Capitolo 26: La proiezione astrale




Lisandra

Michele mi tiene per mano: me la stringe con forza, senza un briciolo di dolcezza, ma devo fingere. Ho un sorriso forzato sulla faccia e osservo il panorama circostante.

Siamo fuori dal bunker, ai piedi della montagna. Due lucertole custodiscono Lucius, ancora addormentato, mentre un'altra tiene ferma la ragazza dai capelli rossi, che piange in silenzio.

Che tipo di polvere era quella che ha steso Lucius? Perché dorme ancora? Era così potente?

Il sole sta tramontando: i raggi di luce oltrepassano i tronchi degli alberi e mi colpiscono in faccia. Mi acciglio all'istante e sento la risata brusca del fratello minore di Lucius.

<<È solo un po' di sole>>, sghignazza mettendosi davanti a me e coprendomi dal sole.

<<Grazie>>, dico sorridendo.

<<Sei nervosa?>> chiede accarezzando la spalla.

<<No>>, balbetto. Mi sto fregando da sola. Perché tremo?

<<Che ne dici di rimanere un po' da soli? Così avrò modo di tranquillizzarti...>> sussurra lussuriosamente, avvicinando la bocca al mio orecchio.

<<Va bene>>, mormora accennando un sorriso.

Mi stringe con più forza la mano e mi trascina di nuovo dentro al bunker. Una volta al suo interno, entra in una stanza mai vista prima d'ora. Ovviamente ha le pareti rocciose, addosso alle quali si trovano degli scaffali grigi pieni di oggetti impolverati. Mi volto e mi accorgo che ha sigillato la porta con un'asta. Mi acciglio leggermente.

Michele mi afferra brutalmente per i fianchi e mi sbatte contro un ripiano, avventandosi sulla mia bocca. Si struscia su di me, provocandomi solo ribrezzo, e all'improvviso mi prende per i capelli, costringendomi a guardarlo negli occhi e facendomi male.

<<Credevi che non l'avrei scoperto?>> ringhia con voce profonda.

<<Cosa?>> chiedo sussultando. Mi blocca con un ginocchio schiacciandomelo contro lo stomaco e sorride malignamente.

<<Non sono stupido, Lisandra. Quando sei stata catturata, ti abbiamo cosparso il corpo con una polvere magica che serviva come blocco. Doveva renderti debole. Così non avresti potuto fare nulla contro di noi. Avevamo studiato tutto, tranne la tua esigua resistenza alla mia persuasione. Come hai fatto a opporti?>> domanda acidamente. <<Non avevo programmato che la tua amica strega rompesse l'incantesimo della polvere mettendosi in contatto con te>>.

Lo guardo sconcertata. Come ha fatto a capirlo?

<<Ti starai chiedendo come l'ho capito...>> sghignazza. <<Un Ateyo non può voltare le spalle alla persona che ama senza soffrire. Questa volta hai recitato male la tua parte. Ti sei fregata da sola, Lisandra. Inoltre, questa stanza è protetta da un sigillo magico che obbliga chiunque entri a dire sempre e solo la verità. Perciò, Lisandra, ti consiglio di dirmi tutto quello che hai spifferato alla tua amica, perché da qua dentro non ti sentirà>>.

<<È perfetto>>, mormoro iniziando a piangere e sorridendo istericamente.

<<Che cosa è perfetto?>> urla perdendo la calma. Inizia a sbattermi la testa contro la roccia più e più volte. <<Parla!>> esclama imterrompendo l'atto di violenza per permettermi di parlare.

Mi gira la testa. Sento il sangue caldo scendere impregnando i capelli e i polmoni faticano a fare il loro dovere. Non so se sia il panico o meno.

Poggia la sua fronte sulla mia e ringhia.

L'unica fronte che può stare sulla mia è quella di Lucius, piagnucolo nella mente.

<<Sapevo del vostro piano per indebolirmi. Ci sono già passata con la ribellione. Quando ero nella cella con Lucius, non riuscivo nemmeno a leggergli nella mente. Ho dovuto sforzarmi per farlo. Sapevo che qualcosa non andava. Tuttavia, non mi aspettavo di incontrare il fratello Romanov che ritenevo morto e sepolto da secoli e, soprattutto, che cercasse di controllarmi la mente>>. Faccio una breve pausa e rido. Lui si altera ancora di più. <<Non potevate fidarvi subito di me, ma dovevo darvi corda. È vero, ero in contatto con Jules, ma in realtà non ci ho mai parlato per tanto tempo. Lei era costantemente nella mia mente, come un gufo che osservava il vostro operato. In questo momento stanno prelevando Lucius e la ragazza, tua figlia, per portarli via, mentre tu sei bloccato qui con me e Saqui>>, affermo.

Il suo viso si irrigidisce. <<Non c'è Saqui!>> sbotta burbero.

