Capitolo 30: Le lettere
Nicolae
Ci guardiamo: siamo confusi e provati. Dobbiamo mangiare e gestire un'intera società di vampiri a pezzi dopo la guerra contro gli Akamu. Sono preoccupato per Lucius. Sembra aver ricominciato a comportarsi come quando era un ragazzo umano: siede rigido e dal suo viso traspare menefreghismo allo stato puro. Sta rifiutando la morte di Lisandra, così come aveva negato quella di nostra madre. Infatti era cambiato dopo la sua morte. Amava nostra madre, ma non aveva accettato la sua scelta di sacrificare la propria vita per salvare quella di Michele. Lui non la prese bene e questo avvenimento lo segnò per tutta la vita: aveva visto morire sua madre per un fratello che nemmeno voleva...
Una piccola parte di me ha sempre saputo che Lucius non aveva trasformato Michele per questo motivo, ma il punto è che nemmeno mio fratello se ne è reso conto. La morte di nostra madre l'aveva segnato così profondamente che il dolore era diventato parte di lui, trasformandolo in quello che consideravo "un apatico menefreghista". Tuttavia, quando Lisandra era entrata nella sua vita, Lucius era cambiato. Era tornato a essere quell'uomo che tanto stimavo prima della morte di nostra madre.
Abbasso la testa e guardo il piccolo pezzo di carta chiuso con della cera rossa su cui è raffigurato lo stemma dei Mikelaus. Rompo il sigillo e apro il foglio.
Tutti fanno esattamente come me, tranne Lucius: lui fissa la lettera senza toccarla.
Inizio a leggere e mi preparo psicologicamente.
Che cosa vuole dirmi il mittente? Ma, soprattutto, chi è?
Caro Nicolae,
Non so se sia utile parlare in questo modo. Non se nemmeno se tu abbia capito chi sono. Sono Lisandra. Lisandra Mikelaus.
Avrai molte domande alle quali, forse, non so nemmeno rispondere, ma partiamo con quella principale: che cosa c'entra Jules con questa lettera?
Forse era meglio iniziare da un'altra?
Questo non lo so. Non so dove mi trovo, come sto e se morirò presto (anche se penso proprio di sì), ma ho avuto un'ultima possibilità per mettermi in contatto con Jules, l'unica in grado di aiutarmi. Attraverso il mio sangue, Jules ha fatto un incantesimo di memorium transferitas: i miei ultimi pensieri, quelli che avrei voluto esprimere, sono ora scritti sui fogli indirizzati alle persone che li stanno leggendo in questo momento.
Ti starai chiedendo perché Lisandra Mikelaus, con la quale non avevi un rapporto molto stretto, ti abbia scritto una lettera.
Hai ragione se pensi che non avessimo un grande rapporto, ma ho capito una cosa estremamente importante su di te: tieni molto a tuo fratello. Per questo motivo ora sei fondamentale. Lucius dovrà affrontare una cosa - forse - più grande di lui: un figlio.
Quando eravamo nel bunker di Michèle Krauss, e quindi degli Akamu, ho dovuto fingere di tradirlo. È stata una cosa molto crudele, anche perché avevamo fatto sesso poco prima (non parlerò di questo con te), ma ho dovuto farlo solo per aiutarvi. Ho lasciato che Michele - tuo fratello - mi toccasse e mi baciasse purché gli Akamu liberassero Lucius e vostra nipote Sara. Tuttavia, qualcosa nel mio piano è andato storto e Michele mi ha scoperto. Fu allora che mi disse che ero incinta, che sentiva il cambiamento del mio corpo. Così ho invocato Jules con le ultime forze che mi restavano. Lei fece un incantesimo al feto, privo di forma e da poco adagiato nel mio utero, e lo fece nascere, portandolo al sicuro nella sua casa. Non ho nemmeno avuto l'occasione di vederlo. Avrà gli occhi rossi come i vampiri o neri come i miei? Non ho potuto vedere neanche il suo viso...
Ho paura. Non di morire, ma di come reagirà Lucius. Come la prenderà? La società lo accetterà?
Non so proprio nulla, ma perlomeno sono contenta di conoscere il motto della famiglia Romanov: 'noi proteggiamo sempre la famiglia'.
Il mio Julian - il nome che ho scelto per lui - è un Romanov e, nonostante non sia sposata con Lucius, mi aspetto di vederlo protetto.
Vi supervisionerò dall'inferno.
Buona eternità,
Lisandra.
Alucard
Una lettera? Da parte di chi?
Spezzo il sigillo e inizio a leggere.
Caro Alucard,
Sono Lisandra. Sì, la tua protetta e amica Lisandra.
Così come tutti gli altri presenti nella stanza, avrai delle domande.
Sappi che stai leggendo queste mie parole solo grazie a Jules e a un suo incantesimo.
