Capitolo 35: È ora di svegliarsi
Jules
È immobile. Lucius non si muove proprio. Passo una mano davanti alla sua faccia, ma non reagisce agli impulsi.
Non appena Licano ci ha chiamato al cellulare, io e Alec ci siamo precipitati al castello.
<<Tutti abbiamo provato a scuoterlo. Tutti tranne Julian. Pensavamo di aspettarvi prima di svegliarlo, visto che ritorna da noi solo se suo figlio lo tocca>>, dice Nicolae.
Alec si avvicina e fa una diagnosi veloce: ci sono dei danni a livello fisico?
Finalmente i Romanov si erano decisi a chiamarci. Io e Alec non avevamo voluto approfittare dell'amicizia che ci legava a loro, ma volevamo aiutare Lucius in qualche modo.
Mi siedo sulla poltrona di Lisandra e osservo i vampiri del clan Romanov-Mikelaus discutere, mentre Lucius è immobile sul letto della sua Ateyo, con lo sguardo perso nel vuoto.
<<Non ha niente che non vada a livello fisico. A parte la sete... Per quella sta soffrendo molto>>, dice Alec.
<<Solo a sentirla, soffro anche io>>, ammette Sebastian a denti stretti.
<<Allora perché continua a non essere presente?>> interviene bruscamente Nicolae. <<Per quale motivo diventa così? È come se si estraniasse dalla realtà...>>
Alec mi guarda per qualche secondo, corrugando la fronte.
Che cosa pensi? gli chiedo nella mente.
Lui scuote la testa e sposta lo sguardo su Lucius.
<<In che senso?>> chiede Alec a Nicolae.
<<Guardatelo. È presente, ma non lo è>>, commenta lui. <<Sembra quasi posseduto>>.
<<Che cosa vedi, Grigore?>> domando.
<<Non vedo nulla. Nel senso... È tutto buio, ma non come se fosse addormentato... È più come se fosse fuori dal proprio corpo>>, spiega il nonno di Lisandra.
Improvvisamente, mi viene in mente quello che Lucius mi disse anni fa: <<A volte scegliamo di apparire forti, freddi o incomprensibili solo perché vorremmo essere capiti senza dover spiegare tutto ogni volta>>
<<Questo è il processo del dolore dell'Ateyo?>> domanda Julian.
<<Figliolo, questo è l'unico quesito a cui nessuno di noi sa rispondere. Anche perché tutti coloro che hanno perso la propria Ateyo non hanno resistito così a lungo da poterlo spiegare>>, dice Emilian.
<<Nonna Anca...>> mormora Julian.
<<Che c'è?>> chiede Emilian con la fronte increspata.
<<Avete detto che, da quando la mamma è scomparsa, nella vostra mente c'è stata una esplosione di ricordi che pensavate non fossero vostri>>, dice timidamente il figlio di Lisandra e Lucius. <<Anche a nonna Anca è capitata la stessa cosa. Magari puoi aiutarci>>.
Il padre di Lisandra rimane in silenzio per qualche minuto e poi scuote la testa. <<Ha detto di no. Non è la stessa cosa. Lei era travolta dalle emozioni quando accadde, non era come Lucius>>, afferma Emilian.
<<Anca, cercava vendetta>>, aggiunge Grigore. <<Che, oltretutto, è un tipico comportamento di Lucius...>>
<<Quindi che cosa pensate?>> domando.
<<È così da un secolo. Peggiora ogni giorno di più e non sappiamo più cosa fare...>> dice esasperato Nicolae.
<<Pensate che sia posseduto?>> chiede Alec.
<<È l'unica ipotesi plausibile>>, risponde Nicolae, preoccupato.
Ogniqualvolta veniva da me e mi chiedeva di parlare, quando in realtà voleva solo camminare, Lucius non si faceva mai toccare.
Non penso che Lucius sia posseduto...
Così decido di alzarmi e, senza chiedere il permesso a nessuno, vado verso di lui e gli prendo una mano.
