Vi ricordate quando da piccola la mamma vi raccontava le fiabe? C'era sempre una bellissima principessa che si innamorava di un meraviglioso principe azzurro, lui la salvava e alla fine i due vivevano felici e contenti. Agli occhi di una bambina tutto ciò appariva come un sogno e crescendo si spera sempre di trovare il proprio principe azzurro, colui che sarà in grado d iamarci per tutta la vita. Ma i sogni alle volte rimangono tali e la realtà mi era apparsa improvvisamente dolorosa, come uno schiaffo. Ero sempre stata una romantica, cresciuta in un modo fatto di speranze e di amore, fin da bambina avevo sognato l'arrivo del mio amato principe ma non sapevo che invece avrei incontrato il cavaliere dall'anima nera.
Era una sera come le altre o così credevo, mi sarei recare alla festa di compleanno del mio migliore amico. Avevo impiegato ore a prepararmi, volevo essere bella quella sera. Non ero una ragazza vanitosa, anzi ero il contrario ma ogni tanto adoravo prendermi cura di me e coccolarmi un po'. Decisi di indossare un vestito corto di colore azzurro, quanto amavo questo colore. Sistemai i miei lunghi capelli rossi in una treccia, mi truccai leggermente dopo di che attesi l'arrivo della mia migliore amica, insieme ci saremmo recate alla festa di Michael. Una volte giunte alla festa cercai immediatamente il festeggiato, lo individuai subito era difficile non notarlo vista la sua altezza.
"Buon compleanno Miki" dissi abbracciandolo forte.
"Grazie Helen sono così felice di vederti" mi sorrise e so che era sincero. Ci conoscevamo fin dall'asilo e avevamo passato gran parte della vita insieme e ora eccoci qua a festeggiare il suo trentesimo compleanno. Come vola il tempo! Dopo aver salutato anche Mary ci fece accomodare al tavolo. Era tutto meraviglioso, c'erano della decorazioni davvero carine e un grande striscione con su scritto BUON COMPLEANNO MICHAEL. C'era molta gente a quella feste e la maggior parte non sapevo chi fosse, le uniche persone che conoscevo erano i membri della famiglia del festeggiato.
Ero sempre stata una ragazza poco socievole e molto timida ma tutto sommato la cena fu molto piacevole, parlai con molti degli amici di Michael e ne fui felice, di solito mi limitavo a stare in silenzio o a commentare ogni tanto solo per segnalare la mia presenza. Notai che uno dei ragazzi presenti alla cena ogni tanto si soffermava a guardarmi, non sapevo come reagire così mi limitai a ignorarlo. Quando tutti si recarono a ballare io decisi di sedermi in disparte, non amavo le danze forse perché avevo troppa paura di risultare ridicola, preferivo starmene in un angolo da sola o almeno era quello che volevo.
"Come mai tutta sola?" trasalì quando senti improvvisamente qualcuno parlare, mi voltai lentamente e rimasi a bocca aperta. Davanti a me vi era il ragazzo che mi fissava durante la cena non avevo notato il suo aspetto, ma dovevo ammettere che era davvero un bellissimo ragazzo Egli era alto, capelli chiari e occhi verdi.
"Io non amo ballare" mi limitai a dire, il ragazzo mi guardò incuriosito poi indicò la sedia accanto alla mia "Posso sedermi? Non mi va di lasciarti tutta sola"
"Certo accomodati pure" sorrisi, sembrava davvero dolce "Mi chiamo Helen"
"Lieto di fare la tua conoscenza, io sono Gregor" imitò il bacia mano e io arrossì
Passammo il resto della serata a parlare e a ridere, mi convinse perfino a ballare e stranamente non feci brutta figura. Sembrava tutto perfetto ma non volevo creami delle aspettative su questo ragazzo, c'era una parte di me che era attratta da lui mentre un'altra parte mi urlava di stargli alla larga poiché ai miei occhi appariva come un essere troppo perfetto e si sala perfezione non esiste ma allo stesso tempo sentivo che non dovevo fidarmi di quell'uomo, ma si sa al cuore non si comanda.
Passarono i giorni e non ricevetti nessuna notizia da Gregor, in fondo avevamo passato solo qualche ora insieme e anche se c'eravamo scambiati i numeri non significava che mi avrebbe chiamato. Forse era meglio così. Era una bella giornata e non mi andava di passarla in casa, così decisi di andare al parco a correre un po'. Adoravo fare jogging mi liberava la mente e mi rilassava. Una volta arrivata al parco feci qualche esercizi di riscaldamento, ovviamente non poteva mancare della buona musica così misi le mie cuffiette e dopo aver terminato lo stretching iniziai a correre. Non so per quanto tempo corsi ero così presa dalla musica e dalla bella sensazione di libertà che non mi accorsi di Gregor. Seppi della sua presenza solo quando il ragazzo misi avvicinò.
