Capitolo 23: La coscienza perduta




Lisandra

<<Che cosa significa? Tu non puoi... Io non posso aver bevuto il tuo sangue. Tu non hai il sangue nelle vene. Non è possibile che tu sia riuscito a tagliarti con un sasso. Sei indistruttibile>>, balbettai, riflettendo ad alta voce.

Lucius mi guardò con un'espressione che racchiudeva un misto d'emozioni contrastanti: rabbia, paura, tristezza, malinconia.

Abbracciai la sensazione di smarrimento, continuando a pensare e a pensare, ma la piccola parte razionale che stava affogando nel mare d'ansia riprese a nuotare e riuscì a restare a galla. Finalmente ricominciai a riflettere su quanto accaduto. Lucius mi aveva fatto ripetere delle frasi latine, ma che cosa significavano?

Dopo qualche minuto, mi decisi a entrare nella mente del mio Ateyo. Dovevo riuscire a capire cosa stava succedendo.

<<Lisandra, piccola, ti prego. Devi ripetere una frase con me e tutto andrà bene, okay?>> chiese Lucius con tono supplichevole. Mi aveva preso tra le sue braccia e aveva paura, molta paura. Temeva che io morissi ed effettivamente stava accadendo...

Mi sentivo molto debole. A un certo punto, non ero nemmeno cosciente.

<<Brava, ragazza>>, disse non appena io annui. <<Rimani con me, Lisandra!>> esclamò disperato.

<<Cum amare, non amas facies omnia pro persona, et hoc facio. Ego quaeritur tu, Deus magnus ab inferis, ad eam da mihi forte servare. Ego, Lucius Romanov, vado ad me unus de tenebris penes meam duritiam incantatorum tuorum vehementem>>, affermò Lucius.

Tradussi quello che avevo sentito in qualche minuto e il risultato fu questo:

Quando ci si innamora, si fa di tutto per la persona che si ama, perciò io faccio questo. Ti chiedo, grande Dio degli inferi, di darmi la possibilità di salvarla. Io, Lucius Romanov, sto per usare uno degli incantesimi oscuri a mia disposizione.

In seguito Lucius mi aveva fatto ripetere una serie di frasi che formavano un vero e proprio incantesimo latino:

<<Est enim sanguis sanguinem vocat. Sanguis vitam generat.Sanguinem generat mortem. Incipit sanguis fluit>>.

La sua traduzione sembrava questa: <<Sangue chiama sangue. Sangue genera la vita. Sangue genera la morte. Il sangue comincia a scorrere>>.

Lucius mi aveva fatto ripetere un incantesimo oscuro, quello che gli era stato concesso da Lucifero. Ha usato il terzo incantesimo per aiutarmi? Sì, mi aveva aiutato e io ancora una volta gli avevo voltato le spalle.

Il rumore metallico di un cancello che si apriva e si richiudeva disturbò i miei pensieri contorti. Una lucertola passò davanti alla nostra cella senza nemmeno degnarci di uno sguardo. Alcuni suoni aspri e fastidiosi mi fecero capire che stava entrando in un'altra gabbia, accanto alla nostra.

<<No, no, no>>, sentii piagnucolare qualcuno. <<Ti prego, basta!>> urlò una voce femminile.

Sentii la cella richiudersi e subito dopo vidi la lucertola trascinare una ragazza dai lunghi capelli color carota. Aveva il viso sporco di terra, ma dal colore della sua carnagione compresi la sua vera natura: era un vampiro. Come Lucius. Non appena la ragazza, che continuava chiedere aiuto, sparì dal mio campo visivo, mi voltai in direzione del mio Ateyo.

<<Era come te>>, dissi stupefatta. Lui rimase in silenzio e continuò a guardare nella direzione in cui la ragazza era stata portata via.

<<Ci saranno altri prigionieri?>> chiesi con insistenza.

<<No. Nessuno>>, ringhiò senza guardarmi.

