🥀 ~ Cappuccetto Rosso e il Lupo ~ 🥀

Di Pazzaalcubo

Copertina

La copertina non è male, anche se la figura di Cappuccetto Rosso stona con la trama, ma rispecchia il titolo. Quest'ultimo è curioso, originale, ma allo stesso tempo fa credere di andare a leggere un certo tipo di storia, mentre in realtà è tutto il contrario di ciò che ci si aspetterebbe. Non è una rivisitazione in chiave moderna della storia di Cappuccetto Rosso, come inizialmente avevo pensato, perché sebbene i due protagonisti siano una ragazza dai capelli rossi e un lupo, lui fa parte dei buoni e non dei cattivi, perciò non ha intenzione di divorare la fanciulla in un solo boccone. D'altronde, i due protagonisti citano la fiaba in questione proprio nel primissimo capitolo della storia:

L'impostazione dell'immagine è bella, ma non mi piace quella del titolo: oltre a non aver apprezzato particolarmente le scritte in due colori, le lettere sono poco leggibili sullo sfondo, finendo per perdersi. Inoltre manca il nome autore.
[7/10]

Sinossi

Anche la sinossi è fatta abbastanza bene, nel senso che non ci sono errori grammaticali o di battitura, ed è già possibile riscontrare alcune caratteristiche tipiche dello stile usato dall'autrice (un alto numero di metafore per descrivere sensazioni, emozioni e pensieri). Ciò che manca in questa sinossi è una trama. La sinossi ha proprio lo scopo di farci capire di cosa parli la storia ed essere attratti quindi dalla trama, in modo da iniziare immediatamente a leggerla. Leggendo questa descrizione, invece, si resta a mio parere con un grande punto interrogativo che non fa capire nulla (o quasi) di cosa parli Cappuccetto Rosso e il Lupo. Questo è la diretta conseguenza di un altro problema, di cui parlerò a breve: la mancanza di un vero e proprio filo narrativo nell'opera stessa. Mi spiego: questa storia non ha di per sé una vera trama, manca l'azione (ne vediamo veramente pochissima) e si ha l'impressione che ogni capitolo sia a sè stante. È ovvio che questo abbia inevitabilmente finito per rispecchiarsi anche nella sinossi, che non può mettere sul piatto davanti al lettore una trama, se essa semplicemente non esiste.
[7/10]

Trama e contenuto
Ora cercherò di spiegarmi meglio e affrontare in maniera più approfondita il discorso trama. È molto difficile spiegare per l'esattezza di cosa parli questa storia, perché dopo 46 capitoli non mi è ancora chiaro.

La protagonista è Rose, una ragazza innamorata segretamente del suo migliore amico, Sebastian, con il quale condivide un segreto molto importante. Infatti Sebastian è un licantropo e combatte, insieme al suo branco, per distruggere i vampiri che continuano a mietere vittime tra gli esseri umani.

Messa così, sembra che effettivamente la storia parli di qualcosa, che le vicende ruotino attorno all'eterna lotta tra vampiri e lupi che tanto è protagonista di diversi racconti. Tuttavia il tutto è molto confuso, superficiale, e nel complesso vediamo veramente poco di questa lotta tra le due specie. La mia impressione durante la lettura è stata quella di tante idee confuse, scritte alla rinfusa nell'ordine in cui venivano in mente all'autrice, senza un'apparente filo conduttore che le unisse tutte tra di loro.

Tra l'altro troppo spesso non ho capito granché di quello che stava succedendo e mi sentivo come se mancassero delle parti, dei veri e propri spezzoni tra una sequenza e l'altra che chiarissero ciò che stava accadendo. Per esempio, a un certo punto tutto il branco più Rose si dirigono a scuola di notte, ad affrontare una minaccia che ancora oggi non mi è chiara. Forse i vampiri? Non saprei. Una volta entrati, per qualche motivo non riescono più a trovare l'uscita (e ancora una volta la domanda sorge spontanea: perché?), come se una forza invisibile li destabilizzasse e confondesse. Tutto molto interessante, ma almeno all'apparenza senza senso, visto che non ci viene spiegata la ragione di questo. Le due lupe che sono con Rose si separano, sperando di avere così più possibilità di individuare una via di fuga, ed effettivamente Rose e la ragazza che è con lei riescono a trovare una finestra aperta che dà sull'esterno. Ma è solo Rose a mettersi in salvo, mentre l'altra decide di cercare la sua compagna temendo che le possa essere successo qualcosa. Anche qui la narrazione si chiude, il capitolo termina e ne comincia uno nuovo in cui sono di nuovo tutti insieme, sani e salvi, senza che al lettore venga spiegato come sia possibile e cosa sia successo esattamente al branco all'interno della scuola. In questo modo si sta togliendo la parte più bella, l'azione vera e propria.

