I am brave, I am bruised

I am who I'm meant to be, this is me

Look out 'cause here I come

And I'm marching on to the beat I drum

I'm not scared to be seen

I make no apologies, this is me>>.

Ogni parola che esce dalla sua bocca è rivolta a me.

Sì, Lisandra. Sei così e ti accetto per questo.

I ragazzi si muovono intorno a lei, come se fosse il sole e loro la terra. Assomiglia tanto a una regina e dalle sue movenze deduco che sta cercando di attirare sempre più la mia attenzione.

Tranquilla, Lisandra. Come potrei non notarti? Ho occhi solo per te.

<<This is me!>> urlano tutti alla fine della canzone.

Amo così tanto Lisandra che se il vento l'avesse sfiorata avrei fatto la guerra contro Dio.

I nobili applaudono con entusiasmo e i miei fratelli sorridono, ma io resto immobile sul mio trono, con gli occhi fissi su Lisandra, che alza e abbassa il petto rapidamente, con lo sguardo che punta dritto su di me. Mi sorride e il suo cuore palpita velocemente. È in ansia.

Il gruppo di ragazzi si sposta in un angolo, mentre gli invitati iniziano ad applaudire di meno. William raggiunge il centro della sala e inizia a parlare al termine degli applausi.

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<<Vi ringrazio tutti per l'attenzione che avete prestato nel guardare questo spettacolo. Tutto questo è stato creato per lodare il nostro signore, Lucius Romanov. Se non fosse stato per lui, noi non avremmo potuto dare il nostro contributo a questo mondo, sia esso benevolo o maligno. Grazie, mio signore>>, afferma William inchinandosi. Subito dopo viene seguito da tutti: alcuni abbassano la testa, altri si inginocchiano, mentre i miei fratelli continuano a sorridere.

Guardo Lisandra con il sorriso dipinto sulle labbra. Ha la testa china e gli occhi chiusi.

Mi alzo e tutti mi guardano con ammirazione.

<<Salve>>, dico raggiungendo il centro della stanza. Scorgo lo sguardo preoccupato dei miei fratelli, dovuto al fatto che il programma non prevedeva che mi spostassi dal mio trono.

<<Sapete tutti chi sono, perciò non c'è bisogno di presentazioni. Nel corso della mia vita, riconosco di aver fatto cose veramente brutte, persino spregevoli, e di non aver avuto compassione per gli altri. Sebbene l'abbia fatto per uno scopo egoistico, ovvero la mia sete di potere, ciò aveva anche un secondo fine: tenervi al sicuro>>, affermo.

<<Noi ti amiamo>>, mi interrompe la ragazza accanto a Lisandra.

<<Signore, sappiamo che tutto aveva un secondo fine. Crediamo in lei e la comprendiamo>>, interviene un nobile.

<<Anche lei ha fatto dei sacrifici, proprio come noi. Un re rimane sempre un re>>, afferma Grigore facendo un passo in avanti. Dietro di lui, tutti annuiscono.

<<Grazie, Grigore. Grazie a tutti>>, dico sorridendo. Molti nobili sono increduli. In pochi mi hanno visto sorridere. <<Eppure un re non è tale senza la sua regina>>, affermo destando stupore. <<Come tutti sapete, Milena si è ricongiunta al suo amante, il suo vero Ateyo. Ora è tempo che anch'io compia tale azione>>.

Mi volto verso Lisandra, ignorando le facce meravigliate di tutti i presenti, e riprendo a parlare avvicinandomi lentamente a lei.

<<Ho passato troppo tempo a ignorare una cosa che, a causa della mia natura, per un'intera epoca è rimasta sepolta dentro di me. Sei arrivata tu, con la tua lingua impertinente, i tuoi capelli corvini e i tuoi occhi neri e hai aperto la gabbia del leone, lasciandomi completamente indifeso. Nessuno l'aveva mai fatto>>, dichiaro a circa un metro da lei. I suoi occhi si illuminano e la sua bocca si muove imbarazzata, accennando un sorriso.

<<Ormai la paura di perderti si è insinuata nelle mie ossa, scorre nelle mie vene di pietra e si mescola con la mia anima. Ho lottano invano, cercando di reprimere questi sentimenti, ma urlavo. Se avessi avuto ancora la possibilità di piangere, lo avrei fatto, perché piangere per la propria donna non è affatto una debolezza, ma è simbolo di potenza>>, affermo. Percepisco una certa inquietudine in lei: il suo cuore batte molto rapidamente. <<E ti osservavo di nascosto mentre piangevi fino a far diventare le tue guance rosse purpuree, fino a sentire il rumore del cuore andare a pezzi. Alla fine, però, sorridevi. Uscivi dalla tua camera e venivi qui, cercando di raccogliere tutte le forze, sprigionando la tua solita luce, ma non venivi da me. Con te ho capito che cosa significa essere geloso veramente, perciò, visto che tutti sono d'accordo...>>, continuo ridendo, arrivando a meno di una spanna da Lisandra, che trattiene il respiro.

Le porte principali si spalancano rumorosamente, interrompendo il mio discorso. Noto subito che le guardie si agitano, ma soprattutto che Alucard e Pollux non sono in sala.

<<Non tutti!>> interviene una voce squillante che non conosco, con una risata rumorosa. Alucard e Pollux, i capi della guardia reale, entrano stringendo tra le braccia una donna dai lunghi capelli bianchi davanti al viso. Si dimena selvaggiamente e le due guardie mi rivolgono uno sguardo preoccupato. Mi allontano immediatamente da Lisandra e li raggiungo al centro della sala, mentre i miei fratelli si alzano e vengono al mio fianco.

<<Chi sei?>> sibila mio fratello Sebastian.

Lisandra

<<Chi sei?>> sibila Sebastian Romanov. La donna continua a dimenarsi, cercando di staccarsi dalle mani forti di Alucard e Pollux. Auei capelli bianchi davanti al viso mi turbano molto. La conosco?

<<Non ti ricordi di me, mon amour?>> chiede la donna a Lucius.

Lui stringe gli occhi fino a farli diventare fessure e si avvicina alla donna. Fa un cenno con il capo ad Alucard e la guardia sposta velocemente i capelli dal viso della donna. Il mio Ateyo si irrigidisce, facendo un passo indietro.

<<Ti ricordi di me?>> chiede la donna con voce sensuale. Ha gli occhi rossi e la pelle pallida. È un vampiro, ma chi è?

Spazio autrice

Ecco qui un nuovo capitolo!

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