<<Sappiamo entrambi che è lì dietro, attaccata alla parete, solo che è invisibile>>, mormoro. All'improvviso, la regina Akamu si materializza nella stanza.

Michele muove velocemente le mani e mi afferra per il collo, stringendolo energeticamente. Annaspo.

<<Sono contento che tu abbia programmato tutto, Lisandra. Sei degna di essere una Romanov, ma non so se sopravvivrai abbastanza per vedere lo scontro che si terrà domani>>, sibila Michele.

<<Sono arrivati! Lo scambio è avvenuto>>, dichiara Saqui.

<<Bene>>, dice il re Akamu iniziando ad allentare la presa. <<Avresti potuto essere un'ottima compagna per me. Purtroppo per te, sei destinata a quel narcisista di mio fratello, che non vedrà mai nascere il figlio che porti in grembo e non potrà mai unirsi a te completamente>>, afferma.

<<Cosa?>> sbotto. Un figlio? Sono incinta?

Michele si allontana improvvisamente e sospira. <<Peccato>>.

Dietro di lui, Saqui si trasforma in lucertola e sorride, mostrandomi i denti, diventati gialli e affilati.

<<Addio>>, dice Michele.

Non avvertii nemmeno il pugno che mi colpì in pieno viso facendomi perdere i sensi, perché il mio pensiero andò a quella nuova creatura che stava crescendo nel mio ventre.

Licano

<<Ci siamo tutti?>> chiese Sebastian.

<<Sì, ci siamo tutti>>, rispose mio nonno.

Eravamo ai piedi delle scale del castello Romanov, nervosi e tesi. Jules era in piedi, con il marito accanto a sé, e poco prima di partire smise di respirare. Aveva la fronte increspata e gli occhi vacui.

<<Jules, cosa succede?>> chiesi, ma non rispose. Scambiò una serie di sguardi con suo marito, che la guardò confuso, e sospirò.

<<Andiamo>>, disse decisa.

Seguimmo l'odore delle bestie e, dopo una breve corsa, le vedemmo proprio davanti all'entrata del bunker, come aveva detto Jules. Sentii di sfuggita l'odore di Lisandra, ma non c'era nessun'altro oltre a Lucius, disteso a terra, una ragazza con i capelli color albicocca e una serie di Akamu.

<<Sara!>> esclamò Nicolae. Mi voltai e osservai il viso dei fratelli Romanov: erano sorpresi. Sembravano conoscere la ragazza accanto al corpo immobile di Lucius ed erano senza parole.

Dopo alcuni momenti di imbarazzo nei quali le lucertole sibilarono e noi osservammo la scena, Jules iniziò a parlare.

<<Siamo qui. Onorate l'accordo>>, affermò la strega.

<<Grigore, cerca di scoprire dov'è Lisandra>>, sussurrò mio padre.

<<Non è possibile. È proprio lei>>, mormorò a bassa voce Nicolae.

Lei chi? pensai.

<<Noi rispettiamo sempre gli accordi>>, afferma all'improvviso una voce sconosciuta. La porta del bunker si apre e un uomo con dei lineamenti familiari avanza verso di noi, seguito dalla regina Akamu.

<<Michele!>> esclama Sebastian.

<<Cosa sta succedendo?>> domanda ad alta voce mio padre.

Io e Alec ci posizioniamo davanti a Jules, mentre Alexandru e Ruxandra, non avendo esperienza contro queste creature, si sistemano davanti a Luigi.

<<Spiegaci, Grigore!>> ringhia Sebastian.

<<Quando vostro fratello è partito per le Americhe, ha finto di essere morto e ha cercato vendetta. A quanto pare, l'ha trovata nella famiglia Correia. Vi presento Saqui Correia, la regina Akamu. Dov'è Lisandra? Non riesco a vederla...>> dice confuso mio nonno.

<<Adesso questo non importa. Stiamo facendo una riunione di famiglia>>, esagera Michele allargando le braccia.

<<Prendiamo Lucius e la ragazza. Andiamo via>>, sussurra debolmente Jules.

<<Sì. È meglio che andiate. Prendete pure Sara, non mi serve più. Ci vediamo domani. Mi raccomando, nella stessa radura dell'altra volta>>, dice Michele, per poi sparire insieme a tutte le altre lucertole.

<<Prendete Lucius e la ragazza. Ora!>> ordina a denti stretti Jules.

Nicolae si avvicina alla ragazza imbavagliata e legata. <<Va tutto bene. Sei al sicuro, adesso>>, le dice accarezzandole i capelli.

<<Dovremmo controllare il bunker?>> chiede mio padre.

<<No, l'hanno svuotato>>, risponde mio nonno.

<<Perché Lucius è in questo stato?>> domanda Sebastian avvicinando il re originale a Jules.