Volevo ringraziarti: sei stato una parte fondamentale nella mia vita. Se non fosse stato per te, Lucius non si sarebbe arrabbiato e, di conseguenza, avvicinato a me. Mi hai sempre aiutato e sei sempre rimasto al mio fianco.
Sono felice: finalmente hai trovato il tuo Ateyo. Sinceramente non pensavo che fosse Micheal, ma al cuor non si comanda... È proprio per questo che non riesco a smettere di pensare a Lucius.
Al di là del fatto che siamo Ateyo, io lo amo. Amo quando i suoi occhi si posano su di me, ma soprattutto quando, nonostante i suoi modi burberi, mi riempie di piccole attenzioni, come Luna. Sappiamo entrambi che tutti quei regali - i libri, i fiori, il gatto e l'arredamento della mia stanza - erano di Lucius.
Non spreco sangue per parlarti di me, perché tanto non so per quanto sopravvivrò ancora.
Ti scrivo per darti un compito molto importante: rimanere accanto a Lucius. Non so se ci hai mai fatto caso, ma lui si fida molto di te e, nonostante talvolta si mostri distaccato, ti considera il suo migliore amico. Proprio come quando eravate piccoli. E ho percepito che questo sentimento è reciproco. O sbaglio?
A breve arriverà qualcosa che lo sconvolgerà e lui vorrà evitare tutto e tutti. L'hai sempre difeso da qualsiasi pericolo esterno. Ora devi proteggerlo da qualcosa di più fatale: se stesso.
Julian Romanov. Ricordati questo nome...
Va'. Osserverò dall'inferno.
Buon proseguimento dell'eternità,
Lisandra.
Emilian
Caro papà,
Sono tua figlia. Ti scrivo questa lettera per poterti raccontare tutto quello che non ho mai avuto il coraggio di dire e perché penso che mi restino solo pochi istanti di vita.
Quel giorno, quando i pompieri arrivarono a casa, io ero appena arrivata. Sentii: <<Suo marito è morto... Stiamo ancora cercando il corpo>>. Mi cadde il mondo addosso.
Il mio papà era morto...
Per i primi mesi finsi che tu fossi solo partito e Licano mi sosteneva in questa mia fantasia. Solo dopo due anni mi decisi a parlarti davanti alla lapide che mamma aveva fatto mettere al cimitero. Tuttavia, sappiamo entrambi che non è accaduto davvero. Tu non sei morto.
In ogni caso, il discorso è lo stesso nonostante i ruoli si siano invertiti: sono io che sto morendo...
Volevo dirti che sono cresciuta e che, malgrado io sia una persona di poche parole, vorrei che sapessi tante cose, ma non so se in questa lettera confusa riuscirei a rimediare al mio silenzio. Innanzitutto, scusami. Ti ho deluso fin dal primo giorno qui a Vatra Dornei, con la Feccia e la Flaved Lessie, ma sono fatta così e non me ne vergogno, perché sei stato tu a insegnarmelo.
Sto perdendo ogni speranza. Non posso sopravvivere a quello che mi sta capitando. Sto pensando a te: come affronterai la mia morte?
Hai vissuto per me dal momento in cui sono nata e forse in questi anni è stato difficile per te accettare di non vedermi più come la bambina che cade dal cavallino giocattolo. Sono diventata grande. Ora sono addirittura madre e tu sei diventato nonno.
Avresti mai pensato che un giorno lo saresti stato?
È un maschio e il suo nome è Julian.
Papà, non ti ho mai chiesto nulla, ma questa volta devo fare un'eccezione. Per favore, prenditi cura di lui. È nato in un minuto e cresciuto in non so quanto...
Proteggilo, per favore.
Io farò il possibile, cercando in ogni modo di aiutarvi dall'inferno.
Ti voglio bene,
Lisandra.
Licano
Caro Fratello,
Sono io. La tua sorellina. Ci sono così tante cose da dire, ma ho poco tempo a disposizione, perciò ne approfitto per ripeterti quanto tu sia importante per me.
Ti ricordi che cosa ti ho detto durante il matrimonio di Ruxandra e Alexandru?
