Capitolo 29: Il funerale
N.A. Non ho voluto mettere la musica nei precedenti capitoli perché altrimenti ripetevo le stesse, ma questa volta vi propongo questa.
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]
Erano due ma sembravano uno, tanto erano forti il legame, la complicità, la vita subita e quella vissuta insieme.
— Massimo Gramellini
Lucius
Non è morta. Non lo è. Lo sentirei. Sentirei il dolore tipico del rapporto Ateyo.
La percepisco vicina, ma dov'è?
Qualcuno bussa alla porta della mia stanza ed entra senza il mio permesso.
<<Nessuno ti ha dato il permesso di entrare>>, dico in tono serio.
<<Lucius...>>
È Nicolae.
Sono in piedi davanti alla finestra. Voglio vedere fuori. Devo vedere fuori. Devo capire dov'è Lisandra.
<<I festeggiamenti sono andati bene. Sonia e le streghe sono andate via in pace, mentre con i lupi e i cacciatori è stato stretto un patto di non belligeranza. Non ci attaccheremo per nessun motivo e i capi di ciascuna fazione dovranno assicurarsi che questo patto venga rispettato>>, mi informa mio fratello.
<<Ho sentito>>, rispondo laconicamente.
<<Sono venuti anche i rappresentanti della borghesia e hanno chiesto scusa per i comportamenti di questi ultimi mesi. Si è perso il controllo e, nonostante non abbiano risposto subito all'invito per celebrare la vittoria sugli Akamu, hanno...>>
<<Sì. Ho sentito anche quello...>> lo interrompo scandendo ogni parola.
Rimane immobile per qualche minuto, poi viene al mio fianco, porta le mani dietro alla schiena come me e scuote la testa.
<<Sei qui dentro da cinque giorni, Lucius>>, mormora.
Non rispondo.
Sono davanti a questa finestra da cinque giorni. Attendo di vedere Lisandra correre tra gli alberi. Attendo di vederla viva.
Ma... le uniche cose che la mia mente continua a vedere e pensare sono i due momenti in cui ho sentito qualcosa nel mio petto spezzarsi di nuovo: quando la vera Lisandra mi ha fatto perdere i sensi...
<<Whoah!>> sospirai mettendole la mia giacca sporca sulle spalle nude. <<Stai bene? Voglio dire, sono stato attento e...>> Sorrisi. Mi stavo facendo troppe paranoie, ma ero veramente felice. Non pensavo si potesse provare così tanta felicità dopo un periodo così buio e privo di emozioni come quello che ho passato io. Mentre raccoglievo tutta la roba, lei continuava a darmi le spalle.
<<Mi prometti una cosa?>> chiese all'improvviso.
<<Tutto>>. Ti regalerei me stesso, pensai.
<<Ci sarò solo io nella tua vita?>> sussurrò.
<<Sempre e solo tu>>, dissi serio. Mi avvicinai e le accarezzai dolcemente la spalla. Iniziai a baciarle i capelli e la sentii rabbrividire.
<<Stai bene?>> ripetei. Lei fece un grosso respiro e inaspettatamente si voltò, lanciandomi una polverina viola sul viso. Spalancai gli occhi per la sorpresa e persi subito la sensibilità in tutto il corpo. Caddi a terra e poco prima di perdere conoscenza la sentii dire, vicino al mio orecchio: <<Ya Pihi Irakema>>.
...e quando Sara – mia nipote – mi ha detto la verità su una piccola parte del piano del mio fratellino Michele, che consisteva in far cambiare forma a Saqui, trasformandola in Lisandra, per trarmi in inganno.
<<Tra poco inizia la cerimonia>>, ribadisce Nicolae.
Sì. La cerimonia. Il funerale di Lisandra.
Non è morta, dunque perché mai dovrei andarci?
<<Verrai?>>
Sconsolato, Nicolae sospira rumorosamente e lo sento voltarsi. Giro la testa. <<Verrò>>, rispondo a bassa voce poco prima che la porta si chiuda.
Mi metto la mia divisa, do un'ultima occhiata fuori dalla finestra ed esco dalla stanza con passo deciso, ma allo stesso tempo colmo di timore e angoscia.