E questo è solo un esempio, ma ce ne sono molti altri. Le incongruenze sono diverse e rendono il lettore confuso. Nel capitolo intitolato "Erika", la narrazione passa dalla prima persona (a narrare è sempre Rose) alla terza, raccontando a grandi linee la storia di questo nuovo personaggio, accolto nel branco pur non essendo un licantropo. Il capitolo termina con la ragazza che si dirige verso Rose e Sebastian, presumibilmente per spiegare le sue origini e raccontare tutta la verità sul perché fosse ferita e da sola nel bosco.

Tuttavia nel capitolo successivo la narrazione cambia ancora scena, tornando su Rose, che narra di nuovo alla prima persona, in gita con la scuola insieme a Sebastian. Non mi è dispiaciuto questo cambio di inquadratura, anche se forse sarebbe stato meglio scrivere il capitolo su Erika in corsivo, in modo da separarlo dal resto della narrazione, ma c'è un problema di continuità tra le due parti. Se la battuta finale "Posso parlarvi?" riprende il dialogo che avranno effettivamente nel capitolo successivo, mi aspetto che lei si rivolga nello stesso modo anche nel momento in cui la scena viene narrata dal punto di vista di Rose, altrimenti mi viene il dubbio che le due discussioni siano due cose diverse, non la stessa conversazione. Anche perché qui sembra che Erika si rivolga unicamente a Rose e non a Sebastian.

E se le due conversazioni sono diverse (cosa che spiegherebbe il cambio tra una parte e l'altra) torna un problema di fondo: di cosa doveva parlargli Erika con tanta urgenza? Perché l'unica occasione in cui i tre parlano fitto, è quando lei racconta la sua storia.

In entrambi i casi c'è un problema di continuità, riscontrabile in tutta la storia. Riportare tutti gli esempi sarebbe impossibile, perciò mi fermo qui, sperando di avere reso l'idea. Il mio consiglio è di effettuare una revisione massiccia, cercando di rileggere la storia con gli occhi di un lettore che non sa niente se non ciò che l'autore decide di rivelare. L'autrice ha le informazioni nella sua testa, quindi per lei è facile capire ciò che succede anche se questo non è espresso al meglio, ma bisogna ricordare che per chi legge non è così. È necessario sistemare questa storia giudicandola con un occhio esterno, imparziale.
[5/10]

Personaggi
I due personaggi meglio strutturati di tutta l'opera sono senz'altro i due protagonisti principali: Rose e Sebastian. Il loro legame è sicuramente il fulcro di tutti i capitoli, nonché il tratto più interessante e sicuramente meglio riuscito dell'intera storia. L'autrice ci mostra fin dall'inizio quanto i due siano profondamente legati dalla più tenera età, in un rapporto che inizialmente ricorda quello di due fratelli. E probabilmente è così che è nato, sbocciato innocente tra due anime perdute che si sono trovate, ma inevitabilmente con la crescita si trasforma in qualcosa di più. Specialmente per Rose, la nostra cara Cappuccetto Rosso, che ha finito per innamorarsi di colui che sembra vederla soltanto come la sua dolce sorellina da proteggere. Ma si sa, queste situazioni non restano mai in stallo e basta il più flebile vento per cambiare le carte in tavola.

Per tutta la storia aleggia, inesorabile, l'amore. Così che non sembra ruotare tutto intorno all'eterna lotta tra due specie tanto diverse tra loro, su cui non ci è dato di sapere quasi nulla, ma attorno al sentimento all'apparenza non corrisposto di Rose, che se lo porta dentro come un fardello. Così l'elemento fantastico viene perduto, dimenticato, e ci ritroviamo tra le mani una sorta di versione di Twilight meno romanzata. Non c'è un vero pericolo da affrontare, un vero nemico con un nome e un volto da sconfiggere. L'unico nemico sembrano essere i sentimenti degli stessi protagonisti, con lui che cerca di proteggerla fino a ledere in qualche modo la libertà stessa della ragazza, impedendole di prendere qualunque decisione autonomamente. Rose tenta di resistere a questo senso di soffocamento da parte sua, ma è chiaro che non sa reagire quando si tratta di Sebastian. Come se perdesse la voglia di lottare, nonostante ci provi con tutta se stessa  È una lotta emotiva complessa, costruita abbastanza bene, e sono curiosa di sapere come si evolverà in futuro. Come i personaggi riusciranno a incastrarsi nella nuova realtà che li aspetta anche con le loro fragilità.