<<Cosa fai?>> sbotta Sebastian.
<<Pensate che sia posseduto? Bene. Facciamo una prova. Chiamiamo lo spirito che pensate sia nel corpo di Lucius...>> borbotto.
Alec, accendi delle candele e chiudi a chiave la porta, dico nella mente al mio Ateyo.
<<Che cosa pensi di fare?>> ripete sgarbatamente l'ex re biondo, mentre Alec, con velocità da vampiro, fa rapidamente tutto quello che gli ho chiesto.
<<Spiritus boni voluntatem: Interrogabo vos et ego veni
Et erunt ducentae quinquaginta
Et in secundo circulo
In circulo interiore.
Pectore in isto tuti sunt a pentagram
Quod nomen (Spiritu duce)
Ut essem vobis revelare Spiritus terris!>> dico attentamente.
Mi concentro e cerco di visualizzare il demone, lo spirito, ma non trovo nulla. La sua anima è pulita, intatta. Essa risiede nel corpo di Lucius ed è salva, ma c'è qualcosa di più, che non mi convince. È come se la sua anima volasse, pur rimanendo attaccata al corpo, verso un qualcosa.
Mi stacco dal re originale e guardo d'istinto Alec.
Che cosa hai visto? mi chiede.
Non è posseduto, ma ho avuto una strana sensazione, gli rispondo nella mente.
Come se fosse in una proiezione astrale? domanda nella testa, alzando però un sopracciglio.
<<Allora?>> insiste Sebastian, perdendo la calma.
In che senso? dico ad Alec.
L'ex re biondo sbuffa e inizia a camminare avanti e indietro, mentre Grigore comincia a guardarmi aggrottando le sopracciglia.
Ha lo stesso sguardo vacuo che avevi tu quando hai salvato Julian, dice Alec.
<<Quindi?>> dice il nonno di Lisandra, intromettendosi nella conversazione mentale tra me e Alec.
Formiamo un triangolo di sguardi, mentre Nicolae, Sebastian ed Emilian iniziano a parlare tra di loro.
Mi volto verso Lucius e lo osservo: ha i palmi delle mani poggiati sulle ginocchia rigide, piegate di novanta gradi, gli occhi fissi nel nulla davanti a sé e la schiena dritta. Sembra quasi un manichino.
Sospiro e cerco di parlargli nell'orecchio: <<Lucius. Sono Jules, l'amica di Lisandra. So che puoi sentirmi>>, dico con dolcezza.
<<Non ti risponderà>>, ribatte Grigore, sfiduciato. <<La sua mente è vuota>>.
<<Lucius, siamo tutti qui. Ci sono i tuoi fratelli, Nicolae e Sebastian, Grigore, Emilian, tuo cognato Licano e tuo figlio Julian. C'è anche Alec. Siamo tutti preoccupati per te. Siamo qui per te>>, sussurro nel suo orecchio.
<<Che cosa stai facendo?>> domanda Nicolae.
Ero così rigida quando ho fatto la proiezione astrale? chiedo nella mente ad Alec e lui annuisce.
<<Quindi?>> chiede nuovamente il nonno di Lisandra.
<<Quindi cosa?>> chiede Nicolae. All'improvviso, uno strano suono esce dalla bocca di Lucius.
Le sua spalle iniziano ad abbassarsi e alzarsi velocemente, come se gli mancasse l'aria.
È impossibile: i vampiri non hanno bisogno di respirare.
<<Jules. Staccati. Immediatamente>>, ringhia Alec.
<<Che cosa stai facendo?>> urla Sebastian.
Lucius
Tutto è buio. Oscuro. Macabro. Mi manca l'aria, ma non è possibile. Non ho bisogno di respirare. Lisandra... Ci sono volte in cui cerchi di ricomporre tutti i tuoi pezzi, uno dopo l'altro, e infine ti accorgi che c'è sempre quel qualcosa che ti manca e che fa crollare tutto di nuovo. Pensavo che Julian fosse un fissante bravo quanto te, ma la verità è che non può. Non è te. Ho bisogno di te.
