The past
Titolo: the past
Autrice: Ebby1994
Recensista: Martina Ghirardello
In una piovosa notte d’autunno due auto si scontrano l’una contro l’altra. Dalla prima auto scende un padre, il quale, disperato, chiama i soccorsi avendo immediatamente intuito le condizioni gravi del figlio. L’ambulanza arriva in pochi minuti, il ragazzo viene immediatamente trasportato in ospedale e in sala operatoria, l’intervento viene preparato con tempestività, è tutto pronto quando il chirurgo si interrompe, affermando “Non posso operarlo, è mio figlio”.
Chi sarà dunque il chirurgo?
No, non ho perso il filo del discorso, né ho dimenticato l’obiettivo di questa breve recensione. Avete indovinato, dunque, la risposta? Vi assicuro che questo quesito, posto in un’aula universitaria, non ha trovato alcuna risposta congrua alla vera soluzione. Il chirurgo è la madre. Perché la nostra mente viaggia in cerca di soluzioni molto più improbabili? Semplice, perché c’è uno stereotipo, insito anche nella forma linguistica al genere maschile, qualcosa che non ci induce ad associare immediatamente il chirurgo ad una donna. Esistono dunque degli stereotipi che guidano il nostro pensiero e credo proprio che Wattpad ne sia colmo. Un esempio per tutti? La brava e timida ragazzina che finisce nell’ala maschile del dormitorio del college, dove ovviamente incontra il bad boy della situazione e, non si sa come, finiscono avvinghiati sotto le lenzuola. Perché vi dico tutto questo?
La storia che sto per recensire, “The past”, appunto, mi ha inizialmente lasciata piuttosto dubbiosa. Sembra infatti ricalcare alla perfezione questo stereotipo di cui sono davvero stanca, eppure… Adoro lasciarmi sorprendere e questa volta Ebby ci è riuscita, mi ha sorpresa! Andate oltre l’apparenza, perché una brava ragazza e un bad boy non sono necessariamente gli ingredienti di una minestra riscaldata. Ci si può creare qualcosa di avvincente e, soprattutto, di originale, se ci mettiamo d’impegno. Innanzitutto, vorrei elogiare l’incipit del romanzo, un flashback denso di pathos, di cui non ho ancora compreso perfettamente il significato, per questo supplico la nostra cara autrice di aggiornare presto, dato che ho terminato i capitoli a disposizione. Si tratta, peraltro, di un argomento a cui sono molto sensibile, trovo che sia un inizio non proprio soft, ma certamente in grado di catturare l’attenzione.
Veniamo dunque ai tasti dolenti, perché, pur essendomi piaciuto tanto da tenermi con il naso incollato allo schermo, questo testo ne presenta parecchi. Non ti scoraggiare, se la stoffa c’è hai bisogno solamente di diventare una brava sarta! Siamo qui per migliorare, non è vero? Voglio dunque mettere in luce gli aspetti che, secondo me, hanno bisogno di una bella risistemata. Credo che tu sia l’esatto opposto rispetto al mio modo di scrivere eccessivamente prolisso, che sto cercando in tutti i modi di vivacizzare. Eppure, descrizioni, riflessioni, ritmi lenti in grado di farci immergere nella storia sono sempre e comunque essenziali in un romanzo. Non troppo, si sa, ma in medio stat virtus… Questo per dire che la prima pecca che ho riscontrato è un ritmo a volte troppo veloce. È senza dubbio un giudizio soggettivo e da una parte è un bene, ma credo che ambienti e personaggi necessiterebbero di una descrizione molto più approfondita. Hanno dei tratti interessanti, specialmente i due protagonisti, ma li ho trovati poco approfonditi, ci si potrebbe lavorare molto di più, senza essere prolissi, ma solo per consentire al lettore di comprenderne le mille sfumature che si colgono solo di sfuggita. I capitoli sono brevi, proprio perché manca questo aspetto e a volte ho pensato, tra me e me, “Respira!”. Un libro deve essere una lenta e avvolgente lettura, la frenesia fa parte già della nostra vita quotidiana, non trovi?
