⚡ ~ Oro e Argento - L'Ultimo Drago ~ ⚡
Di AlyssaMox
Copertina
La copertina è sicuramente in linea con il genere che la storia vuole rappresentare: le tre spade preannunciano combattimenti e quindi sfide da affrontare, in linea con la presenza di cavalieri e orchi da sconfiggere, in stile epic fantasy, con un contesto narrativo che potremmo definire perfino medioevale. L'aver inserito tre spade distinte, con caratteristiche nettamente differenti, potrebbe volere indicare la presenza di più "razze" all'interno di questo mondo, che trova riscontro nella lettura, ma resta comunque una mia ipotesi. Come potrebbe riferirsi più semplicemente alle tre famiglie protagoniste. Potrebbe anche esserci qualche altro significato nascosto che verrà fuori più avanti.
Mi piace molto la costruzione del titolo e il carattere scelto, anche se sembra leggermente decentrato. La cromia della copertina è molto bella: l'oro e l'argento sono i due colori che dominano la scena, in linea con il titolo, tuttavia averli resi praticamente le uniche tonalità dell'immagine fanno sì che i numerosi elementi al suo interno finiscano per perdersi. Il titolo è poco evidente, non risulta granché messo in risalto, così come il sottotitolo e il nome autore, perché finiscono per perdersi nell'immagine delle tre spade immediatamente sotto. Il che è un gran peccato, perché credo che la copertina sia di grande effetto, non solo bella visivamente ma anche in linea con la storia. Per rendere il tuo più armonioso, sarebbe utile inserire delle ombre ma soprattutto utilizzare diverse sfumature più marcate di oro e argento, piuttosto che una sola tonalità, in modo da distinguere i vari elementi. Questo ovviamente se non si vuole sacrificare questi due colori, altrimenti basterebbe utilizzarne degli altri, ma a mio parere sarebbe un peccato visto il titolo.
[8/10]
Sinossi
La sinossi è fatta bene: invoglia alla lettura senza rivelare avvenimenti troppo importanti, che potrebbero compromettere l'effetto sorpresa, presentando quelli che sono in qualche modo i due personaggi principali (anche se non gli unici, ma ne parlerò meglio dopo) e citando anche la Spada d'Argento, riprendendo così la copertina. L'unico problema è che la sinossi è davvero troppo lunga. Si potrebbero compattare maggiormente le informazioni date, per renderla più breve e concisa. Va tenuto a mente che la sinossi deve attirare un potenziale lettore, ma per fare questo non è necessario scrivere niente di troppo lungo, anzi: un messaggio più corto ma sostanzioso può avere un effetto più immediato e risultare così più efficace.
[8/10]
Trama e contenuto
Oro e Argento è ambientato in un mondo immaginario, scaturito dalla mente dell'autrice, e in particolare in un regno dal nome melodioso, Evander. Qui a dominare sono tre casate, in alleanza tra loro ma allo stesso tempo soggette a diatribe (sarei rimasta sorpresa del contrario), che tentano di mantenere la pace. Le tre casate sono i Greendragon (la famiglia principale, vedremo il perché), i Bluedragon e i Duvendragon. Come si evince dal nome le tre sono fortemente legate alla figura del drago, tant'è che gran parte delle loro festività e leggende fanno riferimento a esso. Ogni famiglia ha un proprio re, una propria regina e un proprio erede, ma in realtà una sola regna su tutta Evander come ufficiale famiglia reale: ed è quella dei Greendragon. La regina Lya Greendragon, di origini elfiche, possiede dei poteri straordinari, di cui purtroppo per il momento abbiamo potuto vedere ben poco, e ne ha passato una parte ai suoi figli, Jylin e Aryon, in modi diversi. È a causa di questi poteri che gli orchi, capitanati dal malvagio Orgrom, attaccano più volte il regno per cercare di ottenerli. Purtroppo (e per fortuna di noi lettori) è chiaro fin da subito che questa non sia l'unica minaccia, quando misteriose morti e sparizioni iniziano a seminare panico tra la gente di Evander. Jylin e Aryon sembrano essere le figure principali su cui fare affidamento, mentre la regina Lya preferisce agire nell'ombra, restando pressoché un personaggio sconosciuto. Di fondamentale importanza per la risoluzione dell'intreccio sembra essere la Spada Elfica che viene citata nel primo capitolo, ma già nella sinossi e in qualche modo anche nella copertina, ma di cui per il momento non sappiamo granché.