<<Lucius. Sono Jules, l'amica di Lisandra. So che puoi sentirmi>>, dice una voce con dolcezza.
Buio. Di nuovo. Aria. Chiuso. Luogo chiuso. Stanchezza.
<<Lucius, siamo tutti qui. Ci sono i tuoi fratelli, Nicolae e Sebastian, Grigore, Emilian, tuo cognato Licano e tuo figlio Julian. C'è anche Alec. Siamo tutti preoccupati per te. Siamo qui per te>>.
La migliore amica di Lisandra mi sta parlando? Dov'è?
All'improvviso mi ritrovo sdraiato. Sento il mio corpo soffrire e vedo delle mani piccole davanti a me, ma non sono le mie. Queste mani... Lisandra? Sono le tue?
Sento una sensazione strana... che mi opprime... al petto... L'aria. Mi manca l'aria.
<<Aiuto!>> Sento una voce femminile gridare. La voce di Lisandra.
Cerco di urlare: <<Lisandra!>>, ma non esce niente dalla mia bocca.
Alzo le braccia, ma è come se fossi bloccato. Come se fossi in una bara. Rinchiuso.
Le mie orecchie percepiscono il pianto di Lisandra.
<<Non piangere>>, cerco di dire, ma niente.
Non piangere, Lisandra. Dove sei?
Ti ho trovata?
Come ho fatto a trovarti? Ti prego.
Io non ho mai avuto bisogno di nessuno, ma adesso tremo al pensiero di stare lontano da te.
Nicolae ha detto che è passato un secolo... Non può essere... No!
<<Dove sei?>> riesco a urlare e all'improvviso tutto riprende forma e colore: sono di nuovo nella stanza di Lisandra.
<<Lucius?!>> dice Nicolae.
<<Cosa?>> sussurro guardandomi intorno.
Che cosa ci faccio qui? Ero nel buio. Avevo trovato Lisandra.
<<Papà...>> mormora Julian avvicinandosi a passo lento.
Continuo a guardarmi intorno e noto la presenza di tutta la mia famiglia nella stanza.
<<Che cosa ci fate qui?>> chiedo.
Ero qui con Nicolae e... poi il buio. Ero tornato nel buio. Che cos'era quel buio in cui finivo per la maggior parte del tempo? E, soprattutto, come ho fatto a non accorgermi che il tempo passava così velocemente?
Emilian e Licano mi osservano dal fondo della stanza, vicino al camino; Sebastian, Nicolae e Julian, mio figlio, mi guardano preoccupati e al mio fianco, poco più indietro rispetto a me, c'è Jules, seduta sul letto; accanto a lei, Alec le tiene le mani sulle spalle e mi fissa con una commistione di rabbia e timore.
<<Nicolae...>> mormoro.
<<Va tutto bene>>, risponde lui facendo un passo verso di me, con le mani in avanti.
Sono confuso. Il mio sguardo va direttamente a Grigore e gli dice nella mente: Puoi aiutarmi? Hai visto quello che ho visto io?
Lui scuote la testa e poi aggrotta la fronte. <<Che cosa hai visto?>>
<<Ma Cristo! La smettete tutti quanti di comunicare mentalmente? Vorremmo capire anche noi!>> sbotta Sebastian battendo un pugno sul muro e creando un buco nella pietra.
<<Sebastian!>> lo ammonisce Nicolae.
<<Lucius>>, sussurra Jules alle mie spalle. <<Sentivi la mia voce? Riesci a ripetere ciò che dicevo?>>
Tutti ammutoliscono, in attesa di una mia risposta.
La guardo negli occhi marroni e annuisco: <<Lucius. Sono Jules, l'amica di Lisandra. So che puoi sentirmi... Lucius, siamo tutti qui. Ci sono i tuoi fratelli, Nicolae e Sebastian, Grigore, Emilian, tuo cognato Licano e tuo figlio Julian. C'è anche Alec. Siamo tutti preoccupati per te. Siamo qui per te>>.
