CAPITOLO 8 Cambio di prospettiva

In ascensore, Thomas sentì brontolare lo stomaco di Sarah.

<<Vuoi fermarti a mangiare qualcosa, prima di tornare all'appartamento di Oliver?>> le domandò, premuroso.

<<Non sono una bambina! Posso resistere, sai? >> replicò lei, in modo scortese.

O'Connor pensò subito che la collega ce l'avesse con lui per qualcosa, ma, ritenendo di essere nel giusto, le fece sbrigativamente eco con una risposta secca <<Meglio così!>>

Raggiunsero l'auto e, quando furono a bordo, in un sincrono quasi perfetto, tirarono entrambi la cintura di sicurezza; durante l'inserimento delle fibbie, le loro mani non poterono fare a meno di toccarsi. A differenza di Thomas, Sarah non degnò il collega di uno sguardo. Non appena lei ebbe assicurato la propria cintura, ingranò la prima e si portò fuori dal parcheggio sotterraneo di Scotland Yard.

<<Perché hai detto a Crow che io sarei convinta che Meghan è innocente?>> domandò lei, dopo aver percorso un bel tratto di strada, con l'espressione ancora corrucciata.

<<Ah finalmente! Ecco perché hai messo quella faccia!>>

<<Scusa?!>> replicò lei, tirando su il motore per ingranare la quinta <<Dire di me una cosa non vera, ti sembra un bel modo di fare?>>

<<Me lo hai detto tu stessa che, secondo te, Miss Gray era sincera..>>

<<Ma non su tutto! Avrò detto che mi è sembrata sinceramente dispiaciuta della morte di Oliver e probabilmente non lo avrebbe mai desiderato morto. E poi...>> il semaforo divenne rosso e la detective inchiodò, facendo fare alla Fiesta un singulto; guardò allora O'Connor negli occhi e, saltellando ripetutamente dall'uno all'altro, terminò il suo ragionamento <<il fatto che abbia rubato a Meghan un suo fazzoletto, per ottenere il suo DNA e collocarla eventualmente sulla scena del crimine, non ti diceva abbastanza chiaramente che non mi fido di lei?>>

<<Va bene. Ho capito..>> le rispose, dispiaciuto.

Il semaforo diventò verde.

<<Inoltre,>> continuò lei, pigiando sull'acceleratore <<ti ricordo che, senza prove, ogni nostro pensiero è destinato a rimanere nel campo delle ipotesi. Perciò, la prossima volta che parlerai di me, ti prego, non dire che ho delle convinzioni!>>

<<Ti ho detto che ho capito: non c'è bisogno di farla così lunga; tanto più che siamo arrivati.>>

Alla fine Thomas si era reso conto della cazzata che aveva fatto. Sarah aveva ragione: lui non avrebbe dovuto parlare al suo posto; questo atteggiamento avrebbe potuto danneggiare lo spirito di squadra, con conseguenti ripercussioni negative sulla risoluzione del caso. <<Guardami, Sarah! Sono serio. Non succederà più, va bene?>>

La detective sospirò, abbozzando un sorriso, e, capendo che forse aveva un po' esagerato, cercò di rimediare proponendo al collega di pranzare insieme, non appena avessero finito il lavoro in Hollywood Road.

La vicina di Oliver era un'anziana signora che viveva da sola in quella casa ormai da otto anni. Si dimostrò fin da subito molto socievole: fece sedere i poliziotti nel salottino e a Sarah, il cui stomaco non si era per niente messo a tacere, offrì dei deliziosi scones alla marmellata di fragole.

Mrs. Robinson raccontò di aver appreso la notizia dal telegiornale, e, quando le fu mostrata la foto di Oliver, rimase molto dispiaciuta che un ragazzo così generoso avesse avuto una sorte del genere. Aveva potuto beneficiare della gentilezza e disponibilità di Oliver in più di un'occasione: alle volte era la lampadina bruciata, oppure l'anta di un mobile che non chiudeva. Per una donna vedova e anziana come lei non sarebbe stato facile mantenere l'appartamento in buona salute e si sentì molto fortunata di aver trovato in Oliver un amico "tuttofare".

