🔥 Lezione 11🔥 🔞 Capitolo 33🔞

Lezione 11

Farsi perdonare

Quando entriamo di nuovo in discoteca dopo essere uscite per fumare una sigaretta, Arianna la mia migliore amica è già ubriaca persa. Sono le 2.00 e abbiamo ballato un bel po' e devo dire che sono abbastanza euforica, nonostante il mio cuore sia a pezzi. A pezzi perché è difficile trovarmi a constatare che io provi dei sentimenti forti per un uomo che in realtà appartiene già ad un'altra donna. Io lo sto semplicemente condividendo con lei, in momenti in cui lei è impegnata e lui inventa bugie su bugie per vedermi. Quella che sento nel petto è una sensazione stranissima: immaginare Riccardo a cena con sua moglie, mentre le accarezza le mani, le versa del vino e poi la possiede selvaggiamente in bagno. Quando ho immaginato la sua verga affondare dentro l'intimità vogliosa di sua moglie, il senso di disgustoso mi ha piegata in due e mi ha spinta a concedermi un ballo con due ragazzi che hanno fatto parte del mio passato.

Michele e Mario.

Michele è stato il mio scop*mico per diverso tempo mentre Mario, mi ha sempre sbavato dietro ma non gli ho mai dato nessuna possibilità.

Forse stasera... potrei concedermi un momento di leggerezza dato che il bel Professore a quest'ora starà dormendo stretto a sua moglie, appagato dopo la violenta sc*p*ta.

Lui mi ha detto che io sono la sua prima schiava ma che diavolo ne so se si diverte a sculacciare, bendare, legare e poi scop*** brutalmente anche sua moglie?

Questo pensiero di lei che gode nuda e sottomessa sotto lui mi fa impazzire!

Quanto lo odio!

Mi sono pentita d'aver mandato quel video con il vibratore ma era l'unico modo che avevo di farlo eccitare per me e per allontanarlo dalla moglie. Nella mia mente pacata, quel video, avrebbe allontanato in lui qualsiasi desiderio verso la moglie.

Si sarebbe segato e appaggato per me... almeno così credevo, ma mi sento solo stupida nell'avere questi illusi pensieri.

"Perché tu non bevi stasera?" mi chiede Arianna.

"Perché domani devo lavorare."

"Lavorare? Come sarebbe? Al night più sei sbronza e meglio è."

"Non lavoro più lì."

"E dove?"

"In una libreria."

Lei ride.

"Il passo da estimatrice di ca**i a estimatrice di libri è stato breve."

"Una mezza specie."

"E perché hai lasciato quel lavoro? Dicevi sempre che ti faceva sentire viva..."

La guardo dritto negli occhi: anche lei ha creduto alla mie bugie.

Incredibile, mi sono costruita addosso una maschera che alla fine, è diventata il mio volto per tutti quanti.

"Ari..."

"Eh."

"Ho conosciuto un uomo."

"E chi è il fortunato che ti strapperà via da questa vita da sco*ratrice seriale?" domanda con un filo di voce, ed è davvero molto sarcastica.

La sua pungenza mi fa male.

Mi sta trattando anche lei come una put****.

Forse ... è semplicemente quello che ho sempre trasmesso fin'ora io.

Non dovrei prendermela con le altre persone.

Dovrei prendermela solo con me stessa.

"Un uomo decisamente più grande..."

"Quanto più grande?"

"Beh..."

"È un vecchio schifoso pieno di soldi?"

Ecco, che di nuovo la butta sul superficiale.

Ma che considerazione hanno le persone di me?!

"Ma no!"

"Ha 40 anni?"

"Un po' di più... 45."

Lei scoppia a ridere.

"C***o, è più grande di mio padre!"

"Già... probabilmente anche del mio."

"E ha il pisello grande?"

"Decisamente. Davvero molto grande. Mai visto niente di così grande."

"Immagino una sbarra di ferro. Qualcosa che ti fa perdere la testa appena lo provi."