Jules scatta subito in piedi e si gira verso suo marito.
<<Avevi ragione!>> esclama. <<Sono tutti sintomi di una proiezione astrale>>.
<<Una che...?>> borbotto.
<<Una proiezione astrale>>, ribadisce la strega.
<<L'incantesimo grazie al quale sono nato>>, aggiunge Julian con lo sguardo serio.
<<Io non so praticare magia, tanto meno una proiezione astrale>>, dico. <<Com'è possibile...?>>
<<Non tu!>> ribatte Jules, entusiasta. <<Lisandra!>>
<<Aspetta, cosa?>> interviene Emilian, incredulo.
<<Che cosa dici, Jules?>> chiede Licano.
<<Pensateci: ogni singola fibra del corpo di Lucius era rigida, esattamente come lo erano le mie quando ho aiutato Lisandra>>, spiega la strega.
<<Ora che ci penso...>> mormora Nicolae.
<<Che cosa?>> sbotto. Che cosa vogliono dire? Perché non ci sto capendo più nulla?
<<Quando ti capitano queste cose, sembri sotto incantesimo... Il tuo corpo si irrigidisce così tanto che, solo adesso me ne rendo conto, assomigli tanto a com'eri quando l'anziana Krauss ti ha rinchiuso nella sala Sulbén...>> dice tra sé e sé mio fratello maggiore.
<<Hai ragione>>, concorda Sebastian.
Sala Sulbén... Essere rinchiuso nella tomba d'oro...
Ero sdraiato e mi sentivo senza respiro. Io non avevo bisogno di respirare, quindi perché...?
All'improvviso riesco a collegare tutto quello di cui ero a conoscenza e quello che tutti mi dicevano da quasi un secolo.
Rigidità. Oscurità. Oppressione. Sala Sulbén. Lisandra.
Non c'era nessuno al castello durante la battaglia finale contro gli Akamu, quindi potevano averla rinchiusa... Insomma, quando avevo ucciso Saqui avevo letto nella sua mente: lei non sapeva nulla del piano di Michele, che aveva programmato la propria morte e bloccato i propri ricordi, ma mi aveva fatto capire che Lisandra era viva.
Anche Sara, mia nipote, ne era convinta.
Poco prima della battaglia degli Akamu, Sara mi aveva avvisato: Michele aveva un piano malsano e lei ne conosceva una parte. Per questo aveva sempre la più piccola speranza che Lisandra fosse viva.
<<Lucius!>> urla Grigore, ma io sono ormai corso fuori dalla porta, lasciandola aperta.
Supero velocemente le guardie e i cadetti che camminano per i corridoi e arrivo davanti alla grande porta rossa. La porta della sala Sulbén.
Che cosa ho pensato?
Apro la porta lentamente, facendola cigolare, e avanzo a passo felpato.
La tomba doveva essere aperta, invece è chiusa. All'epoca avevamo appoggiato il coperchio a terra.
Mi avvicino alla tomba di marmo e ci passo una mano sopra.
<<Lucius>>, sussurra all'improvviso Nicolae, arrivando alle mie spalle.
Giro la testa e li vedo: Sebastian, Nicolae, Julian, Emilian, Grigore, Alec e Jules.
Torno con lo sguardo al marmo freddo e fatico a deglutire a causa del bruciore e della fame che ho da ormai un secolo.
<<È qui>>, sussurro. <<La mia Lisandra è qui>>.
Spazio Autrice
Ecco qui un nuovo capitolo!
Se vi piace, lasciate una ⭐️ e commentate con cosa vi è piaciuto di più. Avete capito come passa il tempo? Come sta cambiando Lucius? Non so voi, ma sto piangendo. Che bello scrivere di nuovo il nome LISANDRA. Ma che cosa accadrà nei prossimi capitoli?
Le pubblicazioni future saranno a SORPRESA❤️ Se volete essere sempre aggiornati, scrivetemi su Instagram ❤️
Vi aspetto❤️
Un saluto a tutti con amore ❤️
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