Aveva conosciuto anche Miss Gray. Sapeva che erano stati fidanzati e la descrisse ai detectives come una ragazza educata. Per qualche tempo non la vide più rientrare nell'appartamento e capì che si fossero lasciati. Oliver, in quel periodo, le era sembrato preoccupato: aveva perso un po' della sua verve e il suo bel sorriso si era spento.

<<Non è raro che le coppie entrino in crisi.>> commentò <<E comunque, ci stavano riprovando..>>

<<Li ha rivisti insieme?>> domandò Thomas, stupito dall'ultima affermazione.

<<Bè, non posso dire di averli visti fisicamente insieme, ma diverse volte ho visto Miss Meghan entrare nell'appartamento di Oliver. La ragazza aveva le chiavi.>>

<<Si ricorda in quali giorni l'ha vista qui?>> le chiese, Sarah.

<<Mmh, forse due settimane fa?>> la donna sembrò trovarsi in confusione con le date e alla fine ammise, quasi scusandosi <<Sapete, la mia memoria non è più quella di prima..>>

<<Ci può, invece, confermare di non averla vista di recente?>> provò a chiedere, la detective, interrompendo lo sterile sforzo di memoria dell'anziana donna.

<<Aspettate un attimo!>> esclamò Mrs. Robinson all'improvviso <<Un giorno era di sicuro il 4 ottobre.>>

<<Il 4 ottobre?>> ripeté Thomas, corrugando la fronte <<Ne è sicura?>>

<<Sì, certo. Non posso sbagliarmi perché quel giorno era il mio compleanno.>> dichiarò, contenta di essersi ricordata <<Ci siamo salutate sul pianerottolo e lei, prima di entrare, mi ha detto che stava organizzando una bella sorpresa per Oliver; poi si è portata il dito indice alla bocca, per farmi capire di mantenere il segreto.>>

Questo dato avrebbe mandato all'aria l'alibi di Meghan? Di sicuro suggeriva l'ipotesi di un suo ritorno anticipato.

<<Dovremmo chiamare subito l'aeroporto di Pisa e chiedere di poter consultare le prenotazioni dei voli per Londra a nome di Meghan Gray.>> si affrettò a dire, Thomas, alla collega.

<<D'accordo, avvisa Crow!>>

Mentre Sarah stava ringraziando e salutando la simpatica signora, Thomas si allontanò dal salottino con già il cellulare in mano. Il sospetto, che il detective aveva avuto da sempre su Miss Gray, stava assumendo più consistenza e la soddisfazione di aver avuto ragione si palesò immediata sul suo volto.

<<Ottimo lavoro, O'Connor! Inoltrerò subito la richiesta per poter visionare i voli prenotati a nome di Meghan Gray.>> gracchiò l'Ispettore Crow dall'altra parte <<E lo scopriremo, cazzo, se e quando ha comprato un biglietto per Londra!>>

<<Questo ci darà la possibilità di richiedere anche un mandato di perquisizione per il suo appartamento?>>

<<Ci puoi giurare!>>

Quando Sarah vide che O'Connor aveva terminato la telefonata, lo raggiunse alla porta d'ingresso. Strinsero la mano a Mrs. Robinson e uscirono.

Coloro che hanno scelto la professione di investigatore, sapevano che anche le domeniche sarebbero potute diventare giorni di duro lavoro. Le menti dei poliziotti non riescono a pensare ad altro, fino a quando l'assassino non sia stato catturato.

Anche O'Connor e la Bruni sperimentarono quell'impellenza viscerale da cui non si sarebbero potuti liberare; il loro senso di giustizia non glielo avrebbe permesso mai.

Quella domenica era la prima dall'inizio delle indagini sul caso Oliver. Sarah e Thomas, seduti al tavolo di un Pub nelle vicinanze del Comando di Scotland Yard, si stavano concedendo un illusorio momento di pausa.

In lontananza, sarebbero anche potuti sembrare una coppia di giovani, che si stava godendo un momento di tranquillità insieme; però ascoltando i loro discorsi, quell'immagine non poteva che sfumare.