"Già..."

"Voglio dire, per farti perdere la terra in questa maniera credo che ti abbia scop**o persino il cervello, tutti i tuoi buchetti sono stati martoriati, no?" scoppia a ridere e io la seguo perché con lei mi sento a mio agio sebbene per Arianna conti solo la componente se**uale e fisica. In realtà fino a poco tempo fa, anche per me era così, ma da quando ho conosciuto lui, tutto è stato stravolto nel mio cervello.

"Esattamente."

"Allora? È bello?"

"Bellissimo..."

"Affascinante?"

"Sì, ed è anche un tipo piuttosto machiavellico e misterioso." sorseggio il mio gin tonic. "Uno che ti sa scop**e anche la mente..."

"Wow, e quindi chi è?"

"È il mio professore di Filologia Italiana."

"Ma che cavolo di materia è la Filologia? Io sono rimasta ferma alla Filosofia, sinceramente." sghignazza mentre entriamo in pista.

"Questa volta ti sei superata! Wow un maturo... e pure un professore dell'Università! Stai diventando una professionista." lei crede che questa sia la mia ennesima preda, perché mi sono sempre divertita a sedurre gli uomini, ma questa volta non è proprio così.

"Già..."

"È sposato?"

"Sì..."

"E che tipo di rapporto avete?"

"Beh, dopo qualche scop*ta lui mi ha proposto un accordo: mi avrebbe impartito delle lezioni se**uali per poi essere esaminata... passando il suo esame sarei diventata la sua schiava."

"Wow! Ca**o! Meraviglioso! Hai capito qui... sembri la protagonista di un romanzo erotico... quindi lui è il tuo padrone!! Proprio come Cristian Grey!!!"

"Sì... tecnicamente lui è il mio Padrone e io la sua schiava se**uale."

"Ma ti sei impazzita perché  sco*are in questa maniera e non dirmelo?" urla, come non l'avevo mai sentita urlare, tutti nella pista si voltano.

"Non urlare." la supplico a denti stretti, mettendole una mano sulla bocca.

"Cosa ca**o è successo poi? Non pensare di cavartela così. Voglio sapere tutto, ogni dettaglio, ogni particolare."

"Ari non gridare. Dai!"

"Ca**o, ma tu mi parli di un Dio del se**o e io dovrei starmene in silenzio?"

Strilla isterica.

"Praticate BDSM?"

"Già."

"Lurida sgualdrina e solo ora me lo dici?!" mi pizzica una guancia. "E avete sco**to in tutti i modi possibili e immaginabili?"

Annuisco.

"E ti punisce? Ti sculaccia? Ti lega? Ti benda?"

Sento le guance andarmi a fuoco.

"Sì..."

"E ti piace?"

"Sì... tantissimo. E non me lo sarei mai aspettata."

"Oddio..." la sua espressione cambia, non ha bisogno di parole, quasi come se avesse letto qualcosa dentro i miei occhi. "Sei innamorata di quell'uomo?"

"Penso proprio che ci sono vicina... purtroppo temo che sto iniziando a provare qualcosa."

"Perché purtroppo? Elena, parlami."

"Perché lui ha 20 anni più di me. È il mio professore, è sposato e ha 2 figli! C***o!"

Lei mi prende la testa fra le mani e mi guarda dolcemente.

"Io sarò costretta per sempre ad essere la seconda, la ruota di scorta, una che vive nell'ombra. Ti rendi conto in questo momento lui starà scopando con sua moglie!?Solo a pensarci mi viene il vomito."

Lei rimane in silenzio inghiottita dai fiumi dell'alcol.

"Inizialmente mi sono divertita a provocarlo perché apparentemente sembrava uno di quelli che si credono di avere il ca**o d'oro. Era un gioco per me. Ma poi... frequentandolo ho perso la testa. Adoro la sua personalità. È passionale e rude ma anche sensibile ed empatico. Con lui, sono costretta a deporre la mia armatura, mi sento indifesa, come se fossi piccola piccola. Infatti per prendermi in giro lui mi chiama piccolina."

