Capitolo 28: La battaglia finale

Licano

Venti secondi all'impatto. Le lucertole correvano su quattro zampe: sprizzavano gioia ed entusiasmo per la battaglia dai loro occhi gialli e avevano la lingua bipartita fuori dalla bocca, come dei cani impazziti. Quindici secondi. Ognuno attendeva il momento dell'impatto: Lucius, in mezzo a Sebastian e Nicolae, allargava le spalle e inspirava bruscamente; mio padre Emilian stringeva a sé la sua compagna, Anca; mio nonno osservava beato il viso di mia nonna; Alexandru baciava il capo della sua Ruxandra e io stringevo la mano della mia Ateyo, Cocco. Dieci secondi. Ogni vampiro presente nella radura si godeva quegli ultimi secondi di quiete: chi si scambiava sguardi e stringeva la propria compagna, chi scherzava con gli amici e chi, invece, attendeva con ansia la battaglia. Cinque secondi. Guardai la bellissima vampira al mio fianco e sorrisi.

<<Questo giorno entrerà nella storia>>, disse a bassa voce Lucius, sapendo che tutti lo sentivano. <<Ognuno di voi ha avuto una vita difficile, corta o lunga, ma siete qui a difendere un intero mondo. In pochi giorni ogni vampiro della terra si è attivato, dando una mano alla mia famiglia, ma sapete tutti che da soli non potevamo vincere. Dopo oggi, tutto ritornerà alla normalità: ognuno tornerà alla propria vita>>. Due secondi. <<L'unica differenza sarà che non avremo più paura che delle lucertole chiamate Akamu ci divorino. Questo giorno sarà ricordato da tutti come quello in cui il cerchio naturale della vita si chiuderà: lupi, streghe, cacciatori e vampiri torneranno a odiarsi l'un l'altro e questi obbrobri cesseranno di esistere>>.

Lo scontro iniziò. Cocco si staccò da me e iniziò a colpire qualche Akamu. Lo stesso fecero gli altri.

Jules aveva ideato un piano perfetto per la battaglia e Alec l'aveva spiegato a tutti. Nessuno poteva usare i propri poteri per almeno cinque minuti dall'inizio dello scontro affinché il piano funzionasse. I vampiri colpivano le lucertole con l'intenzione di tramortirle, evitando di smembrarle. Non potevamo farle a pezzi, visto che erano capaci di moltiplicarsi.

<<Ora!>> urlò Alec dando il segnale. Alzò una mano e immediatamente dal bosco sbucarono i lupi. Come previsto, le lucertole si spaventarono e iniziarono a indietreggiare. Ruxandra si frappose e li bloccò creando un recinto di fuoco. Il piano era semplice e pratico: le lucertole erano le pecore, i lupi e i vampiri cercavano di intrappolarle nel cerchio di fuoco, le streghe usavano la loro magia per contenere e proteggere l'area da occhi indiscreti e i cacciatori circondavano la radura per evitare che qualche creatura scappasse. All'improvviso si materializzò Michele. Indossava una divisa molto simile a quella dei Romanov e aveva una mano alzata, con le dita piegate.

<<Mio padre possiede il dono della telecinesi>>, sentii dire a Sara Romanov dall'altro lato della radura. Alcuni vampiri continuarono a spingere le lucertole all'interno del recinto che Ruxandra teneva attivo con fatica. Raggiunsi mio padre e vidi di sfuggita Anca trascinare alcuni Akamu con la telecinesi e le mani piegate – il suo potere. Ritornai con lo sguardo a Michele, che sorrideva malignamente nella direzione dei fratelli Romanov, i quali rimasero uniti per sorvegliare il tutto, e continuava a tenere la mano alzata. Iniziai a guardare per aria in cerca di qualsiasi cosa stesse tenendo sollevata.

<<Fratelli>>, disse Michele. <<Facciamo una bella riunione?>> Nel punto esatto in cui Ruxandra aveva posizionato il recinto di fuoco, all'interno del quale continuavano a essere buttati gli Akamu restanti, la neve si era sciolta: avevo la possibilità di usare il mio potere.

Ma come? pensai.

Michele reggeva qualcosa, ma non sapevo cosa.

Potrei bagnarlo? pensai. <<Provaci!>> mi incitò mio nonno alle mie spalle. <<Fa' in modo che piova>>.

<<Ma così spegnerò il fuoco>>, ribattei confuso.

<<Le streghe lo terranno acceso>>, rispose mio nonno Grigore, convincendomi.

Agitai le mani e feci in modo che l'acqua arrivasse al cielo. In un battito di ciglia, si formarono delle nuvole nere e iniziò a piovere.

<<Ah, piccolo Mikelaus! Pensi che un po' di pioggia possa fermarmi?>> urlò Michele ridendo.

