⚡ ~ Acqua di Mare ~ ⚡

Di AriannaHaPersoIlFilo

Capitoli letti: 21/21

Copertina:

L'immagine scelta è bella e in linea con la storia che intende rappresentare: anche se non è immediatamente chiaro per il lettore, il mare ha un ruolo chiave nelle vicende dei due protagonisti Tommaso e Aurora, e il collegamento è visibile anche dai divisori interni che rappresentano delle onde e più in generale l'acqua. Quindi è un ulteriore elemento chiave che, messo nella copertina, incuriosisce durante la lettura perché ci si chiede quale sia il suo significato, e l'autrice ci fa aspettare un bel po' prima di svelarlo. D'altronde la storia è ambientata in Sicilia, dove si trovano delle spiagge eccezionali, pertanto il collegamento è doveroso. Tuttavia la frase posta nella porzione inferiore è molto piccola, a mala pena visibile, e non mi piace il carattere scelto, che sembra stonare con il resto. In più tutti quei bollini, che sono troppi, finiscono per rompere l'equilibrio della cover.
[8/10]

Sinossi:

A mio parere la sinossi è perfetta. Lo so, posso quasi immaginare la vostra espressione sorpresa nel leggere queste mie parole, visto quanto sono pignola quando si tratta di giudicare questo parametro. Ma ho riletto questa sinossi diverse volte e personalmente non ci ho trovato difetti: è scritta bene, è semplice ed essenziale ma chiara, arriva dritta al punto senza inutili giri di parole. Rivela ciò che il lettore andrà a trovare nel testo ma senza eccedere, così che sappiamo cosa aspettarci nell'insieme, ma senza perdere l'effetto sorpresa. E fidatevi se ve lo dico: questa storia può avere in serbo diverse sorprese per voi. Perciò, per quel che mi riguarda, questa sinossi ha fatto in maniera egregia il suo lavoro.
[10/10]

Trama e contenuto:
La storia si apre in maniera curiosa, presentandoci un personaggio che non sarà fisicamente presente nella storia, ma la cui "aura" viene percepita all'interno di ogni capitolo, rendendolo un personaggio cardine nonostante la sua assenza.

Si tratta della signora Speranza, una donna siciliana di cui nel primo capitolo ci viene raccontata la storia, con una grande attenzione ai dettagli e un amore per questa terra che traspare dalle parole dell'autrice in maniera molto personale. Speranza ci viene presentata come una donna di polso, che ha messo radici a Borgo Paradiso, insieme al marito pescatore e ai loro quattro figli. È particolarmente legata alla nipote Aurora, anche detta Rory, avuta dal figlio minore. Ma Speranza non è solo una donna che ama impastare il pane e pregare ogni sera affinché il marito rientri dal mare sano e salvo, è anche una donna di buon cuore che ha "adottato", come se fossero davvero suoi nipoti, anche Andrea e Tommaso, figli di cari amici di famiglia. Tanto affezionata da lasciare, alla sua morte, parte della sua casa a Tommaso, il quale a sua volta la amava come una vera nonna.

La figura di Speranza è fondamentale per la trama stessa, perché è la sua dipartita a spingere Aurora a tornare a Borgo Paradiso, dopo esserne scappata nove anni prima, per ragioni che non ci vengono immediatamente spiegate. Parte del problema sembra essere Tommaso e il sentimento che li legava, che andava oltre un semplice affetto di amicizia o di fratellanza, e che per questo era sbagliato, qualcosa di pericoloso da cui scappare. Ma è davvero così, è solo questo motivo? O c'è di più? D'altronde certi sentimenti, quando sono così veri e intensi, non possono essere semplicemente cancellati, a prescindere dalla distanza o dal tempo trascorso. E la signora Speranza l'aveva capito, ancora prima dei diretti interessati, e poco prima della sua morte aveva organizzato uno stratagemma per riportare Rory a casa, e riunire di nuovo i due giovani.

Tuttavia essere stati lontani per tanto tempo lascia dei segni, dopo nove anni non si è più le stesse persone di una volta, perciò bisogna imparare di nuovo a conoscersi, imparare l'uno dall'altro, perdersi per potersi così ritrovare. Devono affrontare i demoni che li hanno portati a ferirsi in maniera così profonda tra loro, sconfiggerli e poi ricominciare. Non è facile, ma da qualche parte bisogna pur iniziare. Questo è il messaggio dell'autrice e si premura di ricordarlo sempre. Ogni capitolo si chiude con qualche riflessione, che spinge a riflettere e che in qualche modo chiude un cerchio aperto in quello stesso capitolo. Questo conferisce alla storia una certa linearità che ho apprezzato.

