Melissa è un bel (e sottolineo bel) romanzo di formazione. Ne deduco sia per la protagonista che per la scrittrice 

Bello perché tratta il tema della scelta della maternità per una giovane un po' scapestrata e probabilmente non nella migliore delle situazioni (il suo fidanzato e padre del bambino ha scelto quel momento per metterle un palco di corna indicibile con la sua migliore amica). Una situazione destabilizzante insomma. Al quale si aggiunge anche un misterioso stalker che continua a lasciarle fiori e un ragazzo intelligente, sensibile, cosciente dei dolori della vita, e pure bello (anche troppo bello per essere vero).

In mezzo a tutta questa maretta, quello che tiene insieme la vita della protagonista e' proprio quel cosino su un'ecografia. Bello il libro perché' spessissimo si dimostra sensibile, sinceramente innamorato del miracolo di diventare madre, in grado di gestire la confusione che ne deriva, i mal di pancia, l'idiosincrasia fra un passato rassicurante ma che sta diventando estraneo, e un futuro incerto che non si vede l'ora che arrivi.

Certo, non si pone TUTTI i problemi (i soldi dove li trova?) ma credo faccia bene, perché le da la maniera di affrontare il resto più coscientemente.

Il libro non è finito. Secondo me ha qualche piccolo difetto completamente rimediabile. Alle volte, quando si mette a gestire qualche situazione collaterale (l'ometto e lo stalker) un po' tende a dimenticarsi del piccolo nella pancia. Poi magari l'autrice ci mette una pezza, pero' penso che il libro avra' bisogno di una piccola revisione per integrare il tutto al meglio. Per ora il materiale che c'e' e' notevole e molto inspirato (alcuni passaggi poetici sono veramente, veramente toccanti), ma credo che questa inspirazione possa arrivare a risaltare ancora di più.