<<No, non ti fermerà, ma io sì>>. Lucius apparì alle sue spalle e gli diede un pugno che lo fece cadere a terra. Lo raggiunsero gli altri due fratelli e in meno di un minuto lo fecero a pezzi. Michele Romanov non esisteva più.

Perché non aveva opposto resistenza? C'era qualcosa che non sapevo. Sembrava che la sua morte fosse programmata.

La mia attenzione venne rapita da un urlo: <<Quella è Lisandra!>> Mi voltai e vidi il corpo minuto di mia sorella cadere rapidamente verso il suolo. Mio padre corse e riuscì a prenderla al volo poco prima che toccasse terra.

<<Lisandra>>, sussurrò mio padre accarezzando il viso di mia sorella. <<Sei al sicuro, adesso. Nessuno ti farà del male>>, ripeté mentre lei singhiozzava. Mi avvicinai e, invece di saltarmi addosso come mi sarei aspettato, Lisandra si limitò a sorridermi. Mi aspettavo, inoltre, di vederla in lacrime, ma il suo viso era sereno. Non mostrava né lividi né ferite... Sembrava... normale.

<<Sono felice che tu stia bene>>, dissi.

<<Oddio, Lisandra>>.

<<Sei salva!>> esclamò qualcuno.

<<Scusaci... Non dovevamo ancora...>>

Tutti iniziarono a circondare Lisandra, perciò mi scansai. Dopo aver ricevuto l'okay di Alec, dissi a Ruxandra: <<Stringi il cerchio e bruciali>>. Tutte le lucertole vennero incenerite in pochi minuti e, mentre Lisandra abbracciava tutti ridendo, qualcuno mi scaraventò a terra. Mi alzai all'istante, confuso, e quando mi voltai vidi la lucertola divorare la ragazza che aveva creato tanti problemi a mia sorella. Nicolae, il vampiro più vicino, intervenne e trasformò l'Akamu in una scultura d'oro.

<<Dov'è Saqui?>> chiese lui.

<<Com'è passato?>> sbraitò Sebastian nello stesso istante.

<<È saltato fuori dalla barriera>>, rispose Ruxandra, mortificata.

<<Era un mio compito fermare chi tentava di uscire dalla barriera>>, disse Alexandru mettendosi davanti alla sua compagna.

<<Non importa>>, ribatté Nicolae calmando il fratello biondo. <<Pollux, controlla chi abbiamo perso. Ho una vaga idea, ma voglio avere una lista al più presto. Fa' portare la statua e Cleo e Davina al castello, insieme alla scorta. Alucard, ispeziona l'area e organizza delle squadre per verificare se gli Akamu erano tutti qui>>, continuò.

<<Controllate ogni angolo. Non voglio vedere un altro di queibastardi, se non placcato in oro in una delle mie sale>>, intervenne Lucius.

<<L'area è pulita: le streghe sono tutte radunate dove erano prima; i lupi sono tornati nella foresta e i cacciatori si sono uniti alle streghe. Stanno festeggiando>>, spiegò la guardia reale. <<Organizzo subito diverse squadre>>, disse annuendo.

Lucius guardò il suo segretario andare via e sospirò con la testa china.

Perché non va da Lisandra? mi chiesi nella mente.

Mia sorella continuava a ricevere abbracci e sorrise quando i suoi occhi incontrarono la figura di Lucius. In quel preciso istante, tutti ammutolirono trattenendo il respiro e aprirono un varco, permettendo a Lisandra di raggiungere Lucius. Lei camminava lentamente, ma lui rimase fermo. Improvvisamente, mia sorella iniziò a correre e gli saltò in braccio. Lui la strinse a sé e le annusò i capelli, mentre tutti applaudivano di fronte a quella scena commovente. Sembrava di assistere alle riprese di un film romantico, ma per Lucius sembrava non esserlo: teneva le mani strette dietro alla schiena di Lisandra, il suo viso era nascosto dai capelli di mia sorella e la sua schiena era rigida. Venni assalito dal panico: e se perdesse il controllo, visto che non si è nutrito?

Per un attimo lo pensai: Lucius afferrò brutalmente Lisandra e la scaraventò in aria.

Non appena il piccolo corpo di mia sorella riprese a scendere in picchiata, Lucius le mise una mano nel petto e afferrò il suo cuore. Uscì del sangue rosso, non nero. La avvicinò il più possibile a sé e ringhiò: <<Mostrati per quello che sei>>.

Lisandra sputò sangue e rise. <<Come hai fatto a scoprirlo, Lucci?>>

Lucci?

<<Dov'è Lisandra?>> chiese lui stringendo la presa sul suo cuore.

<<Non c'è più>>, rispose mia sorella.

Che cosa significa? mi chiesi.

Mi voltai e cercai mio nonno con lo sguardo. Vidi che la sua espressione era sorpresa e rigida.