Il conflitto interiore tra Rose e Sebastian avviene a discapito della trama, ma non solo. Anche gli altri personaggi finiscono per risentirne. Il resto del branco è nebuloso, poco caratterizzato, una macchia insignificante nel corso dei 46 capitoli. Tutte le occasioni per dargli il giusto spessore sono andate perse: il capitolo dedicato a Erika, con poche informazioni poco chiare e l'assenza del dialogo completo tra lei e Rose, quando racconta all'amica e a Sebastian la sua storia; la scena alla scuola di Kate e Ashley, le due amiche lupe inseparabili, bloccata sul più bello senza alcuna spiegazione al lettore; Samael, il vampiro prigioniero, congedato in poche righe. Tantissime occasioni ricche di potenziale andate perdute.

Ho notato, invece, una buona attenzione per quanto riguarda l'aspetto puramente estetico. L'autrice è brava a ricordare in diverse occasioni, in maniera per niente fastidiosa, come siano fatti fisicamente i suoi personaggi. Peccato che per il resto rimangano essenzialmente degli estranei.
[7/10]

Ambientazione
Anche l'ambientazione viene tralasciata a discapito della storia di Rose e Sebastian. Il che è un vero peccato, perché l'autrice è in grado di utilizzare delle metafore veramente molto belle e suggestive, come quando paragona le lentiggini che ricoprono la pelle diafana della protagonista a spruzzate di neve. Mi sarebbe piaciuto vedere metafore simili utilizzate anche per descrivere l'ambiente, perché penso che l'autrice abbia un vero e proprio talento in questo senso. Invece l'ambientazione ha un ruolo marginale, puramente di contorno, così che ci è dato sapere poco e niente di dove vivano i personaggi, così come della casa della nonna di Sebastian, a cui vanno a fare visita durante le vacanze di Natale. Anche i luoghi possono dire molto degli individui che si muovono al loro interno, così approfondire questa parte aiuterebbe a migliorare ulteriormente anche quella dei personaggi. Com'è che si dice? Come prendere due piccioni con una fava.
[6/10]

Grammatica, lessico e stile
La grammatica è pressappoco corretta, il lessico abbastanza ricercato e l'autrice fa largo uso di metafore di sua invenzione molto particolari, che rendono il suo modo di scrivere estremamente personale. Tuttavia ho trovato lo stile molto acerbo, una costruzione delle frasi piuttosto semplicistica e di conseguenza un ritmo narrativo un po' forzato. Eccessivamente scandito da pause che a lungo andare diventano quasi fastidiose. Ma facciamo un passo alla volta.

Spesso, il ritmo è scandito da un uso esagerato delle virgole:


In questo periodo quasi quasi ne bastava una sola, messa dopo "tranquillità". Quattro virgole posizionate così, vicinissime l'una all'altra, costringono il lettore a delle pause forzate non necessarie. E non è l'unico caso:

In alcune occasioni, il numero delle virgole sale a dismisura, e vengono utilizzate per scandire un periodo talmente lungo che ben presto si perde facilmente il filo.

Altre volte invece, per contro, il "nemico" della narrazione diventa il punto fermo (.), che sembra venire usato un po' a sproposito, senza criterio. Il problema fondamentale in questo caso, è che il ritmo continua a risultare eccessivamente scandito dall'uso di frasi brevi che si ripetono quasi in stile lista della spesa, legate tra loro massimo da un rapporto di coordinazione. Le subordinate come tali sono veramente rare da trovare, così che le frasi sono separate tra loro da punti oppure virgole, piuttosto che usando congiunzioni come "perciò", "perché" , "quindi", "quando" ecc. Anche l'uso di gerundi è ridondante.

