💀 ~ Captivated - Il Sangue e la Spada ~ 💀

Di harue8

Copertina:

Non c'è che dire, la copertina mi piace tantissimo: mi piace la disposizione verticale e centrata dei vari elementi, l'effetto un po' stile dipinto che ben si sposa con un romanzo fantasy, la figura dietro la protagonista che compare come una sorta di squarcio nella scena, misteriosa e d'effetto, il font usato e il modo in cui titolo, sottotitolo e nome autore sono stati incastrati tra loro. Le avrei dato sicuramente il massimo, se non fosse stato per la protagonista che non mi ha soddisfatta totalmente: senza volere fare troppo la parte della lettrice che cerca anche il pelo nell'uovo, secondo me non rispecchia al cento per cento l'idea che ci si fa della ragazza durante la lettura, parlando unicamente di un fattore estetico. Heris (questo il nome della protagonista) ci viene descritta, in uno dei primissimi capitoli, come una sedicenne dai capelli color biondo cenere, mossi e crespi, con la pelle chiara spruzzata da leggere lentiggini. I capelli della figura in copertina mi sembrano troppo scuri (e sicuramente non crespi) così come la carnagione. Per il resto, come già detto, adoro la copertina.
[9/10]

Sinossi

Chi ha avuto modo di leggere le recensioni che avevo pubblicato nel mio precedente servizio, forse ricorderà che non sono una grande amante delle frasi inserite all'interno delle sinossi. Personalmente preferisco quelle frasi brevi e a effetto che vengono incastrate nella copertina, piuttosto che nella trama dove lasciano il tempo che trovano. Questo spezzone in particolare, per quanto riguarda i semplici fatti in sé, non lascia nulla al lettore in più che non faccia già da sola tutta la parte successiva, e, se il suo scopo era quello di attrarre, purtroppo non è secondo me il pezzo più adatto a questo fine e pertanto non ne vedo il senso. Eliminerei totalmente la citazione in questione o comunque ne sceglierei una più breve ed efficace. Venendo ora al resto della sinossi, il contenuto è abbastanza breve ma efficace, corposo, non rivela troppo ma fa presagire qualcosa che stuzzica la curiosità del lettore. Piccola nota, nella prima parte (non nella citazione, subito dopo) viene ripetuto per due volte "in grado di", che stona un po' a causa della ripetizione. Consiglio di utilizzare un altro costrutto dal significato simile.
[7/10]

Trama e contenuto

" In principio vi era l'uomo primigenio. La sua discendenza era un'unica linea retta e indivisa. Non vi erano conflitti perché era intatto, immacolato, sempre uguale a se stesso. Poi, un giorno, la stirpe degli uomini giunse a un crocevia e il sangue rosso e il sangue nero si separarono. Nessuno seppe mai se fu il sangue nero a mondarsi o il sangue rosso a insozzarsi. Il sangue nero poi si fece carne invulnerabile, si fece Demone indi si fece Re. "

Così inizia il prologo di Captivated, così l'autrice ci spiega l'origine di una nuova Razza, quella dei Demoni, che rappresenta la minaccia che incombe su tutta la terra immaginaria di Thannaus. Questa stirpe di sangue nero è capitanata dal Re Demone, Yagen, un individuo che ha come obiettivo quello di assoggettare sotto il suo dominio tutti gli Stati e i suoi abitanti. Per fermarlo è nata la Coalizione, una vera e propria resistenza costituita dagli uomini di potere e più illustri di Thannaus, i quali ripongono le loro speranze in Kiogin, l'unica arma in grado di porre fine alla lunga esistenza di un Demone. Kiogin è molto più di una semplice spada, è un artefatto magico creato secoli prima, in grado di distruggere il sangue nero che anima il corpo di queste creature come se fosse dotato di una vita propria. Poiché custodisce al suo interno un potere inimmaginabile, la spada non può essere impugnata da chiunque, ma soltanto dal Prescelto, colui in cui lei stessa ripone la sua fiducia, che prende il nome di Portatore.