Stava succedendo qualcosa...

Mio padre, preoccupato, si avvicinò a mio nonno. <<Cosa succede?>> gli chiese.

<<Quella non è Lisandra. Michele l'ha fatta uccidere da alcune lucertole>>, replicò mio nonno.

<<Cosa?>> sbraitò mio padre. Anca gli andò subito incontro, ma lui cadde in ginocchio. Se avesse avuto la possibilità di piangere, so che l'avrebbe fatto.

<<Dov'è Lisandra?>> chiese nuovamente Lucius.

<<Non. Lo. So>>, disse a denti stretti la creatura che aveva l'aspetto di mia sorella. Subito dopo fece un salto all'indietro, lasciando Lucius con un cuore in mano, sporco di sangue rosso.

Busso alla piccola porta rossa della casetta nel bosco di Jules. Suo marito mi aveva chiesto di andare da lei e di dirle tutto ciò che è successo nella battaglia, così sono qui. Sono ancora scosso dalla rivelazione della finta Lisandra: il cuore che Lucius aveva tra le mani era di Saqui, che aveva assunto le sembianze di Lisandra per vendicarsi di tutti noi, ma soprattutto di Lucius.

<<Quindi Lisandra è morta?>> chiesero in molti, ma Nicolae li zittì. Il vampiro originale, nonostante tutte le domande degli altri vampiri, rimase lì fermo con il cuore di una puttana in mano.

La porta si apre e Jules compare sulla porta. Sembra sconvolta e stanca.

<<Ciao>>, sussurra sfregandosi gli occhi.

<<Ti ho svegliato?>> chiedo.

<<No>>, risponde con voce debole.

Ha gli occhi rossi. <<Hai pianto?>>

<<Licano, entra, per favore>>. Appena varco la soglia, l'odore di un altro vampiro mi allarma.

<<Jules, cosa succede?>> le chiedo subito.

<<Siediti>>, sussurra indicandomi il divano.

<<Sono qui per dirti della battaglia. Non ho bisogno...>>

<<Licano, hai appena perso tua sorella e quello che sto per dirti non sarà facile da dire. Della battaglia so già tutto: io e Alec siamo quasi sempre a stretto contatto mentale. Anche se non sono un vampiro, ho la magia a mio favore>>.

<<Quindi sai già tutto?>>

<<Sì>>, mormora. <<So che quella stronza di Saqui ha assunto le sembianze di Lisandra e che Lucius le ha strappato il cuore. Ma ora basta parlare di questo. C'è qualcosa di più importante da...>>

<<Che cosa è più importante della morte di mia sorella?>> ribatto un po' irritato.

<<Io!>> esclama una voce sconosciuta. Mi volto e vedo entrare nella stanza un ragazzo alto.

<<Chi sei tu?>> sbotto.

<<Mi chiamo Julian. Julian Romanov>>, risponde con un'espressione seria. Ha i capelli neri e gli occhi rossi. Avverto il suo potere: è notevole, ma non completo.

<<Cosa ci fa un vampiro incompleto in casa tua dopo una battaglia? Un Romanov, per giunta!>> urlo contro Jules.

Lei, furiosa, incrocia le braccia al petto e mi incenerisce con gli occhi.

<<Io sono il figlio di Lucius e Lisandra>>, afferma il ragazzo.

<<Aspetta... cosa?>>

<<Licano, siediti>>, dice Jules con tono severo.

Rimasi a casa della migliore amica di mia sorella per due ore. Mi venne raccontato tutto: Jules era stata in grado di elaborare tutto il piano delle alleanze e della battaglia perché era collegata alla mente di Lisandra. Lei osservava tutto, ma all'improvviso aveva iniziato a fare fatica e aveva tentato con l'unica cosa che le era venuta in mente: la proiezione astrale. Attraverso quella magia, Jules era riuscita ad assistere mia sorella: le aveva fatto un incantesimo per accelerare la crescita del bambino; infatti, quest'ultimo dimostrava vent'anni. Ero sorpreso di sapere tutto ciò, ma soprattutto confuso.

<<Che fine ha fatto Lisandra?>> chiesi.

<<Il nostro legame si è spezzato>>, sussurrò Jules con lo sguardo basso.

<<Credi che sia morta?>> domandai triste.

<<Temo di sì>>, disse la migliore amica di mia sorella. Subito dopo scoppiò a piangere.

Spazio Autrice

Ecco qui un nuovo capitolo!

Che tristezza questo capitolo... Non credete?

Vi chiedo, gentilmente, se vi è piaciuto, di lasciare una 🌟 e di commentare con le vostre opinioni 🌈 (Sono davvero curiosa). Se magari vorreste invitare i vostri follower a leggere la mia storia, ne sarei più che felice.

Vi aspetto❤️

Un saluto a tutti con amore ❤️

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