Capitolo 37: La diagnosi




Julian

Due porte. Una sala d'attesa con sedie di plastica azzurre, le pareti rocciose e un pavimento d'ospedale. L'intera famiglia Silver che fa avanti e indietro, da una porta all'altra. Siamo nel bunker della montagna, ex nascondiglio degli Akamu, nel reparto ospedaliero che avevo progettato e che avevo trasformato in un istituto per l'educazione.

<<Julian, siediti>>, dice mio zio Licano dando due colpetti con la mano sulla sedia accanto alla sua.

Io sono un vampiro. Non mi siedo, penso. Scrollo la testa e annuisco. Mi siedo vicino a lui, sospirando rumorosamente.

<<Sono in buone mani>>, mi ricorda il fratello di mia madre.

<<Io potrei essere d'aiuto>>, dico giocando nervosamente con le mani.

Sono nervoso e non sono l'unico. Sebastian e Nicolae siedono rigidi, con le spalle larghe e le mani sulle ginocchia, mentre mio nonno Emilian e il mio bisnonno Grigore sono impegnati ad ascoltare cosa succede nelle due stanze.

Ancora non ci credo. Com'è potuto accadere?

Mio padre tirò fuori il corpo di mia madre dalla tomba di marmo e si mise a terra, tenendola tra le braccia, mentre il petto di mia madre si alzava e si abbassava lentamente e il suo cuore batteva piano.

<<Com'è possibile?>> chiese stupito Nicolae.

<<Lisandra>>, sussurrò mio nonno Emilian.

<<Sei qui>>, mormorò mio padre accarezzando il volto di mia madre. <<Sei viva>>.

Ero sicuro che se mio padre fosse stato un essere umano, avrebbe pianto fin quando tutta l'acqua nel suo corpo non fosse finita.

Ci avvicinammo tutti e io osservai mia madre: aveva gli occhi chiusi, la pelle bianca come la neve e dei capelli corvini lunghi fino al femore. Nonostante fossero passati anni dalla sua scomparsa, il suo corpo era perfettamente pulito, praticamente perfetto.

<<Lucius...>> disse a bassa voce Alec, chinandosi con cautela. <<Posso prenderla? Voglio solo visitarla>>.

Gli parlava così, trattandolo con i guanti, perché aveva tutto l'aspetto di Gollum del Signore degli Anelli. Mia madre era il suo anello. Mio padre rimase diffidente per qualche minuto, poi guardò il viso di mia madre e quello di Alec e annuì. Alec prese mia madre con attenzione, si alzò e si diresse verso la porta rossa della Sala Sulbén.

La mia famiglia iniziò a seguire Alec, ma mio padre rimase dov'era.

<<Papà?>> dissi richiamando la sua attenzione. Lui scosse la testa e mi guardò, annuendo. <<Sto bene>>, rispose e si alzò. Iniziò a camminare davanti a me, quando all'improvviso cadde a terra.

<<Papà!>> urlai.

Era a terra. Non si muoveva. Gli occhi erano chiusi e tutto il corpo era più rigido rispetto al solito.

<<Non puoi, per ora>>, commenta mio zio Licano, riportandomi alla realtà. <<Mi piace molto come hai cambiato questo posto>>, dice cercando di distrarmi.

Nella stanza a sinistra ci sono mia madre, Alec e Alba, mentre nell'altra, a destra, mio padre, Jules e Leonardo. Mia cugina di sangue, Sara Silver, ex Romanov, cammina avanti e indietro e passa davanti a noi mille volte, dandoci speranza.

Sono passate ore dal ritrovamento di mia madre e dalla perdita di coscienza di mio padre. Nessuno dei due migliora: dalla stanza di destra si sente Jules, impegnata a pronunciare qualche formula, e da quella di sinistra arriva il suono del monitor che controlla il battito di mia madre; sempre lì, Alba spezza qualsiasi incantesimo abbia tenuto Lisandra prigioniera in quella tomba.

<<Dobbiamo inaugurarlo fra pochi giorni>>, dichiaro.

<<Prova a spiegarmelo. Chi si è occupato del progetto?>> chiede mio zio Licano.

<<Sai già che volevo contribuire ai cambiamenti sociali, soprattutto nel campo dell'educazione...>> rispondo e lui annuisce. <<Ho progettato tutto con zio Sebastian, Nicolae e Jules. Senza di loro non ce l'avrei mai fatta>>.

<<Quindi hai progettato tu questa struttura? Hai completamente rinnovato il bunker, dandogli un nuovo aspetto...>> dice mio zio, sbalordito.

<<È stato incredibile>>, si intromette zio Nicolae. <<Volevamo far esplodere il bunker, ma Julian è riuscito a cambiare le cose, soddisfacendo tutte le nostre necessità>>.

