Il Primo Incontro
Appendo la giacca e mi reco in camera. Il dottore ha detto che ho solo subito un forte spavento quando sono caduta e molto probabilmente mi è crollata la pressione facendomi svenire.
Per fortuna ha tranquillizzato mia nonna.
Si preoccupa anche per cose futili e la capisco. Non è facile trovarsi da punto in bianco una nipote da crescere e sopportare la perdita della propria figlia.
"Rox scendi hai visite" urla mia nonna dal piano di sotto.
- Sarà Jade - penso e scendo le scale.
Non è Jade... È Arzel. Ma cosa ci fa qui?
" Ciao! Mi ha dato Jade il tuo indirizzo, volevo solo sapere come stai" mi dice.
" Ciao! Sto bene grazie. Domani torno a scuola - gli rispondo un po' secca.
" Ah ok.. Allora ci vediamo domani" mi risponde e fa il cenno di andarsene.
Non so il perché l'ho fatto, ma avevo bisogno di risposte.
" Aspetta, non andartene. Ti va di andare fino al parco insieme? Sono stufa di stare in casa " gli dico con fare timido.
" Ma certamente, ne sarei onorato " mi sorride e mi fa il gesto di prenderlo a braccetto. Mi blocco per un istante.
" Uhm.. Direi che dopo ieri non sono molto tranquilla in un altro contatto fisico, nonna vado a farmi un giro torno per cena ciao! " la nonna ricambia il saluto mentre lui lo vedo rammaricato per ciò che gli ho detto.
"Si ti capisco.." si limita a rispondere.
Camminiamo fino al parco senza fiatare, scegliamo una panchina per sederci e proprio lì mi fa una domanda che mai mi sarei aspettata.
"Lo so che ieri ti ho turbata e credimi lo sono anch'io. Immagino che avrai un turbinio di pensieri senza risposta e che vorrai farmi domande che non avrai mai il coraggio di farmi allora comincerò io: tu cosa vedi in me?"
Rimango per un attimo a bocca aperta - cosa intende con questa frase? Sa che io vedo 'oltre'? Meglio non rischiare mica che mi prenda per pazza - penso e alla fine gli rispondo: " Vedo un semplice ragazzo di provincia che mi ha fatto cadere in mezzo alla classe" lui mi guarda negli occhi e ridendo mi dice: "Un ragazzo di provincia eh..questo vedi in me?! Ne sei proprio sicura?" mi fissa e aggiunge: "Se provassi a sfiorarti la mano penseresti sempre la stessa cosa?" indietreggio "Non farlo ti prego" lo sto supplicando e non so nemmeno io il perché, forse per lo spavento di ieri.
Lui continua ad avvicinarsi e mi dice: "Perché non vuoi? Cos'hai visto ieri di me?"
Non so se dirgli la verità, sembra che lui sappia tutto di me.
Alla fine sputo il rospo
"Non vedo niente di te se mi limito a guardarti. Ma ieri ho percepito qualcosa quando mi hai toccata ed è angoscia, paura, frustrazione. È stato orrendo e non voglio più rifare un'esperienza simile".
Mi accorgo che sto quasi urlando nel dirgli queste cose ma la paura è talmente forte che faccio fatica a controllarmi.
Continua a fissarmi e non ho la minima idea di cosa gli passi per la testa.
" Ci conviene rientrare altrimenti fai tardi per cena" mi dice interrompendo lo sguardo e alzandosi.
" Sì direi di sì".
Ci incamminiamo fino ad arrivare al cancellino di casa mia lo saluto e aggiungo che mi dispiace per quello che gli ho detto, forse ero ancora un po' turbata o stanca ma lui mi interrompe dicendomi: " Roxane io prometto di non farti più del male. Perdonami se puoi. A domani" si volta e sparisce nell'oscurità della notte.
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