<<Come nessuno?>> domandai sbalordita dal suo atteggiamento, ma lui, ancora una volta, non rispose. Incrociai le braccia al petto e provai a leggergli nella mente. Tuttavia, avvertii subito che un muro mi aspettava. Lucius aveva eretto una barriera per impedirmi di entrare nella sua psiche.

Perché?

Jules

<<Anche Lisandra è stata rapita>>, continuò la guardia di Lucius.

<<Ancora?>> ribattei esasperata. <<Devo trovarla>>, dissi.

<<Sono scomparsi entrambi>>, annunciò Alucard con tono scorbutico, facendo un passo in avanti.

<<Devo trovare Lisandra>> ribadii a denti stretti, con convinzione.

<<Non hai capito, Jules. Devi trovarli entrambi!>> ringhiò lui. Mio figlio si mise subito davanti a me. <<Sei troppo vicino!>> minacciò Leonardo sfoderando i suoi denti. Alucard alzò gli occhi al cielo e sollevò le mani in segno di pace.

<<È passato troppo tempo. Perché non siete venuti prima? Sapevo che qualcosa non andava. Pensavo che se ne fosse andata nella sua stanza dopo aver assistito a quello spettacolo orrendo e che avesse spento il telefono. Non dovevo andarmene quel giorno...>> balbettai.

Toccai gli avambracci di Leonardo, che erano tesi, e lo mandai a prendere tutti i grimori e i miei libri.

<<Verrò>>, annunciai. Alucard sorrise compiaciuto. <<Ma a una condizione...>>

<<Quale?>> chiese lui.

<<Dovrete dirmi tutto. Nessun segreto>>, risposi. La mia voleva essere più una minaccia che una proposta.

<<I miei signori accetteranno di sicuro>>, acconsentì con un cenno del capo.

Con l'aiuto di Leonardo e della guardia reale riuscii a prendere tutto il necessario e mi trasferii in camera di Lisandra, che ben presto divenne un vero e proprio macello. Non appena mi sistemai, mi diedero il benvenuto direttamente i Romanov, Sebastian e Nicolae. Entrarono nella stanza, lasciando Pollux e un'altra guardia a sorvegliare la porta, mentre io e Leonardo sistemavamo e cercavamo di dare un ordine logico ai libri, alle porzioni e ai loro ingredienti. Quando entrarono, Leonardo si mise un po' sulle difensive: aveva paura del clima di guerra tra gli Akamu e i Romanov e voleva solo proteggermi, visto che Alec era impegnato a sistemare alcune dispute con i borghesi.

<<Leo, puoi andare a dire a tuo padre dove mi trovo in questo momento? Informalo di tutto>>, gli dissi con tono autoritario. Lui mi guardò corrucciando la fronte e si mostrò subito contrario alla mia richiesta, ma sapeva, anzi, intuì che volevo, o meglio, che dovevo rimanere da sola con i re. Così, dopo aver lanciato uno sguardo minaccioso a Nicolae e a Sebastian, che risero sotto i baffi, e uno preoccupato a me, abbandonò la stanza.

<<Giovane Krauss...>> disse Nicolae.

<<Per favore, saltiamo i convenevoli>>, lo interruppi. <<Come e, soprattutto, da quanto sapete della loro scomparsa?>>

<<Circa due ore dopo che Lucius era uscito per cercare Lisandra, è tornata una ragazza di nome Alexia, che ci ha avvisati>>, spiegò Sebastian digrignando i denti.

Sentendo quel nome rimasi basita per un po' ma poi dissi: <<Voi credete che sia stata una scelta giusta? Insomma, fidarsi di colei che ha tormentato Lessie per tutti questi mesi?>>

<<Grigore le ha letto nella mente e ha visto tutto. Li hanno trascinati entrambi>>, disse Nicolae.

<<Li ha veramente visti? Erano lì? Erano loro?>> chiesi.

<<Sì>>, rispose Sebastian.

