Brancolo nel buio
Una rispettabile ma poco somma essere-umano mi tende un agguato mentre sto disegnando alla lavagnetta sul muro di camera mia buttandomi addosso un enorme plaid viola antico.
Io, spinta da un irrefrenabile voglia di sapere chiedo curiosa: ''Chi ha spento la luce?''
Non udendo alcuna risposta ritornare alle mie spettabili orecchie decido di acciuffare il mio aggressore per la mia stanza.
Nel cammin di nostra vita mi ritrovai sotto una coperta oscura, Che la vista era smarrita
E con questo pensiero in testa mi metto a barcollare nel buio più buio del buio cercando di seguire il suono del respiro, dei passi e delle risa trattenute del poco egregio essere.
Continuando a cercarla, sono finita nel corridoio dove affannosamente cerco inutilmente di accendere la luce tastando un interruttore che interruttore non è.
La domanda da porsi non è ''Perché voleva accendere la luce se era sotto la coperta?'' oppure ''Perché non se la toglieva di dosso?'' ma bensì una di più ovvio e sensato collegamento cioè: '' Perché l' essere non l'aiutava a tornare in un periodo di meno traviamento visivo?''
Ebbene, l' essere-umano si sta divertendo troppo per correre in suo soccorso e liberarla dalla sua stessa trappola quindi, la lascia in balia dei suoi movimenti poco fluidi e sensati.
Cerco molto spasticamente(?!) di camminare ma inciampo e cado così decido di optare per un'alternativa più sicura cioè strisciare per terra usando i piedi come leva. Continuando per il mio cammino incontro un ostacolo paragonabile alla Selva Oscura di Dante: IL MOBILETTO.
Ci struscio il piede contro per capire cos'è e come aggirarlo e in qualche modo fisicamente impossibile riesco a tornare davanti a camera mia dove continuo a tentare di liberarmi dall'incredibile morsa del Plaid e riesco FINALMENTE a togliere il primo strato.
Poi, mentre continuavo a combattere contro l'ammasso informe, sento un agglomerato di materia buttarmisi addosso in un mio momento di confusione mentale e vaneggiamento spaventandomi non poco, per poi liberarmi dall'involucro che mi impediva i movimenti e il regolare respiro.
Poi penso ''Credevo mi avesse abbandonata'' piangendo interiormente.
Al pensiero del suo abbandono mi duole ancora il cuore Tch.. T^T
Morale della storia:
Attenti alle coperte mentre disegnate su una superficie verticale.
Giustificazioni:
Mi ha presa alla sprovvista... Non credevo che le mie capacità combattive si azzerassero sotto una coperta gigante... Ma credo comunque di avere un ottimo spirito di adattamento e di essere una persona che si impegna abbastanza nelle cose (?!...come cercare di auto-convincersi...T-T )
feel me...
Ecco. Uffa. TnT
Tch.. A prestoo!! (=u=)/''
Jumy- in difficoltà
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