Raggiungo il cortile principale, chiamato anche cimiterus, luogo in cui chiunque lo desideri viene sepolto, e noto la presenza di un numero esagerato di persone. Chi sono?
La cerimonia è già iniziata e Licano sta parlando a tutti i presenti.
Quanto tempo ci ho messo a uscire dalla mia stanza?
<<Mia sorella ha sempre avuto la strana abitudine... È sempre stata gentile e non ha mai lasciato indietro nessuno che non fosse degno di rispetto. Noi siamo qui grazie a lei...>> Continua a parlare, ma non lo ascolto.
Queste parole non mi aiuteranno a trovarla, perché lei non è morta. Tutto questo spettacolo è solo una pagliacciata. Io ho bisogno di lei. Del suo odore. Non la sento fisicamente, eppure c'è qualcosa dentro di me che mi blocca, che mi impedisce di crederla morta. E infatti non ci credo. Sento che è viva. Lei è viva.
Dove sei, Lisandra?
<<Lucius, vorresti dire qualcosa?>> chiede Nicolae alzando un sopracciglio.
Tutti si voltano verso di me, aspettando le mie parole, ma queste faticano a uscire.
Cosa devo fare? Far credere a tutti che sia morta o dire la verità?
Comincio a camminare lentamente, sotto lo sguardo di tutti i presenti. <<Sapete tutti che io e Lisandra siamo Ateyo. È proprio per questo che so che non è morta. Io sento dentro di me che lei è viva, da qualche parte nel mondo, e che aspetta solo di essere trovata. Sono qui solo per fare presenza, ma approfitto di questo tempo per dirvi velocemente che cosa provavo per Lisandra. Una delle mie frasi preferite di Bukowski è questa: Io l'amavo. Amavo lei e i suoi capricci, il suo viso, la sua voce. Succedeva sempre così: potevo scappare e riempirmi la vita di sogni, ma quando lei non c'era, quando lei smetteva di sfiorarmi, cazzo, quando lei non mi sfiorava più, io sfiorivo. Non uso il passato. Non lo farò finché non avrò visto Lisandra davanti ai miei occhi. Io la amo e non so cosa farei senza di lei>>.
<<Grazie mille, Lucius>>, dice Nicolae continuando a guardarmi.
Parlano anche altre persone, ma non le ascolto. All'improvviso, tutti si disperdono nel bosco.
Mi volto per andarmene anche io, ma sento la presa ferrea di mio fratello maggiore sul braccio destro.
Licano
Mia sorella ha avuto un figlio. Un figlio. Maschio. Si chiama Julian ed è il figlio di Lucius Romanov.
Mio nonno l'aveva detto che Lucius e Lisandra erano stati insieme; l'aveva letto nella mente del re originale al momento dello scambio con gli Akamu, ma non pensavo fosse rimasta incinta. Non potevo nemmeno immaginare cosa avesse dovuto passare. Ora era morta. Forse. Molto probabilmente. Sì, lo era. Solo una cosa mi rendeva felice: perlomeno non soffriva più. Aveva lottato per tutta la vita per guadagnarsi quello che aveva...
Ero triste, ma era inutile dirlo. Mia sorella era morta.
Mi misi un completo nero e continuai a guardare fuori dalla finestra. Aspettavo che il sole sorgesse portando buone notizie, ma ero circondato solo da oscurità. Mio padre bussò alla porta ed entrò.
<<Licano, dobbiamo andare>>, mi disse mettendomi una mano sulla spalla.
<<Papà, li senti anche tu?>> chiesi all'improvviso.
<<Se parli dei ricordi dell'altra linea temporale, sì, li sento>>, mormorò.
La mia mente era stata assalita da ricordi che non definivo miei, ma che in realtà lo erano. Raccontavano la storia di cui tempo prima Lisandra aveva parlato. Avevo capito che, indipendentemente da tutto quello che era successo, io non ero riuscito a essere un bravo fratello per lei in nessuna linea temporale.
<<Dov'è Cocco?>> chiesi sapendo già la risposta. Non ero abituato a sentirmi così: la sentivo sempre vicino ed era fantastico.
Pur non avendo bisogno di respirare, sospirai alzando le spalle. Volevo buttare fuori tutto: non volevo più sentire quella sensazione nello stomaco.