Arianna mi guarda come ipnotizzata dal mio racconto.
Riccardo di primo acchito sembrerebbe davvero l'uomo perfetto.

"Mi ha mostrato la persona vera che sono, la vera me che ho sempre cercato di nascondere. Lui vede la mia luce! Ma come posso fare a viverla con serenità se so che comunque lui ha una moglie a casa?"

Lei mi prende il viso tra le mani.

"Amica mia. Vivila come viene. Non farti arrestare dalla paura. L'amore è un sentimento meraviglioso che tu meriti di vivere e nonostante tutti gli ostacoli che si pongono tra voi, vedrai che ci sarà la luce. Ok?"

"Ok." cerco di autoconvincermi.

"Ora basta pensare ai problemi perché sono letteralmente ubriaca! Balliamo un po'. E vedi di distrarti con Mario. Guarda come ti fa il filo stasera! Non stare a pensare a quello lì che sta scop*ndo con la moglie. Goditi questa serata e distraiti." strilla Arianna mentre entriamo in pista.

"Ti desidero Elena." esordisce Mario mentre mi prende le mani  e le incolla al mio corpo in un ballo sensuale.

Ma io non smetto di pensare a lui.

Ma che diavolo lo penso a fare? Lui starà scop*ndo quasi sicuramente con sua moglie !

L'ansia nell'immaginarlo nel letto con la moglie, mentre ballo sembra essere sparita, la mia mente ha cancellato tutto e inizio a ballare con Mario, sorseggiando un buon drink.

"Sei bellissima." mi sussurra questo ragazzo mentre sono tra le sue braccia, cerco di essere spensierata ma non ci riesco, sento uno sguardo addosso.
Sarà l'alcol, non può essere lui, sono le due e questo non è un locale per tipi del suo lignaggio e delle sua età.
La sensazione di avere Riccardo sulla mia pelle non mi abbandona e decido di andare fuori dal locale per concedermi una sigaretta, ho bisogno di calmarmi. Mario rimane dentro al locale e ne rimango compiaciuta perché almeno ho qualche minuto per pensare a quello che è accaduto questa sera.

D'un tratto mentre apro la borsetta sento afferarmi per il polso. Sarà Mario che mi ha raggiunto ma...

Mi volto ed è Riccardo, ca**o! Cosa ci fa qui?

"Sei proprio una stron**."

Si scatena, vomitandomi addosso tutta la sua ora.

"Che ca**o ci stai facendo tu qui?"chiedo nervosa.

"Che ca**o stai facendo tu? Semmai." mi domanda, guardandomi freddamente.

"Non sto facendo niente io!" ribatto cercando di allontanarlo, inutilmente.

A questo punto mi afferra il polso e avvicina la sua bocca al mio orecchio facendomi tremare.

Ca**o, quanto sono eccitata!

"Fai la scemarella in discoteca? Pfff, che caduta di stile ma non mi stupisco dato che lavoravi in quella mer*a di night."

È furioso!

"Non ti permettere di parlarmi così Riccardo! Stai attento a come parli."

"Ti conviene stare zitta." afferma guardandomi negli occhi.

"Tu sei pazzo." mormoro.

"Dimmi, Elena, quanti te ne sei scop*ta questa sera?" mi ringhia avvicinandosi pericoloso alla mia bocca.

Amo vederlo geloso... ben gli sta!

"Non ho scop*to con nessuno! E non osare cambiare le carte in tavola, lo str**zo qui sei SOLO tu! Che hai scop*to con tua moglie mentre io mi stavo dannatando al solo pensiero! Tu non riesci a comprendere quanto tu mi stai facendo male!" gli urlo con le lacrime agli occhi, ferita per le sue insinuazioni schifose.