D'altronde l'autrice ha un'ottima capacità narrativa, si premura di descrivere ogni situazione a trecentosessanta gradi, di partire dall'inizio senza temere di essere eccessivamente prolissa. Io non ho mai pensato che lo fosse, anzi: ho apprezzato moltissimo questo tratto del suo stile e mi ha permesso di immergermi completamente nella lettura, nella sua trama, nelle vicende dei vari personaggi. Ci si sente parte del romanzo, parte di questa realtà, e si è contenti di questo. L'autrice fa avvertire al lettore quel senso di famiglia allargata e numerosa che è proprio del sud.

Nel mezzo di tutto ciò, ho trovato alcune parti monotone, ripetitive, mi riferisco in particolare ad alcune scene tra Aurora e Tommaso nei capitoli della parte centrale della storia. Mi è sembrato come se, in alcuni dialoghi, i due si ripetessero sempre le stesse cose. Tuttavia l'autrice si è ripresa alla grande con il diciannovesimo capitolo, per me il migliore fino a ora pubblicato di tutta la storia. Straziante, intenso, vivo. Mi ha emozionata, mi ha scossa, ha riacceso quella scintilla che era andata un po' affievolendosi nei capitoli precedenti. Voglio dire all'autrice di non avere paura e di non trattenersi, di non temere di dire, di raccontare. La storia ha troppo potenziale per lasciare che si areni.
[9/10]

Personaggi:
Questa è l'unica parte su cui ho davvero da ridire. Premetto che ho già comunicato le mie perplessità in merito all'autrice e lei ha risposto di avere scelto volutamente di agire in un determinato modo, che io non condivido ma che ovviamente non discuto, essendo lei la scrittrice. Tuttavia, essendo questa la mia recensione, il mio giudizio in proposito non cambia, pur rispettando la sua decisione.

Tommaso e Aurora sono descritti emotivamente in maniera impeccabile: entrambi hanno sofferto, per gli stessi motivi, eppure lo hanno fatto da soli, separati, scegliendo di non dividere questo peso tra loro, ma di sopportarlo senza l'aiuto di nessuno. Tommaso è stato costretto da Aurora, che ha scelto consapevolmente di andare via, di scappare, imponendo così anche la sua decisione su di lui, che non ha potuto fare altro che prenderne atto. Tommaso sembra odiarla per questo, per essersi arresa, per averlo abbandonato. D'altronde Aurora pensa di avere fatto la scelta giusta, pensa di meritarsi di soffrire ma di poter impedire almeno a Tommaso di trascinarsi dietro lo stesso dolore, non sapendo che è proprio abbandonandolo che lo ha fatto crollare in un abisso di oscurità.

Poi si ritrovano: sono cresciuti, eppure portano ancora il segno di quelle cicatrici sulla pelle. Insieme al lutto per la signora Speranza, ci sono ancora i demoni che si trascinano dietro da nove anni. L'autrice ci tiene a spiegare il loro rapporto, quello che è stato in passato e quello che è diventato nel presente, e lascia che sia il lettore a trarre le sue conclusioni. E il loro rapporto è così incredibilmente chiaro, sia nei suoi tratti positivi che in quelli negativi, che i loro sentimenti non sono un mistero, sono chiari così come lo sono nella mente dell'autrice.

L'autrice ci fa i vedere i personaggi attraverso i loro occhi, Tommaso attraverso lo sguardo di Aurora e Aurora attraverso lo sguardo di Tommaso. Notiamo ciò che è rimasto identico al passato (il carattere spesso pungente di Tommaso, il loro modo di scherzare giocosamente tra loro) e ciò che invece nel frattempo è cambiato (gli improvvisi cambi di umore del ragazzo, il dolore e la nostalgia).

Inoltre si premura anche di mostrarci i rapporti che i due protagonisti hanno con gli altri personaggi. In particolare mi ha colpito l'incontro tra Rory e Teresa, la mamma di Tommaso, che da una parte è titubante di fronte al ritorno di Aurora, sapendo il dolore che ha causato al figlio con la sua partenza e forse ha paura di perderlo se lei dovesse di nuovo lasciarlo, e dall'altra parte la felicità nel rivedere dopo tanti anni una ragazza a cui vuole bene come a una figlia. Rapporti molto complessi, ma ben costruiti. Veri.

Poi c'è Speranza, la vera anima dell'intera opera. Di lei ho già detto tanto, perciò eviterò di dilungarmi troppo. Se vi va di conoscerla meglio, correte a leggere di lei. Mi ha fatta emozionare, avendo purtroppo perso tutti i miei nonni. Capisco e condivido il dolore di Aurora e Tommaso. I nonni dovrebbero essere eterni.