Ci ritroviamo, insomma, come davanti a due persone diverse che stanno scrivendo, e non a una sola. Perché le due impostazioni delle frasi sono opposte l'una all'altra ed entrambe hanno dei difetti, perciò a mio parere la soluzione è trovare un altro stile intermedio tra i due. È importante ricordare che non esistono soltanto le virgole per rapportare più frasi semplici fra loro, ma è importante soprattutto fare utilizzo di congiunzioni, locuzioni avverbiali ecc, che permettono un discorso più chiaro e completo per chi legge. Non dico di fare il Cicerone della situazione (se penso agli incubi traducendo le sue versioni straripanti di subordinate...) ma di arricchire il proprio stile.

In ogni caso, ho visto dei miglioramenti negli ultimi capitoli proprio per quanto riguarda lo stile. Una maggiore consapevolezza nella scrittura che ho apprezzato.
[6/10]

Originalità
Dal momento che la storia non segue una vera e propria trama, è difficile individuare tratti di grande originalità. Si è scritto talmente tanto di vampiri e licantropi, nemici giurati in qualunque opera che tratti di queste due creature fantastiche, che a lungo andare il tutto sembra ripetersi sempre allo stesso modo. Qui non si tratta di avere scopiazzato altre trame o di avere condito il tutto con i soliti noiosi cliché tipici del genere, assolutamente.

L'autrice non ha scopiazzato di qua e di là sull'argomento, senza metterci del suo, ma la parte puramente fantasy è proprio assente, forse dimenticata. Il problema è che di vampiri e licantropi, così come li vede l'autrice, così come sono stati partoriti dalla sua mente, si vede proprio poco e niente. Sappiamo che i lupi hanno delle Leggi, anche se nemmeno questa parte mi è molto chiara a conti fatti, e che la loro trasformazione può avvenire in due modi diversi: in seguito a un morso oppure, se genetico, dopo un'emozione molto forte, uno stimolo intenso che lasci uscire la propria parte animale. Quest'ultima parte mi è piaciuta, l'ho trovata non solo originale ma anche ben strutturata, è un'idea che secondo me funziona bene, che regge.

Per il resto, però, mi sono sentita troppo confusa da strani avvenimenti che non venivano spiegati, da conversazioni troppo spesso incomprensibili, frasi lasciate a metà che forse servivano ad aumentare la curiosità del lettore ma che a conti fatti lo lasciavano solo più confuso ... Il tutto è troppo impreciso, caotico, come una storia riportata su singoli fogli protocollo che poi cadono a terra e si sparpagliano, facendo perdere allo scritto la sua linearità. Alla storia manca quella parte più personale che mi farebbe riconoscere l'opera in mezzo ad altre migliaia che trattano lo stesso argomento.
[5/10]

Parere personale
Nonostante tutto la storia non mi è dispiaciuta. L'ho letta con piacere e, anche se in molti punti mi sono sentita smarrita, sono stata spinta a continuare la lettura fino alla fine per cercare di capirne il più possibile. Rose e Sebastian sono dei personaggi molto interessanti, a cui ci si affeziona facilmente. Ho trovato toccante il modo in cui il ragazzo cerca sempre di proteggerla, la dolcezza e delicatezza con cui la tratta, spaventato al pensiero che lei possa essere ferita. Mi piacerebbe vedere una parziale evoluzione in questo senso, che lui la lasci anche libera di compiere le sue scelte e di sbagliare se necessario, senza tenerla chiusa in una campana di vetro.

Loro due sono sicuramente il perno della storia, ciò che più di tutto la rende meritevole di essere letta. Le loro scene sono pervase da una delicatezza e soavità che non è mai eccessiva, ma che accarezza dolcemente le corde di chi legge. Apprezzabile anche da chi come me non è amante del romanticismo troppo marcato. Rose e Sebastian, il loro rapporto, è ciò che mi porterò dietro di questa lettura.
[6/10]

Frase scelta:
"Per lui sarei passata
per l'inferno, avrei dato
fuoco al paradiso e avrei
sradicato città. "

Con un totale di 49 punti rientri nella categoria di Morticia & Gomez Addams, e guadagni 3 stelle. È noto quanto i miei genitori siano facili all'emozione e al sentimentalismo, inclini a lasciarsi ammaliare da una misera dose di mistero e sensualità. Vogliono apparire impeccabili ma cadono spesso vittime dell'euforia. La tua storia potrebbe riuscire a riscuotere le loro membra meglio di una sosta rilassante su una sedia elettrica. Grazie mille per aver scelto il mio servizio 💀🕯️

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