🔥Lezione 1 🔥🔞Capitolo 12🔞

Lezione 1

"L'obbedienza è fondamentale"

Ho il cuore che pompa troppo forte questa mattina. Oggi sarà la mia prima lezione se**uale, se sarò ubbidiente e docile potrò finalmente diventare la sua schiava. Questo gioco mi intriga oltre ogni dire anche se da un lato mi spaventa profondamente. Ho seguito i suoi ordini: niente biancheria e ho messo i tacchi. Entro nel suo studio con il cuore in gola e non ho il coraggio di dire nulla. Non ho l'audacia di guardarlo e fisso per terra senza incrociare le sue pupille.

"Guardami negli occhi, non distogliere lo sguardo dal mio."

Mi ordina e l'adrenalina prende a fluire lungo il mio corpo. I suoi passi si dirigono nella mia direzione...eccolo.

"Da questo momento tu mi appartieni, Elena." mi benda gli occhi con una striscia di stoffa.

Si avvicina lateralmente ed appoggia dolcemente le sue labbra sul lobo.

"La nostra prima lezione riguarda l'obbedienza." mi sussurra sottovoce.

"L'obbedienza è fondamentale."

Annuisco mentre le dita delle sue mani sfiorano la pelle del mio collo, mi massaggia delicatamente le spalle.

"Per mostrarmi la tua obbedienza dovrai imparare a fidarti di me. Vediamo come te la cavi. Ok?"

"Sì professore."

"Dovrai chiamarmi Padrone durante le nostre lezioni. Intesi?" annuisco mentre con la sua mano stringe con fermezza il mio braccio destro e mi guida per qualche metro.

"Sì padrone."

"Un'altra cosa: dobbiamo scegliere la safeword. È una parola che tu userai quando vorrai interrompere il rapporto. Si usa solo in casi di stretta necessità."

Tremo.

Che significa stretta necessità? Mi farà del male?

"Va bene."

"Dunque?" sussurra con voce staccata da sospiri di eccitazione.

"Fragola."

"Vada per fragola. Vuoi spiegarmi perché hai scelto questa parola?" sta cercando di tranquillizzarmi mentre mi fa sdraiare sopra un tavolo di legno ruvido.

"Perché mi piacciono molto... quando le mangio le succhio e le mordo, proprio come farei ora con te." la mia voce è un sussurro.

"Mi fai impazzire, ragazzina." dice e contemporaneamente afferra le mie gambe chiuse e mi guida verso di lui.

"Desidero che tu sia rilassata, voglio che tu apra la tua mente verso il mio piacere, verso il tuo piacere...e per questo cercheremo di creare le condizioni ottimali per fare in modo che ciò accada. Ok? Devi fidarti di me. Non voglio farti del male." mi dice in tono quasi paterno.

Che uomo che è! Ha intuito il mio disagio e ne ha subito posto rimedio.

Decido così di fargli capire che ora la mia mente è pronta per esaudire le sue fantasie, così allargo le gambe.

"Ti spiego cosa ti farò tra poco: ti legherò ma devi stare tranquilla. Rimani serena. Ti prometto che tutto ciò che ti farò ti piacerà. Noi siamo uguali, Elena. Ne sono sicuro. Però mi devi dimostrare che puoi essere la mia schiava. Devi impegnarti, perché altrimenti..." A quel punto lega saldamente i miei polsi.

"Altrimenti...? Non ci vedremo più?" chiedo spaurita, non potrei accettare il fatto di non vederlo più.

"Te la voglio leccare." mi dice inaspettatamente, cambiando discorso. Divarica le mie gambe all'inverosimile e affonda la mia faccia nella mia fica bagnata. Sento mordicchiarmi dai suoi denti che paiono affondare nelle mie carni vogliose di lui.

Wow, per quanto è eccitato sembra che non lecchi una vag**** da anni. Forse sarà davvero così!

Con le dita di una stessa mano allarga le grandi labbra per aprirmi completamente. Il suo tocco si intensifica, ora mi tasta con tutto il palmo delle mani e mi sfiora il clitoride.

"Sei stata ubbidiente sinora. Ti sei fidata di me ma ora vediamo se resisti." comincia a toccarmi smaniosamente e godo di un piacere immenso, intenso, indescrivibile.

"Ora resisti. Forse ti farà un po' male ma resisti." ed esplodo in un orgasmo fortissimo nell'attimo in cui la parte più larga della sua mano varca completamente la mia vagina. Sento un po' di dolore perché non mi era mai nella vita accaduta una cosa del genere ma resisto perché il piacere è unico nel suo genere.