Il tasto dolente per ogni singolo personaggio è uno solo: la totale assenza di tratti fisici. All'inizio della storia, è presente un capitolo con i prestavolto dei vari personaggi, ma se non fosse per quelli il lettore non avrebbe nessuna idea di come siano fatti, nemmeno i protagonisti. Sappiamo soltanto che Tommaso ha gli occhi azzurri e che quelli di Aurora sono ambrati. Ho trovato molto interessanti i riferimenti a determinati odori e profumi per identificare i vari personaggi, ma purtroppo resta un approccio molto riduttivo. L'autrice ha giustificato la sua scelta come un modo per lasciare il lettore libero di immaginarli in base alle proprie preferenze, ma anche descrivendo il colore dei capelli, la corporatura e simili, non si pone un freno alla libertà di immaginazione del lettore, dal momento che i tratti fisionomici che immaginerò nella mia testa non saranno mai identici a quelli immaginati da un altro lettore. Si tratta di dare almeno una base da cui partire, che renda l'universo creato ancora più vero. Questo è solo il mio pensiero.
[7/10]

Ambientazione:
Anche qui non ho potuto che dare il massimo. Come ho avuto modo di accennare prima, la storia è ambientata a Borgo Paradiso, in Sicilia, e l'autrice parla dell'isola in maniera molto personale, con un amore profondo che è percepibile in ogni capitolo. Amore che condivide senza vergogna con il lettore, anzi: il suo scopo è fare sì che anche il lettore si innamori di questa terra. Cosa inevitabile, visto il modo meraviglioso in cui lei riesce a descriverla e a parlarne.

La Sicilia ci viene presentata come l'isola in cui si pensa che sia sempre estate, in cui non amare il mare è considerato un peccato gravissimo, viste le spiagge meravigliose dall'acqua cristallina che lambisce le sue coste. E come fare torto a queste voci, essendo io stessa cresciuta in un'isola molto simile, la Sardegna. A Borgo Paradiso tutti conoscono tutti, le pettegole del paese cercano sempre nuovi argomenti di cui sparlare, le feste paesane vengono festeggiate ai livelli del Capodanno, ci si ritrova tutti a casa la domenica a chiacchierare e mangiare fino a tardi e fino a scoppiare.

Quest'atmosfera viene arricchita da termini specifici in dialetto siciliano, che rendono ancora più reale la storia e permettono all'autore di immedesimarsi totalmente all'interno di essa. Grazie a questa lettura ho imparato diversi termini dialettali che prima non conoscevo, d'altronde individuabili subito perché l'autrice li ha messi in evidenza in corsivo, per sottolinearne giustamente la provenienza, e spiegandone subito il significato. In questo modo il testo è comprensibile da tutti, anche da chi non conosce il siciliano.

Questa parte è semplicemente perfetta, mi sono sentita come se fossi stata io stessa in Sicilia, insieme a Tommaso e Aurora, e ai loro amici Lia e Roberto.
[10/10]

Grammatica, lessico e stile:
I primi capitoli sono davvero curati: non ho trovato errori, il lessico è medio elevato e ben selezionato, lo stile ricco e meticoloso. Nei capitoli successivi ho individuato diversi errori, che ho opportunamente segnalato all'autrice, sperando di fare qualcosa di gradito.

Giusto per citarne alcuni:

- ho notato spesso una confusione nell'uso di "gli" e "le". Il primo sta per "a lui" quindi va utilizzato quando ci si riferisce a un soggetto di sesso maschile, mentre il secondo sta per "a lei" e quindi va usato per il sesso femminile. Ho notato che questo errore si ripete in più occasioni;

-il verbo uscire è un verbo intransitivo, pertanto la frase "uscì la lingua" è grammaticalmente errata. Sarebbe meglio "tirò fuori la lingua";

- il termine "manco" per indicare "nemmeno/neanche" è un espressione popolare, che stona in una storia. L'ho notato un paio di volte e ho trovato che stridesse nel testo e quindi lo rovinasse;

- sarebbe meglio scrivere i numeri in lettere;

- la storia è narrata al passato remoto, quindi attenzione a mantenere sempre lo stesso tempo verbale per tutta la narrazione e alle varie concordanze.