<<Dai, il movente è chiaro.>> continuando a masticare il suo Sunday Roast, Thomas ripropose la sua teoria <<Meghan è una donna dalla mente squilibrata; mollata dal proprio ragazzo, non ha saputo accettare l'abbandono; ha continuato a nutrire la propria gelosia che, col tempo, è degenerata in odio e vendetta.>>

<<Grazie a un duplicato delle chiavi si è intrufolata in casa di lui>> continuò Sarah, tuffando una patatina fritta nella salsa tartara che accompagnava il suo fish and chips <<con lo scopo di trovare e affrontare la donna rivale..>>

<<Ma non ce l'ha mai trovata>> riprese Thomas, dopo aver mandato giù un sorso di birra <<e il bersaglio della sua vendetta si è così spostato dalla rivale in amore all'ex fidanzato traditore.>>

<<A questo punto, però, sorge spontanea una domanda..>> Sarah si arrestò un secondo con una patatina a mezz'aria <<Come avrebbe fatto ad incontrarsi con Oliver sul London Eye, se non si frequentavano più?>> e, fissando il collega, se la mise in bocca.

<<Lo so, è strano.>> ammise lui, sorseggiando altra birra <<Come lo è il fatto che nessuna delle sue unghie risulti spezzata.>>

<<Infatti!>> esclamò lei, prima di cominciare a puntarlo come se fosse un cane da caccia.

In realtà non lo stava guardando per niente. Si era immersa nella visualizzazione mentale dell'atto delittuoso in sé e si chiedeva se rappresentasse davvero un desiderio di vendetta, nato dal banale ragionamento "Se mi lasci per un'altra, allora nessuna ti avrà", o se, quel particolare morso sul labbro e il singolare maciullamento dei suoi testicoli stessero invece descrivendo un altro e più inquietante profilo psicologico.

Giunse alla conclusione che era il momento cambiare prospettiva o si sarebbero impantanati in quel vicolo cieco.

<<Sarah? Sarah? Ehi, stai bene?>> insistette Thomas per un po', schioccandole le dita davanti la faccia.

<<Cosa? Cos'hai detto?>> disse lei, come se fosse ritornata da un mondo lontano.

<<Ti eri imbambolata.>>

<<No! Sì, forse.. Stavo pensando che forse c'è un'altra pista che potremmo tentare di seguire..>> finì la birra tutto d'un fiato e si alzò di scatto. <<Voglio fare una ricerca.. vado in Centrale, vieni con me?>>

<<Con te, sempre!>> rispose lui, sfoderando tutto il suo fascino.

Sarah aveva già afferrato la giacca in pelle e si stava dirigendo verso l'uscita; Thomas si pulì in fretta la bocca con il tovagliolo e la seguì.

Con passo svelto, raggiunsero il Comando in meno di dieci minuti.

La detective Bruni aveva appena acceso il proprio computer, quando entrò Crow a distoglierla momentaneamente dal suo obiettivo.

<<Bene, siete qui!>>

<<Novità dall'aeroporto di Pisa?>> domandò, impaziente, O'Connor.

<<Miss Gray ha prenotato un volo di sola andata con la British Airways la mattina del 2 ottobre.>> dichiarò l'Ispettore.

<<Dunque, è rientrata a Londra una settimana prima..>> pensò Sarah ad alta voce.

<<Questo significa che la sera dell'omicidio lei era qui.>> sottolineò O'Connor, compiaciuto.

<<Bene, ragazzi, abbiamo qualcosa ma per oggi non possiamo fare altro. Aspettiamo i risultati dell'Informatica Forense e le risposte dal laboratorio, e poi decidiamo che fare. Vi voglio qui domani mattina in piena forma! Ora andate a casa a riposare.>> disse Crow prima di andarsene.

Sarah fece un rapido cenno di diniego a Thomas, ancora lì seduto sul piano della sua scrivania a cercare di capire le intenzioni della collega, e poi, senza aggiungere spiegazioni, iniziò a digitare sulla tastiera.

In ufficio erano rimasti da soli.

Quando sul monitor si aprì il database europeo, O'Connor cominciò a chiederle come fosse arrivata a pensare che il crimine potesse esser stato commesso da un assassino seriale.

<<Questo omicidio, Tom, non mi convince..>> gli disse sottovoce <<Chi uccide così?>>

<<Una persona disturbata.. e Miss Gray, l'abbiamo vista e ce l'hanno descritta, è evidente che qualche problemino ce l'abbia!>> affermò, Thomas.