<<È incosciente, ma sta bene. Hanno usato la polvere lullabis per farlo dormire finché l'incantesimo non sarà spezzato>>, spiega la strega.

<<Come quello che ha fatto tua nonna nella sala Sulbén?>> chiede Sebastian.

<<No. È più semplice>>, risponde la strega. Jules schiocca le dita, pronunciando a bassa voce qualche formula, e gli occhi di Lucius si spalancano. Balza in piedi confuso e si guarda in giro. <<Dov'è Lisandra?>> urla.

Nessuno gli risponde. Nicolae parla con la ragazza; Alexandru, Ruxandra e Luigi ispezionano il territorio circostante, mentre io e gli altri osserviamo Lucius perdere la ragione. Si agita così tanto che sradica un albero. <<Dov'è Lisandra?>> continua a urlare.

Mio padre e Sebastian gli bloccano le braccia e lo obbligano a rimanere fermo. Percepisco la sua sete: è profonda, ma nel suo sguardo c'è solo disperazione.

Mio nonno lo guarda triste.

<<Nonno, che cosa hai visto?>> chiedo.

<<La notizia positiva è che si sono uniti carnalmente. Quella negativa, invece, è che è stata Lisandra a farlo addormentare>>.

<<Cosa?>> sbotto.

<<Non abbiamo tempo per le spiegazioni!>> urla mio padre con fatica.

<<Hai bisogno di mangiare!>> esclama mio nonno rivolgendosi a Lucius.

<<No. Ho bisogno di Lisandra>>, sussurra. Vedo i suoi occhi impazzire. <<Sta prendendo tutte le informazioni da tuo padre e da Sebastian>>, mi dice mio nonno a bassa voce.

All'improvviso, una strana fragranza, che adoro, mi arriva alle narici e mi inebria. Mi volto e vedo Cocco, che gioca con le mani.

<<Che cosa ci fai qui?>> chiedo mentre la collera mi pervade il petto.

<<So che non dovrei essere qui, ma...>> mormora imbarazzata.

<<Non fa niente. Ci servi!>> esclama Sebastian. <<Tranquillizza Lucius>>.

<<Mio re>>, dice la mia compagna avvicinandosi fin troppo al toro impazzito che è Lucius in questo momento. <<Mi chiamo Cocco...>>

<<Basta!>> urla Jules alle mie spalle interrompendo le azioni di tutti. <<Cocco, allontanati da lui e va' dal tuo compagno. Lucius non potrà calmarsi finché Lisandra non sarà al sicuro, ma dovrà farlo, perché non possiamo permetterci di dover controllare anche lui. Romanov, sono felice che abbiate riavuto la vostra famiglia, ma ci hanno appena dichiarato guerra per domani a mezzogiorno e dobbiamo avvisare tutti. Luigi, per favore, riporta tutti al castello. Mandate a dire a Sonia, a Tito e ad Alessia che devono farsi trovare nella radura a sud di Vatra Dornei all'ora indicata. Alec, tesoro, vorrei tornare a casa nostra>>, dice velocemente con voce stanca.

Jules

Qualche ora più tardi

<<Sei sicura di stare bene?>> domanda Alec mettendomi giù nel nostro salotto.

Mi metto una mano sulla testa e sospiro.

Perché non riesco più a sentire Lisandra? Dov'è? È morta?

Sbianco. <<Jules?>>

<<Sto bene. Dov'è Leonardo?>>

<<Al castello, con Sara Romanov>>, risponde mio marito.

<<Ancora?>> rimando.

<<Sei gelosa?>> ridacchia. Mi accarezza il viso, avvicinandomi a lui. <<Sei sicura di stare bene?>>

<<Sto bene. Devo solo andare in bagno a darmi una rinfrescata>>, dico stanca, dirigendomi verso il bagno. Mi lavo la faccia e mi guardo allo specchio.

<<Lisandra>>, sussurro sia nella mente che a voce.

Non risponde. Mi butto di nuovo un po' di acqua ghiacciata sulla faccia e sento Lisandra piangere nella mia testa.

<<Lisandra>>, mormoro confusa.

Aiutami, singhiozza lei.

Apro di scatto la porta e Alec, seduto sul divano, balza in piedi. <<Cosa succede?>>

<<Sposta tutti i mobili. Devo fare una proiezione astrale. Ho trovato Lisandra e ha bisogno di me>>, affermo decisa prendendo un libro nero da sopra il camino. Mi giro e vedo che Alec ha liberato subito il salotto. Mi siedo sul pavimento, disegno un cerchio intorno a me con una polvere e apro il libro.

<<Alec, sei la mia ancora. Non devi allontanarti per nessun motivo. Hai capito?>> dico. Lui annuisce preoccupato.