<<Ti abbiamo fatto venire qui, dove tutto il necessario ti sarà dato, ma devi trovarli. Il loro rapimento è già sui giornali e ha scatenato delle rivolte violente. In tutto il mondo, molti vampiri stanno facendo delle stragi attaccando umani>>, spiegò Nicolae.

<<Stiamo impiegando tutta la nostra guardia, anche se ci restano solo poche forze>>, continuò Sebastian, rigido.

<<Quanti uomini avete?>> chiesi.

<<Una sessantina>>, rispose il biondo.

Erano veramente pochi. Al termine della battaglia in cui gli Akamu si erano rivelati, la guardia reale dei Romanov vantava ben trecento uomini. A quel punto, invece, erano solo sessanta. La situazione era davvero così critica?

<<Pensate che un semplice incantesimo di localizzazione possa funzionare?>> domandai.

<<Dobbiamo provare tutto>>, sibilò Sebastian.

<<Le informazioni diffuse dei giornali sono tutte corrette? Parlo di quelle sugli Akamu. C'è altro che non avete detto?>> li incalzai.

<<Sai già tutto>>, mi rispose bruscamente il fratello biondo.

<<Prova con l'incantesimo, per favore>>, intervenne Nicolae cercando di porre rimedio la situazione, ormai carica di tensione. Annuii.

Presi gli ingredienti necessari, accesi un fuoco su un planisfero di carta e iniziai a pronunciare l'incantesimo. Attendemmo per un tempo indefinito, ma non ottenemmo alcun risultato. Nicolae e Sebastian si irrigidirono non appena smisi di provare a pronunciare l'incantesimo. Alzai lo sguardo, sospirando con delusione, e incontrai gli sguardi terrorizzati dei fratelli Romanov. Non sapevo cosa fare, ma dovevo farmi venire in mente qualcosa al più presto. All'improvviso, la porta si aprì e Alucard entrò sventolando un quotidiano, con un'espressione sbalordita sul viso. Nicolae aggrottò la fronte e prese il giornale con riluttanza. Vidi gli occhi del fratello maggiore e di quello minore, il biondo, scorrere velocemente sul foglio. Le loro espressioni divennero subito sorprese.

<<Non ci credo>>, disse sbalordito Nicolae.

<<Che cos'è?>> chiesi.

<<Un altro articolo su Lisandra>>, rispose Sebastian. <<Ma questa volta è positivo...>> continuò Nicolae, impressionato.

<<Posso leggerlo?>> domandai facendo un passo verso di loro.

Mi porsero il giornale e iniziai a leggere a bassa voce.

La coscienza perduta di Alexia Futy.

Mi chiamo Alexia Futy e frequento dei corsi all'istituto Romanov per entrare nella guardia reale. Venni trasformata da un vampiro, soldato durante la Prima guerra mondiale, che non ho più rivisto dopo il morso, e vagai per dieci anni prima di trovare la famiglia di cui faccio parte adesso. Grazie a loro, venni a conoscenza di una realtà completamente diversa da quella che conoscevo: esisteva un'intera società di vampiri nascosta al mondo umano, al cui vertice c'era un vampiro originale insieme alla sua famiglia. Mi spiegarono le regole imposte dai re e, essendo rimasta sola per tanto tempo, accettai di rimanere al fianco del clan che avevo incontrato e che veniva definito borghese. Conobbi altre famiglie molto simili alla mia e più il tempo passava, più capivo cosa c'era sotto il vero significato di essere borghese. Analizziamo meglio questa parola: a livello storico, essere un borghese significa far parte del ceto medio, che appartiene alla classe sociale della borghesia e che ha un reddito mediocre, ma se la osserviamo dal punto di vista dei vampiri, essa corrisponde al non voler interferire nelle decisioni della corte Romanov, seguendo solamente le regole basilari, come non esagerare nell'uccidere per non destare troppa attenzione.

Con il tempo, nonostante tutti i clan borghesi fossero abituati a isolarsi, si diffuse la voce che un certo Bojan avesse contestato i re e che, di conseguenza, la tensione tra i borghesi e la nobiltà fosse aumentata sempre di più.

