Se vi chiedessero chi siete sapreste rispondere? So che si tratta di una domanda complessa, non tutti sappiamo come rispondere. Trovare se stessi forse è una delle cose più difficili al mondo però se ci pensiamo bene è anche una delle più belle sensazioni. Se sai chi sei non ti devi nascondere, non devi aver paura a mostrarti per quello che sei, ma essere se stessi è difficile. Viviamo in una società che ci da etichette, tu diventi qualcuno che non sei ai loro occhi e questo non lo trovo giusto. La vita è così difficile, passiamo gran parte di essa ad essere come vogliono gli altri per non deluderli. Quanti di noi possono dire di essere se stessi senza aver paura di deludere gli altri? Credo pochi, inclusa me. Ho passato gran parte della vita a chiedermi chi fossi e quale fosse il mio scopo nella vita, ma la risposta sembra sempre sfuggirmi dalle mani. Mi chiamo Charlotte Harrinson, ho sedici anni, frequento il liceo e sto vivendo quel difficile periodo chiamato adolescenza. La mia vita sembra semplice o almeno vorrei che lo fosse. Integrarsi a scuola non è facile, non per me almeno. Vengo considerata strana e mi hanno perfino dato degli orribili soprannomi: la mutante o l'aliena. Vi chiederete perché questi terribili nomignoli, la risposta è semplice ho la vitiligine una malattia delle pelle, invece di avere l'incarnato completamente roseo il mio è a macchie che alternano punti di pelle rosea a punti di pelle quasi bianca. Mio padre mi ripete sempre che la mia pelle gli ricorda la neve candida, che leggeva scende dal cielo e ricopre con il suo manto la terra. La neve mi è sempre piaciuta e almeno questo paragone mi fa sorridere. La maggior parte della persone non vuole stare vicino a me, pensano che possa contagiarli o roba del genere. Mia sorella Alison è nata con una pelle normale, è una delle ragazze più popolari della scuola ed l'unica che mi sostiene sempre. Quando ero piccola per tutti ero la bambina diversa, mi guardavano con occhi pieni di tristezza come se fossi un fiore appena sbocciato di cui nessuno si prendeva cura e che sarebbe appassito. La nota positiva è che avevo degli amici. Al liceo tutto è cambiato o quasi, gli sguardi della gente sono più o meno gli stessi, sguardi colmi di pena per una ragazza che ha la pelle diversa, ma a questi si sono unite anche le persone che ti guardano con disgusto. Mi fanno sentire un mostro e orribile.La maggior parte della gente non capisce come ci si sente ad essere così, pensano solo che la gente diversa sia da evitare, credo che abbiamo paura di confrontarsi con i loro opposti, non sanno che potrebbero invece avere delle meravigliose sorprese. Magari se provassero a conoscere una persona invece di evitarla, neanche se questa avesse la peste, forse potrebbero capire e forse potrebbero apprezzarla. So di essere una ragazza perfettamente normale solo che invece di avere una pelle rosea ho la pelle che a tratti ricorda la candida neve. Ho passato anni a sentirmi diversa,strana, orribile e che forse l'unico modo per poter essere accettata era diventare come loro mi volevano, però ho capito che a quel punto sarei stata uguale a tutti gli altri, che non sarei stata la Charlotte che volevo essere. Ho capito che non dovevo cercare me stessa perché la mia anima sapeva già perfettamente chi fossi,dovevo semplicemente capirlo io. L'unica cosa che potevo fare era accettare me stessa, sorridere alla vita e modellare la mia anima e dare vita alla Charlotte che è sempre vissuta dentro di me.

Spazio autore: " La vita non è trovare se stessi. La vita è creare se stessi."

George Bernard Shaw

Quando ho letto la frase del tema ho subito pensato al tipo di storia e di messaggio che volevo trasmettere. Ho scelto di parlare di coloro che vengono ritenuti "diversi", in particolar modo mi sono dedicata a Charlotte e alla sua "diversità" che a parer mio la rende unica. La frase mi infonde speranza perché nel mondo sono troppe le persone che non accettano se stessi e sarebbe bello un mondo senza pregiudizi e senza persone che rifiutano gli altri perché sono "diversi", forse la loro diversità li rende speciali e sarebbe bello che il mondo se ne accorgesse.

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