<<Certo, potrebbe essere stata lei, ma per ora gli indizi a suo carico non provano niente.>> disse lei, pacatamente <<Ecco perché vorrei uscire per un attimo dal movente della gelosia, l'unico che al momento stiamo trattando, e azzardare un altro tipo di ricerca.>>

<<E credi veramente di poter individuare il serial killer, sulla base di un ipotetico modus operandi che risulti simile a quello che ha portato alla morte Oliver?>> le chiese, con molto scetticismo.

<<Forse, la donna che stiamo cercando>> la detective Bruni, rapita dalle proprie congetture, glissò sulla domanda del partner <<si sente sessualmente inadeguata e, massacrando i genitali alla sua vittima, ritroverebbe una sorta di pace interiore? Oppure, è una donna che è stata vittima di stupro e queste sevizie rappresentano un'azione punitiva verso il genere maschile?>>

Le piccole dita di Sarah saltellavano sulle lettere della tastiera, alla stessa velocità delle sue domande-guida, e per ogni serial killer che trovava, faceva scorrere rapidamente con la rotella del mouse le pagine del suo dossier. I sadici, gli stupratori, i cannibali erano i profili criminali più ricorrenti, e, per il momento, nessun cenno alla perforazione di genitali compariva tra le loro modalità esecutive.

Thomas, per un po', era rimasto in piedi alle sue spalle a leggere sul monitor, ma quando vide che sarebbero andati per le lunghe afferrò la sedia della scrivania accanto e si sedette di fianco a lei.

C'era tanto materiale da visionare. Si fece sera e Thomas cercò di convincere Sarah a interrompere la ricerca.

<<Cosa vuoi che sia saltare un pasto, Tom?>>

<<Era solo il pretesto per fare una pausa!>> ribatté, lui

<<Ho deciso che ballerò questo ballo fino a quando non finirà la musica! Ma tu sei libero di andare.>> gli disse sorridendo <<Resto io e, quando scoprirò qualcosa, ti chiamerò. Giuro!>>

<<No, non ti lascio qui tutta sola.>>

<<Come vuoi.>> replicò lei in un sussurro.

Gli occhi ormai stanchi per tutto quel rollare di pagine luminose imploravano riposo, quando, finalmente, la tenacia di Sarah venne ripagata da una notizia che arrivava dall'Italia.

<<Bingo!>> gridò lei, congratulandosi con il suo intuito femminile.

Un uomo era stato trovato morto su una spiaggia di Livorno, in Toscana. Le documentazioni fotografiche parlavano chiaro: la vittima presentava un profondo morso sulle labbra e i testicoli sfracellati. Questa scoperta rafforzava la teoria della detective Bruni sull'esistenza di un killer seriale.

<<Allora, Tom, che ne pensi?>> disse, ruotando la propria sedia verso il collega.

<<Penso che tu sia tanto attraente quanto testarda!>> e in quel momento di euforia, la tirò a sé per i braccioli della sua sedia e dolcemente le adagiò un bacio sulle labbra.

<<Che stai facendo?!>> Sarah scattò bruscamente in piedi e la sua sedia arretrò liberamente sulle proprie ruote.

<<Sono attratto da te.>> le disse diretto, inclinando leggermente la testa all'indietro.

Dal basso della sua seduta, la guardò con sguardo languido e l'ego spaventato. Era la prima volta che una donna lo respingeva, ma nonostante ciò se ne sentì più che mai sedotto.

<<No, non se ne parla proprio!>> gridò lei, incamminandosi verso la lavagna. Il suo sguardo era terrorizzato ma O'Connor non lo poteva vedere perché, in quel momento, lei gli stava dando le spalle; quando poi si voltò nuovamente verso di lui, si prese il tempo di un lungo respiro e provò ad argomentare il proprio rifiuto <<Siamo colleghi.. non funzionerebbe. C'è già una relazione tra di noi, che è e resterà di lavoro, Ok?>> dichiarò, mantenendosi ancora a quella distanza di sicurezza.

<<O...kay.>> replicò lui, scandendo lentamente le due sillabe e alzando le braccia in segno di resa <<Anche se..>> continuò farfugliando.

<<NO, nessun SE.>> disse lei, categorica.