Se le fondamenta della storia sembrano, dalle mie parole, pressappoco semplici, in realtà non è così: Evander è abitata da tantissimi personaggi, di cui ricordare tutte le parentele all'inizio è difficile, ma questo mette in luce un world Building non indifferente. È sempre un piacere vedere un'attenzione minuziosa ai particolari, perché troppo spesso si pensa che per ambientare un fantasy in un mondo fantastico sia sufficiente dare a quel mondo un nome e poi semplicemente farci muovere i personaggi all'interno. Non è così, perché per poter fare questo il mondo deve prendere una forma, diventare una realtà, non restare un'idea. Questo non significa che la storia sia priva di difetti, che sia perfetta. L'autrice ha chiesto la mia recensione, forse proprio per ridefinire quei dettagli che non convincono totalmente neppure lei, e questo servirà soltanto a perfezionare un elaborato che è già ottimo di suo. Costruire un mondo da zero non è facile. L'autrice lo ha fatto in maniera sensazionale. Ma proprio per la sua complessità è facile cadere in errori (in questo caso non li definirei tali, parlerei più di piccole distrazioni), che se sistemate possono rendere Evander ancora più vero.
Vediamo alcuni punti su cui si potrebbe ancora lavorare:
- la quantità di informazioni. Nel primo capitolo ci viene fornita una grande mole di nomi, usanze e fatti, che però aiutano a comprendere meglio le origini della regina Lya. È sempre così che veniamo a sapere della pace che, nel corso del tempo, ha caratterizzato questo regno, proprio perché l'autrice ci tiene a sottolineare questo fatto, mettendo in buona luce i Greendragon. Tuttavia queste informazioni potrebbero essere distribuite nel corso di più scene o capitoli, in modo da dare il tempo al lettore di assimilarle piano piano. Sarà così più facile che gli restino in mente, vista anche la quantità di personaggi. Su quest'ultino aspetto non ho avuto personalmente grandi difficoltà (ne parlerò meglio dopo), a parte all'inizio, ma mi sono abituata subito. Amo i romanzi corali.
- la religione del regno. Questo aspetto è stato un po' trascurato. Le divinità di Evander vengono citate in più occasioni dall'autrice, pertanto è un tema rilevante da chiarire maggiormente, in un momento opportuno. Anche qui non si tratta di inserire le informazioni in un punto casuale, come se fossero "campate in aria", ma di trovare la giusta scena per spiegare maggiormente al lettore questo aspetto. È così importante la religione per un fantasy di questo tipo? Non necessariamente, ma dal momento che è l'autrice stessa a parlare di religione durante la storia, è doveroso chiarire come sia la fede a Evander. Altrimenti questo potrebbe generare confusione, quella che ho provato io quando i personaggi hanno nominato Dio (quale Dio? Il Dio Cristiano? In un mondo immaginario?) e Gesù (allora è proprio di Cristianesimo che stiamo parlando?). Inizialmente ho pensato che fosse un errore di distrazione, non voluto, da parte dell'autrice. Leggendo tra i commenti proprio a quella parte, però, ho visto che la cosa le era già stata fatta notare e che lei aveva spiegato di avere volutamente lasciato il Dio cristiano e Gesù nella sua storia, perché molto credente. Ora, al di là di ciò che penso io di questa scelta così singolare e insolita (io la trovo decisamente una forzatura, che stona troppo in questo universo fantastico inventato ex novo, ma sono appunto scelte), è un aspetto che va chiarito al lettore. Questa religione è identica al Cristianesimo come lo conosciamo noi? E se non è così, in che modo si discosta da esso? E ancora, come si "incastrano" Dio e Gesù con le altre divinità citate nell'opera? Potrebbero sembrare esagerazioni da parte mia queste sottolineature sulla religione, ma proprio perché Evander è stata costruita così bene, è un peccato perdersi in questi piccoli aspetti.
