Capitolo 10: Una scatola nera di velluto

La canzone di questo capitolo è...

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Lisandra

<<È ora di svegliarsi>>, urlò Jane con voce stridula e un po' nasale.

<<No>>, sbiascicai lamentandomi e mettendomi la coperta sul viso. Sentii la porta aprirsi e richiudersi con un rumore flebile. Aprii un occhio e vidi mio nonno Grigore. Jane uscì dalla stanza e mio nonno si avvicinò a me con uno strano sorriso. Si sedette sul bordo del letto e sospirò, come se aspettasse che gli chiedessi il motivo della sua visita.

<<Nonno>>, dissi mordendomi il labbro per l'imbarazzo.

<<Dovevi vederlo>>, disse ridacchiando.

<<Chi?>> chiesi.

<<Lucius>>, rispose con un ghigno malefico. <<Finalmente i suoi occhi hanno ripreso vita. Non ho letto tutto, perché mi sembrava giusto lasciarvi il vostro spazio, ma sei pur sempre mia nipote. Dovevo controllare se ti avesse trattato bene>>.

<<Non stavo sognando? Era veramente Lucius Romanov, vero?>>

Lui rise e scosse la testa, divertito.

<<Ha detto qualcosa? Cosa avete fatto stanotte?>> domandai senza ottenere risposta.

<<La sua faccia da ebete diceva già tutto. Abbiamo parlato, ma non ti dirò nulla. Prima dovete discuterne tra voi>>, affermò mio nonno facendosi scuro in volto.

<<Discutere di cosa?>> chiesi alzandomi dal letto. In attesa di una sua risposta, andai nella cabina armadio e iniziai a vestirmi, ma mio nonno non disse nulla. Dopo essermi vestita, ritornai nella mia stanza e scoprii che mio nonno era sparito.

Guardo l'orologio: è mezzogiorno. Mi trovo davanti alla porta della stanza di Lucius. Ho il respiro pesante e non so se bussare o meno. Vorrei tanto tornare in camera mia in fretta e furia. La porta si apre improvvisamente, facendomi sussultare, e compare Lucius. Indossa dei pantaloni neri con una cintura marrone e camicia nera. Non avevo mai notato le sue spalle larghe. Rimango imbambolata sul ciglio della porta e lui aggrotta le sopracciglia.

<<Vuoi rimanere lì tutto il tempo?>> chiede sorridendo.

<<No>>, rispondo scuotendo il capo. Alzo le spalle ed entriamo nella stanza.

<<Accomodati sul divano>>, mi dice Lucius. Ci sediamo sul divano nero, ma manteniamo una certa distanza.

Il mio cuore batte forte, i miei polmoni funzionano a malapena e inizio a giocare con le dita. Ognuno attende la mossa dell'altro.

<<Non ci hai ripensato, vero?>> domanda in tono serio, cercando di nascondere una certa paura.

<<Dovrei essere io a chiederlo a te>>, rispondo abbozzando un sorriso.

<<Non potrei. Non voglio più scappare>>, afferma. Il suo viso esprime sincerità.

Annuisco timidamente.

<<Dobbiamo parlare>>, dichiara dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante.

<<Sì>>.

<<Devo dirti tre cose che fino a ieri sera non sapeva nessuno. La prima è che quando tocco una persona leggo la sua psiche. La seconda è che quando voglio posso viaggiare nel tempo, portando con me chi voglio>>.

<<Aspetta, quindi hai dei poteri? Mi è sempre stato detto che tu...>> balbetto confusa. Lucius fa spallucce. <<Sono felice per te! E la terza?>>

<<La terza cosa che avevo promesso di non rivelare mai è che ti amo>>, confessa imbarazzato. <<Ora vorrei tanto sapere qualcosa in più su di te>>.

<<Ci siamo toccati spesso, quindi sai già tutto di me>>, ribatto.

Sì, ci siamo toccati e anche parecchio. La mia mente torna al bacio e il mio corpo si infiamma.

<<Sono io a non sapere granché di te>>, affermo.