<<Stellae in caelo. In animabus caelorum. Anime inferos. Auxilium tuum a me: ad te pervenire amicus meus, quia ubicumque sit. Proiectura Astral Trium: activated>>.

Stelle del cielo. Anime del paradiso. Anime dell'inferno. Chiedo il vostro aiuto: devo raggiungere la mia amica, ovunque essa sia. Proiezione astrale, attivata.

<<Sta' attenta>>, sussurra Alec. Improvvisamente il mio spirito viene catapultato non so dove. È come se fossi su una barca, come se non ci fosse gravità a sostenere il mio corpo.

Apro gli occhi e vedo Lisandra piangere sul pavimento di pietra di una stanza buia.

<<Lisandra!>> esclamo. Lei alza la testa di scatto: il suo labbro inizia a tremare e il sangue nero - le sue lacrime - continua a colare lungo il suo viso.

Mi inginocchio e la osservo. Lei allunga una mano, ma non fa altro che muovere il mio spirito. Mi guarda confusa.

<<Sono qui con una proiezione astrale. D'un tratto non ti ho sentita più. Dov'eri? Poi ero in bagno e il nostro rapporto si è intensificato magicamente, perché imploravi il mio aiuto. Cosa succede?>> balbetto.

<<Jules, ti prego, basta farmi domande. Devi aiutarlo>>, supplica continuando a piangere. Ha il fiato corto.

<<Chi devo aiutare?>> domando.

<<Sono incinta, Jules!>> esclama in lacrime.

Trattengo il fiato. <<Com'è possibile? Di chi?>> chiedo sconvolta.

<<Di Lucius. Jules, ascoltami. Devi tirarlo fuori da qui...>> annaspa.

<<Ma non è altro che un ovulo e...>>

<<Jules, mi uccideranno>>, sussurra con fatica. <<Usa un incantesimo o qualcosa, ma ti prego. Non deve morire...>>

<<Potrei...>> farfuglio. <<Potrei accelerare e concentrare tutti i nove mesi della gravidanza in un minuto, aggiungendo un incantesimo di teletrasporto immediato del neonato nella casa del bosco. Ma non so...>>

<<Fallo! Ora!>> urla.

<<Sarà doloroso>>, avverto.

<<Fallo>>, ribadisce singhiozzando.

<<Cursu vitae. Celeritae mortis. Nos postulo vestri auxilium. Puer natus est ut sit A, a puero vivere debent>>. Lisandra inizia a urlare. Si mette a quattro zampe, con una mano sul ventre e inizia a perdere sangue proprio come durante un parto naturale.

Inizio a contare. Arrivata a trenta secondi, cerco di sostenere la mia migliore amica con frasi di incoraggiamento.

Sento la voce di Alec. <<Jules, c'è un neonato in casa nostra>>, mi assicura un po' spaventato.

<<È un maschio, Lessie!>> esclamo. <<Come lo vorresti chiamare?>>

<<Julian>>, rispose lei. Lisandra crolla a terra e respira rumorosamente. <<Jules, non c'è tanto per dire altro. Stanno arrivando, ma ho bisogno che tu scriva delle lettere dopo la battaglia. Ho avuto una visione e la vincerete>>, dice sorridendo. <<Prendi il mio sangue. Ti aiuterà a scriverle. Ti voglio bene>> afferma. Subito dopo, crolla a terra e sviene.

All'improvviso, sento la connessione con la sua mente spezzarsi. Il mio spirito ritorna nel mio corpo, nel mio salotto.

Le lacrime iniziano a scendere lungo le guance, ma apro gli occhi e vedo un piccolo neonato che mi guarda con grandi occhi azzurri. È sporco di sangue, ma non mi importa. Lo prendo in braccio e me lo porto vicino al viso. Allunga una mano verso di me e mi tocca il naso. Comincio a singhiozzare ancora più forte.

Alec spezza il cerchio di polvere e mi abbraccia.

<<Ho perso Lisandra>>, continuo a singhiozzare con suo figlio in braccio.

Spazio autrice

Ecco qui un nuovo capitolo!!!!!!!!

Mi spiace dire questo: l'aggiornamento del capitolo 27 è posticipata a domenica mattina.
Sono indietro con la scrittura. Sto scrivendo il capitolo 32 e gli altri sono in revisione perciò avendo molti esami universitari siamo entrambi indietro.

Mi potete perdonare? Vi ho lasciato con un finale così crudele 😭

Per sapere le date dei futuri aggiornamenti, guardate il mio sito Instagram, dove potrete trovare le date, citazioni e tante anticipazioni. 
Vi chiedo, gentilmente, se vi è piaciuto, di lasciare una 🌟 e di commentare con le vostre opinioni 🌈 (Sono davvero curiosa). Se magari vorreste invitare i vostri follower a leggere la mia storia, ne sarei più che felice.

Vi aspetto❤️

Un saluto a tutti con amore ❤️

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