Capitolo 15: Recruiter




Lisandra

<<Buongiorno>>.

Apro gli occhi di colpo e mi trovo in uno stato di confusione. Sono nel letto, sotto le mie coperte. L'ultimo ricordo che ho è quello di me e Lucius. Stavamo ballando sotto il cielo scuro di Londra e poi mi sono addormentata. Non ricordo nulla.

Osservo Jane sistemare la stanza e litigare con Luna, che le soffia contro.

<<Vieni qui, Luna>>, dico ignorando le lamentele di Jane. Il gatto nero mi raggiunge e guardo la sveglia sul comodino: sono le undici del mattino.

<<Cosa desidera mangiare?>> chiede.

<<Non ho molta fare, a dire la verità>>, rispondo.

<<Deve mangiare. Le andrebbe uno stufato di pollo?>>

<<Ehmmm... va bene, grazie>>, rispondo alzando gli occhi al cielo. Jane esce dalla stanza e mi lascia sola.

È stato solo un sogno o è tutto vero?

Lucius ha davvero ricreato la scena delle lucciole di Londra?

Come può un uomo così dolce essere anche così freddo?

Mi alzo, dando fastidio a Luna, che mi miagola contro, e vado a farmi una doccia.

Dopo essermi lavata, mi metto un abito nero corto e ritorno nella mia stanza. Jane è in piedi con un vassoio in mano e un'espressione seria.

Mi siedo sulla poltrona davanti alla televisione. Jane incastra il vassoio tra i braccioli in pelle, mi porge il telecomando e lascia la stanza.

Accesi la televisione e iniziai a mangiare con il sottofondo diDal tramonto fino all'alba, una serie tv in cui i vampiri vengo paragonati a dei serpenti. Mi vennero i brividi pensando a Lucius come a un serpente.

La porta si apre e Jane mi toglie il vassoio da sotto gli occhi, guardandomi male perché non ho finito tutto.

<<Le ho fatto sistemare la sua mantella>>, annuncia.

<<Mantella?>> chiedo mentre Luna mi salta addosso.

<<Sì, signorina Mikelaus>>, risponde con indifferenza.

<<Per cosa?>>

<<Ci sono le iniziazioni>>.

<<E quindi?>>

<<Non gliel'hanno detto? Lei, insieme al signor Gavril e ad altri collaboratori, si occuperà delle iniziazioni di nuovi vampiri e ibridi per poter partecipare ai programmi dell'istituto Romanov>>, spiega irritata.

<<Va bene>>. Non voglio più sentire la sua voce acuta e sgradevole, anche se vorrei capire per quale motivo sono sempre l'ultima a sapere le cose.

<<La aspetto fuori, signorina. Fra quindici minuti>>. Esce dalla stanza sbattendo i piccoli tacchi sul pavimento.

Mi alzo, irritando nuovamente la mia piccola palla di pelo nera, e vado nella cabina armadio. Mi salta subito all'occhio una mantella nera con cuciture interne rosse. Ha lo stemma della famiglia Romanov e quello della mia.

La prendo in mano e accarezzo il tessuto: è morbido e setoso, ma allo tempo mi dà l'impressione di essere resistente e ignifugo. Mi metto la mantella sulle spalle e la allaccio delicatamente al collo. Mi accorgo che ha anche il cappuccio, così me lo metto in testa. All'improvviso, avverto un dolore allo stomaco. Ho la nausea e la saliva aumenta fino a diventare insopportabile.

Sono costretta a correre in bagno e a vomitare tutto quello che avevo mangiato. Dopo aver rimesso tutto ciò che avevo ingurgitato, il dolore allo stomaco sparisce e tutto torna alla normalità.

Perché?

Mi lavo i denti velocemente e raggiungo Jane, che mi attende fuori dalla porta come un piccolo cane da guardia burbero.

Dopo avermi visto, la mia segretaria annuisce e inizia a camminare, seguita da me, senza proferire parola. Passiamo davanti a diverse guardie, che mi rivolgono degli sguardi sprezzanti. Pensavo di essere quasi arrivata, ma una persona che non credevo di poter incontrare - e che avevo completamente dimenticato - mi urta mentre esce da una delle porte laterali.

<<Scusami>>, dice alzando lo sguardo, ma subito si irrigidisce. <<Pensavo fosse Jane>>, commenta a bocca aperta.

La mia segretaria personale si volta, alzando un sopracciglio, e si mostra scocciata, battendo due volte i tacchi.

<<Scusami, non volevo>>, ripete.

Assomiglia molto a Lucius, ma ha i tratti sudamericani della madre: la sua pelle non è bianca come quella di un vampiro normale, ma è rimasta scura.

<<Non fa niente>>, rispondo. Continuo a camminare e raggiungo Jane, evidentemente contrariata.

Giungiamo davanti a una grande porta e cerco di rallentare il mio battito cardiaco.

Ancora non mi capacito di quanto sia grande questo posto: a malapena ho imparato la strada per la stanza principale dei Romanov, la sala Sulbén, per l'ala della mia famiglia e per la camera di Lucius. Jane scompare e vengo raggiunta da Dragos.

