●IX●Nuove conoscenze
《Metrus... svegliati...》
《Ma cosa... dove mi trovo... dove...》
《Sei svenuto, ieri. Ti abbiamo trovato sotto le macerie: eri ferito, in gravi condizioni. Sono arrivati loro, a soccorrerci. Per fortuna...》
Mi alzai lentamente, staccando la testa dal cuscino sulla quale la avevo appoggiata. Ci trovavamo dentro qualcosa di simile ai battelli di Crateria (o almeno credetti), scrutai fuori dal finestrino per tentare di farmi un'idea di quanto fossimo alti in quel momento e vedere che le nuvole si trovavano sotto di noi bastava...
[Esattamente, soffro di vertigini, soprattutto se non so dove mi trovo!]
Insieme a me si trovavano tutti i miei compagni, tranne lui, il ragazzo della nostra squadra morto a Roma, e anche altre persone che sinceramente mai avevo visto prima le quali sedevano accanto a me e agli altri.
《Chi sono queste persone?》domandai perplesso a chiunque avesse in quel momento una risposta sincera da darmi.
《Metrus... ricordi... quando raccontasti noi di altre popolazioni? Nuclei dei quali non avevamo mai sentito parlare? Ebbene, te li presento: questi ragazzi provengono da Lussuria, un Nucleo decisamente avanzato. Beh... perché in effetti il "jet", come lo chiamano, è di loro proprietà.》
《D'accordo... quante cose mi sono perso?!》mi asciugai il sudore che mi scorreva sotto l'attaccatura dei capelli.
《Beh... come dire... è un po' difficile spiegare con "una parola" ciò che ti sei perso, ma se hai voglia di stare ad ascoltare, avrai tutta la verità che desideri e che ancora non conosci.》
Di storie strane ne avevo sentite già abbastanza, fino a quel giorno, perciò cosa avrebbe cambiato in fondo ascoltarne una in più?
Niente.
Assolutamente niente.
《E va bene, d'accordo. 》
La voce dell'uomo fendette l'aria, ed egli cominciò a far uscire parole:
《Queste "simpatiche" persone qui, proprio accanto a me, sono... Lussuriani... Esatto. Provengono dall'ennesimo nucleo a noi sconosciuto, stessa solita storia. L'unica differenza è che adesso, sei in debito con loro...》
《Cosa?! In che modo... perché... Ah... sono confuso!》
《Sì beh... diciamo che ti hanno "salvato" la vita, o meglio ancora... te l'hanno riconsegnata. Pazzesco vero? Ricordi quando... l'arena ha iniziato a collassare? Le travi, le lamiere, ogni cosa lí dentro è caduta giù abbattendo i giaguari, o meglio... quelle bestie.
Beh, comunque, siamo svenuti anche noi. Tu eri quello messo peggio, avevi una grossa ferita, proprio qui...》
《Ah!!!》 Egli toccò sulla mia fronte un'apertura della quale nemmeno ero a conoscenza. Dovevo essermene perse tante, prima di salire su quel jet.
《Ed è stato in quel momento, che essi sono passati, per un preciso motivo, del quale non sapevamo niente... Ma qui, preferisco far parlare i Lussuriani. Questo viaggio, non è semplice come sembra...》
Mi bruciavano gli occhi, e avevo un fortissimo mal di testa, quasi sicuramente dovuto all'altezza elevata. Le tempie mi pulsavano come mai prima d'ora, un dolore terribile generato dall'ansia che in quei giorni avevo addosso. Soffrivo all'idea di aver lasciato la mia patria.
Durante la narrazione, sentivo le voci più ovattate e basse, come se la mia mente stesse vagando altrove, in cerca di risposte che, probabilmente, sarei stato in grado di trovare solo con l'ausilio di stimoli esterni...
Il velivolo cominciò ad abbassare la quota, portandoci al di sotto delle nuovole.
[Menomale...]
《Piacere Metrus, io sono Jhalio, Signore di Lussuria. È bello avere al proprio fianco, finalmente, un altro Re.
Ad ogni modo, Lussuria è stata per secoli il Nucleo della saggezza, avanzata dal punto di vista delle conoscenze e della tecnologia, ma non altrettanto evoluta in ambito militare... Crateria infatti, era un grande punto di riferimento per noi prima che accadesse... ciò che è successo...》
Bashadh era morto, me lo ricordavo bene. Come dimenticare...
《... E per quanto riguarda la missione... è un po' come... il gioco della staffetta, hai presente? Uno arriva ad una tappa, e parte quello che si trova dopo di lui. Stessa cosa, senza saperlo, stiamo facendo noi. Ogni volta che giungiamo in un'altra città per... insomma, sai di cosa parlo, il Nucleo che si trovava lì prima di noi si sposta e si muove verso la meta successiva. E andiamo avanti così, fino alla fine... Il bello è.. che in tutta questa faccenda non sappiamo minimamente per quale motivo lo stiamo facendo. Dobbiamo solamente uccidere l'ennesima creatura che spunta fuori, e poi viaggiare... di nuovo.》
I finestrini si erano appannati all'interno e la guarnizione sul bordo era umida. Il mio sguardo, fisso in un'unica direzione, era rivolto verso le micro-gocce che si muovevano lungo quest'ultima.
Col passare dei giorni mi era sembrato finalmente di aver trovato spiegazioni plausibili al perché stessimo partecipando senza volerlo a questa "missione", invece adesso che ci eravamo uniti agli sconosciuti, tutto aveva preso un'altra piega.
I Crateriani affermavano sicuri di se stessi che fosse solamente un mondo un po' bizzarro di vendicarci con gli umani per il danno che essi avevano fatto a noi, e anche se tale motivazione non sembrava quadrare perfettamente per via di alcuni dubbi che persistevano nella mia mente, avevo creduto almeno per poco che ciò fosse la verità...
Nei giorni successivi avevo cominciato a conoscere meglio il ragazzino della mia squadra, il giovane che affermava di sapere tutto al riguardo e di conoscere già, anche se un po' a malincuore, il finale della nostra storia.
Egli, era poi morto.
In questo momento, non sapevo più a cosa credere, e nemmeno se avevo un motivo valido per farlo.
《Eccola lá...》annunciò il tizio che stava alla guida del jet.
Sotto di noi, molto lontana, si ergeva quella che stando al viaggio doveva essere la moderna Dubai.
《Quella... è Dubai?》
《Sì, mio caro! E procedendo alla nostra attuale velocità dovremmo essere lì fra pochi minuti.》mi spiegò il pilota.
Sentii il peso sul mio divanetto aumentare.
Un tale, giovane e di corporatura robusta, si mise sulla metà non occupata da me.
《Ci recheremo alla nostra sala delle riunioni, per discutere di alcune questioni importanti...》
《L'ultima volta che mi sono trovato a dover parlare con sconosciuti in una stanza altrettanto sconosciuta ci sono piombate addosso delle fenici giganti... posso stare assolutamente tranquillo!》
《Fidati, non ti accadrà niente: la nostra sala è collocata sotto il grattacielo che attualmente è il più alto al mondo, il Burj Khalifa... ne hai sentito parlare?》
《In realtà no... mai... mi auguro soltanto che sia abbastanza sicuro da proteggerci da eventuali attacchi...》
《Adesso reggiti forte.》
Sentii il mio cuore in gola e la schiena che si incollava allo schienale per la velocità elevata. Fuori dai finestrini, adesso, distinguere anche solo un paesaggio era assolutamente impossibile...
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