Prologo

Gli uccellini cantavano, si sentiva il leggero rumore del vento e scorrere l'acqua del fiume.

Janin uscì dalla tenda azzurra sentendo quello che per lei era il profumo della mattina e con i piedi nudi si avvicinò al torrente per bagnarsi la testa. Si mise in piedi su una roccia per vedere il paesaggio del bosco di mattina, il venticello le spostava i lunghi capelli biondi e gli occhi marroni scrutavano tra gli alberi.

Lei non conosceva i suoi genitori, viveva nella natura e da piccola era stata istruita da un'anziana signora soprannominata "Signora della Foresta".

Da lei aveva imparato a stare in amore con la natura, a trovare il cibo, a montare e costruirsi oggetti. Poi una notte, dicendo che voleva scoprire le meraviglie della parte temuta della foresta, sparì e non fece più ritorno. La tenda era il luogo dove viveva prima con la Signora della Foresta.

Janin si avventurò nel bosco e trovò un cespuglio con delle bacche; non erano velenose poiché quelle erano rosse a differenza di quelle velenose a strisce bianche, quindi ne prese un po' e ne mangiò per colazione. Ma aveva ancora fame, così superò qualche albero e scostò molte foglie cercando qualcos'altro.

Ad un certo punto la vide: la parte temuta della foresta era lì davanti a lei. Janin la osservò per un po', poi entrò.

Ad ogni passo sentiva il rumore dell'erba e qualche volta sentiva gli uccelli che volavano via dai rami degli alberi. Questi non erano in fiore come quelli dall'altra parte della foresta, ma spogli e tristi.

Ad un certo punto il cielo si fece scuro e Janin camminando si sentì risucchiare sotto terra. La testa le girava e aveva cominciato ad avere paura. Il cielo diventò prima bianco, poi nero, dopo verde e blu. E qualche secondo dopo Janin fece due o tre capriole in aria per poi sbattere a terra.

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