Lui abbassa gli occhi, mostrando fisicamente una debolezza per la prima volta, e si alza, dirigendosi verso un piccolo cassetto accanto al muro.

<<Ci ho riflettuto molto. Tu l'avevi già fatto, senza capirne il motivo. Mi ha davvero sorpreso vedere quel thermos all'interno di quella scatola e il tuo sangue nero è colato in fondo alla mia gola. Mi sono completato per la prima volta in tutta la mia vita, così ho pensato di fare lo stesso>>, afferma. Lo guardo perplessa.

Che cosa intende?

<<In passato, prima della trasformazione di un vampiro era consuetudine conservare un bicchiere contenente il suo sangue. Quando ho fatto il patto con il Diavolo e mi sono trasformato in quello che sono oggi, è stata conservata una fiala del mio sangue. Si dice che col tempo quelle poche gocce di sangue raccolgano i ricordi del soggetto affinché si possa farlo bere alla propria Ateyo, trasferendole così tali ricordi>>, continua aprendo velocemente il cassetto. Si volta con una lentezza magnetica, attraente, e si inginocchia davanti a me. <<Ovviamente è una tradizione puramente maschilista, ma è molto... importante. Così, alla luce degli ultimi avvenimenti, vorrei condividere questo con te>>, conclude aprendo una scatoletta nera di velluto. Al suo interno si trova una bolla di sangue rosso scuro. <<Avrei dovuto darti questa scatoletta ieri, quando al suo interno c'era un vero anello, ma il fato ha voluto che te la donassi con me stesso dentro di essa>>. I suoi grandi occhi rossi mi implorano di afferrare la bolla, così, pur esitando, prendo in mano la vera essenza di Lucius.

<<Quindi se ingerisco questa saprò tutto di te?>> domando.

<<Vedrai ogni singola cosa>>, mi assicura cercando di prendermi la mano. Evito immediatamente ogni tipo di contatto e lui ride.

Guardo il piccolo oggetto rosso e morbido che ho tra le mani ed esito.

<<È una cosa che i vampiri più anziani condividono al momento della cerimonia, ma io voglio che tu veda tutto di me. Non sono di certo una persona facile>>, dice in totale sincerità. Io sorrido, trattenendo una risata, e lui alza un sopracciglio in segno di sfida.

Il sangue tra le mie mani richiede nuovamente la mia attenzione e torno a essere dubbiosa.

<<Se non vuoi farlo, posso capirlo...>> mormora Lucius in tono accondiscendente.

<<No, voglio farlo>>, rispondo con decisione. Prendo la piccola palla di sangue e la spingo giù per la mia gola piccola e stretta gola.

Lucius

<<Se non vuoi farlo, posso capirlo...>> sussurro.

Non voglio metterle pressioni. Non voglio rovinare quello che abbiamo costruito.

<<No, voglio farlo>>, insiste. D'un tratto si mette in bocca l'unica parte di me che mi ricorda che sono stato umano.

Deglutisce con un po' di fatica e il suo sguardo si fa annebbiato. La aiuto ad appoggiare la schiena sul divano e mi siedo al suo fianco, stringendole le mani.

Spazio autrice

Ecco qui un nuovo capitolo!
Scusate per la lunghezza fin troppo corta. (ossimoro ahahha) Chiedo scusa semplicemente a te AlessiaBarbanera ma le mie divisioni sono più che studiate ahahaha Nel prossimo capitolo vedremo tutta la vita di Lucius. Preparatevi. Stef_98_Ania Cocco_co _Mon_Ster_ provate a vederlo with open-minding...

Che cosa ci verrà mostrato nel prossimo capitolo?
Che cosa ne pensate?
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La data prossima del capitolo 11 è...🥁🥁🥁🥁🥁

20 marzo

Vi chiedo, gentilmente, se vi è piaciuto, di lasciare una 🌟 e di commentare con le vostre opinioni 🌈 (Sono davvero curiosa). Se magari vorreste invitare i vostri follower a leggere la mia storia, ne sarei più che felice.

Vi aspetto❤️

Un saluto a tutti con amore ❤️

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