Capitolo XXVII bis

Daemon raggiunse il magazzino L-808 a passo veloce.

Scrutò per diversi minuti gli scaffali alti quasi fino al soffitto, ricolmi degli oggetti più strani e disparati, tutti sequestrati ai passeggeri.

Si diresse verso gli scaffali alla sua destra, quelli riempiti con beni confiscati recentemente.

Osservò le mensole fiducioso. In fondo, una bizzarra sfera metallica sarebbe dovuta spiccare in mezzo a stoffe, dipinti, soprammobili e coltelli.

Non gli ci volle molto per individuarla. Era posta abbastanza in alto, tanto che fu costretto ad utilizzare una delle molte scale a disposizione per raggiungerla.

Con il globo in mano, si diresse verso una stanza, scelta a caso, avvicinandosi ad uno dei finestrini che davano sull'esterno.

Osservò lo strano oggetto per un po', ruotandolo per guardarlo meglio.

Poi aprì il finestrino, afferrò saldamente una maniglia posta di fianco ad esso, attivò il timer e lanciò il globo.

Un gancio fuoriuscì dall'aggeggio, andandosi ad ancorare alla parete del treno.

Il globo fini sotto le ruote.

Quindici secondi dopo un fortissimo scossone sconvolse l'intero treno.

Qualunque cosa, al suo interno, non fosse saldamente ancorata al suolo, cadde inesorabilmente a terra. Volarono soprammobili, piatti, posate, lampade, ma anche comodini, armadi, sedie e tavoli.

Il contraccolpo dovuto alla brusca fermata fu talmente violento da rompere persino una buona parte di finestrini.

E naturalmente, ogni singolo passeggero, ignaro di quanto stava per accadere, finì sbalzato sul pavimento.

Molti persero addirittura conoscenza, qualcuno rimase ferito in modo più o meno grave.

Il treno era uscito dal binario.

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