I bambini dei casolari (Intermezzo 1)
Chi non ha genitori, viene affidato ai "coadiutori" che gestiscono dai 50 ai 100 bambini ai quali è praticamente negata l'infanzia. Noi siamo i bambini dei casolari, costretti a disciplina ferrea, dormiamo in grandi camerate e non possiamo uscire dai confini dei casolari. Sin da piccoli siamo istruiti per i ruoli che poi, una volta adulti a dodici anni di età, svolgeremo: contadino, tessile; operaio; muratore; idraulico; carpentiere; oppure, chi ha degli ottimi punteggi nei test, viene inserito alle scuole superiori e viene specializzato.
Nei casolari si dovrebbe essere istruiti e cresciuti come bambini, infatti esiste un regolamento su questo, è appeso nell'ampio atrio di tutti i casolari, ben in vista per gli eventuali controlli da parte del governo; ma a dispetto delle leggi, già a cinque anni, a volte anche prima, iniziamo a lavorare per i "coadiutori" proprietari di aziende dislocate in varie zone della periferia della città.
Molti bambini una volta adulti rimangono alle dipendenze dei "coadiutori" con la sola sicurezza del vitto e dell'alloggio. Mio padre è figlio del figlio del figlio del figlio di un bambino orfano di primo grado e di una bimba orfana di secondo grado, in pratica i miei bis bis bis bis bis nonni sono considerati i capostipiti della nostra famiglia. Noi che non siamo orfani di primo grado godiamo di alcuni privilegi come ad esempio un alloggio nei pressi del casolare, dove vivi fino ai 5 anni e torni a viverci dai 12 anni compiuti a meno che non richiedi a tua volta un terreno per costruire il tuo alloggio.
Gli alloggi sono costruiti in pietra e legno, hanno forme bizzarre perché spesso si inizia a costruire un alloggio di due, tre camere, e poi via via che la famiglia aumenta si aggiungono camere, di dimensioni varie, solitamente si costruisce in altezza espandendosi in larghezza più in alto; questo perché i "coadiutori" assegnano un appezzamento di terra a chi richiede di rimanere al loro servizio, ma per la costruzione dell'alloggio ci si deve arrangiare. Il materiale e gli arnesi sono forniti gratuitamente dai "coadiutori" i quali hanno sempre almeno una azienda edile.
Io ero impaziente di arrivare a dodici anni per chiedere un lotto di terra, avevo la mia stanza piena di disegni del mio futuro alloggio. Ero un bambino dei casolari fortunato essendo un orfano di sesto grado; gli orfani di primo grado vivono nei casolari da quando vengono affidati ai "coadiutori", e la loro vita vale "meno di zero"; fino a cinque anni vengono seguiti dai più grandi istruiti per il lavoro di "bambinai". Dormono e vivono in camerate dei casolari adibite a nido, non escono mai all' aria aperta. Appena sono in grado di fare qualcosa li usano per attività varie: scopare le camerate, lavare la biancheria delicata, oppure li utilizzano per raggiungere posti molto piccoli, ad esempio nei pozzi. A cinque anni sono trasferiti nelle camerate dei ragazzi e iniziano a lavorare quasi sempre come pulitori. A sette anni il risultato dei test indica il lavoro a cui devono essere istruiti, molti degli orfani di primo grado viene riallocata alle pulizie, ma alcuni sono più fortunati e cambiando lavoro escono dal casolare per la prima volta della loro vita, ovviamente escludendo l'uscita in città per i test.
I bambini orfani di grado superiore vivendo negli alloggi fino ai cinque anni sono liberi di uscire all'aria aperta, ma anche loro vengono da subito utilizzati per vari lavori, ma mai come pulitori. Solitamente aiutiamo i genitori. Nei casolari nessuno è inattivo, tutti devono sempre lavorare per produrre e far guadagnare i "coadiutori".
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