Passato e presente
Suonava la campanella scolastica a ritmo delle risate di Junpei, non credeva vero che avessi saltato scuola per stare solo con Chiaki, che imbarazzo.
In molti nella nostra classe avevano sparso la voce di uno strano "affetto" tra me e Chiaki, in corridoio un ragazzo del terzo anno innamorato di Chiaki voleva far a botte con me per il suo cuore, trovavo tutto questo dannatamente imbarazzante.
Seduto nel mio banco mi capitava di venir importunato da alcune compagne di classe, continuavano a farmi domande sul rapporto tra me e lei, Fuyumi stava morendo dalla gelosia.
"Basta così, ne io e ne Kenta abbiamo nulla da dire!" Gridò Chiaki che peggiorò solo le cose, i nostri compagni di classe notarono come mi avesse chiamato per nome, non ci davano tregua.
"Dai basta avranno avuto i loro motivi, non serve dar fastidio." Disse Junpei facendo un occhiolino nella mia direzione, le risate cessarono e l'insegnante entrò in classe con una valigetta.
"Buonasera sono la vostra nuova professoressa per oggi! Il vostro insegnante è dovuto andare a fare delle commissioni quindi farò io lezione!" Esclamò con un grande sorriso, la nuova professoressa era una bella ragazza tutti – compreso Junpei – iniziarono a sbavarle dietro. "Voglio fare conoscenza con voi, che ne dite di parlare un po' del nostro passato? Ad esempio mmhh..." Poggiò l'indice sulle labbra scrutando ogni singolo studente, che situazione da manga. "Tu dai capelli arancioni come ti chiami?" Indicò Chiaki invitandola ad alzarsi. "Yoshida Chiaki, sono originaria di Tokyo." pronunciò a bassa voce, non mi sarei mai aspettato che lei venisse dalla grande città.
"Ohh quindi una di città, come mai ti sei trasferita in campagna?" Si poteva intravedere l'emozioni dagli occhi della supplente nel sapere più sulla città. "Nessun motivo, era il paese natale dei miei e quindi siamo venuti qui cinque anni fa." Ero stranito dal fatto che non me ne avesse mai parlato, perché mi rodeva così tanto? Non dovevano esser fatti miei. "Ohh e dimmi non ti mancano gli amici che ti sei fatta in città?" Come potevano non mancarle, soprattutto se tra quelli c'era il suo primo amore. "No, ho ritrovato alcuni amici di infanzia qui, mi trovo davvero bene." Aspetta? Cosa stava dicendo... La storia non combaciava con quello che mi aveva raccontato, il suo amico di infanzia non doveva esser lontana da lei? Perché stava mentendo... O perché mi aveva mentito? "Interessante... E tu invece ragazzo dai capelli biondi come ti chiami?" Della storia di Junpei non me ne fregava nulla, sapevo già tutto di lui e poi ero troppo concentrato a pensare a Chiaki, quanto la odiavo.
"Ehi ragazzo pensieroso, stai seguendo le storie dei tuoi compagni? Uhh mi senti?" L'insegnante si avvicinò a me battendo sul banco, era da un po' che ero immerso nei miei pensieri, a chi stava ora? Junpei aveva già finito? "Perché non ci racconti di te? Visto che sei così poco interessato agli altri." Mi ero appena preso una strigliata da una supplente, stupendo.
"Mi chiamo Ikeda Kenta, sono nato a Tokyo ma ho vissuto lì solo pochi anni i miei genitori sono morti quando ero piccolo quindi mi sono trasferito dai nonni ma dopo che mio nonno si è ammalato ci siamo trasferiti qui sotto richiesta del medico, era il paese natale di mia nonna."
Tutti si ammutolirono, non avevo mai raccontato a scuola della mia condizione e tanto meno avevo detto delle mie origini di Tokyo.
"Oh... E ora come va tuo nonno?" Ah eccole, le domande di circostanza che odiavo da morire, le interessava davvero di mio nonno? No era a disagio nell'aver sentito la mia storia, tutti si sentono a disagio nel sentirla.
Stavo per aprire bocca, il mio sguardo puntato verso il basso e il mio grugnito erano l'inizio di una sfuriata, stavo per urlarle addosso me lo sentivo dentro non riuscivo a bloccare i miei sentimenti, non riuscivo a trattenermi.
"Kenchan ti difenderò io dai bulli!" Una frase familiare squarciò i miei pensieri, i miei ricordi confusi volevano rivivere quella bambina, il suo volto riuscivo a malapena a vederlo ma le sue parole... erano nitide. "Kenchan ci penserà la tua -chan a difenderti!" Un colpo su un banco mi fece tornare a quel secondo in cui stavo per rispondere all'insegnante, in piedi c'era Chiaki.... Diede lei quel colpo.
"Kenta odia parlare di queste cose, credo che sia più opportuno far parlare gli altri ora!" Chiaki urlò così forte che tutta la classe rimase a bocca aperta, la supplente era esterrefatta e confusa allo stesso tempo, fece sedere Chiaki e come se nulla fosse iniziò a chiedere agli altri studenti.
"Tu con i capelli bianchi invece vuoi raccontarci qualcosa?" Fuyumi sobbalzò, il suo temperamento quiete e il suo carattere timido non aiutava in certe occasioni.
"Sono Yamamoto Fuyumi mi sono trasferita quest'anno da Kyoto, mia madre doveva aiutare mia zia con il lavoro di famiglia quindi sono venuta qui con lei!" Era davvero dolce Fuyumi, era indubbiamente la più carina della classe.
La lezione proseguì con altre domande, tutti quanti iniziammo a conoscerci un po' di più soprattutto Iroha che a quanto pare era la cocca di papà.
La classe divenne un pochino più allegra ma io non riuscivo a pensare ad altro a Chiaki, aveva mentito a me o alla professoressa? Ormai era tardi per chiederlo, lei mi era entrata nel cuore.
Le lezioni terminarono, quella sera Junpei passò la notte da me, mi serviva qualcuno di abbastanza fidato per confidarmi, stava per avvicinarsi il compleanno di Chiaki.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top