"Lei è mia moglie, c**zo! Non una sconosciuta incontrata in discoteca! Io non mi struscio contro nessuna! Porca tro*a!!! Se ne avessi avuto la possibilità, credi davvero che sarei andato a cena con lei? Io ti ho pensata tutto il tempo, c***o. Non c'è stato un momento in cui non mi trovavo di fronte i tuoi occhi blu. E questo è il tuo ringraziamento!!!" si blocca prendendo il telefono per poi mostrarmi la mia storia su Instagram nella quale sto ballando con Mario e Michele.

"Scusami!" singhiozzo in preda alla disperazione perché mi sento una ragazzina stupida e mi preoccupa tanto il fatto di essermi eccitata attraverso la sua gelosia.

"Scusa un c***o! Ho visto come ti guardava quel co****ne. Ti stava spogliando con gli occhi e tu... tutta sorridente mentre ballavi fra le sue braccia... e io, stupido di un cogl**ne... che pensavo di continuo a te!"

Tento di divincolarmi avvicinarmi a lui ma non me lo permette.

"Scusami, ti prego."

Ma perché sto chiedendo scusa? Questo uomo mi fa letteralmente impazzire!

"Tu sei mia, Cristo ! Lo vuoi capire?" mi mette le mani al collo e preme il suo indice contro la mia gola.

Proprio come piace a me.

"Tu sei pazzo!"

"Sì, sono pazzo di te ed è la tua fi*a che mi fa impazzire." la sua mano possente si posa sul mio sedere e questa sculacciata mi accende come un fuoco.

È stata forte , intensa, dolorosa, forse ho un livido.

Ma sono un lago!

"Dimmi se ci hai sco*ato."

"No."

"Elena rispondi, avete scop*to  sì o no? Se non me lo dici entro dentro il locale e lo uccido di botte."

"Riccardo ti sto dicendo di no."

Voglio stargli lontana per riprendere aria, ma vederlo così inca***to... mi eccita parecchio.

Mi sento totalmente sua.

"E allora hai fatto la pu**ana con qualcun'altro?"

Questa affermazione non doveva farla perché mi fa perdere letteralmente le staffe.

"Va***nc*lo Riccardo! Sparisci!" mi allontano ma lui me lo impedisce.

"Rispondimi." si avvicina pericolosamente facendomi indietreggiare fino a toccare il muro, poi mi intrappola con le mani contro di esso.

Non posso scappare.

Sono in trappola.

E indovinate?

Non mi dispiace neanche un po'.

"Questa storia deve finire! Non ne posso più della tua possessione! Prima mi hai fatto lasciare il night, poi mi hai vietato di andare in discoteca e adesso... addirittura ti ritrovo qui a piazzarmi una scenata come se fossi una puttana da quattro soldi? Io non ho fatto nulla di male, ca***! Quello sbagliato sei tu!" mi metto le mani davanti agli occhi per evitare di incrociare le sue iridi.

"Potrei dire la stessa cosa di te, ragazzina. Sai anche tu non sei una santa. Dato che te la fai con uno sposato!" mi obbliga a guardarlo mettendomi le mani sul mento.

"Dimmi, c'è qualcun'altro? Vai a letto con lui?"

I  suoi occhi si allargano ed è solo odio quello che fuoriesce dalle sue pupille dilatate.

"Elena dimmelo."

"Come può esserci qualcun'altro! Come diavolo fai anche solo a pensarlo?" strillo quasi con le lacrime agli occhi. "Non voglio più vederti." ripeto alzando la voce.

La sua insinuazione mi ha uccisa.

"Lo so che mi desideri, Elena , non sfuggirmi."  e in un batti baleno mi divora con un bacio volgare e sfacciato, mi solleva da terra incollandomi al muro e io automaticamente gli allaccio le gambe alla vita.

"Non puoi trattarmi così! Non puoi!"

Lui mi tiene la testa stretta contro la sua bocca in modo tale da non farmi sottrare dalle sue labbra.

