La rivelazione
Apro gli occhi e vedo la sveglia: segna le 4.15 di notte.
Mi giro dall'altra parte e vedo Arzel sempre appoggiato alla spalliera con un libro in mano.
"Un po' presto per svegliarsi"
Mi dice voltandosi verso di me
"Già, tu non hai dormito?"
"Rox io non dormo mai"
"C..cosa? M..ma perché?"
Balbetto
"Santo cielo, quando riuscirai a vedere oltre al tuo naso? Non so più cosa fare per farti capire le cose"
"Che bel risveglio! Mi stai rimproverando dopo due minuti che ho aperto gli occhi"
Rispondo indispettita rivoltandomi dall'altra parte e improvvisamente il suo viso lo ritrovo davanti al mio che mi fissa con sguardo diabolico.
"Come hai fatto?"
"Rox voglio che ci arrivi da sola. Non sei stupida anzi sei molto intelligente ma devi rompere questa razionalità altrimenti non ne verremo mai a capo"
"Ma a capo di cosa? Se non capisco è perché sei tu poco chiaro!"
"Va bene, vediamo se così sarò più chiaro"
Inizia a fissarmi intensamente, vedo il mio riflesso nei suoi occhi completamenti neri e una strana sensazione mi invade la schiena.
Un brivido di piacere precisamente. Mi sale fino al collo e scorre fra i capelli e poi la sento: la voce nella mia testa.
- Chiudi gli occhi -
Eseguo e la voce continua
- Alzati e vai vicino alla finestra -
E' come se non comandassi più il mio corpo, mi alzo e vado vicino alla finestra mentre Arzel si mette in piedi in un angolo della stanza a guardarmi.
- Aprila -
La apro, oddio ma cosa sto facendo?
- Esci dalla finestra -
Il piede inizia a sorpassare il davanzale, dentro di me so quale sarà la fase successiva e non lo voglio fare ma allo stesso tempo mi sento costretta ad eseguire l'ordine.
Ormai sono fuori dalla finestra e sono in bilico sul piccolo cornicione.
- Gettati -
Sto per lasciarmi cadere nel vuoto quando improvvisamente il brivido cessa e la mia mente sembra diventare lucida ma è troppo tardi, sto perdendo l'equilibrio.
"PRESA!"
Mi afferra per i fianchi e mi riporta dentro.
"Cosa è successo? Io..io non volevo ma..ma sembrava che non potessi controllarlo, è stato terribile! Oddio ti prego non dirlo a nessuno! Mi rinchiuderanno di nuovo!"
Scoppio a piangere sulla sua spalla.
"Ehi..ehi calmati! Non sei stata tu, la voce che sentivi ero io"
Smetto di piangere e mi allontano.
"C..cosa? Come puoi avermi fatto una cosa simile?"
"Lo so che è stato brutto ma non mi hai lasciato scelta! Dovrò andarci ancora più pesante se non capisci!"
Sono incredula e continuo a girare su me stessa con le mani fra i capelli.
Sto impazzendo.
"Mi stai torturando! Devo allontanarmi da te"
"Non puoi"
"Non posso?! Certo che posso!"
"Ti dico di no, tu devi stare con me"
"Se vuoi uccidermi perché non lo fai eh? Invece di torturarmi in questo modo!"
"Tu pensi veramente che voglia ucciderti? L'avrei già fatto fidati!"
"Allora sei solo un sadico!"
"Rox! Mi sono fermato prima, se avessi voluto ti saresti gettata!"
Mi urla addosso e si avvicina a un centimetro dal mio naso
"Sei un pazzo! Ti prendi gioco di me! Dei miei sentimenti, delle mie debolezze! Sei spregevole!"
Gli urlo contro anch'io. Per la prima volta non ho paura.
"Non ti ho presa in giro! Ti ho mostrato tutto di me sei TU che devi aprire la tua mente e capire cosa sta succedendo!"
Mi punta il dito addosso
"TUTTO? TUTTO COSA?"