- Descrizione delle scene. Questo è sicuramente il "problema" più importante di cui tratterò in questa sezione. Lo inserisco qui, perché non si tratta propriamente della descrizione di un ambiente o di un personaggio, ma proprio della scena in sé. E questo possiamo definirlo decisamente un errore di distrazione. Tutta l'opera vede l'alternarsi di scene descritte minuziosamente nei minimi dettagli e altre scene che invece, proprio per la velocità con cui vengono presentate, risultano essere poco chiare. L'esempio più lampante che mi viene in mente è quando nel penultimo capitolo, durante una conversazione tra la principessa e suo fratello, a cui partecipa anche il cavaliere Brom, lei si sente improvvisamente male.
Chiedo perdono per lo "spezzone" non proprio breve, ma volevo mettere in luce come stessero parlando normalmente, poi in un attimo Jylin pare sentirsi male. Devo ammettere di essere rimasta perplessa quando ho letto queste righe, ancora di più quando ho capito che l'ansia della ragazza non era una reazione istintiva alla discussione, ma un vero e proprio malessere che si è dimostrato anche essere piuttosto grave. Questo non è minimamente percepibile nella narrazione, se non dalla reazione immediata dei due personaggi maschili, che appare in un primo tempo addirittura spropositata. Questo succede spesso, alcuni fatti vengono dati per scontati, accennati appena, anche quando sono importanti e meriterebbero un maggiore approfondimento. Stessa cosa accade con i combattimenti: troppo rapidi, caratterizzati da poco pathos, ed è un peccato, perché l'autrice ha una capacità incredibile di descrivere personaggi e ambientazione. Vorrei vedere la stessa attenzione anche per l'azione vera e propria. È meglio procedere più lentamente, piuttosto che troppo veloce.
E ancora, parlando sempre di scena, sembra che talvolta ci si dimentichi della presenza di altri personaggi. Per esempio, quando nel capitolo "Salute e Addio" facciamo la conoscenza della principessa Anna Duvendragon, durante alcuni battibecchi proprio con Jylin, quest'ultima risponde all'altra a tono e ride alla sua reazione, prendendola in giro con l'appoggio della serva.
Durante questa scena mi chiedevo dove fosse finita Anna, perché trovavo incredibile che Gusia, dama della principessa ma comunque una "serva", ridesse in faccia alla Duvendragon, lodando Jylin per la sua furbizia nel rimetterla al suo posto. Invece Anna è ancora lì davanti, alla loro presenza, mentre questo accade, e non ha alcuna reazione all'atteggiamento delle due. Come se per un attimo fosse scomparsa e fossero rimaste soltanto loro. Appunto, un errore di distrazione. Che si ripete in altre occasioni, quando i personaggi si trovano in presenza di altre persone e discutono di questioni anche personali. Questo subentra quando si decide di inserire nella propria storia così tanti personaggi, avendo tanti POV da gestire e finendo per fare confusione. Il mio consiglio è di scegliere un solo POV per capitolo e di limitarsi a descrivere le scene secondo quell'unico POV. Questo è l'unico metodo sicuro per evitare di cambiare inconsciamente troppi punti di vista. Se sto seguendo Jylin, mi è complicato seguire i pensieri di qualche altro personaggio, incastrati come una forzatura all'interno della narrazione.
Credo, invece, che uno dei punti forti di questa storia siano i finali. L'autrice è bravissima a concludere i capitoli, inserendo sempre un colpo di scena e lasciando così il lettore bramoso di proseguire la lettura, e riesce a farlo sempre in maniera molto intelligente, mai forzata.
[7/10]
Personaggi
Partiamo con il tratto più positivo non solo di questa sezione, ma anche di tutta la storia, che mi ha colpita fin dalle primissime righe: la descrizione dei personaggi. L'autrice ha una capacità non indifferente di fare sì che i personaggi prendano forma, grazie alle sue parole, nella mente del lettore, in una maniera così naturale che è come se li avessimo proprio davanti ai nostri occhi e non potessero essere più chiari di così. E la cosa più importante è che questa attenzione per i particolari non viene riservata soltanto ai personaggi principali, ma anche a quelli secondari, su cui l'autrice si premura che il lettore abbia almeno una vaga idea.