Arrivammo al cimiterus e molte persone fermarono me e mio padre.
<<Licano, come ti senti ad aver perso tua sorella?>> domandò quello che credevo fosse il giornalista del giornale oscuro.
<<Mi dispiace, Emilian>>.
<<Siamo con voi Mikelaus>>.
Scorsi mio nonno, mia nonna, Crina e la mia Cocco insieme a Nicolae e Sebastian Romanov. Erano vicino a una cripta sulla quale era inciso il cognome della mia famiglia. Era di marmo, aveva delle colonne e sembrava una vera e propria casa antica.
<<Licano, ben arrivato>>, disse Nicolae.
<<Che cos'è?>> chiesi in modo maleducato, senza rispondere al re Romanov. Raggiunsi Cocco e le strinsi la mano. Lei mi sorrise e accarezzò il dorso della mia mano con il pollice per cercare di calmarmi.
<<Era la cripta della famiglia Daraboi. La mia vecchia famiglia. Da quando sono un vampiro, la usiamo per conservare tutto ciò che ci è più caro>>, rispose mio padre. Mi invitò a entrare accanto a lui e osservai quel luogo macabro. C'erano foto e dipinti antichi. Alcuni erano più rovinati rispetto ad altri, ma era tutto magnifico.
<<Dobbiamo iniziare, Licano>>, disse triste mio padre.
Uscii e la cerimonia ebbe inizio.
<<Non c'è nessun modo per dare un degno benvenuto a tutti coloro che oggi sono qui>>, disse Nicolae. <<Ognuno di voi ha perso qualcosa in questi ultimi mesi e non c'è modo per descrivere il dolore della perdita. Ognuno la vive a modo suo, ma l'importante è sapere che non si è soli. Siamo qui riuniti per dare il giusto saluto a Lisandra Mikelaus>>. Fece un momento di pausa nel quale i vampiri e gli ibridi presenti si scambiarono sguardi tristi e malinconici. <<Lisandra Mikelaus è nata da Emilian Mikelaus e Jennyfer Stiel, una cacciatrice. In entrambe le fazioni sarebbe stata una guerriera. E lo fu. Lisandra ha sempre lottato, non si è mai arresa e ha salvato la vita a... mio fratello Lucius... dopo tutto quello che quest'ultimo le ha fatto. Lei gli è rimasta sempre accanto. Nonostante i problemi e l'atteggiamento di mio fratello, che tutti noi conosciamo, lei era lì. È questo che ricorderò di lei: la sua fedeltà e il suo amore per Lucius. Emilian, vuoi dire qualcosa?>>
Mio padre annuì con lo sguardo rigido e fece un passo avanti.
<<Dal momento in cui Jules Krauss ha decretato la morte di mia figlia, la mia testa è stata pervasa da ricordi che non pensavo di avere. E infatti non li avevo, perché dovevo essere morto. Jennyfer avrebbe potuto uccidermi se Lisandra non fosse intervenuta. Sarebbe stata cresciuta esclusivamente da Licano, che avrebbe dovuto sacrificare la sua vita...>>
Sussultai.
<<Lisandra lo amava. Lo amava davvero e non so cosa si possa provare a prendere la propria Ateyo. Lucius, so che è difficile, ma lei non avrebbe voluto questo...>> continuò mio padre. <<Devi reagire...>> sussurrò sapendo che l'orecchio fine di Lucius sarebbe stato in grado di captare le sue parole.
Mio padre era sconvolto. Perdere una figlia è terribile. Alzò le spalle, si voltò e prese per mano Anca, che mi mise una mano sulla spalla. <<Va tutto bene>>, sussurrò lei.
Nicolae mi rivolse uno sguardo e fece un cenno con il capo, come per dire: Vuoi parlare?
Annuii.
<<Mia sorella ha sempre avuto la strana abitudine... È sempre stata gentile e non ha mai lasciato indietro nessuno che non fosse degno di rispetto. Noi siamo qui grazie a lei...>> dissi sospirando. All'istante vidi Lucius, nascosto nell'ombra del bosco.
Non aveva ancora voluto nutrirsi e infatti sentivo la sua sete...