Successivamente, il re originale decise di chiudersi, come attestano i giornali, in una tomba d'oro per concedersi del tempo per riflettere. Ciò non fece sì che il clima di rivolta, che si stava diffondendo sempre di più, diminuisse.

Non continuerò a parlare degli avvenimenti storici di cui tutti voi siete a conoscenza, ma sono qui per dire la verità su una persona: la tanto presa di mira Lisandra Mikelaus. Perché tutti noi, me compresa, ci siamo comportati molto male nei confronti di questa ragazza. Lisandra Mikelaus venne a conoscenza del mondo dei vampiri alla tenera età di quattordici anni, quando sua madre - sì, avete letto bene - si decise a portarla alla tenuta Mikelaus insieme al fratello Licano. Se non sbaglio, ognuno di noi conosce una storia diversa. Sì, sapevamo che Lisandra era piccola quando arrivò a Vatra Dornei e che è nata da Emilian Mikelaus e da un'umana, ma vi siete accorti che il nobile Mikelaus non è stato citato prima d'ora? Questo è solo un piccolo esempio dovuto al fatto che, nonostante il pensiero borghese, la vita di Lisandra Mikelaus non è mai stata facile. In una linea temporale alternativa, Emilian venne assassinato e la madre cacciatrice, dopo aver avuto diverse crisi nervose e aver caricato il fratello maggiore di Lisandra di numerose responsabilità, decise di venire qui. Tutto quello che noi sappiamo non è autentico, perché ci sono stati dei cambiamenti solamente grazie al suo intervento, all'intromissione di Lisandra: molti componenti di diversi clan non sarebbero vivi, come la strega Jules Krauss e il marito Alec Silver, e avremmo avuto un maggior numero di perdite nella battaglia contro gli Akamu a sud della città. Se non fosse stato per lei, il nostro re Lucius sarebbe ancora nella tomba d'oro e la suddivisione all'interno dei diversi istituti per l'istruzione e l'addestramento sarebbe ancora antiquata, con i canoni elevati della Feccia. Probabilmente, dopo aver letto quest'ultima frase, sarete basiti o addirittura increduli, ma è la realtà dei fatti.

Lisandra, essendo nobile di sangue, fece l'esame di iniziazione direttamente all'istituto Romanov e decise, pur essendo più che capace in ogni campo richiesto, di fallire. Voleva aiutare i ragazzi che si sentivano veramente Feccia malgrado non lo fossero e per questo fondò un'organizzazione segreta, la Flaved Lessie, che aveva l'obiettivo di aiutare coloro che si trovavano in quella classe sociale. Ovviamente, vennero fuori alcuni elementi che erano relativamente Feccia, ovvero incapaci e/o contrari al regno Romanov, ma Lisandra riuscì nel suo intento, scoprendo numerosi talenti.

Faccio appello a tutti i borghesi come me: perché, tanto, l'abbiamo tanto presa di mira? La odiamo davvero così tanto? Perché? Perché non le concediamo un po' di pace, un po' di privacy?

Sappiamo tutti che è la vera Ateyo del nostro re, eppure non siamo a conoscenza di un fatto molto importante: loro due non potevano stare insieme per colpa nostra e così si vedevano di nascosto, grazie all'assistente del capo della guardia reale, Alucard, che tutti noi credevamo l'amante di Lisandra, ma che in realtà è impegnato con Michael Romanov, il suo Ateyo.

L'ultimo membro della casta Mikelaus ha dovuto affrontare molti ostacoli, alcuni più ardui di altri, e in più, ora che ha trovato il suo Ateyo, deve restare lontano da lui sapendo che ogni giorno va a letto con donne diverse. E se accadesse a voi? Come vi sentireste? Avere l'amore così vicino e non poterselo gustare...

