La fine della storia
Titolo: "La fine della storia"
Autore: @Woddafunk
Genere: Fantascienza.
Stato: in corso.
Trama:
Ci troviamo in uno scenario di guerra, dove Elos e suo pare, il comandante Gestald, commentano lo spettacolo desolato che gli si para loro innanzi. Ad un certo punto Gestald ed Elos vengono fatti vittime di un attentato, dal quale però il giovane Elos ne esce illeso, grazie e soprattutto all'aiuto di Not, un uomo-androide soprannominato "l'invisibile". Not spiega ad Elos che lui è il prescelto, e che per questo doveva morire anche lui nell'attentato, ma l'organizzazione segreta di cui Not fa parte, nominata H.O.P.E., lo ha preso sotto la sua ala per proteggerlo, in quanto è l'ultima risorsa per salvare il genere umano. Da qui parte l'avventura del giovane Elos, che dovrà imparare a difendersi dalla "Nazione" , interamente nelle mani del "Despota", il sergente Stardust, lo stesso che ha ucciso suo pare.
Durante questa avventura in un mondo postapocalittico, anzi, post "Grande Crisi", il giovane Elos incontrerà diversi personaggi particolari, tra cui il sergente Mandarine e mr. Onion... Durante la narrazione in terza persona è netta la distinzione tra buoni e cattivi. A tratti seguiremo il punto di vista dei cattivi, che inseguono Elos e i suoi per ucciderlo, e a tratti quello dei buoni, che più che buoni sembrano un po' troppo ingenui.
Copertina:
Sinceramente trovo la copertina poco attraente. È solamente la foto di un paesaggio marittimo, in cui si intravede una sorta di costruizione fantascientifica e futuristica non ben definita un po' in lontananza, o comunque dopo il soggetto della foto che doveva essere una grotta erosa dall'acqua marina. L'unica cosa che forse può attirare un po' di più l'attenzione è il titolo, alquanto inusuale e scritto con una scrittura chiara e di facile comprensione (alla Blade Runner...).
Titolo:
Il titolo, come ho già detto, incuriosisce molto il lettore perché è originale e inusuale, anche se per ora non ha molta attinenza con gli avvenimenti descritti. Ma essendo che è ancora in corso d'opera, non dobbiamo far altro che aspettare che il libro sia termiinato per affermare con sicurezza se il titolo sia azzeccato o no.
Commento sulla trama:
Essendo ancora in corso d'opera posso basarmi solo sui 21 capitoli finora scritti. Già in passato avevo avuto la possibilità di recensire questa storia, e come allora, lo trovo marcatamente maschile. È davvero evidente che l'autore sia un uomo e non una donna dallo stile diretto, che non gira troppo intorno ai sentimenti o alle situazioni poco significative. Sin dalle prime righe si sente l'odore e l'atmosfera della guerra. E come la prima volta che lo recensii, mi ha ricordato i film sulla guerra che guardavo da piccina. Essendo un genere fantascientifico, vi sono degli elementi che non esistono nella normalità, come la spada ad impulsi, la droga nominata Gold o certi animali che si sono evoluti dopo "La Grande Crisi", ma che avrebbero bisogno di una descrizione più particolareggiata, invece vengono descrritti solo sommariamente e senza una parte emozionale della descrizione. Ma anche "La Grande Crisi" stessa non viene assolutamente descritta. Cos'è? Si intuisce che dopo questa "Grande Crisi" il mondo sia cambiato, ed in peggio dato che racconti di un futuro pressoché distopico, ma non viene precisato che cosa sia effettivamente ad aver cambiato il mondo, ma in effetti se ne sente la mancanza di questa spiegazione. Il che comunque è relativo dato che ancora la storia deve finire.