"Non posso, lo so! È solo che ho perso la testa! Scusami! Mi sento un cog***ne."

"Mi hai chiamata pu**ana. Riccardo io non ce la faccio più ad essere bollata da tutti in questa maniera. Adesso anche da te... no."

Lui mi accarezza le guance per poi posarmi un bacio sulle labbra.

"Sai che non penso niente di quello che ho detto. E ti chiedo scusa se ho usato parole spiacevoli ma ero accecato dalla rabbia. Quando ho visto quel video sul tuo Instagram stavo per avere un infarto. Non posso accettare che qualcuno si strusci a te in quella maniera! La mia testa aveva già figurato scene terribili di te nel cesso con quei due! Non posso! Non ci riesco! Sono furioso! Non ho mai provato gelosia in vita mia... e adesso invece, sembro un ragazzino morboso, c****!"

"Tu non sei mai stato geloso?" sono stupita da tale affermazione che mi eccita ancora di più.

"No."

Ci guardiamo intensamente.

Sono troppo eccitata e voglio che mi infili il suo pene ovunque ma non posso cedere così facilmente.

"Facciamo l'amore , avanti, Elena so che ne hai tanto bisogno... proprio come me."

Lui fa scivolare la sua mano tra le mie gambe, sale piano piano dalle autoreggenti nere fino ad arrivare alle mutandine di seta nere.

"Ti ha eccitata la mia sfuriata..."

"No."

"Bugiarda. Ti piace vedermi geloso. Sembra quasi che tu lo faccia apposta a farmi perdere la testa. Sei proprio una ragazzina insolente." quel nomignolo tra le sue labbra mi fa rabbrividire e bagnare.

"Mmmm."  mugugno mentre le sue dita si avvicinano sempre di più alla mia intimità.

"Ho voglia di sco*arti fino a quando non sarai tu a implorarmi di smettere."

Le mie ginocchia sono deboli e la mia intimità  sta zampillando.

"No."

Nella mia mente riaffiora il pensiero di sua moglie. Mi allontano dal suo bacino e la mia è una risposta secca e arida.

"Vai a sco**re con tua moglie!"

Si avvicina e mi guarda negli occhi.

"Elena... finiscila. Dai. Non farmi inc***are ancora di più di quello che già sono."

Il cuore mi batte  fortissimo.

"Senti Riccardo, tanto che stai facendo la paternale a me. Tu hai sc**ato con lei? Ti prego dimmi di no perché morirei di gelosia."

Lui mi guarda inespressivo mentre i suoi occhi diventano due fessure.

"No... da quando ti ho conosciuta io desidero solo e soltanto te, lo sai benissimo. La tua fi*a è diventata la prigione del mio c****. Mi hai rincretinito!"

Il cuore mi balza nel petto nel sentirlo parlare così.

È così dolce, passionale, intenso...

"Tu sei mia e io sono tuo..." dice accarezzandomi con il pollice le labbra.

È troppo bello. Di una bellezza rara che ti ipnotizza e stordisce.

Maledizione! Non vale così!

Ha gli occhi di un verde accesso questa sera che mi fanno scoppiare la va**na.

Lui intanto infila le dita nelle mie mutandine.

"Sei bagnatissima, ca**o. Allora vedi che ti è piaciuto vedermi come una bestia eh..."

"Riccardo per favore... siamo per strada, dai... se qualcuno ci sentisse o vedesse." divago perché in questo momento non voglio dargli a vedere che lui è il mio punto debole.

"Hai paura che ti vedano quei co***oni ? Beh, spero tanto che lui senta le tue grida mentre godi solo per me."

A queste parole mi mette un dito dentro la vagina lo ruota e quando lo estrae è compiaciuto nel trovare il suo indice coperto del mio liquido.

"Mmm. Come sei calda. Sembra proprio che tu non voglia che io smetta come dici." spiega lui compiaciuto.