"Ciao Helen" mi sorrise ed era davvero bello, uno di quei sorrisi che avrebbero incantato ogni donna.
Mi tolsi le cuffiette e lo salutai "Ciao Gregor, come va?"
"Non c'è male e tu? Mi dispiace non averti chiamata ma sono stato impegnato con il lavoro"
"Sto bene grazie e tranquillo capisco" anche lui indossava abiti sportivi.
"Ti ho vista correre e ho pensato che magari ti andava di avere un compagno per la corsa"
"Non è male come idea, chissà se riuscirai a starmi dietro" era la prima volte che mi mostravo così sicura con un ragazzo e ne rimasi piacevolmente stupita. Lo vidi ridere e sistemarsi con un gesto della mano i capelli "C'è solo un modo per scoprirlo" detto ciò iniziò a correre.
"Ehi, non è valido!" esclamai per poi iniziare a correre.
Lo raggiunsi in pochissimo tempo, mi allenavo spesso ed ero abbastanza veloce. Dopo qualche minuto ci fermammo, ero riuscita a superarlo e sperai che non mi avesse fatto vincere di proposito. C'eravamo seduti su una panchina per riposarci un po', nessuno dei due parlava ma notavo che Gregor mi guardava di tanto in tanto, la cosa non mi dispiaceva però mi metteva molto in imbarazzo, essere al centro dell'attenzione alle volte non mi piaceva.
"Mi stavo chiedendo una cosa" esordì in fine e io lo guardai curiosa.
"Dimmi"
"Ti andrebbe di uscire? Potremmo andare a cena fuori stasera sempre se ti va" mi sorrise in modo seducente e io non potei che dire "Si, mi piacerebbe molto" e davvero adoravo l'idea.
"Ti passo a prendere alle otto, mi raccomando fatti bella per me" con queste parole mi sorrise e si alzò dalla panchina. Si era allontanato di qualche passo quando mi venne in mente un dubbio
"Ma non sai dove abito" gli feci notare, lui mi guardò il suo sguardo era fermo "Credimi ti stupiresti delle cose che so" quelle parole mi fecero venire i brividi lungo la schiena, la frase era alquanto inquietante "Me l'ha detto Michael" si affrettò a dire, così scacciai immediatamente quella sensazione di pericolo quando seppi la verità, detto ciò ci salutammo e ognuno andò per la sua strada. Quanto fui stupida, avrei dovuto rifiutare ma ancora non sapevo che sarei andata a cena con un mostro.
Per quella sera indossai un bellissimo abito nero e mi ero fatta bella proprio come mi aveva detto lui. Gregor fu puntuale e per tutta la serata si era comportato come un gentiluomo e io ne rimasi affascinata. Quella sera ci scambiammo anche il primo bacio e ricordo bene che il mio cuore batteva tanto forte che temetti potesse esplodere da un momento all'altro. Fu una serata stupenda. Da quella sera la nostra storia d'amore era iniziata e con essa anche il mio inferno personale.
Passarono i mesi e Gregor iniziò a cambiare, era sempre stato dolce e premuroso con me ma poi all'improvviso divenne freddo e distaccato. Spesso litigavamo e la maggior parte delle volte il mio ragazzo usava delle brutteparole nei miei confronti, quanto era brutto sentirmi dire che ero una cretina, che non ero brava in niente e che gli stavo rovinando la vita. Giustificai il tutto dando la colpa al suo lavoro e allo stress, visto che lavorava in ufficio e spesso rientrava tardi.
Una sera però durante una cena a casa sua la verità venne a bussare alla porta della ragione. Stavamo comodamente seduti sul divano a guardare un film quando all'improvviso il cellulare di Gregor vibrò, lui guardò distrattamente lo schermo del telefono per poi posarlo, non feci domande visto che non aveva risposto non doveva essere importante.
"Ti vanno dei popcorn?" mi chiese guardandomi con finta dolcezza.
"Si, va bene mi piace l'idea così sembrerà di essere al cinema"
Gregor si alzò dal divano e si recò in cucina, il suo telefono vibrò nuovamente questa volta era una chiama, mittente: Jennifer. La chiamata terminò e poco dopo apparve un messaggio:
-Mi manchi tesoro, non vedo l'ora di vederti-
Mi si gelò il sangue nelle vene, come poteva Gregor farmi questo? Diceva di amarmi eppure frequentava un'altra, la verità era ben evidente. Non sapevo cosa fare e per evitare una discussione decisi di stare zitta. Poco dopo Gregor tornò, posò i popcorn sul tavolino di fronte e tentò di abbracciarmi ma io mi spostai. Ero disgustata da lui e da quello che avevo appena scoperto.