Grammatica e lessico:
La lettura di questa storia è decisamente piacevole e divertente. Il linguaggio usato è corretto e fluido, il lessico è comprensibile e semplice, nonostante si possano incontrare termini leggermente più ricercati ma collocati nel loro giusto contesto. Ciò che stona maggiormente è la punteggiatura. Prima di tutto, all'inizio inizi delimitando i dialoghi con il trattino, poi nei capitoli successivi misceli il trattino con le virgolette, per poi finire per usare solo le virgolette, il mio consiglio è di scegliere un metodo ed usarlo dal primo all'ultimo capitolo. Quello che veramente stride durante la lettura è la punteggiatura, soprattutto alla fine di quasi tutti i dialoghi diretti. Se all'interno delle virgolette o del trattino che delimita il dialogo inserisci una punteggiatura, come una virgola o un punto, ma anche i punti di sospensione o un punto interrogativo, NON CI VA in alcun modo un ulteriore punteggiatura al di fuori del trattino o delle virgolette. Invece spesso si nota una virgola e poi un punto, piuttosto che il contrario o due virgole. La cosa è decisamente errata, anche perché poi non si capisce con quale criterio continui il discorso iniziando con una maiuscola o con una minuscola. Noto con dispiacere che tutti gli errori che feci presente la prima volta non sono stati affatto corretti, come discorsi tipo "allo scuro", anziché "all'oscuro", o come appunto la doppia punteggiatura dei dialoghi. Inoltre, spesso si leggono periodi un po' confusi che potrebbero venire semplificati invertendo alcuni termini o mettendo magari prima il soggetto e poi il verbo, come ad esempio la frase: "...Disse sottovoce al ragazzo Mandarine." La frase giusta sarebbe: "Disse sottovoce Mandarine al ragazzo", altrimenti si potrebbe pensare che il ragazzo sia una sorta di ragazzo-mandarino. Oppure anche questo esempio: "-Chi era quel mostro?- chiese attonita Dear alla sua compagnia, altrettanto scossa dagli eventi e pensosa, in particolare nella figura di Elos..." soprattutto l'ultima frase confonde l'intero discorso. Una cosa più scorrevole e comprensibile potrebbe essere: "-Chi era quel mostro?- chiese Dear attonita rivolta alla sua compagnia, altrettanto pensosa e scossa dagli eventi, rivolgendosi in particolare alla figura di Elos..."
Descrizione dei personaggi:
Alcuni personaggi vengono descritti brevemente e in modo pressoché sufficiente a livello fisico, altri invece sono decritti più particolarmente. È divertente notare come riesci a giocare con i loro nomi, specialmente su alcuni, tipo "mister Onion", "sergente Mandarine", che chi conosce almeno un po' di inglese non fa fatica a capire il loro significato. Il che rende taluni personaggi alquanto bizzarri, anche se, andando avanti, si scopre che certi nomi troppo fantasiosi sono appunto di fantasia e non sono i nomi reali. Ad ogni modo, anche per quanto riguarda i caratteri dei personaggi ci sarebbe da spendere qualche parola. I dialoghi sono realistici e inerenti alle caratteristiche di chi li pronuncia, se non fosse che per la stragrande meggioranza delle volte, gli stessi personaggi sembrano un po' caricaturiali. I cattivi sono assolutamente cattivi e senza scrupoli, mentre i buoni, a volte cascano dalle nuvole. Soprattutto il protagonista, Elos, (che sarebbe il contrario di Sole)egli è soltanto un ragazzo, ma non viene descritta la sua età effettiva, si sa solamente che si tratta del prescelto, ma non viene specificato in che modo o perché, ma la cosa è evidente dal fatto che sia l'unico a poter maneggiare una spada ad impulsi. Oltre a queste peculiarità, Elos sembra un po' l'anello debole fra tutti i personaggi esistenti. Persino Dear, la dolce ragazza che lo salva nel bosco, è più agguerrita di lui. Quando Not lo fa partecipe della sua importanza e del perché è considerato il prescelto, Elos accetta troppo facilmente questa sua nuova condizione, ma personalmente ritengo che avrebbe dovuto fidarsi in modo più cauto di Not, anche se lo ha appena salvato.
Commento personale:
Come ho detto è un libro che si legge volentieri, perché ti immerge molto facilmente nelle situazioni e nei luoghi che racconta, ci sono però alcuni buchi di narrazione che andrebbero analizzate meglio. Per esempio, quando Trafalgar e Webb si uniscono nella sala comune per parlare dell'agguato mancato ad Elos, chiamano tutti all'appello, tutti gli appartenenti alla Nazione, che altro non è che la fazione della quale facevano parte sia Elos che suo padre. Ma se tutti erano a conoscenza che doveva farsi questo agguatto, è possibile che gli unici che ne fossero all'oscuro fossero solo Elos e suo padre? Non sarebbe sembrato più reale se quelli a conoscenza di questo agguatto fosse stato solo un numero ristretto di persone, magari i più fidati dal generale, in modo che ad Elos e suo padre non sarebbe mai potuto arrivare nessuna voce in merito? Inoltre, nella stessa situazione, si parla di Not come del risultato di un esperimento unico. Si elude che sia l'unico del suo genere. Eppure quando si scopre per quel che è davanti a Elos, quest'ultimo non esprime particolare sorpresa nel vederlo davanti a sé, e inoltre, dopo alcuni capitoli, si vede Not combattere con un androide simile a lui. Ma non doveva essere un esperimento unico nel suo genere? Consiglierei all'autore di revisionare attentamente tutto il suo operato, soprattutto prima di richiedere un'ennesima recensione, perché è davvero irritante da parte di chi fa la recensione vedere che il tempo che vi ha dedicato non è servito a niente in quanto gli errori non sono stati corretti in alcun modo, anche se il libro non è ancoa terminato.
Alla prossima recensione!
Laura Pafumi, autrice di "Il mio bacio salato" e "Il cuore ha le sue ragioni".
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