"Dai, Riccardo. Tra poco devo tornare a casa con la mia migliore amica." non voglio dargli la soddisfazione di cedere facilmente a lui.

"Non ci pensare minimamente. Tu adesso sei sotto sequestro e torni con me." mugola  mentre si china e la sua bocca adesso è sulle mie labbra intime e mi sta baciando e leccando.

D'un tratto mi morde il clitoride fortissimo.

"Ahia!"

"Zitta! Altrimenti ti riempio di morsi."

Succhia il mio clitoride con passione girando la lingua calda come se stesse gustando un'ottima pietanza.

Mi sta facendo impazzire tanto che inizio a mugolare selvaggiamente.

"Sei fradicia! Ti piace essere la mia Schiava..." esclama mentre mi penetra con due dita così forte da farmi sollevare da terra.

È molto primitivo e questo mi eccita parecchio.

"Ti piace essere dominata dal tuo padrone."

"Troppo..."

Sto per venire e quando se ne accorge si blocca.

"Niente orgasmo, piccola str***a... così impari a muovere il culetto in quella maniera con gli altri."

Mettendomi una mano dietro la nuca, mi spinge con irruenza verso il basso, portandomi a inginocchiarmi tra le sue gambe e a prendere in bocca la sua erezione.

"E ora... lezione numero 11: devi imparare a farti perdonare dal tuo Padrone."

"Perdonare? E come?" tremo davanti il suo pis****o lucido per la pre-ei***lazione.

"S**pami con la tua bocca meravigliosa... dai! Guadagnati il mio perdono per aver s**lettato in quella maniera."

Quando mi avvicino al suo pisello però mi trovo a storcere il naso.

Ha una puzza terrificante di vagina!

Ha sco**to!

Ha scop**o con sua moglie, perché ha un odore acre e forte che non è di certo il mio!

Mi ha detto una bugia!

"Il tuo pisello ha un altro odore..."

"Succhialo! Dai!" ordina.

"No! Puzza di fi*a! Non ci pensare! Mi hai detto una ca**ata! Ci hai sco**to eccome!"

"Elena, ca**o, dai!" ruggisce lui ma io sono inca**atissima... adesso ho davvero la comprova che ha sco*a con sua moglie e mi dice le s**onzate.

Ma proprio tante!

Lui mi blocca  e mi solleva da terra. Mi guarda negli occhi ma questa volta il suo sguardo è cambiato. Noto che prova umiliazione, un misto tra disgusto e pietà verso la sua persona.

"Scusami..." abbassa lo sguardo a terra.

"Hai sco*ato con lei. Sei uno str**o."

"Elena, non avrei mai voluto ma... mi è saltata addosso e..." lo blocco.

"Non ti voglio sentire. Non voglio sentire ancora bugie su bugie. Sono stufa. È meglio che vada." mi volto e accelero il passo.

"No! Lasciami spiegare. " mi grida lui prendendomi il polso bloccandomi fra le sue braccia.

"Siamo andati a cena e io ero freddo e distante, ti pensavo di continuo! Lei ha iniziato a provocarmi e io l'ho rifiutata in tutti i modi, Elena. Ma lei era sospettosa, mi faceva domande strane e io ho avuto paura. Paura di essere scoperto e paura di perdere tutto. Paura di perdere i miei figli."

Per la prima volta mi sta parlando delle sue leggittime paure.

Ma non mi interessa: avrebbe dovuto dirmi la verità.

"Ah. E dimmi un po' la paura ti ha fatto affogare nella sua vagina?" strillo come una pazza.

"No, Elena il pisello era morto e... quando siamo tornati a casa per farmelo alzare ho dovuto rivedere il tuo video e quando mi sono trovato dentro di lei, io pensavo a te. Scusami mi sento patetico. Non sono nemmeno venuto. Solo tu puoi farmelo venire duro. Solo tu puoi farmi venire. I miei orgasmi sono tuoi. Solo tu adesso hai questo potere. Credimi. Ti prego. Sono stato costretto. Non l'avrei mai e poi mai fatto, te lo giuro. Mi faceva schifo il suo modo di flirtare, di palparmi, di baciarmi. Ero disgustato. Scusami. Scusami. Ti prego. La notte quando mi addormento al suo fianco vorrei che ci fossi tu con me..."