<<Tutti noi le dobbiamo molto, ma non dobbiamo essere tristi né rinchiuderci in noi stessi, altrimenti tutto quello che ha fatto Lisandra risulterà vano. Lisandra è stata una delle vittime degli Akamu e, così come gli altri, non verrà dimenticata>>.
Il maggiore dei fratelli Romanov venne accanto a me. <<Lucius, vuoi dire due parole?>> urlò.
Tutti i presenti, me compreso, si voltarono verso Lucius, che si irrigidì, e attesero delle parole da parte sua.
<<Sapete tutti che io e Lisandra siamo Ateyo. È proprio per questo che so che non è morta. Io sento dentro di me che lei è viva, da qualche parte nel mondo. Sono qui sono per fare presenza, ma approfitto di questo tempo per dirvi velocemente che cosa provavo per Lisandra, anche se non devo dimostrarvi niente>>, disse iniziando a camminare verso di noi. <<Una delle mie frasi preferite di Bukowski è questa: Io l'amavo. Amavo lei e i suoi capricci, il suo viso, la sua voce. Succedeva sempre così: potevo scappare e riempirmi la vita di sogni, ma quando lei non c'era, quando lei smetteva di sfiorarmi, cazzo, quando lei non mi sfiorava più, io sfiorivo. Non uso il passato. Non lo farò finché non avrò visto Lisandra davanti ai miei occhi. Finché non avrò visto il suo cadavere e non avrò riconosciuto le sue ceneri. Io la amo e non so cosa farei senza di lei>>.
<<Grazie mille, Lucius>>, disse Nicolae continuando a guardare il fratello, ormai al suo fianco. I presenti annuirono e, dopo un breve discorso conclusivo da parte di Sebastian, la folla si disperse velocemente. Lucius si voltò, ma Nicolae lo afferrò per un braccio e ringhiò.
<<Cosa c'è?>> sbottò Lucius.
<<Jules vuole parlarci>>, spiegò il fratello maggiore dei Romanov.
Silenzio. Ansia. Panico. Nervosismo.
Ecco cosa vedo negli occhi di tutti i commensali di questo tavolo. Sono seduto su una sedia antica e ho le gambe sotto un tavolo pregiato lungo circa cinque metri.
<<Jules vuole parlarci>>, aveva detto Nicolae, ma si riferiva solo ad alcuni di noi: lui stesso, mio padre, Lucius, Alucard e me.
Da circa un'ora siamo chiusi in una stanza che non avevo mai visto e stiamo ancora aspettando che Jules entri da quella porta.
<<Sai di che cosa vuole parlarci?>> spezza il silenzio mio padre.
<<No>>, risponde Nicolae. <<Ha detto solo che ci vuole riuniti qui per discutere di una questione importante>>.
<<Allora perché non ha richiesto anche la presenza di Sebastian?>> si intromette Lucius spocchiosamente.
La porta si spalanca e la ragazza, nonché ex migliore amica di mia sorella e strega personale dei vampiri, entra nella stanza a testa alta, con una borsa a tracolla sulla spalla.
Sembra più riposata rispetto all'ultima volta in cui l'ho vista.
Non è che vuole parlare di Julian? Cosa direbbe e come lo direbbe?
<<Perché non c'eri al funerale?>> chiede mio padre con sguardo truce, ma lei non risponde.
Passa dietro ciascuno di noi, senza guardarci, e si siede accanto a me. Il suo cuore batte forte, ma la sua espressione è ferma.
Schiocca le dita davanti a ciascuno di noi.
<<Che cosa significa?>> chiede Lucius.
<<Jules, puoi spiegarci?>> domanda Nicolae.
<<Limitatevi a leggere>>, mormora lei.
Abbasso lo sguardo. Jules ha appoggiato sul tavolo un piccolo pezzo di carta con un sigillo di cera rossa.
Spazio Autrice
Ecco qui un nuovo capitolo!
Un altro capitolo triste... Dove sarà Lisandra? Voi credete che sia morta veramente?
Vi chiedo, gentilmente, se vi è piaciuto, di lasciare una 🌟 e di commentare con le vostre opinioni 🌈 (Sono davvero curiosa). Se magari vorreste invitare i vostri follower a leggere la mia storia, ne sarei più che felice.
Vi aspetto❤️
Un saluto a tutti con amore ❤️
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