Nel corso del tempo i Portatori si sono succeduti, fallendo miseramente nella loro missione, cadendo vittime dell'orgoglio e della cupidigia, fino alla loro sempre tragica dipartita. Dopo la morte di ogni Portatore, Kiogin ritorna di nuovo nella sua teca, in attesa di un nuovo prescelto. Finché a essere scelta non è Heris, la prima Portatrice: lei è diversa da tutti gli altri ed è l'autrice stessa a spiegarci, con la grazia che la contraddistingue in tutta l'opera, il perché:

Heris è differente, accetta il suo destino senza tentennamenti, decide di affidarsi totalmente a esso e forse potrebbe essere davvero lei la Portatrice tanto attesa, la sola in grado di porre fine al regno del terrore di Yagen.

Ma è davvero così?

L'autrice ci preannuncia, già dalla sinossi, che la realtà non è esattamente come pensava Heris, che forse il vero cattivo della storia non è Yagen e che la vera minaccia che incombe su tutta Thannaus è molto più infida, subdola, nascosta allo sguardo ma radicata in quella terra da molto tempo, una terra avvelenata da quegli stessi uomini che ora si ergono a paladini della pace.

Così, quando la Portatrice finisce prigioniera del Re Demone, ecco tutte le certezze venire giù come un castello di carte e nuove verità (nuove tanto per Heris quanto per il lettore) emergere alla luce. L'autrice ci trascina in un gioco di furbizia e seduzione, in una partita fatta non tanto di combattimenti e scontri fisici (tranquilli, ci saranno anche quelli), ma soprattutto di sfide da affrontare con la dialettica e l'ingegno. E fidatevi se ve lo dico, le scene di Heris e Yagen saranno capaci di intrattenervi in maniera eccelsa. Preparate i pop corn.

Leggendo, imparerete che con Captivated niente va dato per scontato. L'autrice si diverte sia a spaziare tra elementi tipici del genere che a rovesciare alcuni sterotipi, soprattutto con i personaggi, ma di questo parlerò meglio dopo.

Il world Building è eccezionale: una mappa posta prima del prologo ci dà una visione di Thannaus (ndr. ho creato io la mappa xD) come di un continente a forma di fiore, in cui gli stati della Coalizione circondano come petali Kenmare, il regno di Yagen, facendo pensare a una sorta di loro posizione di superiorità, come se lo avessero accerchiato come un animale in trappola. Eppure non è affatto così, mai hanno avuto il coraggio di attaccarlo per primi (almeno fino a ora), troppo spaventati dal suo potere, e si sono sempre affidati alla Portatrice e alla spada. Ogni Regno è caratterizzato alla perfezione e, senza volere finire per spaziare troppo nella parte sull'ambientazione, dotato di una propria tradizione, usi e costumi, che l'autrice ci mostra e spero avrà modo di approfondire ulteriormente nel prossimo volume.

Thannaus ha anche una propria lingua ufficiale, il dyriano (anche i demoni ne hanno una, ma chiedo venia, non ho segnato il nome e non lo ricordo), che ha finito per sostituire i vari dialetti, e una propria religione, con l'adorazione di una divinità ancora per lo più misteriosa ma dal nome affascinante, ossia Zorianne.

Davvero interessante la costruzione dei demoni: il modo in cui ci viene spiegato che il sangue nero che scorre nelle loro vene è come dotato di vita propria, come una sorta di parassita che tiene in vita il suo involucro perché ne ha bisogno per poter a sua volta sopravvivere. Modo originale e interessante per spiegare il perché queste creature siano pressoché immortali. È infatti è sempre il sangue nero a conferirgli i loro poteri, tant'è che per poterli utilizzare devono autoinfliggersi delle ferite e farlo scorrere. Molto crudo, ma assolutamente efficace.