È mio fratello. Non è uno di quelli che senti ventiquattro ore su ventiquattro. Non è uno di quelli che vedi tutti i giorni. Non è nemmeno uno di quelli che ti riempiono di messaggi sdolcinati. Il mio è diverso. Non ci sentiamo sempre, a volte non ci scambiamo neanche un messaggio per giornate intere, ma il nostro rapporto non cambia. Riprende sempre da dove l'abbiamo lasciato. È più grande di me. Abbiamo stili di vita simili e allo stesso tempo opposti. C'è sempre, mi sa consigliare, mi sa ascoltare, sa come comportarsi in qualsiasi situazione. Mi fa sentire protetta, mi ha fatto fare esperienze che non avrei mai immaginato di fare. Mi dà un senso di sicurezza indescrivibile. Siamo dei duri, le cose sdolcinate non fanno per noi, ma quando ci diciamo qualcosa di carino sappiamo che quel qualcosa è sincero e ha un valore. Non so se io per lui sia importante quanto lui lo è per me, ma non m'importa. So per certo che mi vuole bene, che mi aiuterebbe qualora ne avessi bisogno, che nonostante lui sia chissà dove a fare chissà cosa, sarebbe disposto a venire in mio soccorso. So che se non ci vediamo da tempo mi dice "Cazzo, ma non ti manco?! Stasera dobbiamo vederci, non voglio sapere nulla", oppure "Vabbè, ma tu sparisci, non ti fai mai viva, devo sempre cercarti io". Quando fa così, quando percepisco quel tono arrabbiato, quasi deluso, non posso fare altro che adorarlo sempre più. Per me sono piccole dimostrazioni e cerco subito di fargli cambiare idea. Devo necessariamente farlo. Non deve pensare neanche per un minuto che io non tenga a lui. È diverso. È un pazzo, è unico, esplosivo, una bomba. Mi fa tornare il sorriso. Potrei dirgli qualsiasi cosa. Ho piena fiducia in lui. Qualcuno ora potrebbe pensare che io lo stia descrivendo con gli occhi "a cuoricino", che in realtà sia innamorata di lui. Tuttavia, non è così. Io credo nella nostra amicizia, credo in noi. Potrei parlare per ore di lui, del nostro rapporto. Potrei descriverlo completamente, ma non renderei mai l'idea. Credetemi. Avrò sempre un bellissimo ricordo di lui. Ti voglio bene, fratellone. Grazie per essere sempre stato con me. Saluta tutti da parte mia e non permettere a nessuno di piangere la mia morte, soprattutto a Lucius e a Julian Romanov. Non so se sai già chi è quest'ultimo, ma sappi che è molto importante per me.
Vi supervisionerò dall'inferno,
Tua sorella Lisandra.
Lucius
Caro Lucius,
Come stai?
Sinceramente non so come iniziare. Ho la testa confusa e piena di cose da dire, ma non riesco... Sono successe così tante cose in così poco tempo e io non ho abbastanza sangue per poter scrivere un papiro. Come se non bastasse, l'incantesimo sta terminando.
Mi hai rinchiusa in una stanza, obbligandomi a fare cose che non volevo fare e a stare con persone che non volevo nemmeno vedere. Perché mi hai nascosto tutte quelle cose? Perché non mi hai detto dei borghesi? Avrei potuto capire. Potevo aiutarti, ma tu non hai fatto altro che allontanarmi. Come facevi a pensare che potessimo considerarci una coppia se nemmeno ci vedevamo?
Ho iniziato a pensare di non essere adatta a te e che il destino ci avesse uniti solo per divertirsi...
Con Saqui ho capito che cosa sono diventata: sono un ibrido per nascita e un mezzo vampiro originale. Ho la velocità e la forza tipiche di un vampiro originale, che mi stancano parecchio, e quando mi arrabbio i miei occhi si illuminano di un rosso accesso. Ho bisogno di dormire centosessantotto ore al mese e ormai riesco a ingerire cibi solo con il sangue. Non so quanto possano essere utili queste informazioni, visto che non so per quanto sopravvivrò ancora, ma se dovessero creare un essere simile, sai già dove trovare le risposte. Volevo chiederti scusa. Per la polverina viola che ti ho lanciato in faccia. Per il tradimento al quale pensi di aver assistito. Per essere quella che sono. Mi dispiace anche di essere capitata a te. Mi dispiace che tu ti sia innamorato di me. Mi dispiace di non essere il meglio in circolazione.
Forse volevo sentire questo?
Mi dispiace, ma non mi dispiace. Smettiamola di dire che ci apparteniamo e facciamolo veramente. Non mi dispiace di averti incontrato, di averti svegliato dal tuo sonno e di essere stata con te. Mi dispiace solo di amarti ogni singolo momento della mia vita e di aver bisogno di te per continuare a respirare. Perché sei sempre nella mia testa. E quindi mi dispiace se io non sono nella tua.
Dicevo sul serio nella cella del bunker: ti perdono. E, visto che non te l'ho detto, il sesso è stato magnifico.
Ora la domanda è: puoi perdonare me?
Vorrei presentarti Julian.
Ho finito il sangue. Jules ti spiegherà tutto.
Ya Pihi Irakema,
Tua per sempre.
Lisandra.
Spazio Autrice
Ecco qui un nuovo capitolo!
Ci vediamo giovedì con il capitolo 31 ❤️
Vi chiedo, gentilmente, se vi è piaciuto, di lasciare una 🌟 e di commentare con le vostre opinioni 🌈 (Sono davvero curiosa). Se magari vorreste invitare i vostri follower a leggere la mia storia, ne sarei più che felice.
Vi aspetto❤️
Un saluto a tutti con amore ❤️
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