"Non mi lasci scelta"
I suoi occhi s'illuminano e inizio a sentire il rumore dei vestiti che si lacerano, le sue gambe si allungano, i pettorali s'ingrossano strappando completamente la maglia facendo uscire i muscoli definiti delle braccia e degli addominali, dalla schiena s'intravede qualcosa che continua a crescere e una folata di vento m'investe al momento che spiega le ali.
Finisco per terra e cerco di coprirmi la testa con le mani. Non so cosa stia succedendo, continuo a ripetermi nella mente di svegliarmi che questo è solo uno dei miei tanti incubi.
"Guardami!"
Una voce profonda arriva da questo corpo che un tempo era Arzel.
"Guardami ho detto!"
Alzo lo sguardo e lo vedo.
Purtroppo non è un sogno.
L'angelo dalle ali nere, quello che mi perseguita tutte le notti, quello che era all'incontro segreto di mia nonna e quello che mi salva sempre nei miei incubi è qui davanti a me.
Non trovo le parole per dirglielo e rimango in silenzio a fissarlo. Inizio a pensare a tutto:
Ai suoi occhi che cambiano colore
L'attrazione che provo nei suoi confronti
Tutte le ragazze che li sbavano dietro
La sua velocità nel comparire e scomparire
La frase "le mangiavo"
La voce che ho sentito nella foresta che mi ha portata da lui
La sua forza
Il leggermi nel pensiero
Il percepire ogni singola emozione
L'odore di limone
Non può essere che il mio salvatore sia un'entità oscura.
Richiude le ali e fa un passo verso di me.
"Dimmi qualcosa, ti prego"
La sua voce sembra arrivare direttamente dall'inferno.
Non so cosa dirgli, sono spaventata a morte.
"Credi che ti faccia del male?"
Mi domanda in modo molto pacato e riesco a trovare il coraggio di far uscire un flebile
"Sì"
"Non devi"
Fa un altro passo verso di me e mi porge la mano. Mi rendo conto solo ora che mi ritrovo ancora per terra.
Questo gesto mi fa tornare indietro ai primi giorni di scuola, quando ancora non lo conoscevo.
"Fidati di me"
Mi dice rimanendo con la mano tesa e accennando ad un sorriso.
Il suo viso non è cambiato dall'Arzel che conoscevo, ha solo gli zigomi più marcati.
Rimango titubante ma alla fine cedo.
La sua stretta è forte e in men che non si dica sono in piedi.
"Potrei leggere nei tuoi pensieri ma non lo farò, voglio che sia tu a dirmelo"
"Non so cosa dirti"
Dico abbassando gli occhi a terra
"Non mentirmi"
"Ho paura"
"Te l'ho detto, non devi"
"Non importa, ho paura lo stesso"
Le sue ali iniziano a scomparire e il suo corpo riprende le sembianze di un ragazzo adolescente, i suoi occhi ritornano ad essere di un verde smeraldo.
"Non cambiano le cose Arzel"
Si getta in ginocchio davanti a me con lo sguardo fisso al pavimento
"Cosa stai facendo Arzel? Alzati per favore"
"No finché non smetterai di tremare"
"Non sto tremando"
"Non mentirmi di nuovo"
"Ho bisogno di tempo per rielaborare tutto"
"Cosa non ti è ancora chiaro?"
"Non posso credere che sia tu"
Alza la testa e mi guarda
"Continua ti prego"
Sembra così vulnerabile.
"Quando ti ho visto per la prima volta ho subito pensato che fossi l'angelo che vedevo nei miei sogni da mesi. Ti avevo identificato come il mio salvatore, come un'entità benevola invece..."
"Invece sono un demone"
Quella parola mi scuote le viscere
"Penso di averlo sempre saputo ma non volevo crederci, ne ho incontrati di demoni sulla mia strada ma non erano come te"
"Sono diverso dagli altri"
"Ora non capisco se tutto quello che ho provato con te e quello che mi hai detto siano menzogne, non so più cosa sia vero e cosa sia falso"
"Tutto è vero, non ti ho mai mentito. L'unica volta che ho forzato le cose è stato nel darti le indicazioni per trovare casa mia quella sera nel bosco"
"La voce"
"Esatto, anche ieri non mi hai trovato all'uscita del bosco per caso, sentivo che eri in pericolo"
"Hai controllato anche le mie emozioni?"
