Sei impazzito?

Primo atto-La Rivoluzione Dei Ribelli

La tragica caduta di shurima non fu nulla in confronto al suo tragico ritorno.

In un bazar ai bordi del deserto appare una straniera, Cassiopeia, nobildonna di Noxus, in cerca di una guida che possa condurla all'antica città perduta.

Ma non cerca una guida qualsiasi.
Assolda una mercenaria che brandisce un antica lama, conosciuta col nome di Sivir.

Riunisce la sua banda e parte per il deserto, alla ricerca delle rovine sepolte di shurima.

Cinque giorni sotto il sole cocente.
Un avanguardia scorge torri tagliarsi dalle dune, e una scalinata che porta sotto terra.

Discendono nelle tenebre.
Antichi tesori risplendono alle luci delle torce, persino Sivir è stupita dalle ricchezze delle rovine.

I suoi uomini si spingono in profondità, e vengono dilaniati dalle trappole.
Sivir è sconvolta, ma Cassiopeia non si scompone.

Vede la statua di un enorme serpente, a silenziosa guardia della tomba degli imperatori, e sorride.

L'antica arma, è la chiave.
Per questo Cassiopeia tradisce Sivir, pugnalandola, prende la sua arma, e la inserisce nella serratura.
Ma qualcosa va storto.

La maledizione del guardiano.
Il serpente di pietra torna in vita, e le sue fauci si chiudono su Cassiopeia, facendo bruciare la sua pelle grazie al veleno, e facendo urlare lei con voce straziata dal dolore.

La tomba si spalanca.
Renekton, il fratello amato e rinchiuso da Nasus, dio della saggezza, riemerge reso ormai folle.
Seguito da xerath, l'artefice del suo tormento.

Il fallimento è completo.

Sivir si trascina via, sanguinando copiosamente, per poi incombere alle tenebre.

Questo è il lascito di shurima.
E la sua disperazione.

"LOUIS DIO SANTO TI VUOI SVEGLIARE?!"
La voce forte e improvvisa di Zayn mi fece sobbalzare per lo spavento, facendomi sbattere la testa contro la mensola posta appena sopra al letto.

Gemetti piano dal dolore portandomi una mano alla fronte, massaggiandola sul punto in cui il bozzo si stava iniziando a formare.

"Oh allora sei vivo."
Zayn fece il suo ingresso dalla porta, già pronto e lustrato per la giornata.

"Per qualche miracolo divino, si." dissi io sbuffando, per poi tirarmi fuori dalle coperte, nonostante fosse piena estate.

Ero nato e cresciuto con questo piccolo problema, a quanto pare.
Sentivo freddo.
Sempre.
Qualsiasi fosse la stagione, il mese o il giorno o l'ora.
Essenzialmente sentivo sempre freddo.

Ma non quel tipo di freddo che ti punge la pelle come tanti piccoli aghi, facendoti venire i brividi.
Un freddo piacevole, come quando non vedi l'ora che arrivi l'inverno per indossare i maglioni o bere cioccolata calda davanti al camino.
Insomma, un freddo utile e ben accetto.

Proprio per questo non amavo particolarmente nessuna stagione.
Se sentivo sempre freddo, d'estate non morivo di caldo, di inverno non morivo congelato, e beh...le altre stagioni sono solo di passaggio, e anche se fosse non sarebbe cambiato nulla.

Insomma, dopo il dolce risveglio di Zayn, mi alzai dal letto contro voglia, sospirando e grattandomi il filo di barba che avevo, per poi dirigermi verso la doccia, per cercare di svegliarmi definitivamente.

Dopo una lunga ma rivitalizzante lavata, presi uno skinny e una canotta dei Black Sabbath dall'armadio, scendendo poi al piano di sotto da Zayn, che era intento a divorare la sua coppa di latte e cereali mattutina.

"Sei pronto per un altra giornata di lavoro Mr. delicatezza?" Dissi con un ironico sorriso sul volto grande quanto la mia intera faccia.

Qualche secondo dopo aver finito di fare colazione, con un movimento agile delle dita si fece girare il cucchiaio in mano, per poi lanciarlo dritto verso il lavandino, facendo pieno centro.

Guardai il lavandino, per poi girarmi di nuovo verso zayn, facendogli intendere che il cucchiaio era comunque da lavare.
"A quello ci penseremo al ritorno, dato il nostro incredibile ritardo, per colpa di una persona a cui piace dormire." Rispose poi lui alla mia domanda inespressa, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Sembri mia madre, Zayn. Ho vent'anni, avrò pure il diritto di alzarmi quando voglio." Dissi sbuffando prendendo poi le chiavi della macchina.

"Il fine settimana.." rispose puntandomi un dito contro, per poi continuare "...quando non dobbiamo andare al bar per il nostro turno di LAVORO, Louis. Quello dal quale possono licenziarci senza problemi."

"Dio Zayn, come sei paranoico." Dissi aprendo la porta d'ingresso. "Adesso Andiamo o devi fare altri accorgimenti da mamma apprensiva?"

Zayn sbuffo guardandomi storto per poi seguirmi.
"Testa di ghiaccio." Disse senza pensarci su e io mi girai guardandolo con un sopracciglio alzato.

"Umh, cosa?"

"Niente, cammina."