Sto per cedere e le sue labbra carnose sono un invito libidinoso.

"Mi hai detto lo stesso una bugia."

"L'ho fatto per non ferirti."

"O per sc*p*rmi senza avere grattacapi di una amante gelosa?"

Lui sospira sonoramente.

"Per lo non parlare del fatto che mi hai piazzato una scenata terribile di gelosia facendomi sentire in difetto e sbagliata quando invece l'unico ad avere s**pato eri tu. Mi hai trattata come una tr*a solo perché stavo ballando con degli amici."

Sospira di nuovo.

"Elena..." mi chiama prendendomi la testa fra le mani, obbligandomi a guardarlo dritto negli occhi.

"Il mio corpo, la mia testa, il mio cuore... ti appartengono. Lo sai bene. E so anche che è difficilissimo accettare questa situazione e non ti chiedo di farlo. Però... se pazienti un po',  se mi dai del tempo... io sarò totalmente e integralmente tuo."

Rimango in silenzio davanti a questa sua dichiarazione.

Mi sta davvero dicendo che con del tempo a disposizione potrebbe seriamente mollare tutto per me?

"Riccardo io..." lui mi zittisce posandomi un bacio sulle labbra.

"Mi darai del tempo?" mi chiede lui mentre io tremo fra le sue labbra.

"Sì..." rispondo mentre il mio cuore fa un casino tremendo.

"Grazie." mi risponde lui accarezzandomi una guancia. "So che ti ho chiesto tanto. Scusami se ti ho fatto questa richiesta molto pesante ma io sto cominciando a provare qualcosa di troppo forte per te." continua e il mio cuore inizia a battere velocissimo.

Questo significa che entrambi ci stiamo innamorando?

"Anch'io, Riccardo. Ma ho paura... tanta paura di farmi male. Paura che tu non sceglierai mai. Paura che io sarò sempre nell'ombra. Paura che dovrò condivirti sempre. Paura di essere sempre la seconda per te."

Lui mi guarda dolcemente con uno sguardo che probabilmente, fino ad ora, non mi hai riservato.

"Tu sei e sarai la prima per me."

Mi prende in braccio e mi adagia contro il muro, poi mi afferra le gambe e se le allaccia dietro la schiena.

"Adesso ti voglio Elena..."

"Fammi tua, Riccardo."

Ed è così che lui mi penetra con urgenza.

"Adesso sei tu quello che deve farsi perdonare." tremo sentendolo entrare con prepotenza in me.

"Qualcosa mi dice che ci riuscirò. ringhia mentre il suo pene mi arriva in profondità, procurandomi fitte dolorose che avverto ovunque. Entra ed esce da me con un ritmo incessante che potrebbe stecchire qualsiasi donna normale.

"Ogni notte sogno di possederti... ogni notte. Io voglio solo te..."

"Anch'io... ti voglio solo mio, Riccardo."

"Lo sarò... lo sarò." a questo punto lui comincia a muoversi sempre più veloce e io gemo a mia volta sempre più sonoramente. Il rumore dei nostri corpi che sbattono l'uno sull'altro animano il silenzio di una viuzza putrida dietro una discoteca.

"Dimmi che godi così solo con me..." sussurro al suo orecchio con il fiatone.

"Certo che godo solo con te... piccolina." riesce a farmi esplodere in un orgasmo impossibile da trattenere. Grido, incapace di resistere e mi tappa la bocca, continuando a sbattermi con potenza. Lui mi raggiunge poco dopo, svuotandosi  completamente dentro di me.

E poi... una luce nel mio cuore: mi sono innamorata di quest'uomo!

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