"No mai"
"Ne sei sicuro? Non ho mai provato certe sensazioni"
"Quelle sensazioni le senti perché le nostre anime sono unite"
"Unite?"
"Quando stiamo insieme la nostra energia è palpabile, non posso negarti che quando risvegli il predatore che c'è in me tu ti possa sentire attratta"
"Sì me ne sono resa conto"
"Ma non ti ho mai obbligato a fare niente"
"Uhm...non ne sono sicura"
"Non sei un'umana qualsiasi Rox, hai un grande potenziale in te, guardami ora: sono qui in ginocchio per te"
"Non dovresti infatti, io non sono nessuno"
"E' qui che ti sbagli, hai riflettuto sulla storia?"
Quasi non ci pensavo più.
"Perché dai così peso a quella storia?"
"Perché è la mia storia ed è la chiave di tutto"
Inizio a ripensare alla storia che però non trova fondamenta fino a quando non mi fermo a riflettere sulle visioni che ho avuto.
"Arzel, dimmi una cosa"
"Tutto quello che vuoi"
"Le allucinazioni che ho visto hanno a che fare con quella storia?"
"Sì sono visioni, è quello che non c'è scritto nei libri"
"E tu lo sapevi però"
"Non tutto, vedi io da una reincarnazione all'altra non ricordo nulla degli eventi che hanno caratterizzato la mia vita mortale, so solo che devo cercarti"
"Cercarmi? Ma perché? Chi sono io?"
"Tu sei la Trillix Roxane e tu sei l'unica ad avere memoria sulla tua vita passata"
"Le visioni sono la mia vita passata?"
"Secondo me sì"
"Secondo te? Non ne sei sicuro allora"
"Io non le vedo perché non me lo permetti, ecco perché ti dico di non mettere lo scudo fra noi"
"Ma io non so come fare"
Si alza in piedi e mi prende entrambi le mani
"Non ti preoccupare, posso aiutarti"
"Arzel tu sai cosa mi perseguita?"
"No ma è sicuramente qualcosa che ti porti dietro dalla vita precedente ecco perché è fondamentale che nelle visioni faccia entrare anche me, solo così posso proteggerti"
"Se sono solo visioni come fanno a farmi del male?"
"Sono esseri immateriali, possono passare da una dimensione all'altra senza problemi. Lo stesso vale per i sogni"
"Nei sogni tu ci sei"
"Sì tranne nell'ultimo"
"Lo sapevo che era stato manipolato"
"Questo essere sta aumentando la sua forza di giorno in giorno, è riuscito a tagliarmi fuori quella notte e non ho avuto modo di poterlo combattere"
"Cosa devo fare?"
"Un passo alla volta Rox, innanzitutto dobbiamo capire cosa è successo in passato e solo così possiamo risalire a chi ti perseguita"
"Ok..ma come si fa?"
"Fidati di me"
"Ho una domanda che mi tormenta"
"Fammela"
"Se io sono la Trillix..."
"Sì...."
"Tu sei..."
"Rox se te lo dicessi ti aiuterebbe a fidarti di me?"
"Penso di sì, voglio trasparenza fra noi, solo così posso fidarmi"
"Ne sei sicura? Riflettici bene"
Lo guardo in quegli occhi stupendi dove fin dal primo giorno mi sono persa. La so già la risposta ma sentirmela dire dalla sua bocca significherebbe averne la conferma. E' questo quello che voglio? Sì, anche se è un demone mi ha dimostrato diverse volte di volermi proteggere e quello che proviamo non si può negare. E' come cercare di nuotare in mezzo alle onde, puoi resistere ma la corrente prima o poi ti risucchierà e ancora prima che te ne rendi conto, ti trovi con la testa sott'acqua in mezzo al turbinio dell'onda senza capire se ne uscirai vivo però quella sensazione ti fa sentire viva, viva più che mai. E' questo quello che voglio.
"Ci ho riflettuto, ho bisogno di saperlo"
"Sì sono Lucifero"
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