Devo dire che sono rimasta colpita soprattutto da Valante, dal modo in cui sono stati caratterizzati i suoi abitanti e dalla gerarchia dei maghi, riconoscibili grazie a delle particolari tuniche di colori diversi. Così abbiamo i Poliedri (in grado di controllare sia la materia organica che quella inorganica), i Scioglimateria, i Taumaturghi (in grado di riparare i tessuti corporei) e la formidabile Osen. Sono semplicemente rimasta incantata da tutto ciò.

Questo perché sono una grandissima amante del fantasy. È il genere a cui per primo mi sono approcciata nella lettura e anche dopo tutto questo tempo (semicit. ) riesco ad apprezzarlo come fosse la prima volta.

Ed è proprio questa la parte che più mi è mancata. Considerata l'introduzione dell'autrice, nonostante fossi stata avvisata, devo ammettere di non avere capito inizialmente quanto romanticismo ci sarebbe stato. Possiamo dire che quasi tutta la storia ruoti attorno a questo, certo, ci si avvicina piano piano (come la stessa autrice aveva assicurato e ha mantenuto la promessa) eppure fa avvertire il suo sentore in ogni riga, in ogni paragrafo, in ogni capitolo. L'ho trovato un po' eccessivo (soprattutto considerato come va a finire e che si tratti soltanto del primo volume), ma questo è un parere puramente personale, da una persona che è romantica il minimo indispensabile e che non ama le smancerie. Però sì, in linea generale ho sentito la mancanza del tratto più fantasy dell'opera, che però inizia a delinearsi negli ultimi capitoli, facendo presagire un seguito ben più ricco di magia.

Volevo fare una nota sul prologo, visti alcuni commenti che mi sono saltati all'occhio, riguardo alla scelta dell'autrice di non svelare in quella parte il nome di nessun personaggio (per capirci, Heris e i suoi compagni, che hanno il compito di aiutarla e proteggerla). Personalmente, quando poi fanno nuovamente la loro comparsa nel quarto capitolo, non ho avuto difficoltà a ricollegarli a quella scena e capire chi fosse chi, grazie alla capacità dell'autrice di descriverli in maniera precisa e peculiare, assegnando a ciascuno di loro delle caratteristiche fisiche particolari che li hanno resi facilmente riconoscibili, pur non conoscendo i nomi. Non ho trovato questa scelta una forzatura o un sovraccarico inutile e di troppo, da evitare, ma potrebbe essere utile provare a spostare il quarto capitolo un po' prima, in modo da evitare troppo distacco rispetto al prologo e quindi portare più facilmente il lettore a scordare certi dettagli.
[8/10]

Personaggi
Come già preannunciato, credo che il lavoro fatto sui personaggi sia incredibile e rappresenti il tratto più distintivo dell'opera. Questo perché, come ho già avuto modo di spiegare, l'autrice si è divertita (spesso e volentieri) a capovolgere alcuni luoghi comune, liberandosi di molti cliché tipici del genere, e questo è visibile soprattutto in questa parte. Infatti i personaggi non risultano essere stereotipati, come molto spesso accade, e quindi finiscono per essere veri, per agire in modo realistico e assolutamente sensato, seguendo sì quelli che sono i loro principi ma attraversando allo stesso tempo, in maniera per niente forzata ma assolutamente lineare, un periodo di evoluzione, hanno mille sfaccettature.

Prendiamo in esame Heris, la protagonista. La ragazza potrebbe sembrare a una prima occhiata la classica eroina, pervasa forse da una fiducia eccessiva nelle proprie capacità (nel prologo si allontana dai suoi compagni per affrontare la minaccia da sola, finendo per essere fatta prigioniera) e convinta totalmente che quello che stia facendo sia giusto, senza dubbi al riguardo. Poi, il personaggio subisce una lenta e graduale evoluzione, prende coscienza delle menzogne che le hanno inculcato e agisce di conseguenza, abbandonando il compito che qualcun altro aveva deciso per lei e scegliendo di costruirsi da sola il proprio destino. Ecco che abbiamo un rovesciamento del concetto del Prescelto, come di qualcuno che rifiuta consapevolmente questo compito, quando nella maggior parte dei casi viene visto come qualcosa di importante e di cui andare orgogliosi.