Altro aspetto a cui ho già accennato, l’originalità. La stoffa c’è, abbiamo detto, ma io aggiungerei qualcosa in più, qualcosa che non ci induca a pensare nemmeno a quelle storie stereotipate a cui siamo abituati. Insomma, la trama è fantastica, inserisci nuovi dettagli, scava nel profondo della tua immaginazione e sorprendici! Una delle mie più fidate consulenti mi ha detto che ha trovato la storia uguale alle altre, tanto da non proseguire nella lettura. È un vero peccato!
Per quanto riguarda la trama in sé, con i dovuti accorgimenti, credo che possa diventare molto interessante. Ellison è una ragazza sensibile, curiosa, ingenua, forse troppo. Ed è proprio lei che, una volta lasciato il fidanzato e trasferitasi lontano per motivi di studi, si ritroverà nel bel mezzo di due misteriosi contendenti, che, peraltro, hanno un nome molto simile. Skyler, l’affascinante gentiluomo, quella sorta di principe azzurro in grado di far cadere ai suoi piedi anche la più timida delle fanciulle e Tyler, il suo esatto opposto, un connubio di scontrosità e mistero. Che sia solo un burbero maschilista o che sotto ci sia qualcosa di più? La chimica tra Tyler ed Ellison si avverte in ogni riga, ma c’è qualcosa che frena la ragazza, forse un sesto senso, che si rivelerà più veritiero di quanto si possa immaginare. Interessante faccenda il triangolo amoroso, immagino che l’autrice abbia già in mente il decorso degli eventi, tra l’altro è proprio il genere che io amo di più, questo intreccio di amori e misteri mi avvolge completamente. Si potrebbe inserire qualche dettaglio ulteriore, la storia di altri personaggi, in fondo non compaiono che i tre protagonisti e la migliore amica di Ellison, si può fare di più, accavallando insomma intrecci su intrecci che renderebbero questa trama davvero unica. Non so se sia il primo romanzo di Ebby, a prima vista direi di sì, proprio perché ci sono molti aspetti da curare che non valorizzano a pieno il potenziale presente.
Infine, dulcis in fundo, il mio settore, grammatica e ortografia. In generale la sintassi è scorrevole e ben articolata, il lessico potrebbe essere un po’ più ricercato in certi casi, proprio perché il gergo a volte è molto colloquiale, specialmente nei dialoghi. Comprendo che sia anche questo un gusto personale, e che magari sia un espediente per caratterizzare i personaggi, ma, pur essendo la trasposizione di una conversazione, credo che un romanzo debba mantenere un certo registro. Insomma, almeno quando leggiamo, deliziamoci con parole che nel quotidiano sono divenute veri fantasmi. Ci sono poi alcuni errori di lessico, nel senso che un termine viene confuso con un altro, in questo caso il mio consiglio è di avere sempre a portata di mano quello sconosciuto del vocabolario. Per quanto riguarda grammatica e ortografia ho trovato anche qualche svista, a questo proposito rimando l’autrice alla mia rubrica sull’ortografia, semplici accortezze e una prima revisione potrebbero eliminare i problemi. Non è nulla di grave, nulla che faccia accapponare la pelle come mi è accaduto in tante altre situazioni, state tranquilli.
Credo che Ebby abbia bisogno di una buona beta, di una persona in grado di affiancarla e darle i giusti consigli per rendere questa storia la piccola gemma che potrebbe diventare. Detto questo, passate a dare un’occhiata e, se vi va, potete dirmi se condividete o meno le mie impressioni. Ho bisogno di crescere molto, come autrice e come recensista, specialmente, quindi mi affido a voi!
Grazie per l’attenzione e a presto!
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