<<Sei pronta?>> mi chiede con un sorriso.

<<Non sapevo nulla fino a stamattina>>, rispondo stupita, scuotendo la testa.

<<Io l'ho saputo stanotte>>, ribatte.

<<Cosa dovremmo fare?>> sospiro.

<<Io userò il mio insulso potere per capire i doni degli altri e tu sarai semplicemente tu>>, dice ridacchiando.

<<Che cosa significa?>> chiedo ridendo.

<<Segui il tuo intuito e poi ci confronteremo, come abbiamo fatto in passato>>.

A eccezione delle lanterne che circondano lo spazio dedicato al combattimento e degli occhi rossi di tutti i vampiri presenti, la sala è completamente buia.

Io e Dragos ci posizioniamo appena sotto i due gradini del piedistallo dei tre fratelli Romanov. La gigantesca porta principale si apre proprio nel momento in cui avverto lo sguardo di Lucius posarsi sulla mia schiena. Fa il suo ingresso il primo candidato, un ragazzo pallido con i capelli corti e gli occhi rossi. Ha l'aspetto di un ventenne ed entra con eleganza e sicurezza.

Riconosco immediatamente il vampiro che gli cammina accanto. Non lo vedevo dalla mia iniziazione. È Kurt Luther.

<<Salve>>, sussurra il candidato una volta arrivato al centro della sala.

<<Chi sei?>> sibila freddamente Sebastian.

<<Mi chiamo Luigi Ruvosk>>, risponde timidamente il ragazzo.

<<Luigi Ruvosk, sei qui per dimostrare chi sei veramente. Sei pronto?>> Il tono di Nicolae è autoritario.

<<Si, signore>> risponde con decisione il ragazzo.

Pollux si avvicina al ragazzo con fare minaccioso e inizia a colpirlo. Tuttavia, il candidato para tutti i colpi, destando scalpore nella folla.

Alla fine del combattimento Kurt, il responsabile delle attività dell'istituto, si avvicina a Luigi con un grosso libro aperto tra le mani.

<<Ti farò delle domande>>, spiega con distacco. <<Chi fa parte del Clan Romanov?>>

<<Adesso dobbiamo fare la nostra magia>>, mi sussurra nell'orecchio Dragos. Vedo il mio amico concentrarsi e fissare con insistenza il ragazzo sotto esame.

<<Nicolae Romanov, Sebastian Romanov e Lucius Romanov sono i nostri re indiscussi e poi...>>

<<Va bene. Basta così!>> lo interrompe Kurt.

<<Com'è nato il tuo clan?>>

<<Il fondatore del clan Ruvosk è stato trasformato dal re Sebastian e poi...>>

<<Basta così!>> la guardia lo blocca ancora una volta. <<Che cosa significa lo stemma della tua famiglia?>>

<<Significa onore e rispetto>>, conclude Luigi.

<<Bene>>, dice Kurt con freddezza.

Questo ragazzo è il prototipo dello studente dell'Élite! Scambio uno sguardo con Dragos, il quale mima con le labbra "Élite?", e annuisco.

Passai tutto il giorno a esaminare vampiri e ragazze ibride, in attesa che il loro Ateyo le trasformasse. Come previsto, si erano presentati in molti. Alcuni se ne andarono via sorpresi di essere stati inseriti nell'Élite, mentre altri erano delusi di essere nella Feccia a causa di numerosi tradimenti svelati. Una ragazza mi colpì in particolare. Si chiamava Cocco Kladiurius. Aveva i capelli color caffè lunghi fino alle orecchie, gli occhi rossi e la pelle bianca come la neve pur essendo rimasta un ibrido. Entrò nella sala con fare timoroso e compresi il disgusto di Kurt nel vedere la ragazza, perché era lo stesso sguardo che aveva usato con me tempo prima.

<<Iniziamo dalle domande>>, affermò Kurt avvicinandosi alla ragazza quando questa raggiunse il centro della sala.

Notai anche un cambiamento nello sguardo di Dragos: sembrava particolarmente interessato alla ragazza.

<<Ti farò delle domande>>, spiegò la guardia con tono sprezzante. La ragazza lo guardò con insicurezza e annuì.

<<Chi fa parte del Clan Romanov?>> chiese Kurt.

Cocco rivolse uno sguardo ai re, seduti sui loro troni, e scosse la testa. Il responsabile dell'istituto alzò un sopracciglio. <<Com'è nato il tuo clan?>> proseguì.

<<Io...>> sussurrò Cocco chiudendo gli occhi.

Una sensazione strana si fece strada nella mia mente e mi convinse a leggere la psiche della ragazza.

Non ce la faccio. Mi guardano tutti e io non sono in grado. Non sono mai stata degna, quindi perché dovrei dimostrare di esserlo ora?