"Non ho finito con te." mi sussurra. "Adesso riprendi un po' fiato." eseguo.

Espiro ed espiro poi lui mi accarezza una guancia.

"Continuiamo?"

Annuisco e mi fa sedere a quattro zampe e, prima che io abbia modo di intuire cosa sta accadendo, affonda nella mia vagina.

"Adesso ti sco**** così a fondo in maniera tale che durante il giorno penserai di continuo al mio c****. Lo immaginerai, lo desiderai e lo sognerai."

Sono in estasi. Le spinte sono profonde e la posizione nella quale mi trovo sottolinea divinamente la sensazione di estremo piacere che viviamo entrambi insieme.

"E adesso vieni, Elena. Ti ordino di venire." e il mio orgasmo arriva diretto al suo cervello. Lui si ritrae dal mio corpo e, inaspettatamente, con una mano allarga la mia e indirizza il suo seme caldo e vischioso nel suo interno.

"Bevimi... tutto." lo faccio e così lui libera i miei occhi dal castigo della benda. Torno a vedere e ciò che mi trovo di fronte mi fa esplodere il cuore: i suoi occhi sono diventati due fessure e la sua fronte è completamente sudata. Mi accascio supina completamente sulla sua scrivania e lui mi segue con il respiro affannoso, come se avesse appena terminato una maratona lunghissima.

"Io... è stato. Wow, sconvolgente." commenta e io ne sono stupita. Non riesco a comprendere se per lui sia la prima volta, però c'è decisamente qualcosa che me lo fa pensare.

"Quindi... ho superato brillantemente questo primo step?"

"No, perché questo non era un esame. Era solo una prova." Spiega severo.

"E quindi?"

"E quindi per oggi basta così." Mi liquida.

"Mi stai dicendo che stasera non ci vedremo?"

Lui scuote la testa. "No, devo tenere i miei figli."

"Ah..."

Figli, ha dei figli. Penso al fatto che mio padre è scappato di casa con la sua amante e rabbrividisco.

"Posso avere il tuo numero? Voglio sentirti durante le mie giornate. Sai, verso sera mi eccito sempre e mi piacerebbe avere qualche aiutino da parte tua."

Lui rimane a fissarmi negli occhi per quasi un minuto.

"Non credo sia una buona idea."

"Perché? Hai paura di essere scoperto?"

Lui annuisce.

"I miei figli mi prendono quasi sempre il telefono per giocare e mia moglie spesso capita sul mio WhatsApp."

Io scoppio a ridere.

"Si vede che sei vecchio. Esiste Telegram. Nascondi l'applicazione e silenzia la chat."

Lui estrae il telefono dalla sua giacca e me lo porge. Mica male: ha l'ultimo modello IPhone.

"Scrivi il tuo numero." Si vede che ha paura.

"Ma voglio chiarire una cosa: non voglio problemi, Elena. Non voglio rovinare la mia vita per questa bravata, ok?"

"Ok." Rispondo restituendogli il telefono.

"Devi essere discreta. Non inviarmi mai messaggi di tua iniziativa. Limitati solo a rispondere ai miei, quando sarò io il primo a scriverti. Ok?"

"Ok."

"Questa cosa che viviamo noi due è segreta. Voglio essere totalmente sincero con te: per me è solo se***. È un modo di vivere la se**ualità come non ho mai potuto. Se ti senti coinvolta, ti prego di dirmelo. In quel caso stopperemo immediatamente tutto. L'ultima cosa che voglio è far soffrire qualcuno. Questo deve essere solo un diletto, un piacere per entrambi."

Questo discorso non mi fa impazzire ma lo comprendo, del resto, se mi sono avvicinata a lui è perché anche io necessito di un rapporto di questo tipo. Io ho paura delle relazioni e sono sicura che non potrei mai e dico mai, impegnarmi ad un uomo.

"Oh, no, no. Come puoi pensare una cosa del genere? Ci piace sco*are ad entrambi, tutto qui."

"Ti ringrazio per la precisione ma mi sembrava corretto chiarirlo. Non lascerei per nessun motivo la mia famiglia. Mi sembra giusto che tu lo sappia."

Annuisco.

"Certo, professore. Non si preoccupi." lo canzono.

"Beh, allora... a presto." mi invita ad uscire dal suo studio con un movimento un po' freddo della sua mano. Oserei dire troppo glaciale per come abbiamo sco*ato poco prima.

"Arrivederci." e mi chiudo la porta alle spalle.

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