Sentì il battito cardiaco accelerare e, sperando che Thomas non si fosse accorto del suo stato confusionale, a testa bassa, tornò a sedersi. Guardò il collega di sbieco e lo invitò a leggere con attenzione il rapporto dei colleghi italiani.

In base alle indagini mediche e al rilevamento di alcune prove fisiche raccolte sulla scena del crimine, la Dac, Direzione Centrale Anticrimine, aveva motivo di credere che esistesse un collegamento con le Veneri, a suo tempo esiliate per cattiva condotta.

In Italia, ogni mese, veniva ritrovato il cadavere di un giovane uomo dalle caratteristiche fisiche simili: l'assassina sembrava scegliere solo individui di notevole prestanza fisica. In Toscana si contavano già 2 omicidi: uno al Giardino dei Boboli di Firenze e l'altro nella Baia del Quercetano a Castiglioncello, in provincia di Livorno.

<<Ti rendi conto, Tom! Questo rapporto non fa che supportare la mia teoria!>> la detective sembrò aver superato bene l'episodio del bacio e si era concentrata di nuovo sul caso <<Abbiamo a che fare con un chiaro disturbo della personalità; dobbiamo perciò smettere di cercare un colpevole, sulla base di un movente legato unicamente al contesto della vittima. Insistere sul "tradimento" di Oliver, come causa della reazione efferata di Meghan, ci farà solo perdere altro tempo, perché il movente sta nella sociopatia dell'assassino.>>

<<Quando il movente non è correlato alla vittima, allora in quell'omicidio non c'è niente di personale.>> commentò Thomas

<<Esattamente.>>

<<Perciò, tu credi che la morbosa relazione sentimentale di Meghan con la vittima sia irrilevante.>>

<<Sì, è così. Miss Gray ci sta nascondendo delle azioni illecite, o quantomeno discutibili; ma l'artefice del delitto è un'altra persona.>> ribadì Sarah <<Vedi? Leggi qui.>> disse indicando sullo schermo il punto esatto <<L'assassino ha conosciuto la vittima la sera stessa dell'omicidio. L'uomo si trovava con degli amici in una discoteca sul mare; e questi hanno dichiarato di aver conosciuto la donna là sul posto. Lei era palesemente interessata al loro amico; pertanto si sono divisi. Hanno ballato e bevuto molto, fino a quando non li hanno visti scendere in spiaggia.>>

<<Fuori da occhi indiscreti c'avranno dato dentro come...>>

<<Come vedi, inizio e fine della storia!>> Sarah lo interruppe volutamente, prima che il collega "dongiovanni" si perdesse in squallide descrizioni di sesso <<Niente relazione, solo sesso e dopo, chissà... una sorta di punizione?>>

<<Ah, sadica creatura! Prima lo seduce bene bene e poi lo punisce?>> Thomas rabbrividì, al solo pensiero.

<<Che hai? L'idea che una donna possa usarti ti inquieta?>> domandò sarcastica.

<<Naaa!>>

<<E invece, d'ora in poi, dovresti fare più attenzione con le donne, sai? I tuoi muscoli non sono niente male!>> affermò tastandogli il bicipite <<Anche tu potresti cadere nella sua rete!>>

<<Ah Ah! Fai la spiritosa?>> replicò lui, intimamente lusingato dall'attenzione che la collega aveva riservato ai suoi muscoli <<Comunque, nell'ipotesi che il killer sia lo stesso, stiamo parlando di due paesi diversi. Come avrebbe fatto ad uccidere qui e là? Hai guardato le date?>>

<<L'ultimo omicidio in Italia risale al 7 settembre.>> andò a rileggere, Sarah <<Dunque un mese prima di quello di Oliver.>>

<<E sappiamo che Meghan era in Italia, dal 5 settembre al primo di ottobre.. potrebbe aver ucciso sia a Livorno che a Londra.>> affermò O'Connor <<Il desiderio di vendetta per il tradimento subìto potrebbe aver esasperato quel suo disturbo comportamentale, pressoché latente, e averla portata a generalizzare l'odio su tutto l'universo maschile.>> accortosi della collega che storceva il naso in netto disaccordo, dopo una breve pausa, continuò <<Oppure, ha pensato di far pratica con altri uomini prima di raggiungere il suo vero obiettivo>>.

