Avevo fame, avevo incredibilmente fame. L'eucalipto scarseggiava nella parte dove vivevo delle foreste australiane e, per questo, mi avevano assegnato il compito di attraversare il deserto di Gibson per raggiungere un luogo dove l'eucalipto era abbondante, per poi portarlo alla mia famiglia.
Durante il mio viaggio, dopo aver camminato sotto il sole per ore, vidi avvicinarsi a me un canguro, l'unica cosa che riuscivo a pensare era...sarà vero o un'allucinazione?
Il canguro era così vicino ormai che divenni sicuro della sua reale esistenza.
Lui mi osservó e poi esclamó: "Caspita amico! Hai un aspetto orribile."
"Grazie eh..." risposi seccato.
"Oh dai, non ti offendere! Tieni, prendi questa foglia di eucalipto, voglio farmi perdonare." Affermó con uno strano entusiasmo.
"Okay, ti ringrazio!" La fame aveva annebbiato la mia capacità di giudizio.
La foglia aveva un aspetto piuttosto bizzarro, era bianca ed era tempestata di macchie violacee, ma la mangiai lo stesso.
Improvvisamente un dolore lancinante mi attraversò; mi sentii come se la mia pelle bruciasse e guardandola mi accorsi di essere diventato bianco, completamente bianco.
Il canguro rise e disse: "D'ora in avanti il tuo nome non sarà più Gervaso il koala raso, ma...Andolfo il koala albino."
Stavo per ribattere e costringere il marsupiale a riportare il mio aspetto alla normalità, ma prima che potessi farlo, senza alcun preavviso un armadio sbucò fuori da un cespuglio e inghiottì il canguro per poi fuggire alla stessa impressionante velocità con cui era arrivato.
Sconsolato mi accasciai sul terreno piangendo; il canguro era sparito, e la mia vita era cambiata per sempre.