E Yagen non è da meno. Il demone affascinante, il cattivo per eccellenza della storia che finisce per essere in realtà tutt'altro e che si rovina con le sue stesse mani.

Come già specificato anche qui, non ho apprezzato al massimo la nota romantica, perché l'ho trovata eccessiva per questo primo volume e per questa prima parte. È stata graduale, sì, ma non abbastanza: non è tanto la velocità ma il contenuto. Considerati i diretti interessati, avrei preferito meno sdolcinatezze e più passione, frenesia, follia, come un sentimento che sboccia tra la rabbia delle menzogne e l'impossibilità di un futuro. Avrebbe reso ancora meglio il conflitto interiore dei personaggi.

Lo stesso rovesciamento del ruolo possiamo averlo per la figura del maestro e della Saggia. Padre Taros, colui che ha preparato Heris al suo ruolo di Portatrice, quasi un padre per lei, eppure lui per primo le ha nascosto la verità. E se questo non può bastare a rovesciare lo stereotipo del Maestro (tutti i maestri non dicono mai tutta la verità ai loro apprenditisti) a cambiare tutto è il significato di questa bugia, che pone indirettamente il personaggio in mezzo ai Cattivi, ad agire secondo le loro regole piuttosto che secondo principi propri.

Osen è sicuramente il personaggio più interessante. In qualche modo svolge il ruolo della Saggia, a cui i personaggi si affidano per avere i suoi consigli e il suo aiuto, eppure mostra un astio nei confronti della Prescelta, ha un atteggiamento di superiorità verso buona parte dei membri della coalizione, e le mancano i modi benevoli e garbati della maggior parte dei saggi. Ne approfitto per mostrarvi anche la capacità dell'autrice di descrivere i suoi personaggi, con un paragrafo proprio su Osen:

Viene posta sempre grande attenzione sia all'aspetto fisico, quali capelli, occhi, corporatura ecc, sia sull'abbigliamento, spesso molto particolare, specifico a seconda della provenienza del personaggio in questione. Un lavoro davvero ben fatto.
[9/10]

Ambientazione
Captivated è ambientato a Thannaus, una terra immaginaria. Oltre a Kenmare, il regno di Yagen, disposti intorno a lui come petali di un fiore ci sono: Dakan, Joria, Valante e Durian. Questi ultimi sono i due di cui si parla maggiormente nella storia, dal momento che a Durian si trova la Cattedrale in cui viene conservata Kiogin e dove avvengono le riunioni della Coalizione, e che Valante è la terra di Osen e di Nime, una dei compagni di Heris. Naturalmente anche Kenmare è ben noto al lettore, visto il tempo che Heris trascorre qui in quanto prigioniera del Re Demone. Spero che nei prossimi volumi ci sarà la possibilità di approfondire anche gli altri. Anche qui le descrizioni sono precise, ben fatte:

Come scritto nell'introduzione dall'autrice, Captivated non presenta elementi fantastici classici quali draghi, elfi e simili, ma tra i personaggi spiccano maghi e cavalieri, alla scoperta di artefatti magici secolari dalla funzione misteriosa, dipingendo un fantasy epico medioevale. Questo tratto è ben visibile anche nell'ambientazione: l'autrice è riuscita a creare un mondo in cui al lettore piacerebbe vivere (guerre a parte). E questo porta a un coinvolgimento ancora maggiore durante la lettura, al pensiero del veleno infido e strisciante, che scorre facendo marcire questa terra meravigliosa.

Piccolo appunto: sarebbe meglio mettere i nomi dei luoghi sempre con la lettera maiuscola (per esempio la Ruota dei Trovatelli).

