17 Novelle Bizzarre + 1
Ok. Sappiatelo. Io sono una spostata. Non sono mica per niente normale. E forse è per questo che mi trovo a mio agio su Wattpad: è pieno di spostati.
Li giudico male? No: penso che siamo una risposta immunitaria del genere umano al declino dei tempi. Quindi ai pazzi gli voglio bene.
Ora, vi chiederete, cosa c'entra? C'entra. Questo è il dialogo che ho avuto con JohnMcDillan oggi, in merito al suo libro "17 Novelle Bizzarre + 1".
Per accuratezza devo dire che non l'ho letto tutto, solo i primi 5/6 capitoli. Ma come faccio sempre, quando vedo qualcosa di strano, prima di emettere un giudizio o comunque di formarmene uno sbagliato, mi informo, chiedo. Questo è lo scambio che ho avuto con John. L'ho corretto in alcuni punti per completare il mio pensiero. Fra parentesi quello che mi passava perla mente.
- John, a parte gli scherzi, mi dici quale era la tua intenzione con queste novelle? Che tipo di libro e per quale audience volevi scrivere?
- Son novelle con molteplici chiavi di lettura...
Sono un quadro astratto dove ritrovare se stessi (oppure perdere se stessi).
Il genere è del tutto mio.
La base è questa: Il Più Grande Nonsense Per Un Nonsense È Avere Senso...
Tutto è illogico se vuoi che sia così.
Tutto è limpido se vuoi altrettanto.
È psicologicamente disturbante e alleviante allo stesso momento...
Ci sono errori voluti.
Perfezioni volute.
Ci sono acrostici a non finire.
Date, calcoli, ricordi.
Nulla al caso...
[...]
Se hai deciso che è il libro più brutto che tu abbia letto, lo diventerà...
Se invece è il più bello, ecco lo sarà.
Non c'è grigio: o si ama o si odia...
[...]
(ok, penso io, e allora vai col tango)
- Allora, ti dico cosa ne penso.....
In realtà questo genere di letteratura non è nuovo. Ebbe un revival deciso negli anni '70 e l'autore più importante di questo filone fu Fo.
Secondo me c'è un debito diretto con quel tipo di letteratura proprio per il tipo di argomento trattato. Che di media era lo sfidare una certa morale borghese fatta di profondo conformismo, consuetudinarismo e rispetto di una certa morale fatta di regole pacchiane.
E, in fondo, credo che per questo nel tuo libro emerge il paradigma della fiera dove gli imbonitori se ne escono con trovate che tentano di uccidere quella consuetudine e quel supino accettare di regole. Fa una specie di cortocircuito fra il consumismo acritico di questa gente, descrivendo dell'atto del vendergli l'idea della loro stupidità (se ci pensi anche in fo molte scene si svolgono al mercato o in piazza...proprio perche' era il luogo in cui quel conformismo veniva sfidato).
Ora, entra in scena il 2017. Quello della terza guerra mondiale.
Non ci sono più regole né pompose consuetudini che uccidono il libero pensiero. Il libero pensiero vive in una zona di guerra dove il premio non è più la possibilità di creare un mondo più roseo, gentile e fantasioso, ma quello di sopravvivere.
Quindi questo tipo di critica "giullare" perde di consistenza. Le consuetudini sono ad appannaggio di ristrettissime fasce della popolazione (poche decine di individui su tutta la penisola) che ancora vengono mantenute in un certo tipo di bambagia. Le altre persone non stirano, non mangiano alle ore comandate, non riescono ad avere un lavoro che va al di là dei voucher.
Morale, questo tipo di letteratura perde il mordente. Perde la capacità critica che aveva nel passato.
Quindi, cosa ne penso io? Che, dato il tono, potrebbe essere una bella favola per bambini. Nel senso, dovrebbe più convergere, in termini di affabulazione e tematiche, su quell'audience (non credo che ci voglia uno sforzo infernale), ma non può essere una favola per adulti.
Gli adulti, si sa, hanno un sacco di difetti. Sono avidi, non hanno coraggio e non sognano. Purtroppo sono un branco di militari, anzi...sono un branco di skinhead. Che se vedessero la tua fiera dell'assurdo ci entrerebbero dentro e spaccherebbero tutto. E gli altri adulti, quelli che ancora lottano per rimanere integri e decenti, li guarderebbero fare e non potrebbero farci niente. Perché avrebbero il fiatone. Perché sarebbero a pezzi.
(passa il tempo)
- John, sei vivo? (ancora io)
(sensi di colpa mi attanagliano il ventre, ma quando ti imparerai a stare zitta brutta str...)
Non voglio spararti a zero sul libro e poi fare finta di niente. I nostri libri sono figli e per quanto vogliamo che siano criticati onestamente, ci rimaniamo male.
Sai, la "scusa" dell'assurdo era, in passato, una chiave ironica da usare come grimaldello per forzare quel lucchetto mentale piccolo borghese. In realtà "assurdo" sarebbe stato l'aggettivo che ci si sarebbe aspettati affibbiare da una certa schiera di preti, genitori e politicanti di allora. Purtroppo la classe dominante, ha portato l'assurdo a livelli da horror. Insomma...pensa all'America che scaraventa due aerei nel centro di New York perché la gente pensi di essere sotto attacco di un nemico fantascientifico contro cui scatenare tutta la propria potenza militare. Quello è l'assurdo del 2017. E non è facile da sfidare. Viviamo nell'inferno dell'assurdo.
Sai mi spiace "stangarti". Chiaramente non lo farei mai in pubblico. (lo faccio solo con gli scrittori maleducati) Però te lo devo intellettualmente. Se vuoi ti posso scrivere una recensione con su scritto "un libro birichino, fantasioso, pieno di trovate divertenti" (e' vero, sono cosi' ipocrita). E lo farei volentieri. Però personalmente ti devo dire quello che penso. Proprio perché hai fatto lo sforzo di dire qualcosa di buono. Insomma, non odiarmi.
(ancora silenzio, poi...)
- ¡Hola! (Questo è John)
Guarda: se mi faresti una recensione pari pari a quello che mi hai appena scritto ne sarei felicissimo!
(ooookkei...)
Senza occultare nulla!
Se potresti fare un copia incolla, cambiando la persona a cui ti rivolgi (Lettore) io ne sarei più che onorato.
Davvero.
Da: Allora, ti dico ciò che penso..
A: non odiarmi.
Ps non ti odio affatto, anzi
Se riusciresti a metter su una recensione così io te ne sarei grato tanto
Perché hai centrato diversi aspetti.
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Ovviamente non riporto la parte in cui gli dicevo "scrivila tu che io in questo momento ho le capacità intellettuali di un criceto, e lui mi dice no, sarebbe come trasformare l'oro in sabbia.
Amen!
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