Continuava a ripetersi frasi demoralizzanti e riuscii a capirne il motivo: la sua famiglia era stata accusata di alto tradimento e condannata al rogo. Lei era sopravvissuta solo perché era venuta al mondo appena pochi giorni prima. Era stata cresciuta dalla famiglia Luther, quella di Kurt. Per questo capii che il suo atteggiamento passivo derivava da questi fatti, ma sapevo che aveva capacità nascoste di cui nemmeno lei stessa era a conoscenza. Fu così che, incurante dell'espressione di Kurt, andai accanto alla ragazza.

<<Volete uccidermi?>> chiese spaventata.

<<Com'è nato il tuo clan?>> domandai in tono serio.

Che cosa vuoi fare? Sentii rimbombare la voce di Lucius nella mia testa, ma la ignorai.

<<Dillo!>> insistetti severamente.

<<La mia famiglia è morta, ma aveva origini remote. Il capo clan era stato trasformato da Sebastian Romanov>>, mormorò guardandomi attraverso le sue lunghe ciglia.

<<Chi è Sebastian Romanov?>> chiedo trascurando Kurt lì accanto.

<<Uno dei tre re, insieme a Nicolae Romanov e Lucius Romanov>>, rispose la ragazza deglutendo a fatica. Mi girai verso Kurt e gli feci un cenno con il capo, invitandolo indirettamente a passare all'ultima domanda.

<<Che cosa significa lo stemma della tua famiglia?>> chiese Kurt.

<<Significava Patria>>, concluse Cocco.

<<Bene>>, disse Kurt con freddezza, chiudendo rapidamente il libro che aveva in mano. Si allontanò e io rimasi al fianco della ragazza.

<<Gli errori della tua famiglia o del tuo passato non giustificano questo comportamento. Il passato non deve necessariamente rovinare il futuro>>, sussurrai al suo orecchio. Tornai accanto a Dragos.

<<Hai un vero e proprio dono: la compassione>>, mi disse.

Ciò che dissi riuscì a sollevare la ragazza, che non a caso diede spettacolo nella prova di combattimento contro Pollux, entrando nella top ten delle migliori esibizioni della giornata e, soprattutto, nell'Élite.

Tornai nella mia camera per cambiarmi e darmi una rinfrescata.

Esco dalla mia stanza, scoprendo che Jane mi aveva lasciata sola, e ritorno verso la sala principale. Appena prima di aprire una porta, sento che qualcuno mi chiama in lontananza.

<<Lisandra!>>

Mi volto. Michael sta corricchiando verso di me.

<<Hmmm... Ciao>>, mormoro confusa.

<<Non mi sono presentato. Mi chiamo Michael>>.

<<Ciao>>, rispondo restia.

Cosa dovrei fare?

Lisandra, comportati bene.

<<Come sai il mio nome?>>, chiedo.

<<Mio padre mi ha parlato molto di te>>.

<<Davvero?>> chiedo sorridendo.

<<Sì>>, risponde imbarazzato mettendosi una mano dietro alla nuca. <<Ascolta. So che abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma io ero completamente all'oscuro del piano di mia madre. Pensavo solo di venire qui e urlare contro mio padre, perché pensavo ci avesse abbandonato. Ho scoperto solo venendo qui che mia madre era una grandissima mentecatta e...>>

Nella sua mente scorgo diversi discorsi con Lucius su suo padre, ma non mi intrometto. È una cosa loro e non intendo intromettermi.

<<Sono cose tra te e tuo padre>>, ammetto interrompendolo.

<<Ma tu mi odi>>, ribatte.

Lo odio?

No, non posso odiare qualcuno che non ha scelto di nascere. E poi abbiamo qualcosa in comune: entrambi siamo nati da una cacciatrice e da un vampiro.

<<Non ti odio>>, ribadisco a voce alta.

<<Bene>>. Perché sei la sua Ateyo e non avrei saputo come comportarmi se tu mi avessi odiato, continua nella sua mente. Mi sorride.

<<Che cosa ci fai qui?>> chiedo aggrottando le sopracciglia.

<<Siamo gli unici due nobili che partecipano al programma delle guardie reali>>, spiega.

<<Ah, perfetto>>.

Magari sarà l'occasione per conoscerci meglio e per non farmi odiare da lui...

Ci voltiamo ed entriamo nella sala principale.

Spazio autrice

Ecco qui un nuovo capitolo!
Vediamo due nuovi personaggi qui... a cui ho voluto dare spontaneamente il nome di Cocco_co ❤️ e _Mon_Ster_ ❤️
Per sapere le date dei futuri aggiornamenti, guardate il mio sito Instagram, dove potrete trovare le date, citazioni e tante anticipazioni. 
Vi chiedo, gentilmente, se vi è piaciuto, di lasciare una 🌟 e di commentare con le vostre opinioni 🌈 (Sono davvero curiosa). Se magari vorreste invitare i vostri follower a leggere la mia storia, ne sarei più che felice.

Ecco a voi Luigi Ruvosk
E sotto Cocco❤️

Vi aspetto❤️

Un saluto a tutti con amore ❤️

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