[9/10]

Grammatica, lessico e stile
Lo stile dell'autrice è raffinato, il lessico ricercato, il registro sicuramente alto.  Mi accodo a tutti i lettori che hanno ammesso di avere dovuto utilizzare spesso il vocabolario per cercare il significato di qualche termine, che non avevo mai sentito in vita mia. La cosa non mi ha infastidita, anzi: il modo di scrivere dell'autrice non risulta mai eccessivo o artificioso, tutto è costruito secondo un armonioso equilibrio che si riflette anche nella trama stessa, in linea con il genere letterario scelto. Quindi la lettura non appare mai pesante, ma scorre in maniera fluida e lineare. Per non parlare di tutti i termini creati ad hoc per rendere ancora più completo e realistico questo universo così intrigante. Ho apprezzato anche l'inserimento dei flashback, scritti in corsivo per distinguerli dal resto del testo.

Per quanto riguarda la grammatica, anche questa è risultata pressappoco perfetta, a parte qualche errore di distrazione (d eufoniche di troppo, termini ripetitivi, parole mancate e simili), che mi sono premurata di fare notare, sperando di non essere risultata antipatica. È un peccato che queste piccole sviste intacchino (seppur poco) un lavoro così ben fatto.
[9/10]

Originalità
Non voglio perdermi troppo in questa parte, perché penso di avere detto a sufficienza in tutte le altre. Ho già spiegato che secondo me la storia è davvero originale, perché l'autrice parte da elementi tipici del genere e li trasforma, secondo i propri gusti e le proprie necessità. In particolare con i personaggi, eliminando qualunque stereotipo e le varie "categorie" in cui avrebbero potuto essere catalogati. L'ho fatto io parzialmente, affidando a Osen il ruolo della saggia e a Heris il ruolo dell'eroina, ma è stata più una necessità pratica, per spiegare ancora meglio il modo in cui l'autrice ha distrutto i diversi cliché in cui sarebbe potuta finire in trappola. E lo ha fatto in maniera ineccepibile. C'è riuscita benissimo. Voto dieci.
[10/10]

Parere personale
La storia mi è naturalmente piaciuta. È vero che mi è mancata in qualche modo la componente più fantasy, che mi sarei aspettata viste le premesse (dal finale sono sicura che sarà ben presente nel seguito), ma l'autrice è stata capace di intrattenermi per tutto il tempo, tenendomi incollata allo schermo ( leggo dal cellulare) e a ogni singola parola. Ho letto tutta la storia e apprezzato soprattutto il modo in cui l'autrice ha costruito i botta e risposta tra i suoi personaggi, in particolare i dialoghi tra Heris e Yagen. Era un po' come vedere due persone giocare a ping pong (perdonate il paragone tutt'altro che originale).

Ma anche il modo di interagire di Yagen e Kair, di Kair e Izmir, Izmir e Yagen, Izmir e Heris, ecc. Insomma, credo di avere spiegato essenzialmente il concetto. I dialoghi mi sono piaciuti molto! Realistici e affascinanti.

Il linguaggio inventato da zero dall'autrice, i nomi dei personaggi, i termini usati per indicare le diverse cariche all'interno di Thannaus, i nomi dei luoghi... Li ho trovati bellissimi. Suono gradevole, niente di impronunciabile, si imparano in fretta. Mi hanno aiutata a lasciarmi trascinare da Captivated immediatamente, fin dalle prime righe.
[9/10]

Frase scelta:
" Forse un giorno si sarebbero
Rivisti, si sarebbero ritrovati ai confini del mondo, in una giornata gelida o
Bruciata dal sole. Oppure si sarebbero
Stretti in un ultimo abbraccio,
Sulle ceneri ancora calde di quella terra
Fatiscente, prima che tutto crollasse
E i frantumi venissero risucchiati
Dal gorgo dell'oceano. "

Con un totale di 70 punti rientri nella categoria di Mercoledì Addams e guadagni 5 stelle. I miei complimenti! È davvero difficile riuscire a colpire la ragazza dalle trecce scure e farsi apprezzare da lei. Fidati di me: se è Mercoledì a dirlo, puoi davvero essere certo di avere talento. Grazie mille per aver scelto il mio servizio 💀🕯️

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