-

Presi lo shaker iniziando a versare dentro gli alcolici che prevedeva il listino, per poi sorridere soddisfatto, una volta finito.

Versai l'operato nel bicchiere, dopo aver messo il ghiaccio, posando poi un a foglia di menta sopra e una scorza di lime sul lato del bicchiere.

"Ecco il tuo mojito." Dissi verso il ragazzo, mettendo un sotto bicchiere di gomma, così sarebbe stato più facile pulire il bancone dopo.

Dopo un fievole grazie si voltò con il bicchiere in mano verso il gruppo di amici che erano seduti vicino a lui.

D'estate io e Zayn, ci dedicavamo a dei lavoretti part-time un po dappertutto.
Da due anni però ci eravamo fissati con questo piccolo bar, sulla spiaggia vicino casa nostra.

Non era molto lontano, ma riuscivamo comunque ad arrivare spesso in ritardo.
Però era molto accogliente, sia nell'aspetto molto rustico, con divanetti e tavoli un po sparsi a caso, ma comunque che avevano una loro sobria compostezza, sia nelle persone che frequentavano quel posto.

La mia attenzione cadde su dei bicchieri vuoti un po più in là, quasi come se fossero isolati da tutto e tutti.

Mi avvicinai sbuffando, dato che quello era il lato di Zayn, che a quanto pare aveva deciso di prendersi una pausa, così di punto in bianco.

Presi i quattro bicchieri vuoti, e dopo averli messi nel lavello dietro Il bancone, presi lo straccio e lo misi sulla lastra in marmo.
Improvvisamente sentii un qualcosa di duro sotto la stoffa del panno.

Incurvai le sopracciglia alzando il panno.
Rimasi sorpreso quando trovai una piccola gemma, di un colore azzurro chiaro, così perfetta nelle forme che quasi pensai fosse stata modellata da qualcuno per diventare così.

La guardai bene.
Mi sembrava di averla già vista da qualche parte.
E se non quella precisa pietra, sicuramente ne avevo visto una simile...Ma dove?

"HEEY Louis, guarda chi ti ho portato?"

Dalla porta entro Zayn un po fradicio, con i vestiti attaccati al corpo, quasi si fosse buttato in acqua con tutti i vestiti.

Il braccio destro si trovava intorno alla spalla di un ragazzo biondo, un po' più basso, con degli occhi chiari come il mare.

"Hei Niall!" Sorrisi salutandolo, per poi mettere la pietra dentro la tasca, come se niente fosse.

Niall era vestito solo di una tuta per fare surf, anche lui fradicio dalla testa ai piedi.

"Come mai sei completamente fradicio Zayn?" Dissi poi mettendo il panno apposto, girando intorno al bancone e abbassandomi il maglione, quasi come se volessi nascondere ancora di più la pietra, anche se non ci fosse una ragione apparente.

"Ho dovuto abbracciare una patata bagnata non è colpa mia!" Disse alzando le mani in segno di resa.

Io e Niall ci guardammo per un momento, per poi scoppiare a ridere rumorosamente mantenendoci la pancia.

"Cosa...cosa ho detto di male?" Zayn ci guardava confuso come se veramente non sapesse cosa fosse successo.

Dopo un minuto buono passato a ridere mi asciuga la lacrima che minacciava di cadermi dall'occhio, per poi sospirare.

"Allora Niall, sei arrivato prima quest'anno" Dissi io strocendo la testa di lato, incuriosito come mai.

Non era solito Niall ad anticipare i tempi, soprattutto perché già era tanto se si ricordava di fare qualcosa che non fosse strafocarsi di robe prese da qualche fast food occasionale.

"Luke mi ha inviato un messaggio dove mi invitava a partecipare ad una festa a casa sua, ha detto che sarebbe stato molto divertente, quindi eccomi qui!" Disse tutto d'un fiato, quasi non soffocò per l'aria che non riuscì a prendere.

"Ah gia, mi ero dimenticato di dirti che hanno invitato anche noi, anche se all'ultimo momento visto che è stasera." Disse poi Zayn ridacchiando guardandomi negli occhi, quasi volesse una risposta.

Strabuzzai gli occhi sbattendo le palpebre un paio di volte.
"Noi? Scusa, io manco lo conosco questo Luke."

Zayn e Niall si scambiarono uno sguardo complice prima di fissarmi con uno sguardo a dir poco sorpreso.

"Louis, sei impazzito? Luke Hemmings, il ragazzo che sta sempre con Ashton, Calum e Michael."
Disse Zayn con voce che mi faceva capire fosse qualcosa di ovvio.
Vedendomi ancora più confuso continuò a parlare.

"Il cugino di Niall che vive in Australia, che l'estate viene sempre a trascorrerla qui perché ci siamo noi."

Niente.
Niente di quel nome mi diceva niente.
Non riuscivo a collegare nessuna persona che conoscessi o nessun viso familiare.

Bastò un altra frase di Zayn a farmi diventare perplesso.

"Cazzo Louis, stavano seduti li infondo, li hai anche serviti tu." Disse Zayn indicando il posto in cui avevo trovato la gemma.

Rimasi immobile.
Ero impazzito?
O era solo uno scherzo di pessimo gusto?

L'unica cosa che sentivo in quel momento, era soltanto uno strano, ma persistente, senso di angoscia.

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