E possiamo trovare la stessa attenzione minuziosa anche per quanto riguarda l'abbigliamento:
Anche la sfera delle emozioni, in particolare quelle della principessa Jylin (sicuramente protagonista indiscussa dell'opera) e di suo fratello Aryon, è ben trattata dall'autrice, che ci fa capire come i personaggi si sentano spesso utilizzando metafore e similitudini molto interessanti, chiaramente di sua invenzione.
Aryon è sicuramente il personaggio più ambiguo e complesso: totalmente diverso dalla sorella, può apparire tanto protettivo e amichevole quanto irritante e scontroso. Non sono ancora riuscita a inquadrarlo bene, anche se mi sono fatta un'opinione del perché del suo comportamento, ma voglio evitare possibili spoiler. Dico solo che forse dietro il suo atteggiamento c'è qualcosa di oscuro, su cui lui magari non ha il controllo.
Una piccola nota vorrei farla sui nomi, che sono veramente bellissimi. Nonostante i tantissimi personaggi, sono riuscita ad abituarmi in fretta e a inquadrarli tutti, e penso che in questo la scelta di nomi tanto particolari e dal suono spesso raffinato abbia avuto un ruolo rilevante.
Veniamo agli aspetti "negativi", che ancora una volta non sono davvero tali, ma servono solo a perfezionare ulteriormente un prodotto già di per sé ben riuscito. Quando sono più personaggi a interagire, si ha talvolta difficoltà a seguire la scena, arrivando a doverla rileggere più volte per capire. Non sempre è ben chiaro, insomma, chi sia a parlare e a chi si stia riferendo. Questo è dovuto ancora una volta a una errata gestione dei diversi POV, che spesso vengono trattati contemporaneamente, allo stesso tempo. Rinnovo il consiglio di concentrarsi su un solo POV (uno per capitolo) e di andare a capo ogni volta che un personaggio parla. Qui è anche un po' la terza persona che causa problemi a inquadrare un solo punto di vista, ma questa scelta stilistica è giusta, perché fondamentale per un romanzo corale come questo.
[8/10]
Ambientazione
L'autrice mette la stessa attenzione che usa per i personaggi anche nel descrivere i meravigliosi paesaggi di Evander, dai giardini che circondano il palazzo al misterioso bosco.
Penso che inserire questi spezzoni sia il modo più immediato per fare capire l'impegno che può trasparire da queste descrizioni. Anche i paesaggi, così come i personaggi, sembrano delinearsi davanti ai nostri occhi dopo ogni parola, dopo ogni particolare. Anche questa è magia, diversa da quella che scorre nelle vene della regina Lya e dei suoi figli, ma pur sempre magia. Peccato che spesso vengano inserite nel bel mezzo della narrazione, di una conversazione o nel corso di un'azione, interrompendo totalmente la scena solo per metterle. Insomma, le descrizioni, così ben riuscite, finiscono per essere inserite nei punti sbagliati e a sproposito. La cosa migliore per descrivere un'ambiente è farlo quando il personaggio di cui stiamo seguendo il POV fa il suo ingresso all'interno di esso. Per esempio, quando Jylin decide di fare una passeggiata nei giardini, è un buon momento per descriverli. O farla andare in chiesa a pregare, potrebbe essere la giusta occasione per descrivere quel luogo e anche la religione di Evander. Ogni cosa a suo tempo.
Altra piccola nota ma piuttosto importante: i nomi dei luoghi vanno sempre con la lettera maiuscola. Come quando viene nominato il cancello delle rose (sarebbe meglio scrivere "il Cancello delle Rose").
[8/10]
Grammatica, lessico e stile
La storia è narrata, come ho già avuto modo di specificare, in terza persona, e l'ho trovata una scelta stilistica giusta, visti i tanti personaggi. Il registro è medio-alto, lo stile prolisso, altro tratto che ho apprezzato, trovandolo coerente con il genere. Ho notato, inoltre, un ulteriore progressivo miglioramento soprattutto nella prosa (che inizialmente poteva apparire un po' ridondante, a causa dei periodi molto lunghi e della sfilza di avverbi e aggettivi contenuti tutti in una stessa frase), ed è sempre un piacere trovare questo tipo di evoluzioni, che denotano un impegno sempre crescente da parte di chi scrive. C'è sempre da imparare e la pratica è il migliore modo per farlo. Ho notato anche un cambiamento per quanto riguarda la lunghezza dei capitoli, anche questa una scelta apprezzata (i primi erano molto lunghi, nel contesto di wattpad, poiché qui la maggior parte delle persone leggono dal telefono, io per prima). Inoltre, consiglierei di andare a capo più spesso durante la narrazione, lasciando degli "spazi", in modo da dividere il testo in paragrafi e rendere la lettura più fluida.