<<Che Miss. Gray si trovasse a Livorno è ancora una volta una prova circostanziale e insieme alle sue unghie particolarmente affilate, non dimostrano un bel niente; per la Procura sarebbero del tutto inutili. E poi, per quanto Meghan possa essere una donna problematica, non rispecchia esattamente il profilo del serial killer.>> dichiarò Sarah

<<Perché no? L'odio scaturito dal tradimento non avrebbe potuto maturare quel genere di desiderio efferato?>> insistette O'Connor

<<Lo smodato attaccamento ad Oliver e la sua incapacità di rassegnarsi alla perdita di un amore, le avrebbero attirato forse un'accusa per stolking e per violazione di domicilio. Non penso potesse esser capace di andare oltre.>> su quel punto, Sarah sembrò irremovibile <<Un killer seriale, invece, agisce sotto la spinta di una pulsione aberrante, probabilmente scatenata da un contesto sociale e familiare molto opprimente; condizioni, che non abbiamo riscontrato nella vita di Meghan.>>

<<D'accordo.>> si lasciò convincere, O'Connor, <<Allora penso che dovremmo saperne di più sulle Veneri citate nel rapporto.>> disse facendo trasalire la Bruni <<I colleghi Italiani credono che siano coinvolte le Veneri; Ma chi sono? Cosa vogliono?>> Il detective sembrava aver finalmente abbandonato il suo chiodo fisso, quale era diventato Miss Gray, e si lasciò trasportare da nuove e fantasiose supposizioni. <<Non potrebbe trattarsi di una Banda di trafficanti? Probabilmente donne, adescatrici di un certo tipo di uomini, dai quali sanno di poter ottenere la merce di loro interesse.>>

La detective Sarah Bruni, le cui origini erano italiane, sapeva benissimo chi fossero le Veneri; ma non poteva rivelarlo. Sarebbe stato troppo rischioso. E le sue inconfessabili congetture erano molto diverse da quelle di O'Connor.

<<Sappiamo se hanno portato via qualcosa da quei corpi?>> le domandò, Thomas, riportandola al qui e ora.

<<Non credo, ma la tua teoria sarebbe interessante.. Dobbiamo metterci subito in contatto con l'Unità Criminale Italiana!>> disse un po' agitata <<Un interscambio sarebbe molto proficuo: conoscere i loro risultati e le procedure adottate potrebbe darci un vantaggio su come incastrare l'assassino, qui a Londra.>>

<<Bè, mancano solo sei ore per rivedere il Capo.>> disse Thomas, realizzando che l'orologio segnava le due del mattino e aggiunse <<Aspettiamo cosa dice Crow.>>

<<Non conosco migliore illusionista del Tempo!>> commentò lei, massaggiandosi la fronte con il palmo delle mani <<Anche oggi pare che abbia vinto lui; andiamo a casa a riposare un po'.. domani, cioè oggi, sarà un lungo giorno.>>

Fosse bastato spengere la luce per addormentarsi, dormire sarebbe stato un gioco da ragazzi. Invece, tenere gli occhi aperti al buio non garantiva il silenzio della mente.

Sarah si girò sul fianco sinistro e cominciò a pensare alla serial killer ricercata in Italia: sarebbe potuta essere una donna bionda e sociopatica, un tempo esiliata dal proprio Paese per non essersi adattata agli standard etici e comportamentali della propria comunità di appartenenza.

Tornò supina e incasellò quella donna nella condizione di fuggitiva. Ancora una volta, questa ipotesi scagionava Meghan Gray, perché non era italiana e tantomeno stava fuggendo da qualcosa.

Posizionandosi ora sul lato destro, si ricordò dell'altra donna, Maggie, di cui non si conosceva né il cognome né la residenza e che aveva chiamato da un cellulare "usa-e-getta"; lei sì che sembrava far di tutto per rimanere nascosta.

E poi, c'erano le Veneri: un passato di cui Sarah pensava di essersi liberata. Ma finalmente si addormentò.


                                                          ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

Allora, carissimi e carissime, avete scoperto chi è l'assassino?🧐🤣

Lasciate pure un vostro commento!

Grazie e a presto! 😘  

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