Comunque in linea generale la storia è scritta molto bene, lo stile dell'autrice è piacevole e la lettura non risulta mai pesante. I capitoli non sono eccessivamente lunghi e questo è molto apprezzabile qui su wattpad, visto che la maggior parte di noi legge dal telefono.
[8/10]

Originalità:
La storia è molto originale nel doppio messaggio che l'autrice vuole trasmettere: scappare dai propri demoni è inutile e impossibile, l'unico modo per liberarsene davvero è combatterli e sconfiggerli; certi sentimenti non possono essere semplicemente cancellati e, se sono reali, troveranno sempre la forza di riaffiorare in noi e sta a noi nutrirli, anche di fronte alle difficoltà.

Aurora e Tommaso hanno cercato di combattere i loro sentimenti, Rory soprattutto, finendo per donare il suo cuore a un altro uomo, nella speranza di poter semplicemente dimenticare i suoi sentimenti. Ovviamente non ha funzionato e ne paga il prezzo ogni giorno, così come Tommaso, che sa di avere causato dolore a causa del suo amore ma allo stesso tempo non riesce a sentirsi in colpa per un sentimento tanto intenso come quello che lo lega alla sua Nese (dolce soprannome con cui usa rivolgersi ad Aurora, vista la golosità che ha la ragazza per la maionese).

Il fulcro dell'intera opera, nonché sicuramente il suo tratto più originale, è la causa per cui Rory ha deciso di abbandonare Borgo Paradiso, talmente grave da tenerla lontana per nove anni. Non voglio dire niente per evitare spoiler significativi, ma vi anticipo che il motivo per cui l'ha fatto è lo stesso per cui il mare all'interno della storia è così importante. Inoltre, con il senno di poi, anche il titolo in qualche modo è un indizio da tenere in considerazione per arrivare alla verità.

Poche scene, come già precisato prima, sono risultate essere monotone e ripetitive nelle parole e nei gesti che talvolta Aurora e Tommaso si rivolgono tra loro. I due stanno affrontando una battaglia interiore, una battaglia con loro stessi, non bisogna avere paura a mostrarla in ogni sua sfaccettatura. Voglio vederli felici insieme, ma questo deve essere fatto un passo alla volta, voglio vedere ogni singolo movimento in questa direzione, piuttosto che un ripetersi di frasi che, a lungo andare, finiscono per diventare sterili. Più azione e meno parole. Il diciannovesimo capitolo è proprio ciò che intendo, ciò che vorrei trovare.
[8/10]

Parere personale:
La storia mi è piaciuta molto: l'ho letta tutta in pochi giorni, grazie alla lunghezza non eccessiva dei capitoli e alla settimana di vacanza dalle lezioni all'università, ma anche grazie allo stile piacevole e leggero dell'autrice, che fa sì che le parole scorrano veloci assimilando allo stesso tempo come spugne ciò che si legge.

Ciò che ho apprezzato più di tutto è stato l'atmosfera siciliana, il modo in cui l'autrice descriva l'isola, le sue usanze, i suoi paesaggi e i suoi abitanti, che è un po' ciò che accomuna tutto il sud. Sono stata in Sicilia diversi anni fa e ne conservo ottimi ricordi, come una terra bellissima e popolata da persone ospitali e disponibili. Mi piacerebbe tornarci un giorno, ovviamente di persona, ma è stato bello anche rimetterci piede metaforicamente parlando grazie alle meravigliose capacità narrative dell'autrice. Questa storia è stata come un portale diretto per la Sicilia, un modo di immergermi nelle sue tradizioni e conoscerla un po' più a fondo.

È una storia che consiglio, non solo a chi ama i romanzi d'amore ma anche a quelli che non si fanno spaventare da storie difficili, in cui a separare i protagonisti non è stata una semplice e insignificante discussione, ma qualcosa di ben più serio. Qualcosa che ci si chiede come sia davvero possibile da superare.

È un amore platonico, un amore puro, eppure è stato vissuto come sbagliato, come qualcosa da cui scappare. Non c'è un solo colpevole ma più di uno, ognuno ha i propri fardelli da portare, consapevole che inevitabilmente hanno influenzato anche quelli degli altri. Come il cosiddetto effetto farfalla, in cui un semplice battito di ali di una farfalla può causare, dall'altra parte del mondo, un uragano.
[8/10]

Frase scelta:
" Non potevi scegliere di chi
innamorarti Nese, ma potevi
avere il coraggio di difenderla,
quella scelta. "

Con un totale di 68 punti rientri nella categoria di Fester Addams, e guadagni 4 stelle. Mio zio è la persona a cui mi sento più vicina nella nostra famiglia, l'unico che sembra capirmi, almeno in parte. Per questo abbiamo anche gusti simili e saprebbe apprezzare il buon lavoro dietro la tua opera. Io so essere molto più severa. In fondo, sono io ad avere la vena artistica in famiglia. Grazie mille per aver scelto il mio servizio 💀🕯️

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