Altro aspetto importante, è quello di adattare i dialoghi in base a chi sta parlando: intendiamoci, lo stile deve essere uno solo, un linguaggio un po' aulico in linea con un fantasy epico/cavalleresco/medioevale (cercando di non cadere nell'errore di utilizzare espressione di uso quotidiano, appartenenti alla nostra epoca), tuttavia il modo in cui si esprimono la regina e il principe, saranno diversi dal modo di parlare di un servo (vedi Elysian, a cui viene affidato Aryon). Questo è importante per dare ulteriore spessore ai personaggi e adattare lo stile al contesto.
Altra piccola nota, attenzione con l'utilizzo del pronome "esso", usato spesso per riferirsi per esempio al principe Aryon (nel capitolo Cuore di Tenebre): risulta più adatto quando ci si riferisce a un animale o a un oggetto, mentre per una persona sarebbe più adatto il pronome "egli".
[7/10]
Originalità
L'autrice è stata molto coraggiosa nel creare l'intreccio: così tanti personaggi, così tante parentele e così tanti ruoli, non sono facili da gestire, è facile cadere in "tranelli". Ma nonostante alcuni tratti da sistemare, il lavoro fatto sul world Building è incredibile. Da un'idea di partenza piuttosto semplice, con un regno in cui domina la pace, su cui improvvisamente incombe una minaccia che vuole impadronirsi dei misteriosi poteri della Regina, è stato costruito un intreccio di personaggi e relazioni che dominano la scena ancora più dell'azione. In perfetto stile Game of Thrones. Per non parlare della destrezza con cui è stata in grado di creare un mondo totalmente da zero e di inserire creature magiche incredibili, demoni e maledizioni. Mi sono dilungata a sufficienza in tutte le altre parti (le recensioni di questo servizio stanno risultando essere molto più lunghe della versione precedente), perciò eviterò di farlo anche qui.
[8/10]
Parere personale
La storia mi è piaciuta? Credo sia una domanda davvero superflua e, se siete arrivati a leggere fino a qui, penso che voi abbiate già la risposta a questo interrogativo. La storia mi è naturalmente piaciuta, i personaggi soprattutto (Falkor è sicuramente il più affascinante di tutti e spero che il suo ruolo diventi sempre più centrale nei prossimi capitoli) e spero in aggiornamenti futuri, che ho naturalmente intenzione di leggere. Le note dolenti che ho trovato le ho già segnalate nel corso di questa recensione nelle rispettive sezioni, perciò non ho altro da aggiungere. Solo di dare una possibilità a questa storia, se siete appassionati di storie di cavalieri e poteri oscuri e non vi fate spaventare da così tanti personaggi. Sono proprio loro il tratto più riuscito di tutta l'opera.
[8/10]
Frase Scelta
" Durante la notte dei Draghi,
Sua maestà il re verrà assassinato,
Il regno si dividerà in due e vostro figlio un dì ne subirà la stessa sorte. "
Con un totale di 62 punti rientri nella categoria di Fester Addams, e guadagni 4 stelle. Mio zio è la persona a cui mi sento più vicina nella nostra famiglia, l'unico che sembra capirmi, almeno in parte. Per questo abbiamo anche gusti simili e saprebbe apprezzare il buon lavoro dietro la tua opera. Io so essere molto più severa. In fondo, sono io ad avere la vena artistica in famiglia. Grazie mille per aver scelto il mio servizio 💀🕯️
PS. Scusate se mi dilungo ulteriormente, con un commento che non c'entra niente con questa recensione in particolare. Che ne pensate dell'impostazione di queste recensioni? Le trovate eccessivamente lunghe? Fatemi sapere nei commenti. Alla prossima recensione! ~ RosaRossa
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