Nihil
Ok: oggi recensisco un libro di poesie, Nihil di gianthole, ed e' la prima volta nella mia vita. Le ho trovate tristi, un po' autodistruttive, ma piuttosto belle.
Fine recensione.
Perche'? Perche' voi provocate, provocate, e alla fine anche una signora perde la tramontana (no, scherzo, in fondo non vedevo l'ora di scrivere sta cosa, quindi adesso mi sfogo).
Nell'introduzione al libro, l'autore cita Nietzsche. E lo fa anche Z3ljko in "Ancora troppo umano".
Pero' poi entrambi fanno un'apologia del nichilismo (cosa che era stata fatta non da Nietzche ma dall'esistenzialismo francese) e quindi volevo dire la mia in materia.
Nietzsche vedeva il nichilismo come un dubbio, una malattia per coloro che identificava come nichilisti attivi. Ma anche come un'opportunità per migliorare la propria vita.
Il vecchio Freddie era molto critico verso l'umanità, tanto che la definiva come una massa di pietose creature. Animali da allevamento, mediocri in maniera deprimente, e deboli.
Persino quelli che venivano considerati dei "grandi" dalle masse per Nietzsche erano solo l'apice della mediocrità (Berlusconi e Renzi docet).
Ma diceva anche che ogni persona ha il potenziale di diventare grande, realizzare i propri sogni e diventare un Ubermensch (non superuomo ma superumano).
Nietzsche desiderava l'emergere di persone veramente grandi e, infatti, ha dedicato i suoi scritti filosofici a tali potenziali individui, ritenendo che le sue idee potessero motivare la gente ad allontanarsi dal gregge e attualizzare il proprio potenziale.
Freddy era ateo (anche se secondo me con qualche dubbio). Non vedeva nell'aggrapparsi ad un credo religioso o ad un movimento di massa una soluzione. Lui diceva che, situato in ogni singola persona, c'è un seme di grandezza (bada ben seme, perché il tuo vero potenziale è un'aquila che vola in cielo ben al di sopra della tua testa), e lo scopo della vita di ognuno avrebbe dovuto essere quello di scoprire tale potenziale.
Ora, però, mentre ognuno di noi ha il desiderio interiore di diventare la persona migliore possibile e realizzare i propri sogni, noi passiamo la maggior parte della vita pieni di rimpianti e delusione (e spesso sensi di colpa) per le opportunità perse in tal senso.
Nietzsche ha individuato nella paura e nella pigrizia, quelle caratteristiche umane universali che impediscono alla maggior parte delle persone di realizzare il proprio potenziale (vedi il mio pezzo sull'autopubblicazione per capirci).
E i passi per superare queste magagne, sono:
1) Ascoltare quella voce interiore che ti esorta a compiere qualcosa di grande.
2) Darsi un'idea organizzativa, un fine ultimo che si desidera realizzare, un obiettivo concreto: come costruire un grande sistema filosofico, diventare un atleta di prima classe o scalare i picchi più alti del mondo.
Le specificità dell'obiettivo non sono importanti: che cosa è importante è la difficoltà del compito. Più difficile il compito, più grande dovrà diventare chi vuole realizzarlo.
Insomma: scopri quello che ami e smettila di perdere tempo, diceva Freddy. Devi cambiare. Divenire qualcos'altro per scoprire chi sei: chi sei è una persona radicalmente diversa dalla persona in cui sei imprigionato.
Ora però, un individuo che trova un obiettivo e si pone su un percorso verso la sua realizzazione, presto scoprirà di fronte a se difficoltà, dolore e tentativi falliti. Quello che ancora deve scoprire e' che è proprio grazie a questa atroce sofferenza che diverrà una persona migliore.
La sofferenza è un fatto della vita inevitabile, ma purtroppo porta le persone a divenire molto pessimiste.
Nietzsche, invece, che era molto malato, e quindi intimamente familiare con la sofferenza e il dolore fisico, cominciò a rendersi conto che i suoi attacchi presentavano grandi opportunità, in quanto, di solito, precedevano grandi periodi di crescita.
Egli notò che le sue intuizioni filosofiche più potenti e profonde erano spuntate spontaneamente a seguito di quegli episodi.
E questo lo ha portato a mettere in discussione l'ipotesi universale che la sofferenza sia sbagliata. Certo, la sofferenza è spiacevole e dolorosa, tuttavia questa è una falsa conclusione. Solo perché qualcosa è spiacevole o ci porta disagio, non significa che manchi di valore.
Aveva capito che la sofferenza dovrebbe essere considerata tra i più grandi beni che ci è stato dato. Un bene da usare a nostro vantaggio. Anzi: Il presupposto alla vera felicità dell'essere umano, visto che è solo tramite il dolore che il piacere può essere assaporato appieno.
Insomma, soffrite? Come dei cani? Perfetto! Siete sulla buona strada per divenire degli Ubermensch!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top