Riflettete su questo: siamo vampiri, abbiamo dai cinquanta ai mille anni pur avendo un aspetto giovane e in questi anni avremmo dovuto sviluppare un'intelligenza superiore a quella umana. Eppure, ci comportiamo esattamente come loro.

Per chi recuperasse un briciolo di coscienza, sapete dove trovarmi.

Alexia Futy.

Ero senza parole: Alexia la borghesotta aveva davvero scritto questo su Lisandra? Ma soprattutto, come faceva a sapere tutte quelle cose? Alzai lo sguardo e notai che i Romanov erano scomparsi, lasciando la porta aperta. Corsi verso la sala principale, l'unico luogo che mi venne in mente. Aprii la porta e vidi l'autrice di quell'articolo in piedi al centro della stanza. I due re erano seduti sui loro troni. Erano rigidi, con il viso scuro e gli occhi furenti.

<<Che cosa significa quell'articolo?>> urlò Sebastian. Alexia sobbalzò tenendo la testa china. Nicolae tese una mano in direzione del fratello biondo con l'intenzione di calmarlo e poi mi volse uno sguardo che mi invitava a parlare con la ragazza.

<<Ciao, Alexia>>, dissi decisa, cercando di essere propositiva nei suoi confronti. La ragazza alzò leggermente la testa e mi guardò di sottecchi.

<<Ciao, Jules>>, sussurrò.

<<Nessuno ti farà del male>>, le assicurai. <<Vorremmo capire come hai fatto a sapere tutto quello che hai scritto nell'articolo>>, le dissi. Rimase in silenzio, così Sebastian Romanov batté un pugno sul bracciolo del trono nero. <<Avevo istigato Lisandra e lei ha perso la ragione... Mi ha tenuto ferma e, non so come, mi ha fatto vedere tutta la sua vita. Poi sono arrivati gli Akamu e mentre scappavo ho visto il re Lucius...>> rispose.

<<Quella versione l'ho intesa dal tuo articolo... Insomma, era più che evidente che lei ti avesse mostrato tutto e di certo non avete fatto una bella chiacchierata, solo che non capisco quel tuo cambiamento improvviso. Tu non lo supportavi...>> la interruppi.

<<È vero! La odiavo e facevo di tutto per rovinarle la giornata, ma... in realtà ero solo gelosa perché lei aveva raggiunto tutto quello che io non ho mai potuto avere in tutta la mia vita. Pensavo alla facilità con cui lei aveva ottenuto tutto...>>

<<Non è stato così!>> la interruppi con tono aggressivo.

<<Sì. Adesso lo so e mi pento del mio comportamento estremamente inadeguato. Tutti noi borghesi, nonostante ci siano delle eccezioni, siamo segretamente invidiosi della vita che conducete e di tutto quello che raggiungete...>> confessò Alexia.

<<Sono stati i vostri sindacati a decidere questo!>> la bloccò Nicolae in tono severo.

<<Lo so>>, sussurrò Alexia. Fece un attimo di silenzio. <<Per questo ho aperto una campagna volontaria per cercare Lisandra e, ovviamente, il nostro re. Siamo già in venti e presto altri si uniranno a noi. Vogliamo aiutarvi il più possibile e...>> riprese la ragazza.

<<Che cosa intendete fare?>> ringhiò Sebastian.

<<È come riaprire la Flaved Lessie>>, sostenne la ragazza guardandomi negli occhi. Il suo sguardo luccicava implorante.

<<Non nominarla>>, disse a denti stretti Nicolae.

<<Vogliamo darvi una mano, per quel poco che possiamo fare. Siete a corto di uomini e noi potremmo riempire le vostre fila>>, continuò la ragazza. I due fratelli Romanov si scambiarono degli sguardi riflessivi.

<<Io voglio essere dentro>>, dissi facendo un passo verso di lei.

<<In realtà, pensavo di nominarti presidente. Lisandra lo era e tu eri la sua migliore amica...>> mormorò.

<<Lo sono tutt'ora!>> ribattei con rabbia. <<Non è morta>>, aggiunsi a denti stretti.