<<Perché noi non ne sapevamo nulla?>> chiede Emilian, facendo riferimento anche a quelli che facevano parte del vecchio clan Mikelaus.

<<Ho completamente rimodernato questo bunker trasformandolo in un istituto in cui tutti i vampiri avranno l'obbligo di presentarsi e censirsi. Se sarà necessario fermarsi...>> accenno.

<<Fermarsi?>> mi interrompe il mio bisnonno.

<<Se saranno dei novizi, dovranno essere valutati e ritenuti non pericolosi, quindi devono essere padroni delle loro nuove abilità; mentre se sono vampiri anziani, o di età vampiresca superiore ai quattro anni, verranno qui a censirsi, se non l'hanno ancora fatto, e se avranno bisogno di noi>>, spiega Sebastian infilandosi nella conversazione.

<<E per quanto riguarda gli addestramenti?>> domanda mio nonno Emilian.

<<Da chi verranno valutati?>> chiede Grigore.

<<Qui si terranno tutti i tipi di addestramento, pratico e teorico, e...>> accenno e scambio uno sguardo veloce con i fratelli di mio padre.

<<Perché non ce l'avete detto?>> ribatte bruscamente Emilian.

<<Abbiamo>>, dico.

<<Hai>>, mi interrompe Nicolae con sguardo fiero.

<<Ho deciso di nominare l'istituto "Flaved Lessie" e i giudici saranno i membri fondatori dell'operazione di mamma>>, affermo.

<<Dragos Gavril, Abel Creighton, Ruxandra Barlow e Jules Krauss saranno i giudici>>, dice Nicolae. Licano, Grigore ed Emilian ci guardano stupiti.

<<Volevo farlo in onore della mamma>>, cerco di spiegare. In un battito di ciglio, mi ritrovo in un abbraccio. Emilian mi stringe forte, sospirando di felicità.

<<Grazie>>, mi sussurra nell'orecchio. Ci stacchiamo.

<<Volevo tenervelo nascosto per farvi una sorpresa>>, affermo. <<Jules e Alba hanno fatto un incantesimo su una mappa di tutto il mondo: non appena un umano verrà morso e lasciato trasformare, un puntino nero apparirà, in modo tale che due delle nostre guardie lo raggiungano per spiegargli...>> continuo.

<<Dov'è questa cartina?>> domanda Licano. <<Grigore, tu lo sapevi?>>

<<Alba ha evitato che lo scopriste>>, interviene Nicolae.

<<La mappa è al castello>>, dice Sebastian.

All'improvviso, entrambe le porte si aprono e la famiglia Silver al completo esce.

Ci alziamo tutti, ma rimaniamo in silenzio.

<<Lisandra sta bene>>, afferma Alec.

<<Le avevano cosparso il corpo di polveri magiche, che con il tempo sono state assorbite, e questo ha reso più difficile la mia ricerca, ma ci sono riuscita. Tutti gli incantesimi sono stati spezzati>>, dice Alba.

Sebastian e Grigore alzano un dito per interromperla, ma lei li sorprende: <<Se state per chiedermi di quali incantesimi si trattasse, prima lasciatemi parlare... Le polveri l'hanno tenuta in vita, ma ogni tanto perdeva conoscenza. Su questo penso che sia necessario lavorarci...>>

<<A livello fisico, Lisandra è impeccabile. Il sangue è perfettamente nero e sano>>, continua Alec.

<<E mio padre?>> chiedo.

Jules abbassa la testa e lascia la parola a suo figlio Leonardo.

<<Lucius è esausto. Denutrito. Ha usato tutte le sue forze ed è entrato in una specie di coma>>, spiega Leo.

<<Un coma?>> domanda Nicolae, accigliato.

<<Essendo il vampiro originale, Lucius ha una specie di immunità. Ha il potere del diavolo nelle vene e quindi...>> interviene Jules.

<<Quindi non può morire?>> domanda mio nonno Emilian.

<<Di fame no, ma in altri modi sì... Questo coma è dovuto alla mancanza di sangue nel suo organismo>>, afferma Leo.

<<Sono svegli?>> chiedo. <<Cioè... come può svegliarsi mio padre? E mia madre è sveglia?>>

<<Lisandra sta riposando. Dorme e ne ha bisogno, perché non l'ha fatto veramente in questi anni... Ha sempre e solo perso conoscenza>>, dice Alec in tono serio.

<<Lucius deve mangiare. Altrimenti rimarrà così per sempre>>, afferma Leo.

Spazio Autrice

Ecco qui un nuovo capitolo!
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LISANDRA
LISANDRA
LISANDRA
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