"Tutto okay?" mi chiese con aria innocente.
"Si" mi limitai a dire, lui tentò di avvicinarsi nuovamente ma io mi spostai.
"Che ti prende?" questa volta il suo tono non era più dolce ma aggressivo.
"Dovresti dirmelo tu oppure devo chiedere a Jennifer?" le parole mi uscirono di bocca senza rendermene conto, lo sguardo di Gregor adesso era fuoco puro.
"Come osi guardare il mio telefono!" afferrò il mio braccio e lo strinse forte "Non ti fidi di me a quanto pare"
"Stava vibrando pensavo fosse il tuo capo e invece era la tua amante"
Prima che me ne rendessi conto la sua mano si posò con violenza sul mio viso, persi l'equilibrio e caddi a terra, i popcorn si riversarono sul pavimento. Mi sentivo una stupida come avevo fatto ad amarlo? Come avevo potuto solo pensare che sarebbe potuto essere per sempre?
"Alzati" il tono era calmo, troppo calmo ma io non mi mossi guardarlo mi provocava disgusto "Ho detto alzati sei sorda forse?" mi afferrò per i capelli e mi costrinse a guardarlo "Torna al tuo posto" mi lasciò andare solo quando mi sedetti sul divano e io mi massaggiai la testa.
"No" mi limitai a dire "Sai una cosa me ne vado" mi alzai e lui imitò il mio stesso gesto.
"Come scusa?"
"Hai capito perfettamente me ne vado" presi le mie cose e mi avvicinai alla porta.
"Tu non te ne vai" mi fece voltare "Se sei offesa per lo schiaffo ti chiedo scusa lo sai che odio quando frughi fra le mie cose" il suo tono divenne immediatamente dolce.
Quelle parole mi fecero provare ancora più disgusto per quell'uomo "Non ci sto con un uomo violento" detto ciò apri la porta e corsi via.
"Tornerai tanto. Ricordati Helen o se mia o di nessun altro".
Da quella sera cercai in tutti i modi di evitarlo, ma lui invece cercava in tutti modi di riavermi con se. Mandava fiori in ufficio o a casa e biglietti con splendide frasi d'amore, ma il suo cuore non sapeva nulla di quel sentimento. Tutto era finto e io adesso volevo solo riprendere in mano la mia vita e trovare un giorno l'amore vero. Dopo tutti i miei rifiuti pensai che si fosse arreso o almeno ci sperai.
Fu una sera che accadde tutto, tornavo a casa da lavoro era tardi e faceva freddo. Non riuscivo a trovare le chiavi del portone quando senti all'improvviso una voce, la sua voce.
"Ciao, mia dolce Helen"
Rabbrividì, mi voltai lentamente lo guardai per un secondo poi tutto successe troppo velocemente. Qualcosa finì sul mio viso, sembrò per un momento acqua, ma poi senti un bruciore lancinante. Sembrava come se la mia faccia stesse andando a fuoco. Urlai per il dolore e pregai che qualcuno, chiunque sentisse le mie urla e così fu per fortuna. Mi portarono subito in ospedale e dopo avermi aiutata mi chiesero cosa fosse accaduto. Non ebbi paura e raccontai tutto. Volevo giustizia per quello che mi era successo e in qualche modo l'avrei ottenuta.
Seppi qualche giorno dopo che Gregor fu arrestato e interrogato dalla polizia, inizialmente negò tutto accusandomi di essere una pazza gelosa, poi però la polizia lo mise alle strette e confessò tutto. Successivamente fu condotto in prigione dove rimase per molti anni.
Per fortuna l'acido aveva colpito solo una parte del mio viso, sapevo che non avrei avuto l'aspetto di prima e feci molta fatica nell'accettare la cosa, ma in qualche modo dovevo andare avanti. Ringraziai Dio per essere ancora viva e per avermi dato la forza di scappare da quell'uomo. Non tutte le fiabe si concludono con il vissero felici e contenti, e non tutti gli uomini sono principi azzurri sta a noi capire che quello che chiamavamo amore in realtà non lo era. Con il tempo riuscirò a tornare la Helen allegra e romantica che credeva nell'amore, perché so che un giorno questo sentimento tornerà nella mia vita e quando accadrà sono certa che sarà un amore speciale e che l'uomo che mi donerà il suo cuore mi amerà senza tentare di distruggermi.
Angolo autrice: Questo è un tema molto delicato al quale tengo molto e spero che la storia di Helen vi sia piaciuta.
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