<<Sì, scusa>>, rispose abbassando la testa.

<<Vi appoggeremo>> intervenne Nicolae alzandosi. Entrò Alucard, che ascoltò diversi ordini di Sebastian. Nel frattempo, Nicolae continuava a guardare Alexia con diffidenza. Io facevo la stessa cosa. Mi avvicinai ancor di più a lei. <<Il fatto che tu sia cambiata di punto in bianco e che tu voglia aiutare Lisandra non significa necessariamente che io ti perdoni. Le tue intenzioni saranno anche buone adesso, ma sei una borghesotta e tale rimarrai per me>>, le sussurrai minacciandola.

<<Farò qualsiasi cosa pur di farti cambiare idea>>, rispose annuendo.

Vedremo... pensai restia.

In meno di un'ora la notizia della Flaved Lessie giunse alle orecchie di tutti. Mentre mi occupavo di cercare nuovi modi per trovare Lisandra e Lucius, visto che la localizzazione non funzionava, i Romanov accoglievano tutti coloro che volevano collaborare. Scoprimmo che l'articolo di Alexia aveva avuto effetti più che positivi: molti di loro erano anziani, oltretutto non molto conosciuti, mentre altri erano vecchi amici dell'organizzazione che erano scomparsi per vagare per il mondo, tra i quali Abel, Dragos, Alexandru e la sua compagna, la suscettibile Ruxandra. Accesi cinquanta candele e sfogliai migliaia di libri. Si erano fatte le dieci di sera. All'imorovviso, qualcuno bussò alla porta.

Non dovetti nemmeno alzare la testa, perché lo riconobbi all'istante: era Alec. Mi abbracciò da dietro, mi diede un bacio sulla nuca e sospirò.

<<Hai trovato qualcosa?>>

<<No>>, risposi scuotendo la testa.

<<Devi anche riposarti. Hai due borse sotto gli occhi che...>> disse, ma non lo feci finire, perché, schioccando le dita, usai un incantesimo del riposo.

<<Non puoi sempre fare così, Jules>>, mi ammonì, ma poi rise. Si spostò davanti a me e mi prese il viso tra le mani, dondolando la testa. All'improvviso, corrugò la fronte.

<<Cosa c'è?>> chiesi preoccupata.

<<Non so se ricordo bene, ma...>> sussurrò.

<<Tu ricordi sempre tutto>>, ribattei. Alec sorrise.

<<Mi avevi detto che avevi elaborato un piano insieme a Lisandra, quando era in una delle gabbie di tua madre. Poco prima della...>>

<<Battaglia della radura!>> esclamai terminando la sua frase.

Avevo usato l'incantesimo di condivisione della memoria...

<<Sono passati anni e non l'abbiamo più usato... Non so...>>

La porta si aprì. Alucard entrò e rivolse uno sguardo teso ad Alec. <<L'abbiamo preparato>>, affermò la guardia.

<<Che cosa?>> chiesi a mio marito.

<<Pensavi che ti avrei lasciata da sola nella Flaved Lessie?>> ribatté con sarcasmo scompigliandomi i capelli. <<Siamo dentro insieme>>.

Si avvicinò e mi diede un bacio, mentre Alucard abbassò lo sguardo. Mi staccai da lui con fatica. <<Che cosa farai?>> gli chiesi.

<<Sezionerò la creatura>>, ammise.

Riluttante, sospirai, consapevole di non poterlo fermare, e sorrisi timidamente. <<Va bene>>, dissi. <<Sta' attento!>>

<<Come sempre!>> rispose. <<Tu prova quella cosa... Magari funziona>>, disse Alec. Chiuse la porta dietro di sé, seguito da Alucard.

Dopo alcuni minuti di stato catatonico, scossi la testa e pronunciai più e più volte il nome della mia migliore amica.

<<Lisandra>>.

Spazio autrice

Ecco qui un nuovo capitolo!
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